Wu Wei, non ti muovere (feat. Chioma Integrale 2017, Vignai da Duline)

Wu Wei, non ti muovere (feat. Chioma Integrale 2017, Vignai da Duline)

di Alessandra Corda

Vincere la dose minima di pessimismo quotidiano leggendo i dati è un esercizio di meditazione attiva: PIL, fatturati, percentuali, prodotti e soprattutto vite: tutto travolto dalla vulnerabilità.
Non per essere negativista a tutti i costi, ma in data odierna ancora mi riesce difficile immaginarmi tra qualche settimana presentare e servire vino in tenuta medicale, con guanti di lattice e mascherina o, peggio, gustare una frittura di pesce con il personale di sala che sanifica il tavolo accanto, soltanto per citare due occasioni che come operatrice o come cliente mi potranno coinvolgere nel consumo del vino. No, a volte fermarsi sembra proprio il caso. Nessuna ipotesi di quelle che circolano sembrano plausibili per il ritorno alla normale convivialità. Abbiamo arrancato persino con i fondamentali, ovvero proteggere intere comunità dal virus, pur avendo in tasca i protocolli. Dunque, fare le previsioni così come stanno le cose ora, è un esercizio in gran parte privo di pronta utilità.

Non m’immagino nulla di immediato e di buono per il momento.

Ma partire si dovrà, perché è nelle necessità umane e anche nella natura delle cose, che non sono mai permanenti ma organiche e cicliche. La natura delle cose, dove risiede la materia prima del prodotto vino, diventa il punto di osservazione. Siamo rimasti colpiti dai dati positivi ambientali ai tempi del Covid-19, ma a parte la pregnanza giornalistica di certe immagini, queste notizie sono un gettone indiretto che ci viene offerto per riflettere sui massimi sistemi e rivedere un po’ le posizioni. Da lì dovrebbe ripartire la riflessione declinata in tutte le sue argomentazioni, socio-economiche e soprattutto etiche, intorno all’idea che il vino non è una commodity (anche se la tentazione di pensarlo tale è forte in certi ambiti). Riappropriarsi della capacità di osservare, non forzare le cose, Wu Wei (wu= non avere; wei= azione) e agire quando sarà davvero il momento migliore per farlo: una prescrizione di matrice taoista, che insegna anche la capacità di adattarsi, non essere rigidi, ma come l’acqua: scorre fino a quando non trova la diga che la fermerà, e da li potrà di nuovo scorrere se la diga aprirà. Con nuova energia, colmerà spazi vuoti, anche i più piccoli e magari sconosciuti.

Nell’etichetta della Malvasia istriana “Chioma integrale– Vignai da Duline 2017, voluta da Lorenzo Mocchiutti e Federica Magrini, compare la parola “Philosophy” e sembra tanto una di quelle trovate radical chic che cozza malissimo con questi tempi in cui bisogna far quadrare l’aspetto economico di tutta la faccenda. Ma qui c’è anche sostanza, e questa è una perfetta metafora in bottiglia. Lorenzo e Federica sono stati non-interventisti nel loro progetto agronomico sin dalle origini.

Questa Malvasia è ottenuta da viti dove viene adottata la pratica della non-cimatura. La pianta trova un equilibrio in ogni annata, autoregolandosi con l’integrità di tutta la sua chioma, in intima relazione con le situazioni contingenti che la natura presenta di volta in volta, favorevoli o sfavorevoli. L’idea che il mio rapporto con il vino abbia a che fare con esigenze più emozionali che utilitaristiche, anche in ambiti professionali, non riesco a rimuoverla nemmeno in questi tempi grami. Anzi, questa malvasia è perfetta allo scopo. Primo perché con la sua profondità di beva stoppa il tempo dell’assaggio: ci torni e ci ritorni a piccoli sorsi; secondo perché nello stesso tempo è cangiante ed energica. Presenta una leggera velatura che testimonia uno stile di vinificazione coerente, cosi come l’impatto gustativo ne rivendica la storia produttiva, con nitidi rimandi all’alterità di certi bianchi friulani su vitigni tradizionali. Un profilo olfattivo marcato da fiori bianchi, erbe aromatiche e cenni di spezie dolci, ma non c’è spazio per la banalità. Un sorso succoso, vitale e dinanico dove freschezza e salinità esaltano e fissano a lungo le componenti gusto-olfattive.

Malvasia Istriana “Chioma Integrale” Vignai da Duline 2017 – Venezia Giulia IGT 

Fermentazione con lieviti indigeni Otto mesi in barrique e botti di rovere 12,5% vol.

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Alessandra Corda

Folgorata dalla visione di Mondovino, in un pezzo di vita londinese ottiene il primo certificato enofilo (WSET). Laurea in lettere, copywriter, è sommelier AIS responsabile dell’accoglienza per una cantina in Gallura. Collabora con il sito AIS Sardegna dal 2016, intravinica dal 2018. Pensa il vino come esperienza di bellezza totale, narrato con la contaminazione di ogni linguaggio creativo possibile.

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