Tre assaggi veloci in un post stringato. Gaja, Philippe Starck (lo Champagne) e Sam Vinciullo

Tre assaggi veloci in un post stringato. Gaja, Philippe Starck (lo Champagne) e Sam Vinciullo

di Gianluca Rossetti

“Stando a pensarci molto si scrive troppo e si dice poco”.
Anonimo veneziano

La fonte battesimale del blogging nel cuore umido delle calli veneziane. Peccato che questo “anonimo” che tiro fuori ogni tanto, e immancabilmente a sproposito, sia solo un amico immaginario che pure mi sarebbe stato simpatico in carne e ossa e detti. Per cui faccio mia la massima e vado dritto, secco e asciutto al nòcciolo del post: qualche vino, assaggiato a occhiometro, nel tentativo di respingere la mestizia delle ferie ultime trascorse e anche di quelle prossime venture.

Barolo “Dagromis” 2011 – Gaja
Erboristeria, suq, viole, lampone, liquirizia e diosolosacosa. Ho cercato di farmelo bastare per un paio di giorni ma non c’è stato verso: 8h, poi solo vetro. Immensa la stima per chiunque riesca a farlo durare di più.
Bravissimo.

Champagne Brut Nature “Philippe Starck” 2009 – Louis Roederer
Per metà pinot noir, quindi pinot meunier e, per la restante parte, chardonnay. L’eterna dinamica – non necessariamente una lotta – tra profondità ed estensione, vino di testa e vino di cuore, note di degustazione profilate e godimento senza pensieri. Mela gialla, arancia candita, pasta choux, curcuma e ribes rosso. In un mare salato e di piacere.
Bravissimo.

Margaret River Warner Glen Sauvignon Blanc 2017 – Sam Vinciullo bio
Mio vino dell’anno? Forse sì. Non che mi sia piaciuto più di tutti quelli assaggiati, no, non intendo questo: lo guardi e pensi che solo Lunar di Movia ti parve più torbido. Poi ti fermi a riflettere su quanto ti piacque quello e ti spunta il sorriso. Che belle le intuizioni di successo! Naso stupefacente: di cedrata, zenzero candito, mentuccia, coriandolo e miele al limone. Bioqualcosa di soli 11,8%, senza solfiti aggiunti. Sorso di agrumi e frutto della passione, verticale, pepato e goloso.
Bravissimo.

Il post è troppo stringato, lo so. Ci ritorno, promesso. La massima, di rara saggezza, abbarbicata in cima alla pagina, mi costringe alla sintesi. Ci butto in coda un “to be continued”.

[Immagine – Crediti]

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Gianluca Rossetti

Nato in Germania da papà leccese e mamma nissena. Vissuto tra Nord Reno westfalia, Galatina (Le) e Siena dove ho fatto finta di studiare legge per un lustro buono, ostinandomi senza motivo a passare esami con profitto. Intorno ai venti ho deciso di smettere. Sai com'è, alla fine si cresce. Sommelier Ais dal 2012, scrivo abbastanza regolarmente sul sito di Ais Sardegna. Sardegna dove vivo e lavoro da diciotto anni. Sono impiegato nella PA. Tralascerei i dettagli. Poi la musica. Più che suonare maltratto le mie numerose chitarre. E amo senza riserve rock prog blues jazz pur non venendo ricambiato. Dimenticavo, ho un sacco di amici importanti ma non mi si filano di pezza.

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