Settimana e mese archiviati. Per chi è ai monti e chi al mare, ecco in pillole le notizie che hanno fatto girare il mondo del vino questa settimana.
THE INDEPENDENT. La Gran Bretagna cambia idea per l’ennesima volta e si prepara ad alzare il limite consentito di consumo alcolico a 5 unità giornaliere per gli uomini e a 4 per le donne (175ml=2.5 unità). Se il parlamento voterà si, i britannici potranno permettersi una bottiglia di vino in più alla settimana, proprio come fanno gli italiani.

THE WASHINGTON POST. L’europeizzazione degli americani può considerarsi quasi completa ora che il consumo di vino tra gli under 35 ha superato quello della birra. Lo rivela una ricerca di mercato che conferma una tendenza iniziata venti anni fa. E come se non bastasse…

THE OTHER PAPER. A sugellare la conquistata supremazia del vino sulla birra, un’agenzia di vini bordolesi ha scelto di sponsorizzare la squadra americana di rugby alla prossima Rugby World Cup che si terra in Nuova Zelanda a settembre. Gli Eagles, oggi diciassettesimi nella classifica mondiale, dovranno dimostrare che nel rugby oltre al sangue e agli steakers esibizionisti c’è posto anche per un buon rosso.

TIMES LIVE. Sapevate che in Sud Africa il 70% della spesa totale di vino è nelle mani delle donne? Per questo, Wines of South Africa ha oraganizzato per agosto una degustazione dedicata solo alle donne e si chiamerà 100 Women, 100 Wines. Cento donne, diverse sia per estrazione sociale che provenienza, avranno il compito di selezionare 100 vini che verranno poi premiati dall’attenzione che i media riserveranno alla manifestazione. Cosa aspettano le produttrici italiane?

DECANTER. Siamo a poco più di metà anno e la famiglia reale britannica ha già archiviato due matrimoni e una nomina onoraria. Quest’ultima vede come protagonista la duchessa della Cornovaglia, ovvero Camilla, che è stata eletta presidente onorario dell’associazione dei produttori vinicoli della Gran Bretagna. Pare che in occasione di una visita a una cantina del Surrey, la duchessa abbia espresso rammarico per la legge che vieta di chiamare Champagne gli sparkling inglesi. Se Camilla riuscisse a far cambiare idea ai francesi, chi potrebbe mai fermare la sua ascesa al trono?

THE HUFFINGTON POST. Divertente è invece è stata la notizia di due signore che si sono recate in un wine shop della Florida e hanno cercato di trafugare del buon vino del valore di 277 euro. Come? Semplice, una teneva d’occhio il commesso mentre l’altra si infilava le bottiglie sotto la gonna.

THE DRUM. Il ristorante di un resort di golf in Scozia utilizza l’iPad come la lista dei vini. Il software Apple, chiaramente modificato per evitare che i clienti si distraggano con internet, sostituisce la spesso “intimidatoria” figura del sommelier. Ma l’idea di andare al ristorante non era quella di poter parlare con qualcuno piuttosto che ordinare da una macchinetta come facciamo con il caffè in ufficio?

METRO. Amava bere e non ne faceva mistero. La cantante soul Amy Winehouse, tragicamente morta a 27 anni, viene ricordata con omaggi lasciati dai fans davanti alla sua casa. Tra questi anche bottiglie di vino e lattine di birra vuote, bevute alla sua salute. Che peccato, sarebbe stato bello vederla invecchiare con quella fuoriserie di voce.

Infine, come resistere a uno di quei gadget che servono solo ad intasare i cassetti di ciancottaglie? Basta il nome, Zombie Wine Bottle Stopper e potete vederlo qui. Ne sentivamo la mancanza?