Tutto andrà bene. Tutto andrà bene. Tutto andrà bene

Tutto andrà bene. Tutto andrà bene. Tutto andrà bene

di Angela Mion

Tutto andrà bene. Tutto andrà bene. Tutto andrà bene.

Me lo ripeto allo stesso ritmo di quella canzone che ti forava il cervello, e non solo, nell’estate del 2003: Chihuahua (buccia di banana lo so).

E in tutto questo momento ci sentiamo smarriti perché l’idea di perdere la libertà, la paura di star male, la paura in generale fanno sbandare il nostro self control e i paletti che ci indicano la strada.

Non so bene come ne usciremo, certamente ne usciremo.

Quanto mi salvi la vita il vino in certi momenti bui non lo sa fare manco il principe azzurro che non ho. Quindi ho pensato a tutti: tutti alle prese col nuovo tempo e con diverse condizioni.

Non c’è cura migliore dei buoni pensieri, belli e positivi. Non c’è cura migliore dell’ottimismo e delle nostre passioni da condividere. Io condivido, sono molto solidale perché qui in Veneto lavorare e vivere negli ultimi tempi è diventato una scommessa.

Lo scrittore Giorgio Scianna scrive che “Le giornate nella zona rossa sono più lunghe. È come se il tempo si fosse dilatato”. Già è proprio così, il tempo si è dilatato per tutti ormai. E allora non resta che reinventarci. Non serve una palestra per far pilates o yoga: bastano un salotto o un balcone. E poi ci accorgiamo che pure la luna fa luce e che una bella giornata di sole non serve solo per mettere gli occhiali buoni. Ingrasseremo, piangeremo, i primi tempi saranno duri ma quando tutto finirà sicuramente saremo più saggi e consapevoli.

Con dei bei pensieri il tempo non passa più veloce ma passa meglio. Un paio di bottiglie di questi giorni mi hanno salvato la pelle dall’ansia sconfinata: io le passo a voi. E dico che, poiché fretta non ne avete, vi racconto tutto, al massimo vi contagio di noia e cavoli miei.

Fifty – Fifty: un bianco e un rosso.

Malvasia ZAHAR 2016. Sull’etichetta scritto col pennarello blu il prezzo: 23 euro 15 cent (con o senza iva non me lo ricordo). Lo scrivo sempre il prezzo perché poi me lo dimentico, anche se è difficile che sbagli di uno zero.

Siamo sull’altopiano carsico, in una frazione di San Dorligo Della Valle – Trieste e la malvasia della cantina ZAHAR è stato ciò che ormai ero stanca di non trovare più: l’emozione verso un vino, verso una personalità. Non è sofisticata, non è estrema, non è arrogante: è buonissima. Entra nel naso fiorita e il giusto balsamica, parte dalla bocca arriva ai muscoli, nervi, neuroni. Profumata, tonica, né grassa né magra: perfetta, di una beva veloce e una lunga persistenza di piacere. Sapidità, pizzico di ossidazione sotto controllo, frutto al punto giusto e varietale guidato con maestria. Quei vini che scaldano il cuore senza essere invadenti, senza essere stucchevoli. Questa non lo è. Il giorno dopo passava la raccolta del vetro e non ho avuto coraggio di buttare la bottiglia vuota, ogni tanto capita. L’ho comprata a Trieste, in un tardo pomeriggio di dicembre con mille km di autostrada e tre confini sulle ossa, di rientro dalla Bosnia, un viaggio che mi piacerebbe raccontare, inebriante e profondo come questo vino. Ho già preso l’appunto: andare a visitare la valle del Breg, sosta da Tania della cantina Zahar con merenda nella loro osmiza e poi, partire ancora per la Bosnia e andare a visitare la zona vinicola attorno a Trebinje, lungo le rive del fiume Trebišnjica, dove crescono i vitigni che ci danno il vranac e la žilavka.

Con la seconda bottiglia gioco in casa e passo la palla al vino rosso.

Questo è il vino che serve a corpo e anima. È il vino che entra nelle nostre case e teste per portarci un sorriso e perché no, un attimo di calore, quel sorriso genuino che solo lui può donare. Quell’attimo che distende i nervi e assopisce le paure.

Ne ho uno che sembra fatto apposta per curare una sera triste o spaesata. Se non avrete possibilità di berlo oggi o domani segnatelo: un taccuino, un quaderno, un’agenda. Anche perché per un po’ l’agenda non ci servirà più per annotare troppi appuntamenti di lavoro o di tempo libero, ma possiamo annotarci tutte le cose da fare quando sarà tutto finito. Io ci annoto le bottiglie che vorrei bere, cantine da visitare, persone da conoscere assolutamente con una stretta di mano, amiche che ho tanta voglia di abbracciare, aerei da prendere, musei di arte contemporanea da visitare, ristoranti, ricette, pensieri.

Cantina Cà Orologio. Sei in un francobollo dei Colli euganei, in una villa meravigliosa: Cà Orologio. Il paesino è così piccolo che non ti ci puoi perdere, giusto una chiesa e un’osteria. Annotatevi questa gita a Baone (PD): siamo nel parco colli, i miei luoghi, i miei sentieri, le scorciatoie per salire la montagna tra vigne e boschi dolci. Cà Orologio fa dei rossi che sono davvero buoni. Non pensate ai vinelli leggeri e freschi, immaginate dei rossi saggi e maturi, caldi ed intriganti. La spesa vale la bevuta perché non sono proprio a buon mercato. La bottiglia che sabato mi ha scaldato le ossa è il Lunisòle: una barbera in purezza. Era quello di cui avevo bisogno: calore, dolcezza, un abbraccio forte e morbido allo stesso tempo. Compagna di chiacchiere, piacevolezza che non richiede alcuna fatica. Niente di meglio del frutto rosso caldo e marmellatoso ma non stucchevole, del tannino deciso, della beva di fondo tesa, fresca, poco acida e profumato d’erbe e di spezia.

Io vi scriverò ancora, entrerò ancora nelle vostre case con qualche bottiglia e qualche fragilità e non dimentichiamoci due cose:

– Stiamo a casa, per un po’, qualsiasi sia il vostro pensiero o la vostra filosofia.

– Tutto andrà bene.

Un abbraccio Intravinico.

 

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Angela Mion

Veneta, classe 1981, studi giuridici e azienda di famiglia. La svolta cubista arriva quando ormai maggiorenne incontra il vino: Sommelier, Master Alma-Ais ed altre cose in pentola. “Vin, avec toi on fait le tour du monde sans bouger de la table”. Bucolica e un po' fuori schema con la passione per la penna, il vino, il mondo e la corsa. L’attimo migliore? Quello sospeso fra la sobrietà e l’ebbrezza.

8 Commenti

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Simone Di Vito

circa 4 anni fa - Link

Te l ho già scritto in privato... Ma te lo ripeto... Tutto andrà bene...ora come ora siamo tutti sulla stessa barca

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Nic Marsél

circa 4 anni fa - Link

Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: "Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene." Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio.

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Nic Marsél

circa 4 anni fa - Link

PS Ma cosa ci fa una barbera a Baone?

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ALESSANDRO DV

circa 4 anni fa - Link

"Io vi scriverò ancora, entrerò ancora nelle vostre case con qualche bottiglia e qualche fragilità". Per favore fallo, quanto più ti è possibile. E quanto prima. Scrivi davvero benissimo ed è davvero un piacere leggerti! Ti aspettiamo!

Ps: comunque io sto ancora aspettando di sapere perchè il pollo aveva 4 zampe :-)

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Ferretti

circa 4 anni fa - Link

I vini resistono e i no vax sono spariti, quindi forse alla fine ci sarà meno stupidità in giro.

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giacomo

circa 4 anni fa - Link

Prezzi dei vini al dettaglio in discesa Prezzi del vino ad inizio filiera in decisa discesa Ed era ora

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Franco

circa 4 anni fa - Link

Dove scusa? E per quali vini ? Continuo a vedere quotazioni stabili, sui vini buoni, o prezzi in aumento...

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VALERIO

circa 4 anni fa - Link

Davvero un bellissimo post.. di quelli che ti fanno venire voglia di prendere il taccuino ed annotare cantina e bottiglia (come ho fatto).

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