Specie aliene in via di estinzione: i vitignomiglioristi

di Antonio Tomacelli

Definisci vitignomiglioristi, pliz: “I vitignomiglioristi sono strani esseri che abitano il pianeta Consorzio nella galassia Tutela. Nonostante l’abbondanza dei vitigni a disposizione, i VM prediligono varietà aliene quali il cabernet di Giove e il merlot di Plutone. Le bevande così ottenute, hanno un ruolo fondamentale durante i riti di autocastrazione praticati dai VM a fine anno, detti anche del Bilancio in rosso“. La frase qui sopra riportata, è di Leonardo Lo Cascio durante il convegno intergalattico “Italian Wine Week” che si svolge ogni anno luce sul pianeta Manhattan. Per chi non lo sapesse, Lo Cascio è il più grande importatore di vini italiani in America, ma tu vallo a dire a un Vitignomigliorista…

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

9 Commenti

luca ferraro

circa 13 anni fa - Link

e pensare che pochi anni fa ci dicevano che con le nostre piccole produzioni non saremo mai andati da nessuna parte :-D

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

e allora se pensa queste cose Mr. Lo Cascio (che parla così anche perché ha nel portfolio della Winebow un sacco di vini italiani da vitigni autoctoni) perché nella tenuta che ha in Maremma in società con Marilisa Allegrini ha piantato i soliti vitigni internazionali? Nel corso di quel convegno durante il quale Cristina Mariani-May, proprietaria della Castello Banfi di Montalcino si é detta “confused by the Italian wine laws”, Leonardo Lo Cascio, ha anche sottolineato che “most of the regulations today are totally irrelevant to the American consumer. People frankly don't care. Pinot Grigio proves this. The idea of whether a wine is DOC is totally meaningless in people's buying decisions. The whole thing needs to be simplified. There are 280 appellations. That's insane”. Informatelo che le appellations non sono solo 280 ma molte molte di più...

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Marilena Barbera

circa 13 anni fa - Link

Non credo che qualcuno di loro si sia mai scandalizzato delle oltre 300 AOC francesi.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Condivido pienamente, Marilena. Non vogio essere ripetitivo ma credo che tutto questo si possa ricollegare facilmente alle motivazioni espresse nel post su Suckling: volontà di "spianare" le diversità e le eccellenze in Francia ed Italia. One wine, one world.

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Antonio Tomacelli, tu mi piaci, anche se ultimamente mi dai del Lei. Hai la barba brizzolata e l'occhio appassito il giusto per condividere una serata da qualche parte nelle Orcadi davanti a un bel fuoco. Mi piaci anche se posti un articolo così interessante all'inizio del week-end quando tutti sono in altre faccende affaccendati. Chiunque mastichi un po' di inglese si legga il post di vinography linkato. Dice molte cose sul mercato americano e direi che ne condivido la maggior parte. I toni sono un po' troppo enfatici e ottimisti, ma gli interventi sono illuminanti, nel bene e nel male. Leggete quello che dice Tyler Colman sul futuro del blog specializzato, o quello che dice Lo Cascio specialmente riguardo al Prosecco ("we don't have a sparkling wine story, we have a Prosecco story"), serve a far cadere il prosciutto dagli occhi, purtroppo! Ce ne sarebbe da scrivere, io sto praticamende volando via ma spero che altri di voi si facciano sentire. Due ultime segnalazioni: Tyler Colman che ironizza su Suckling "I'm 93 points on that" confermando come il grande ex-guru sia ora ridicolizzato e, perla delle perle, Cristina Mariani-May (proprietaria e figura immagine della Banfi) quando afferma candidamente "I'm confused by the Italian law"...

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Non do mai del "tu" per primo a una signora, mi hanno educato all'antica :-)

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gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

come non ricordare, in pieni anni movanta, il sodalizio di ferro tra Lo Cascio e Riccardo Cotarella, anche detto il "re del merlot"? Oggi vanno di moda i vitigni "autoctoni" (che poi basta guardare il post sulla genetica della vite per rendersi conto di quanto imprecisa e precaria sia questa definizione), e quindi si racconta quello. Quando andavano di moda gli altri si parlava e si vendevano quelli, in fondo Lo Cascio lo si puo' capire, il vino deve venderlo mica filosofeggiare.

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Mi permetto di aggiungere un pensiero a quanto gia' espresso. Il post di riferimento e' illuminante perche' ci mostra uno spaccato della mentalita' americana, anche dei personaggi piu' ferrati sui vini italiani. Possiamo considerare le loro affermazioni risibili e superficiali, ma se vogliamo conquistare un posto di maggiore rilievo negli USA e' bene che ci rendiamo conto con chi abbiamo a che fare, con che testa ragionano e qual'e' il loro "retaggio culturale". Altrimenti possiamo continuare a credere alle novelle sul superamento degli sperkling wines italiani rispetto allo Champagne francese, levate l'Asti Spumante ed il Prosecco e vediamo quanto altro viene effettivamente esportato negli Stati Uniti. Mi piange il cuore. La richiesta di comprensione esula dall'intervento della Signora Mariani, perche' qui mi viene proprio il palletico. Per Bacco, il tu'babbo e il tu' zio piu' di trent'anni fa hanno dato il via ad un grandioso investimento nel cuore classico della produzione vinicola italiana e tu che sei la donna immagine dell'azienda te ne vieni ancora con queste dichiarazioni? Mi viene proprio da chiedere quante volte vieni in Toscana a vedere cosa combina chi lavora per te. Un vero capo deve circondarsi di persone fidate, ma non fidarsene mai completamente e tenerle sotto controllo. Dico questo perche' in occasione dei miei rarissimi incontri con Cristina Mariani-May, in cui lei era la star ed io il duedicoppe insieme a tanti altri, mi e' sembrata una donna in gamba, attiva e intelligente e anche con una certa etica del tipo "meglio non sapere troppi dettagli cosi' non ne sono rsponsabile"

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Mentalita' americana... Tanti anni fa lavoravo alla Clément (gomme per bici da corsa). Lo sapevamo tutti che le gomme nere, con il nerofumo dentro la mescola, sono quelle che si consumano piu' a lungo, mentre quelle bianche si consumano più in fretta e per quelle degli altri colori e' una vera strage... Avevamo in gamma una gomma per mountain bike nera, battistrada a carroarmato, insomma un vero gioiellino, se ne produceva a decine di migliaia di pezzi, per giorni e giorni di produzione. Un bel giorno, invece, si dovettero produrre anche delle gomme blu, verdi, gialle, rosse, bianche. Poche centinaia di pezzi per ciascun colore, costava quindi molto di piu' produrle ed erano anche molto problematiche da vulcanizzare. Tanti scarti per il cambio dei colori. In una parola, piu' perdita che guadagno. Ne parlammo percio' con la Direzione, perche' pensavamo che i capoccioni non sapessero quanti problemi creavano le gomme di tutti quei colori, invece di quelle nere, solite, affidabili e pensavamo inoltre che i clienti non immaginassero neanche di comprare dei veri bidoni. Ma ci dissero che era un ordine particolare americano, limitato, ben retribuito e ci raccontarono in proposito qualcosa di nuovo. Quelle gomme venivano messe in bella vista nelle vetrine di centinaia di piccoli negozi americani, in composizione tipo arcobaleno con tutti i colori, per attirare dentro il negozio un potenziale cliente incuriosito dalla novita'. Una volta dentro, di solito la conversazione era così: "Vorrei due gomme verdi", ma il commesso diceva "Un attimo che vado a controllare", spariva nel retro e poi usciva con due gomme nere. "Guardi, di verdi non ce n'e' piu', le fanno a Milano, oltreoceano e ci vorra' qualche mese per averne delle altre, ma ne abbiamo ancora qualcuna di quelle nere, che costano di meno e durano di piu': per caso, le vuole?". Un cliente su due le comprava senza nemmeno pensarci su. E la stessa cosa capitava se voleva le gomme gialle o rosse o blu o bianche... Ecco come si fa a creare una domanda e a vendere quel che vuole il produttore e non quel che vuole il cliente. Ci voleva l'america per farcelo scoprire.

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