Verticale in 8 annate di Montesodi, il super Chianti Rufina di Frescobaldi
di Leonardo RomanelliAverne di personaggi come Lamberto Frescobaldi a guidare le degustazioni: fuori dagli schemi soliti, ironico, racconta i vini con tanti aneddoti, simpatici e irriverenti, riuscendo così a far vivere la storia del vino in tutti i suoi aspetti, enologici e anche commerciali. Il fatto di chiamare un vino Montesodi – “Monte di sordi”, senza offesa per i non udenti – dal costo di dieci volte in più di un Chianti Rufina Nipozzano, la dice lunga su come la storia sul vino si basi su elementi leggermente prosaici ma essenziali per la durata.
Il Montesodi ha passato storie di tutti i tipi, con il sangiovese sempre protagonista nonostante un periodo in cui l’influenza di altri vitigni e di una barrique un po’ eccessiva lo aveva completamente trasformato. Interessante notare le similitudini tra vecchio e nuovo, fra metodi enologici comparabili con un ritorno alle origini, legati al concetto per cui “la Rufina è il più alto dei Chianti” e quindi deve far immaginare, freschezza, balsamicità, eleganza, stile sottile.
La verticale rimane il percorso ideale per valutare quanto è stato fatto e quanto si potrà fare nel futuro.
1974: granato leggermente aranciato, non troppo limpido, naso antico e delicato, confettura di ciliegie e more, bocca sottile e fresca, tannino cremoso, acidità decisa, spezie antiche, curcuma, tabacco, cuoio, funghi, senape, lavanda, acidità evidente. 85
1985: granato più cupo e deciso, più limpido; al naso ciliegia, amarena poi timo, alloro, tabacco, pelliccia, caffè, nocciole tostate; bocca calda e succosa, tannino integrato ricco vivace intenso, acidità bilanciata lieve sapidità, quasi mentolato e fresco, bocca succosa. 90
1990: rubino ancora con qualche riflesso granato, erbaceo lieve peperone erbe aromatiche fresche maggiorana lime minerale iodato, bocca ben equilibrata fresca e gradevole succosa intrigante vivace tannino inserito bene finale lungo con retrogusto vivace, finale saporito e sapido. 91
1993: rubino con qualche riflesso granato, meno espressivo al naso rispetto agli altri, fresco cupo elegante di ciliegia nera e mora, prugna e minerale; bocca succosa e vivace, allegra, tannino ben inserito, intrigante graffiante, più ossuto; bocca meglio del naso, finale saporito e lungo, carnoso e sanguigno. 89
2000: rubino deciso con qualche riflesso porpora. Naso di frutti rossi, ciliegia, ribes e anche fragola, poi fresco e mentolato, foglia di pomodoro e lieve inchiostro; bocca sottile, elegante, tannino meno potente con acidità evidente e finale lungo. 91
2004: rubino intenso e cupo con riflessi porpora, deciso; naso di canfora, erbe aromatiche (timo, maggiorana, rosmarino e salvia), frutti neri come ribes e mirtillo; bocca di impatto leggero e fresco che si allarga con un tannino gustoso e invitante, salato ma non troppo; finale concentrato su alloro, dragoncello e pepe. 89
2006: rubino deciso con riflesso porpora; elegante, naso ancora giovane e non complesso dal frutto composito, cenni di vaniglia; bocca più dinamica del solito, tannino croccante dal finale molto potente, in crescendo sull’eleganza. 90
2010: rubino con riflesso porpora, limpido e trasparente; naso pulito di sottobosco poi anche tostato, cioccolato, caffè ed erbe aromatiche come muschio; bocca invitante e succosa, ampia, bella su finale fresco e compatto, felice nella progressione. 92
[Foto: Stefano Caffarri per Cucchiaio.it]
3 Commenti
Alessandro
circa 8 anni fa - LinkUna curiosità, come mai dall'annata 2011 è stata presa la decisione di passare il Montesodi ad IGT?
RispondiAndrea Gori
circa 8 anni fa - LinkPenso perchè c'erano già troppi Chianti Rufina in gamma...da quando oltre al Nipozzano Riserva è arrivato anche il Vecchie Viti, anche lui Rùfina Riserva
Rispondiluisa
circa 8 anni fa - LinkCredo per dare valore a questo grande vino, massima espressione del sangiovese a nipozzano
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