Tengo famiglia | Fornovo non è un paese per me

di Giovanni Corazzol

Domenica 30 ottobre. Ore 07:30. Suona la sveglia. Apro gli occhi, mi guardo intorno. “Aueue gnaognao” e ride. “Chi ca**o sei tu?” Identifico il verso. E’ mia figlia. Per ora comunichiamo così. Io grugnisco volgarità, lei vocalizza. Prima o poi capirà chi è davvero suo padre e allora mi odierà. Arriverà il momento in cui riuscirà anche a dirmelo. Ora no. Solo sorrisi e anagrammi.

Stamattina mi sento come Barney Panowsky (La versione di Barney, Mordecai Richler, Adelphi, 2007): non ricordo il nome delle cose e delle persone. E soprattutto non ricordo perché ho messo la sveglia. Passano dei minuti. Poi riacquisto due delle mie tre complessive funzioni vitali, le croste notturne si staccano e riemerge lentamente qualche brandello di umanità.

Essere al contempo padre di famiglia, marito devoto e accanito bevitore si è rivelata nel tempo legge tricotomica non sempre vera. Innumerevoli i tentativi di conciliazione, tra cui la dotazione di un Ford Nugget allestito Westfalia per le gite fuori porta o le fughe verso luoghi viniferi. Vini di Vignaioli è tra questi. Il sito parla di Baby Parking. La moglie accetta, io punto la sveglia alle sette e trenta. Ecco perché.

Il viaggio della rediviva Famiglia Bradford si snoda sulla direttrice est-ovest. Prima tappa Isola Dovarese (Cremona), dove renderò omaggio alla piazza gonzaghesca in cui ho bevuto il mio primo Chateau Musar, il mio primo Poulsard Arbois Pupillin di Pierre Overnoy e il mio primo Rosé de Saignée Beaudiers di Laherte Freres. Chi se ne frega direte. Vero. In realtà è un’informazione preziosa. Innanzitutto perché il luogo vale un detour e poi perché significa che su quella piazza tra Mantova e Cremona, quei vini qualcuno li vende. Oggi berrò la mia prima Macchiona di La Stoppa, azienda che ritroverò poi a Fornovo. De La Stoppa conoscevo l’Ageno (Malvasia di Candia Aromatica 60%, Ortrugo e Trebbiano 40%) e il Gutturnio (ora Rosso e Rosso Frizzante). La Macchiona del 2005 (Barbera e Bonarda in egual misura) è vino corposo (?), risultato di una vinificazione naturale che prevede l’utilizzo di lieviti indigeni e lunghe macerazioni (30 giorni ca.). Perfetto col mio bollito misto. Della splendida azienda di Ancarano (Piacenza) condotta da una donna del vino (Elena Pantaleoni), si racconta tanto bene in “Senza Trucco” di Giulia Graglia. Inutile aggiungere altro.

Compongo per la terza volta il numero di telefono della Proloco di Fornovo. Voglio ottenere informazioni utili per la tipologia di gruppo sociale che sto rappresentando: famiglia con bimbi piccoli. Nisba. Nobody answers. Ore 16:00: arrivo a destinazione. Molte le indicazioni per arrivare nel sito in cui si tiene la manifestazione. Nessuna con la maledetta freccia. Simbologie superate. Davanti all’ingresso è parcheggiata un’auto da corsa. Una monoposto col simbolo della manifestazione. Qual è il nesso? Quesito fazioso. Paghiamo i ridicoli dieci euro del biglietto, veniamo dotati di bicchiere ed entriamo. Chiedo subito del baby parking. Vengo osservato con curiosità. Mi si indica un luogo adiacente alla tensostruttura. Uno scivolo, un’altalena, una giostra rotante verso cui si proiettano le mie due baby. Solo che il parking non c’è. O almeno io non riesco ad attribuire alla definizione “Parco Giochi” l’anglosassone concetto di Baby Parking.

Colpa mia. Mia moglie mi guarda. Non dice parola, non serve. “All’improvviso ho visto la mia morte sul suo viso” (Mi ritorni in mente, Lucio Battisti, Dischi Ricordi, 1969). Quello che segue è un alternarsi di tormento ed estasi, assaggi prodigiosi e bimbe appese al banco della Pasticceria Quagliotti, incontri bellissimi e inseguimenti tra e sotto i tavolini. Finita la serata, rientrati nel Nugget, riscaldata la zuppa coi ceci Knorr e bevuto l‘ottimo Gamay di Julien Guillot acquistato poco prima, stremato mi sono posto alcune domande.

Su tutto mi sono chiesto per chi viene organizzato Vini di Vignaioli. A chi è destinato? È pensato per un pubblico di semplici appassionati o per il popolo itinerante della domenica? È un’ occasione d’incontro per gli addetti ai lavori o è un’opportunità pensata per i produttori così da favorire l’incontro con nuovi potenziali clienti? È un’occasione di confronto e scambio tra produttori di vino naturale o è un modo per divulgare ed informare il pubblico sulle pratiche di produzione del vino tradizionale/biologico/biodinamico/ naturale?

Se nelle intenzioni degli organizzatori ci fosse coprire assieme tutte queste diverse possibilità, allora a parer mio l’obiettivo è più grande del tendone montato per l’occasione. Non conosco i numeri della manifestazione, a cui per inciso auguro ogni bene, ma posso dire che l’afflusso è stato importante e non dubito che anche quest’edizione (la decima) sia stata un successo. Non è allora forse giunto il momento di fare uno sforzo ulteriore, oltre a quelli già ampiamente profusi, per rendere più accogliente questa splendida occasione? Su tutto ho un’ immagine che fotografa meglio di ogni altra quel po’ di frustrazione vissuto quel tardo pomeriggio parmigiano. Io con un Barolo di Cappellano del 1998 nel bicchiere, Augusto che con disponibilità rara si offre a scambiare parole gentili con non meno di venti persone contemporaneamente, mia figlia che tenta il tuffo dentro al secchio (ops sputacchiera) posto davanti al tavolino.

Il giorno dopo avrei dovuto assistere alla tavola rotonda sui solfiti assieme a Fiorenzo Sartore. Mi sarebbe anche piaciuto, credo, ma i disagi sopportati il giorno prima imponevano una contrattazione. Mentre la famiglia votava a maggioranza relativa la gita culturale io, sveglio da poco, guardavo sospettoso volti sconosciuti e cercavo di capire cosa diavolo ci facessi in un sacco a pelo piuttosto che nel mio confortevole letto di casa.

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Giovanni Corazzol

Membro del Partito del progresso moderato nei limiti della legge sostiene da tempo che il radicalismo è dannoso e che il sano progresso si può raggiungere solo nell'obbedienza.

60 Commenti

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lurkerologo

circa 12 anni fa - Link

Corazzol avrei molto da obiettare ma credo che entrermmo in loop di insulti :)

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Giovanni Corazzol

circa 12 anni fa - Link

Non si trattenga. Moderarla è un piacere ;)

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she-wolf herself a mother

circa 12 anni fa - Link

Corazzol, sei un eroe e tua moglie ancora di più.

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Francesco Maule

circa 12 anni fa - Link

cacchio! ti ho intravisto ma le bimbe e la moglie non me le hai presentate! troppa gente la domenica, ma ben venga. il lunedì era più professional, molte enoteche e ristoranti e pure qualche straniero. a parte il convegno, che di professional aveva poco!

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gianpaolo paglia

circa 12 anni fa - Link

Qualcuno si stufera di sentirmelo dire, ma non riesco a capire come mai in Italia (il paese dove si amano i bambini, secondo gli stranieri) nulla e' mai organizzato tenendo conto che le persone normali hanno moglie e figli, spesso piccoli (i figli). Forse perche' siamo paese dove i bambini vengono spesso affidati - cresciuti? - dai nonni? Forse perche' fa fatica pensarci e tanto chissenefrega? Per contro, nei paesi anglosassoni, spesso ben organizzati da questo punto di vista, i bambini non sarebbero ammessi dove si assaggiano i vini. Nessuno e' perfetto. Pero' mi sembrerebbe una cosa quantomeno furba attirare le famiglie.

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Motown

circa 12 anni fa - Link

A parte la la lamentevole organizazzione, complimenti per la prosa!

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Nelle Nuvole

circa 12 anni fa - Link

Givanni Corazzol è troppo bravo per lasciarlo vittima della sua famiglia. Invece di andare in giro per Fiere enofighette voi di Intravino organizzate un servizio di baby sitter all'uopo. Il post è comunque divertente, ma penso a come sarebbe stato se l'indomito autore fosse stato libero di aggirarsi per i fatti suoi. Fornovo ascolta ed agisci per il futuro.

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BRUNA FERRO

circa 12 anni fa - Link

:):)..propongo i miei Asini!!! Con loro facciamo molte manifestazioni "baby parking", (che brutta parola), il successo è assicurato!! :):) e non solo per i piccini!!

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Mme Maigret

circa 12 anni fa - Link

È proprio vero che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna... :-)

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Marino

circa 12 anni fa - Link

Meglio Fornovo di tanto altre fiere!!A parte quei c..zo di bicchieri che ti danno all'entrata!!!

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vinoso

circa 12 anni fa - Link

veramente!!! improponibili..altro che baby parking:))

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carolina

circa 12 anni fa - Link

next time ti tengo io la prole se arrivi presto, mi diverto io e ti faccio diventare "sante" le fillie... :) pure la mollie se vuoi ;)

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Flachi10

circa 12 anni fa - Link

Forse non capiro' una cippa di vino, forse la bottiglia era sbagliata ma il Macchiona 2005 che ho stappato e' rimasto per meta' nella bottiglia...

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

Flachi sono vini un po' strani...dividono e non piacciono a tutti ma non c'entra niente il "capire di vino", tranquillo!

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Roberto

circa 12 anni fa - Link

no no, non dividono, quei vini fanno hahare ad una unanimità!

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Giovanni Corazzol

circa 12 anni fa - Link

Questo invece non si può dire, nemmeno con le "h". I vini de La Stoppa vanno attesi e fatti ossigenare, un po'. Probabilmente se tu avessi avuto pazienza ti avrebbe regalato belle emozioni. Se invece la tipica riduzione iniziale non fosse sparita dopo un po' dovevi farti cambiare la bottiglia. Non sono certo poi vini da meditazione. Li devi accompagnare con bei piatti tosti. Col mio bollito ci stava un bijoux.

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Roberto

circa 12 anni fa - Link

ne ho 2-3 di bottiglie a casa... aperte mesi fa, ma fanno ancora con la H :)

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Roberto

circa 12 anni fa - Link

come darti torto... mi critica una delle fiere più divertenti (non si parla di professionalità e batterie di degustazioni) e apprezza forse il vino più puzzolente che esista in circolazione.

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Giovanni Corazzol

circa 12 anni fa - Link

Guai a criticare mi raccomando, tanto le fiere che i vini. Orsù dai!

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francesco

circa 12 anni fa - Link

Ben vengano i vini naturali, biodinamici, bio di qua e bio di la, ma se alla fine nel bicchiere " puzzano " anche dopo un'ora, chi se li beve ? Io no di sicuro Vini bio ok, ma prima di tutto booniiiiii

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Enzo Zappalà

circa 12 anni fa - Link

dovreste ormai sapere che la biodinamica è simile alla corazzata del mai dimenticato Fantozzi. Leggetevi Steiner e la sua filosofia e poi vi sentirete presi per il sederino! Siamo tornati ai tempi dei maghi e delle streghe? Per non parlare di astrologia... Il vino è creatura della Natura e non di forze occulte.... Poveri noi... siamo nel 2011, pieni di cellulari e di tecnologia fantascientica e crediamo ancora a Mago Merlino e Maga Magò... A meno che non si vogliano catturare tanti topolini creduloni...

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armin kobler

circa 12 anni fa - Link

proprio perchè siamo "...pieni di cellulari e di tecnologia fantascientica..." queste cose attirano molte persone. da una parte la tecnica ci somerge con ritmi sempre più serrati. dall'altra non si va più in chiesa, con qualcosa si dovrà pure soddisfare il fabbisogno spirituale delle persone, no?

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Nic Marsèl

circa 12 anni fa - Link

A soddisfare il bisogno spirituale ci pensa l'innalzamento medio generale dal grado alcolico dei vini ;-)

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Marino

circa 12 anni fa - Link

Se i vini de La Stoppa puzzano, chiederemo tutti in coro a Giulio Armani di utilizzare qualche bel lievito selezionato in laboratorio per la futura Macchiona 2012 così quando lo berremo sentiremo la fragolina di bosco, il cacao, il tabacco o il cuoio la rosa canina e quant'altro!!!!O gli chiederemo di farsi da parte e chiedere ad Elena Pantaleoni di vendere le uve a qualche cantina sociale che forse è meglio!!!O no?

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francesco

circa 12 anni fa - Link

Quando parlavo di vini che puzzano io non mi riferivo assolutamente ai vini della Stoppa, ma era e rimane un discorso di carattere generale. Su 100 vini bio di qua e bio di la, quanti sono impeccabili al naso e buoni da bere in bocca ?? Ai posteri l'ardua sentenza !! ( io azzardo il 20% e Voi ? )

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Marino

circa 12 anni fa - Link

Su 100 vini cosiddetti bio, che in enoteca mi portano ad assaggiare i produttori o certi agenti di commercio, io trovo che il 60-70% sia imbevibile non tanto perchè puzzano (e ci sono purtroppo ma qui si dovrebbe aprire un altro dibattito/post), ma perché non sono "naturali" ma sono amorfi, insulsi, anonimi. Se si va ad un salone di vini denominati "naturali" organizzato bene, come "La dive bouteille"che si tiene a Saumur, probabilmente dei vini che si assaggerà, il 99% sarà di ottima fattura e non farà cagare (con o senza h) a limite può non piacere... Bevo vini naturali di vignaioli da più di 5 anni e sto notando che, confrontando lo stesso prodotto con quello di qualche anno fa, posso dire che si sono fatti passi da gigante, le puzze stanno sempre più scomparendo e questo mi (ci) fa ben sperare per il futuro!

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vinoso

circa 12 anni fa - Link

stanno scomparendo forse perchè la "tecnologia" si è affiancata alla "magologia"..?? :)

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Marino

circa 12 anni fa - Link

Mi è capitato di provare più di un cerasuolo di Valentini del 2005 qualche hanno fa (all'AIS di Roma)e le bottiglie avevano tutte una forte nota di riduzione, quella che per tanti è una puzza!!Ebbene qualche mese fa "incappo" in una degustazione tra amici dove c'erano 4 bottiglie di quel vino e tutte e dico tutte avevano dei profumi splendidi,e quel naso ridotto c'era ma spariva subito versato il vino nel bicchiere. @ Vinoso, in effetti le puzze non scompariranno mai del tutto, ma diminuiranno sempre più perché tanti produttori sono sempre più dediti alla cura della vigna e della cantina in maniera maniacale mentre all'inizio non è sempre così.

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Massimiliano Montes

circa 12 anni fa - Link

"diminuiranno sempre più perché tanti produttori sono sempre più dediti alla cura della vigna e della cantina in maniera maniacale" Ecco. E' proprio questo il problema. E la soluzione.

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lurkerologo

circa 12 anni fa - Link

lurkerologo risponde: Il tuo commento è in attesa di moderazione 7 novembre 2011 alle 14:58 (link) Corazzol grazie!!!! mi mancava una moderazione

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Marossi

circa 12 anni fa - Link

Free lurkerologo

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lurkerologo

circa 12 anni fa - Link

quindi non saprete mai cosa ho scritto. peccato

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Nic Marsèl

circa 12 anni fa - Link

L'enorme cartello con la scritta "baby parking" che leggo tutte le mattine al primo semaforo che incontro sulla via per andare al lavoro, è quanto di più triste e schizofrenico abbia visto negli ultimi anni.

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vinogodi

circa 12 anni fa - Link

..leggo tanti concetti che ho già espresso in altri thread, per cui non mi pronuncio.. PS:Stoppa? E' una di quelle interpretazioni che quest'anno non ho commentato perchè non mi hanno "convinto" ... PPS:... per la Redazione: va bene l'edulcorato giudizio?...

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rampavia

circa 12 anni fa - Link

Il post è brillante ma la disorganizazione (meglio la mancanza di organizzazione) di Vini Di Vignaioli è ormai cosa notissima. Manca il baby parking ma sino a pochi anni fa mancava un posteggio per le auto. Non parliamo poi dei servizi igienici (manca quello per i disabili e quelli a disposizione sono a livello di caserma: manca l'acqua calda e se fossi una signora avrei serei difficoltà ad usufruirne). Il bicchiere me lo porto da casa. Anzi me lo portavo perchè da tre anni sotto la tenda di Fornovo non mi vedono più.

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armin kobler

circa 12 anni fa - Link

ma l'organizzazione tecnica a chi era stata affidata? o erano i partecipanti stessi ad allestire il tutto?

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Giovanni Corazzol

circa 12 anni fa - Link

Non lo so. Mi informo e faccio sapere

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rampavia

circa 12 anni fa - Link

Guten abend Armin, è un piacere reincontrarla. Appena se ne presenterà l'occasione parleremo dei suoi vini che ho avuto modo di assaggiare in tutta tranquillità questa estate a San Candido. Per quanto concerne l'organizzazione di Vini di Vignaioli, mi pare che sia affidata alla pro loco di Fornovo che affitta l'area ed allestisce la tensiostruttura. Siamo molto lontani (sempre che le cose non siano migliorate in quesi ultimi tre anni) da quel minimo di servizio che consenta una degustazione. Al suo albore la manifestazione aveva un senso perchè era del tutto artigianale e certe carenze si tolleravano. Dieci euro per l'ingresso sono pochi, ma, per quel che capisco, è una precisa scelta per non perdere una parte dei visitatori (ovviamente non si considerano i portatori di handicap). Personalmente non condivido questa scelta. Aspettiamo però la risposta di Giovanni (vedi sotto).

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armin kobler

circa 12 anni fa - Link

volentieri! e grazie delle informazioni.

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Marossi

circa 12 anni fa - Link

Cosa c'entra la famiglia Bradford? I riferimenti colti non li colgo, ma quelli popolari sì, e i Bradford erano in dieci, voi banalmente in quattro.

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Giovanni Corazzol

circa 12 anni fa - Link

E guidavano un furgone, che se ben ricorda, era un VW T1 azzurrino, antenato della tipologia di mezzi di cui il Nugget non è certo la miglior rappresentazione. Anche nel pop mi sforzo di celare riferimenti colti, seppur meccanici. Non resisto.

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Marossi

circa 12 anni fa - Link

Il furgoncino lo ricordo, e per l'appunto non c'entra un fico secco col suo. E poi non ci andavano in giro mai, tutti insieme. Era per lo più Tommy a servirsene, o David, con Nicholas a fare le bave. Si documenti, la filologia anni '80 è importante per capire il Paese! In ogni caso, se bastava il furgone, allora andava bene anche l'A-Team. E Gori, a questo punto, si senta pure il nostro Magnum P.I. A buon intenditor.

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Giovanni Corazzol

circa 12 anni fa - Link

ma anche no.

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luigi fracchia

circa 12 anni fa - Link

Giovanni, bel post, io per non rinunciare a fornovo ho lasciato la famiglia a casa (eventualità che tu non consideri ma molto molto rilassante). Un consiglio: bisognerebbe mettere un filtro anti spam per quelli che... ogni volta che, anche distrattamente, leggono vini naturali attaccano a dire che puzzano che ripuzzano che stra puzzzano e ...vanno fuori tema. E sopratutto non innalzano il livello dei contenuti e dei dibattiti innalzando solamente inutili separazioni manichee.

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ken ricciarelli

circa 12 anni fa - Link

sig. Fracchia Lei avrà anche ragione ma sta di fatto che molti vini naturali sono ben al di sotto dei parametri olfattivi gustativi. che poi ce ne siano anche di eccellenti è un dato di fatto incontrovertibile. mi duole ammettere che le mie esperienze fatte sul campo mi riconducono a giudizi poco lusinghieri. inoltre mi permetto di sottolineare come le separazioni manichee non esistano nel campo dei vini. esistono, eccome, enormi differenze nel "costruire un vino" che a volte sconfinano nella sofisticazione e a volte ssconfinano nel "speriamo che vada tutto bene visto che non ho manipolato nulla". non dico che siamo nel campo esoterico ma poco ci manca. inoltre i gusti sono gusti. e porto come luminoso esempio proprio certi soggetti che qui scrivono che lo champagne è un intollerabile insulto al buon bere. ecco, figuriamoci dove porta alla lunga un siffatto ragionamento. scusate l'intrusione

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luigi fracchia

circa 12 anni fa - Link

facevo solo notare che il post si riferiva non tanto ai vini naturali e alle loro caratteristiche organolettiche quanto alla capacità tutta italiana di "non offrire alcun servizio" che invogli alla partecipazione un numero più alto di persone con famiglia a carico. Che poi i vini in fiera puzzassero o no non era argomento del post. Tutto qui.

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Giovanni Corazzol

circa 12 anni fa - Link

Grazie Luigi. Sì quello è il tema. Vini di Vignaioli è molto bella e storicamente rappresenta un evento atteso e generalmente ben voluto. Giustamente. Credo però che, raggiunti i numeri attuali, sia opportuno andare oltre e stabilire se la azzeccatissima formula originale sia ancora sostenibile. Il rischio, in questi casi sempre dietro l'angolo, è che diventi manifestazione del tutto autoreferenziale. A me spiacerebbe.

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Nic Marsèl

circa 12 anni fa - Link

e quelli che si lamentano in continuazione delle puzzette dei vini, potrebbero anche starsene a casa, così ci sarebbe più posto per le famiglie ;-)

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ken ricciarelli

circa 12 anni fa - Link

non mi permetto di criticare l'organizzazione dell'evento non essendoci stato ma seguivo l'andazzo sui vini naturali sui quali mi sono concesso di esprimere una opinione. se poi il racconto del giornalista è in modalità surreale oppure in modalità cronista non riesco a percepirlo (mio limite) ho frequentato altre manifestazioni simili e ho trovato ottime organizzazioni e pessime organizzazioni infatti ho visto posti fantastici come castelli e posti infami come capannoni. intuisco che la manifestazione citata sia una specie di happening tra amici e appassionati del genere e che la massa, intesa come affluenza del consumatore medio - senza offesa per nessuno - sia stata nel presente e anche storicamente minima, quindi ne deduco che non ci sia stato uno sforzo da parte degli organizzatori per rendere più fruibile ad una platea più numerosa l'evento. magari nemmeno perseguono questo obiettivo. e credo si dovrebbe chiedere a questi organizzatori cosa vorranno fare da grandi. ma forse la bellezza della manifestazione è proprio nella semplicità e nella rustica location, fornovo non è è verona ed è lontano dagli itinerari canonici del vino e nemmeno una grande zona di produzione. però il racconto del giornalista in stile "on the road" è piacevole e tuttosommato divertente. da single convinto non so cosa voglia dire viaggiare con prole ma temo che questa cronaca sia l'ennesima conferma che la mia scelta di vita sia azzeccata. scusate l'intrusione

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Giovanni Corazzol

circa 12 anni fa - Link

Il mio è quello di averle dato l'impressione di essere un giornalista ;) tutto sommato. s'intende

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Oggi, grazie o per colpa dell' industrializzazione nella producione del vino i consumatori si aspettano un prodotto talmente " Raffinato " ed asettico, tipo profumo, che hanno perso il senso della misura. Basta pensare a tutta la gamma di improbabili descrizioni che gli " Esperti " ci propinano a ruota libera. Naturalmente, quando i vini sono prodotti senza il rigore tecnico/scientifico dell' industrializzazione, possono presentare delle sorprese : IL fattore di relativa sopresa e' cio' che caratterizza un produzione " Naturale ". Non ci si puo'aspettare la botte piena e la moglie...

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Vinogodi

circa 12 anni fa - Link

...scusa , esperio, ma mi sembra una fregnaccia per giustificare incapacità tecnica. Come consumatore non l'accetto...

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Prego. Mi sorge il dubbio di non aver sviluppato bene il mio pensiero. Dunque, stavo cercando di dire che la produzione vinicola di tipo industriale, si e' raffinata a tal punto che sta' facendo dimenticare che il vino dovrebbe essere un prodotto agricolo, e di conseguenza soggetto a tutti quei cambiamenti che la natura impone. Mentre l'industrializzazione vinicola detta che i vini siano sempre commercializzabili, anno dopo anno, e sempre con le stesse caratteristiche organolettiche, come? Con l'uso della chimicha e della tecnologia e quel che sia sia. Non dico che un vino, perche naturale, debba essere accettato con tutti i suoi difetti, ma sono convinto che a furia di bere vini conciati, il gusto del bevitore, anche del piu' accorto, si sia assuefatto a sapori, aromi ed altro che un prodotto genuino non sempre puo' esprimere o garantire. Tutto questo e' un bene, e' un male? Siamo qui per esprimere le nestre " Fregnacce ". No?

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Francesco Amodeo

circa 12 anni fa - Link

No, non è così. Almeno per quanto mi riguarda. Il punto è altro; è che ogni benedetta volta che si parla di manifestazioni di vini naturali/biodinamici/bilogici ecc.. ecc.. saltano sempre su i quattro soliti personaggi che, non avendo altro capacità di pensiero se non quella di ripetere per anni la solita solfa, attaccano sui difetti/ossidazioni/riduzioni/spunti che a parer loro caratterizzano la maggior parte dei vini naturali. Io mi chiedo se qualcuno di loro sia stato quest'anno a Fornovo, e nel caso gli chiederei a quanto ammonta la percentuale dei vini difettati tra quelli che hanno assaggiato. Io ne ho assaggiati tanti, direi che essa non si aggira sopra al 5%, percentuale che rende VinidiVignaioli di quest'anno al pari di QUALUNQUE altra manifestazione vinicola si faccia lungo lo stivale. Almeno per la mia esperienza. Di contro, costoro dimenticano che tra i cosidetti "vini naturali" si possono trovare alcuni tra i più grandi vini italiani. Tra gli assaggi di Fornovo, sempre per rimanere in tema, cito solo: Crichet Pajè 2002 Roagna, Brunello di Montalcino 2006 Stella di Campalto, Cirò 2009 A'Vita, il Barrosu 2008 di Montisci, la Valpolicella Camporenzo 2008 di Monte dall'Ora, lo schiopettino 2006 e il pignolo 2000 di Bressan, tutti i vini di Guccione, i dolcetto di San Fereolo...

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Calma Amodeo, non ti fare annebbiare i lumi dalla foga. Stai dando l'impressione di essere uno di quelli che in una disputa, all' inprovviso si imbizzarriscono e cominciano a colpire alla cieca, malmenando amici, nemici e passanti innoccenti. Su schiariamoci le idee con una bella gassosa. Ho preferisci l'acqua tonica? Io prendo un chinotto. Grazie.

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mirko favalli

circa 12 anni fa - Link

Senza fare polemica ma a tutti questi appassionati che bevono tanti vini, chiedo, essendo io il primo al limite con l'alcolismo, ma non vistancate mai di usare sempre le solite scuse e difetti per attaccare un vino "naturale" e ancor peggio no vi site ancora rotti di bere vini in cui si trva solo un varietale costruito dall'uso di lieviti e non c'è un lontano ricordo ne della personalità della persona che ha fatto quel vino ne ancor peggio del carattere della terra da cui viene, ragazzi tiratevi tutte le menate che volete ma già i romani identificavano zone e le proteggevano perchè vocate alle produzione (esempio falerno del massico), le nostr DOC, DOCG, IGT come leAOC francasi parlano e portono il nome prima di tutto di un luogo, poi se il vino è ridotto andate pure in escandescenza ma quello che io vorrei è vini magari con problemi di chiusura ma che ti dicano da dove vengano.

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Vinogodi

circa 12 anni fa - Link

...CITO MIRKO: "poi se il vino è ridotto andate pure in escandescenza ma quello che io vorrei è vini magari con problemi di chiusura ma che ti dicano da dove vengano..." rispondo: leggi la retroetchetta e soddisfi al meglio le tue esigenze: a me interessa che il vino sia principalmente buono (se è "molto buono" ancora meglio) e privo di difetti...

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mirko favalli

circa 12 anni fa - Link

Vorrei ritrovare etichetta e retrotichetta (quando c'è) nel bicchiere vinogodi

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Simone Revelli

circa 12 anni fa - Link

Ho un bimbo piccolo ed un altro in arrivo. Ho avuto ed ho gli stessi problemi di Corazzol: la fatica, l'impressione di dover pensare a tutto da solo senza assistenza (neppure quando pago!), il rammarico di dover mancare alcuni appuntamenti a causa della cattiva organizzazione degli eventi... Ma il problema non risiede nel settore specifico (il vino). E' della nostra società. Le cose migliorerebbero se Vini di Vignaioli, (un evento bellissimo, a cui ho partecipato per due giorni nel 2010) come pure altre manifestazioni, cominciassero ad accogliere veramente gli appassionati preoccupandosi del loro comfort più che del loro numero. Aumenterebbe il prezzo d'ingresso? Pazienza. Sarebbero soldi ben spesi.

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rampavia

circa 12 anni fa - Link

Non illudiamoci. Sono anni che questi problemi di organizzazione vengono evidenziati ma non cambia nulla. Fino a quando la manifestazione rimarrà a Fornovo e sarà gestita dalla pro-loco non cambierà nulla.

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