Visti da lontano | Gli inglesi leggono il Gambero Rosso Wines?

di Elena Di Luigi

londra

Elena Di Luigi, giornalista della rivista Decanter, inizia con questa corrispondenza da Londra la sua collaborazione con Intravino.
La guida di vini del Gambero Rosso (GR) è considerata una portavoce autorevole della qualità del prodotto italiano nel mondo, un Virgilio enologico per chi produce, seleziona e acquista il prodotto finale. Tra i suoi pregi c’è anche quello di portare il pubblico internazionale nei meandri complicati della cultura enologica italiana, parlando di luoghi e cantine che altrimenti resterebbero inesplorati. Nel Regno Unito sono soprattutto i wine buyers delle agenzie distributrici di vino e i sommelier a utilizzarla. Abbiamo quindi chiesto il loro parere sulla funzionalità della guida.

Virgilio Gennaro, head sommelier e wine buyer di Locanda Locatelli – ristorante 2-stelle Michelin dello chef Giorgio Locatelli (foto 1)  – considera la guida del GR uno strumento importante per selezionare vini e produttori a lui nuovi. “Una buona guida è quella che informa, parla del produttore, della filosofia della cantina e dell’area di provenienza dei vini”. Aggiunge anche “trovo noiose certe note degustative che vogliono essere poetiche ma finiscono per essere pompose, che fanno riferimento a senzazioni gustative che pochi o nessuno hanno avuto l’esperienza di conoscere”.

Brett Woonton (foto 2), proprietario di un noto ristorante-enoteca della City londinese, offre alla sua clientela anche una importante selezioni di vini italiani. “Qui a Vinoteca non usiamo la guida del GR perché il pubblico non la conosce. Tuttavia con un amante di vini italiani capita di citare la lista dei vini premiati con i bicchieri per reiforzare il concetto di qualità”. Per Brett la guida è importante ma solo se nelle mani di un wine buyer e di un sommelier che si considera specialista. “È troppo estesa per un conoscitore di vino medio, a differenza della snella John Platter’s Guide (vini sudafricani) che si rivolge a tutti e può essere acquistata anche nelle principali librerie londinesi”.

È dunque una lista solo per specialisti? Lo abbiamo chiesto a Philip Contini proprietario della storica Valvona & Crolla (foto 3) di Edimburgo, il centro della cultura culinaria italiana in Scozia. “Utilizziamo la guida del GR occasionalmente, diciamo due o tre volte al mese, soprattutto quando un nostro cliente ci chiede di visitare una cantina”. “Personalmente” dice Contini “la consulto per vedere se i produttori che ci contattano sono inclusi e quindi per approfondire”. Secondo Philip tutte le guide, anche quelle di vino, hanno un carattere soggettivo e quindi non vanno mai utilizzate come se fossero una Bibbia, ma si confermano degli importanti punti di riferimento. “Circa l’85% della nostre ricerche di prodotti nuovi si svolge online. Credo che sarebbe molto utile se l’intera guida del GR fosse disponibile anche in rete”.

L’ultimo contributo alla nostra indagine viene dal team di Bibendum, agenzia importatrice e distributrice di vino, tra le più importanti del Regno Unito. Nel suo portfolio di vini italiani Bibendum vanta nomi illustri della produzione italiana. Per Jamie Wynne-Griffiths (manager delle vendite a prestigiosi ristoranti londinesi) si tratta di una voce autorevole che però ha poca influenza con i non specialisti. “Una annuale degustazione londinese aiuterebbe a potenziare il profilo dei vini vincitori di bicchieri”. Gal Zohar (direttore di Bibendum, ex-sommelier del ristorante L’Anima – foto 4) la considera fondamentale soprattutto per conoscere i produttori delle regioni meno note all’estero. Aggiunge poi “secondo la mia personale esperienza, a parte alcune eccezioni, la guida tende ad assegnare i punteggi più alti ai vini che offrono uno stile pieno e moderno”. Invece per Alessandra Atzeri (agente di vendite alla bella ristorazione italiana di Londra) la guida del GR ha una certa influenza con i sommeliers italiani più tradizionali mentre non viene presa come punto di riferimento dalla ristorazione italiana moderna. Infine, abbiamo raccolto il parere di Iain Muggoch, direttore wine buyer di Bibendum, per il quale il GR è “un importante strumento di marketing e di vendita, ma attualmente con poca influenza nei settori non-Italian”.

In conclusione, possiamo dire che per molti dell’industria vinicola britannica la guida del Gambero Rosso è uno strumento importante ma solo nelle mani di quei wine buyers e sommelier che favoriscono uno stile di vino italiano moderno e rotondo. Sembra invece che per arrivare al grande pubblico la guida debba mettersi a dieta e soprattutto viaggiare molto, magari mettendosi in valigia qualche vino vincitore dei suoi bicchieri.

10 Commenti

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Andrea Gori

circa 14 anni fa - Link

gal zohar è un mito, uno che tiene a Londra il Doccio a Matteo in carta è un eroe!!! sono stato da lui che l'Anima era appena aperto, come sta andando?

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Paolo Cianferoni

circa 14 anni fa - Link

Andrea, se vuoi diventare anche te un eroe fai un cenno che io qualche bottiglia di Doccio a Matteo 1999, 2000, 2003 ce l'ho ancora.... :))

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Michele Braganti

circa 14 anni fa - Link

perche' chi tiene uno,aggiungo io strepitoso, doccio a matteo....e' un eroe...???......semmai chi non ce l'ha e' un bischero e infatti tu da burde non ce l'hai....!!! un enotecario che si chiama brett..??!!??!!

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Antonio Tomacelli

circa 14 anni fa - Link

sarà un diminuitivo?

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Franzo

circa 14 anni fa - Link

Sicuramente: di Brettanomyces. Sembra che il padre fosse un birraio di Bruxelles. :-)

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gianpaolo

circa 14 anni fa - Link

Ho avuto un paio di degustazioni con Gal, prima che andasse ad anima. Ha fatto una bella carriera, direttore di Bibendum, complimenti, e' molto giovane. Proprio come avviene in Italia :) Per la mia esperienza inglese, la stampa specialistica del vino non conta molto, neanche la domestica Decanter fa spostare le vendite o crea una attenzione particolare. La mia impressione e' che nella maggior parte dei casi sia proprio ininfluente.

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brunellesco

circa 14 anni fa - Link

Sono già due anni che il Gambero Rosso organizza a Londra delle degustazioni di successo, la prossima dovrebbe essere fra qualche giorno. Coinvolgendo tra l'altro critici inglesi del calibro di Serena Sutcliffe e di Steven Spurrier che con Cernilli e Sabellico guidano le degustazioni. In Inghilterra la guida non è ancora diffusa come negli Usa, dove è molto più influente, o in Canada, dove addirittura il Monopolio del Quebec ha chiesto al Gambero Rosso di organizzare una degustazione dei vini premiati con i tre bicchieri per festeggiare il suo decimo anniversario. La cosa avverrà in giugno. Pensate che quell'organismo, che è uno dei maggiori acquirenti di vino italiano al mondo, ha persino acquistato i vini che parteciperanno alla degustazione, inserendoli nel novero di quelli messi in vendita nei suoi negozi, assegnando perciò proprio al Gambero Rosso un ruolo ufficiale di certificatore di qualità, cosa che non era mai accaduta in precedenza per nessun'altra casa editrice e per nessun altro monopolio.

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Paolo Cianferoni

circa 14 anni fa - Link

Meglio disciplinari "sburocratizzati" semplici e di immediata comprensione, dove tutti rispettano le regole, che disciplinari complessi, così complessi che è facile fare di nascosto quel che si vuole.

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gianpaolo

circa 14 anni fa - Link

d'accordo al 100%

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cernilli

circa 14 anni fa - Link

Sono d'accordo anch'io.

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