Tutto il Gavi a Genova, report da un classico che vuole riscoprirsi grande

Tutto il Gavi a Genova, report da un classico che vuole riscoprirsi grande

di Andrea Gori

Il vino nato per l’aristocrazia genovese torna per una sera a dominare la scena cittadina, presentandosi in una completa panoramica (proprio il caso di dirlo) di etichette sulla bellissima terrazza Colombo sede di Primo Canale. Una terrazza che domina la città e da cui sembra quasi di intravedere le ultime propaggini del Piemonte e del territorio del Gavi con i vigneti del comune di Bosio che arrivano a toccare il comune di Genova, al di là della frazione di Pegli.

Da allora, dai tempi dei Raggio, Adorno, Caffaro, Spinola, De Ferraris e delle altre grandi famiglia genovesi, il Gavi ne ha fatta di strada nel senso che è diventato presenza fissa italiana all’estero su molti mercati prestigiosi, anche negli anni in cui andavano per la maggiore vini ben più arrembanti, ricchi e profumati. Con il suo carattere schivo e casalingo (in un mio libro con Giulia Graglia gli avevamo assegnato il segno del Toro) ha mantenuto salde le sue posizioni sui mercati, arrivando però a perdere di vista le tavole italiane dove la sua percezione e il suo ricordo sono quantomeno appannati e vaghi, nonostante i premi e i riconoscimenti non manchino (nell’ultimo BIWA un Gavi di Broglia si è piazzato al decimo posto assoluto, secondo miglior bianco d’Italia).

Con un prezzo dello sfuso a 3,4€ al litro si capisce che l’incentivo a investire in qualità e bottiglia non è forte come in altre zone ma potrebbe essere il momento di investire in comunicazione e marketing per salire ulteriormente nel ranking dei grandi bianchi mondiali e farsi conoscere maggiormente in Italia. Quello che manca nel nostro paese nei confronti del Gavi è la confidenza e la conoscenza da parte del pubblico che non conosce un territorio che pure presenta fasce e stili molto differenziati, con almeno tre sottozone ben distinte nei vini ed etichette che sanno in effetti raccontare le microdifferenze geologiche (dal bianco marnoso calcareo a quello rosso argilloso) e climatiche in maniera piuttosto fedele.

Non mancano, ma è storia recente, i vini naturali e anche biodinamici e interessanti esperimenti in anfora e senza solfiti aggiunti. Se a questo aggiungiamo la storica e risalente attitudine a produrre ottime bollicine, sembra ancora più incredibile che la sua presenza nelle carte dei vini non risulti più capillare, pensando anche alla sua attitudine all’abbinamento con i piatti della moderna bistronomia, leggeri e delicati.

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Accompagnati da focaccia genovese e un intrigante assortimento di torte salate della tradizione, ci siamo aggirati per i banchi di assaggio raccogliendo diverse impressioni positive.

Banfi Gavi Principessa Gavia 2018
Semplice, diretto ma né scontato né banale anzi riconoscibile Gavi con note di fiori bianchi, ciclamino e tiglio, poi sambuco e arancio, bocca semplice, “carina” e saporita. 86

Bergaglio Cinzia Gavi la Fornace 2018
Anice, menta e senape, bocca bella iodata, succosa, elegante, tratto di confetto alla mandorla nel finale. 87

Bergaglio Cinzia Gavi d.c.d. Grifone delle Roveri 2018
Incenso e lytchee, anice e pepe, bocca agile e mentolata, croccante. 88

Bergaglio Nicola Gavi d.c.d. Gavi Minaia 2018
Intenso e balsamico, tratto fitto di salvia, anice senape e sale, gelsomino, ginestra e dolce arancio giallo, sostanza e stile, confetto di mandorle e mela golden. Incenso e resine nel finale bello e trasognante. 93

Bonfante Marco Gavi d.c.d. I Ronchetti 2018
Floreale di campo giocoso, ginestra, zenzero, bocca sapida e salina, finale ricco 88

Broglia Contesssa Gavi d.c.d. gavi La Meirana 2018
Dal vigneto storico e forse più antico della denominazione, un naso ampio e fine con cenni di tropicale e albicocca, prugna bianca, mandorle e senape. Lunghezza e acidità che dettano un ritmo sinuoso e appassionante. 93

Castello di Tassarolo Gavi d.c.d. Il Castello 2018
Ampio floreale tra caprifoglio, gelsomino e sambuco, bocca agile e pronta, diretta e immediata con buona predisposizione a migliorarsi nel tempo. 88

Castello di Tassarolo Gavi d.c.d. Spinola (no solfiti aggiunti) 2018
Esordio gessoso e floreale, tratti resinosi e miele di tiglio, bocca di bella croccantezza e ricchezza, lunghezza e corpo deciso con pulizia e calore di toni rimarchevoli. 89

Ghio Roberto – Vigneti Piemontemare gavi d.c.d. Bosio 2018
Dall’ultimo lembo di Gavi verso la Liguria un vino di sale e roccia con tratti di anice e finocchietto che si risolvono in una bocca ampia dotata di sottigliezza glaciale. 90

La Battistina Gavi 2018
Semplice, diretto e carezzevole, erbe aromatiche e note pepate. 86

La Bollina Gavi Ventola 2018
Leggera surmaturazione, dolcezza tra mandarino e fragole, bocca di bella complessità. 89

La Caplana Gavi d.c.d. Gavi Villavecchia 2018
Intenso e ricco, ampio e citrino , finale lungo e ricco che si distende in rivoli di sensazioni sapide e di frutta gialla matura, resine e canditi nel finale. 88

La Caplana Gavi 2018 Guido Natalino
Floreale di giaggiolo e rosa, bocca agile e pulita. 86

La Cedraia gavi 2018 triangolo giallo
Anice, menta, camemoro e salvia, bocca rotonda e ricca. 87

La Cedraia gavi 2018 “Selezione”
Menta e pitosforo, anice e rosmarino, bocca agile dal finale allegro, mandorlato e cenni di speziatura e piccantezza. Sorso dinamico ed energico. 90

La Marchesa Gavi 2018
Toni gessosi e anice, ampio ma lieve, lunghezza discreta. 84

La Mesma Gavi d.c.d. Etichetta Gialla 2018
Paglia, zenzero, mela Golden e mandarino tardivo, bocca agile, pulisce palato in maniera efficace con ritorni gessosi intriganti. 88

La Mesma Gavi d.c.d. Etichetta nera 2018
Selezione dai vigneti di Monterotondo, note di mandorle, mughetto, albicocca, lieve calore poi finale di croccantezza e polpa fresche ma succose. 90

La Mesma Gavi Indi 2018
Lieviti indigeni da una piccola vigna a Monterotondo circondata da boschi, freschezza e calore insieme, pesca, albicocca, ginestra, pepe e sale. Bocca agile e a tratti elettrica. 92

La Raia Gavi 2018
Intenso e croccante, asciutto, semplice con bella progressione. 87

La Zerba Gavi Tassarolo Terrarossa 2018
Vinificazione in anfora , frutto asciutto tra albicocca e mirabelle, anice zenzero gelsomino sambuco arancio , traccia calorica che si avverte ma passa subito in secondo piano per il succoso e divertente sviluppo al palato, ottima persistenza 91

La Zerba Gavi Tassarolo 2018
Pepe bianco, ginger, albicocca e mele, acidità ricca e saporita. 88

Le Selere Gavi d.c.d. I filari del lupo 2018
Albicocca e senape, bocca agile semplice con bella freschezza. 87

Le Selere Gavi I Dieci Campanili 2018
Un bel tratto alpino e nordico, floreale di biancospino e acacia, succo di frutta ace, bocca ampia e fitta, bella lunghezza. 90

Le Terre di Stefano Massone Gavi d.c.d. 2018
Canditi arancio e polpa di albicocca, bocca semplice ma ben affilata. 88

Le terre di Stefano Massone Gavi Masera 2018
Assemblaggio di uve cortese da varie zone, dolce e pepato, floreale e ruffiano, agile. 86

Mine Wine Gavi 11 Terre 2018
Tropicale e saporito , piccante e netto, lungo e ricco con una progressione stimolante e rocciosa. 89

Molinetto di Carrea Diego Gavi 2018
Tiglio e sambuco, resine e canditi, bocca semplice ma sempre fresca. 86

Molinetto di Carrea Diego Gavi Relys 2018
Sostanza e croccantezza, gelsomino e canditi, bella lunghezza ma anche dolce. 85

Morgassi Superiore Gavi Tuffo 2018
Sontuoso florale, tratti tropicaleggianti di guava subito sopraffatti da menta e gesso, bocca ammandorlata e balsamica, grande beva. 90

Ottosoldi Gavi 2018
Sambuco e tiglio, bocca con resine e menta, non lunghissima ma di beva immediata e spedita. 88

Tenuta San Pietro in Tassarolo Gavi San Pietro 2018
Floreale e dolcezza di frutto, albicocca e tiglio, bocca appuntita e fine. 88

Villasparina Gavi etichetta gialla 2018
Tra i classici della denominazione, sempre lui giustamente floreale tra biancospino e fiori di vite, tocchi di zagara, bocca diretta, pulita e salina quanto basta. 90

Morgassi Superiore Gavi Il volo 2017
Sempre tra i vini più longevi e rimarchevoli della DOCG, in questa edizione ha un tratto appena asciugato ma le note agrumate sono splendide e trionfanti in un tappeto di canditi, incenso, resina. Sorso deciso e dalla freschezza capace di sostenere l’estratto. 92

Tenuta San pietro in Tassarolo srl Gavi Tassarolo Il mandorlo 2017
Fruttato dolce, ricco, canditi, miele ed eucalipto, piccante e pepato, zenzero, bocca animata e lunga. 90

La Zerba Gavi Tassarolo Primin 2017
Il vino dedicato al padre Lorenzo da Luigi, Maria Grazia e Andrea Lorenzi svetta sempre per intensità di note di fiori bianchi, frangipane e robinia, poi tratti agrumati e sorso con note fumè e canditi. 93

La Zerba Gavi Tassarolo in anfora 2017
Vino che affina in terracotta 9 mesi dopo la svinatura con vari batonnage su fecce fini. Note di albicocca, floreale di campo variegato e fresco, tratti balsamici, confetto alle mandorle, resine, pepe bianco. Sorso croccante fine e con finale che fa intravedere sviluppi interessanti. 90

Villasparina Gavi Monterotondo 2016
Tratti magnetici ed energici di pesca nettarina, fiori bianchi e lieve nota affumicata a impreziosire il tutto, sorso fresco e intenso con materia energia e ritmo. 93

Ghio Roberto – Vigneti Piemontemare Gavi Riserva le Zucche 2015
Naso appena reticente ma con bella complessità fruttata e di ritorni balsamici rinfrescanti, sorso deciso intenso, pieno e corposo da abbinamenti di carne. 90

La Mesma Gavi Riserva Vigna della Rovere Verde 2016
All’ombra dello storico rovere di Tassarolo, un vino sempre magnetico con sensazioni iodate e saline di crostacei, mare e senape. Sorso pieno e succoso, lime e canditi, allunga benissimo con armonia e grazia. 94

La Raja Gavi Riserva Vigna della Madonnina 2017
Tra i nuovi classici della DOCG, vino roccioso e aromatico tra biancospino, mandarino tardivo, pesca gialla, pepe e resine più ribes bianco e timo. Sapidità e menta nel finale bello e forte che lascia intravedere un bellissimo futuro. 93

Il Poggio Gavi Spumante Metodo Classico sboccatura 2013
Fa malolattica ed ha bella morbidezza, sa di fico e arancio, pepe, resina, menta e sale, bocca di grande lunghezza e carattere. 91

La Mesma Gavi spumante metodo classico 2013
Gelsomino, menta, anice e finocchietto, bocca ricca, soffice con nota di anice, piena. 88

Maga Pedrini spumante metodo classico 2013
Mela e canditi, senape e nocciole, bocca sapida e asciutta, grip forte e deciso. 87

Ottosoldi gavi spumante extra brut blanc de blancs 2014
Floreale di gelsomino, poi paglia, anice, fieno, nocciole e mandorle. Bocca croccante, sapida e ricca, finale garbato e roccioso. 90

Guido Matteo La Smilla Gavi spumante metodo classico 2015
Floreale, solare e appuntito, mandorle e menta, sorso acceso e appuntito che lascia sempre trasparire una bella maturità di frutta con aromi tropicali e di susina bianca. 88

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

4 Commenti

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Peppino

circa 5 anni fa - Link

Pitosforo..

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Sancho P

circa 5 anni fa - Link

Ricordo che 20/25 anni fa era il bianco italiano che si beveva al ristorante. Oggi il grosso della produzione è destinata all'esportazione .La mitica etichetta nera de La Scolca che aveva quella nota di nocino così particolare, era un punto fermo per noi ragazzi(all'epoca) appassionati. Ho aperto qualche settimana un Pilin 2001 di castellari bergaglio. Con l'affinamento ha digerito bene il legno ed ha tirato fuori una complessitá straordinaria. Grande bianco. Oggi mi piace La raia. La riserva (vigna della Madonnina), ma soprattutto il Pise' un vino incredibile che riesce a tirare fuori il territorio e la potenzialità dell'uva cortese come pochissimi altri. Se avete qualche bottiglia, lasciatelo in cantina per qualche anno ancora.

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Mirko

circa 5 anni fa - Link

Ciao Andrea, Potrei capire la Ribolla gialla dove si corre il rischio che il meglio finisca in distilleria, ma da profano ti chiedo quale è il senso di vinificare un'uva dalla buccia sottile come il cortese in anfora sulle bucce? Grazie.

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Andrea Gori

circa 5 anni fa - Link

a parte la moda (che pure va tenuta in considerazione...) direi che entrano in gioco il fatto di voler cavare dalla sottile buccia del Gavi qualche nota originale in termini di aromi

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