Sogno o son desto | La cantina de La Stua de Michil
di Jacopo CossaterE così secondo il Gambero Rosso la miglior carta dei vini, quest’anno, è quella de La Stua de Michil, l’affascinante ristorante dell’Hotel La Perla, Corvara, Bolzano. Premio meritato, è carta dei vini vastissima, importante, di rara profondità. Tutto qui? No, certo. Anzi, direi che è anche premio che arriva al momento giusto, proprio in questi giorni durante le nostre riunioni di redazione digitali (!) era venuto fuori l’argomento. Paragonare cioè la cantina di Corvara con l’austerità di, non so, quella dell’Enoteca Pinchiorri o de La Pergola.
Perchè? La cantina de La Stua di Michil non è esattamente quella che ci si aspetta, è più un’esperienza, un viaggio fatto di emozioni che coinvolgono tutti i nostri sensi attraverso il mondo del vino in molte delle sue declinazioni, divise per tipologia o per territorio. Il nome, prima di tutto: Mahatma Wine (si, forse azzardato. Quando il pensiero vola alla “grande anima” le sensazioni sono più quelle che riportano a Gandhi, meno alla cantina di un ristorante di un albergo. Ma tant’è). E’ visitabile ma solo su prenotazione e, dopo essere scesi al livello sottostante la sala, il sommeliere invita ad indossare un paio di occhiali da vista. Per potersi liberare di ogni preconcetto ed essere pronti a vivere il vino come esperienza nuova, dice. Ecco poi che le luci si spengono e si riaccendo in un caleidoscopio di colori lungo un corridoio che porta alla grande porta d’ingresso. Una porta blindata, come quella di un caveau di una banca, a ricordarci il valore della cantina stessa.
Qui inizia lo show. Il pavimento della prima stanza, quella dedicata ai metodo classico, si muove su e giù, è la vivacità del perlage. Musiche, silenzi, racconti, colori accompagnano il visitatore lungo un percorso guidato che la attraversa. I sensori si attivano al nostro passaggio, dai grandi formati ai bianchi, dal Piemonte a Bolgheri. E poi la famosa stanza del Sassicaia, dove il Marchese una volta l’anno investiva i nuovi “cavalieri”. Tutte le annate, migliaia di bottiglie, una spada ed un inginocchiatoio. Un vero tempio. Ma anche uno spazio dedicato a Château d’Yquem, video compreso, e alla Borgogna. Poco prima della fine poi la stanza dei Bordeaux, tappeti e lampadari inclusi. Con quelle voci -sono i Grand Cru- che di volta in volta si presentano, le luci che si accendono e si spengono illuminando prima una zona poi l’altra. Da Château Latour in poi. Ma anche specchi, cascate, suggestioni. Difficile raccontarla, va vista e vissuta. E’ possibile però farsi un’idea anche sul sito dedicato (molte delle canzoni sono le stesse che accompagnano le diverse stanze).
Insomma, quella della Stua de Michil è cantina affascinante, nella quale il vino è protagonista di un racconto costruito per stupire. Troppo? Forse si. Quello che è certo è che, durante la visita, la sensazione di avere a che fare con un’esagerazione è sempre presente. E’ più un’attrazione che un museo, senza che questo sia necessariamente un male. Ecco che quindi il premio del Gambero Rosso può diventare l’occasione per capire quale modo di intendere il vino preferiamo. Se lo scintillio de La Stua de Michil o la solennità dell’Enoteca Pinchiorri. O, forse, l’understatement di tante altre meno importanti ma fatte, questo è certo, con il cuore.
25 Commenti
vitello tonnato
circa 13 anni fa - LinkLa cantina della Locanda Mariella, a Fragnolo di Calestano! Altro che effetti speciali!
RispondiAbdul Ciabath
circa 13 anni fa - LinkPremio meritato? non proprio. Personaggio vacuo e arrogante, arredi pacchiani, modesta profondità di annate. Vince Pinchiorri 100 a 1.
Rispondicicciopasticcio
circa 13 anni fa - LinkQuello che gira con con 3 bottoni su 4 della manica sbottonati? Per niente pacchiano lui!
RispondiPietro Caputo
circa 13 anni fa - LinkBeh anche la mia cantina è come quella della foto. Solo che ho del rabosello al posto del Sassicaia...
RispondiA3C
circa 13 anni fa - Linka me sembra una americanata di una volgarità impressionante...
RispondiAntonio
circa 13 anni fa - LinkConcordo al 100%, si può avere un'ottima cantina senza scendere nel ridicolo.
Rispondi1969
circa 13 anni fa - LinkSuper daccrodo con A3C , terribile solo al vedersi. Il sito poi , sembra una discoteca a cui mancano un pò di tettine esposte che dite? Un vero inno ai soldi, allo spreco direi. Passione? ma per carità , datemi un pò di muffa in cantina, una luce fioca e un pò di cuore!
Rispondiesperio
circa 13 anni fa - LinkQuesta si che e' una bella burla virtuale. Se fosse vero, bisognerebbe restaurare i "Piombi" e scaraventarci dentro proprietario e proggettista. Giusto per dare l'esempio.
RispondiM.Grazia
circa 13 anni fa - LinkMa per capire da che parte stare è sufficiente guardare la foto di questo post: un inginocchiatoio davanti al Tabernacolo Sassicaia! Ma per favore!
RispondiAdriano Anglani
circa 13 anni fa - LinkIo sono ateo, ma trovo questo tabernacolo con inginocchiatoio profondamente blasfemo!!!
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkIn effetti.. Durante la visita il sommeliere ha invitato uno di noi ad inginocchiarsi (alla fine nessuno se l'è sentita, WTF? Inginocchiarsi di fronte al Sassicaia? Really?) perchè a quel gesto segue il buio e la musica e poi le luci e si apre una sorta di scrigno contenente una bottiglia della prima annata, il 1968. Cose così.
RispondiBaser
circa 13 anni fa - LinkCosì, per curiosità: per entrare è richiesto un obolo? C'è la selezione all'ingresso (o, meglio, alla prenotazione...)?
Rispondilurkerologo
circa 13 anni fa - LinkBanda di antagonisti malelingue e prevenuti Solo perchè un appassionato un poco naif si inventa una cantina che fa della sobrietà la linea guida e mette in bella evidenza i produttori campioni mondiali subito a criticare. ricorda tanto la storia della volpe e l'uva. a voi resta la muffitudine a questo personaggio straordinario la gloria. rosicate
RispondiEnoteca Pitti Gola e Cantina - Firenze
circa 13 anni fa - LinkHo visto solo ora l'articolo...Peccato!!! Perchè qualche minuto fa mi hanno contattato da una sedicente agenzia che organizza viaggi solo per "Ricchi Russi"...La signorina ci teneva a ripetere questa frase...Magari loro si inginocchiavano volentieri! ;)
RispondiAndrea Ugolotti
circa 13 anni fa - LinkIl pezzo migliore della cantina è semplicemente il bravissimo Manuel Dellago: professionista d'altro tempi e di grande annata...
Rispondimirko favalli
circa 13 anni fa - Linkcon rispetto per tutti coloro che hanno scritto trovo molto brutto giudicare le scelte ( e quindi di una cantina) di una persona senza averla conosciuta, io posso solo dire di aver avuto la fortuna di lavorare alla Stua per un anno e mezzo e di aver conosciuto Michil e quello che posso giurare è di aver avuto come capo una delle persone più sensibili che abbia mai conosciuto, con una reale passione per il vino e il coraggio di mostrare le emozioni che dal vino riceveva attraverso tutto quello che lo appassionava ed emozionava, il motivo per cui ora fa riservare le visite poi se la volete sapere tutta e perchè già quando ci lavoravo io c'erano cosi tante persone che venivano solo per vedere la cantina che passavo più tempo a fare visite che a lavorare. Fate una cosa prima quindi, andate a corvara, bevetevi una Bosa come dicono loro e fateci due chiacchere con Michil, ne verrete via contenti di esservi sbagliati.
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkIo Hitler non l'ho conosciuto, però mi pare lo stesso un po' XXXXX.
Rispondimirko favalli
circa 13 anni fa - LinkMichil non ha mai ammazzato nessuno, non vedo il nesso sig. Marossi
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkMa ci mancherebbe, gentile signor Cavalli. La mia boutade voleva solo dire che per giudicare un'opera non è necessario conoscere l'artefice. Certo, la conoscenza diretta può essere intrigante, talvolta. Basti pensare alla percezione di un vino di cui si conosca il produttore. Ma serve davvero? Io non credo. Il giudizio su una cantina può prescindere dal 'cantiniere'. Non ho dubbi sull'umanità del signor Michil, e men che meno sulla sua sapiente passione, che rispetto. Ma il tempio del Sassicaia è una XXXXXX pazzesca. La citazione fantozziana mi consente un'autocensura in barba ai moderatori. Cordialmente
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkHai ragione, caro XXXXXXXXX, era un termine volgave. Ma XX a XXXXXX Cordialità
Rispondimirko favalli
circa 13 anni fa - LinkQuello che posso dirti è solo che le emozioni che cerca di trasmetterti sono vere ( e le ho provate) e che grazie anche a quella cantina ha raccolto soldi con cui a costruito cose importanti ,che aiutano persone e che sono tangibili, ci sono, noi invece siamo qui a giudicare una persona che suppongongo molti dei blogger qui non hanno mai purtroppo conosciuto e che probabilmente non sono nemmeno mai andate a vedere l'hotel le perla e cosa michil e la famiglia costa fanno
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkNo guardi, per quanto mi riguarda non giudico affatto il signor Michil. Mi limito a dare un parere negativo sulla sua cantina, e specifico che non parlo del contenuto, che non ho motivo di credere eccezionale, ma sulla mise en place, per così dire. Fermo restanto che se passassi da quelle parti, il ristorante in questione figurerebbe tra i primi indirizzi sul taccuino. Cordialmente
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkErrata corrigo: "non ho motivo di NON credere..."
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - Linktrita e ritrita? Forse ma la carta dei vini de La Pergola... la vedo davvero difficile da battere
RispondiLaura
circa 12 anni fa - LinkLeggo solo ora il post, ma ho voglia di prendere le difese de La Stua de Michil per mezzo minuto. La mia visita è stata affascinante e ricca di emozioni...anche per una non esperta/ appassionata di vini come me. L'ironia e la passione che contraddistinguono questo posto sono unici. Se si guarda il tutto dal punto di vista dell'interior design neanche l'inginocchiatoio è eccessivo, soltanto molto ironico ed "innovativo". Ho apprezzato la cantina e sono uscita con qualcosa in più. Sicuramente mi sono fatta qualche risata, che non fa mai male.
Rispondi