Si scrive winter warmer, si legge “Birre di Natale per godere”

di Marco Pion

Come ogni anno, trovo strade illuminate, babbi natali simil-impiccati alle finestre, la coca-cola coi suoi sorrisi americani e mi accorgo che dicembre sta correndo come un rullo compressore e io sono terribilmente indietro coi regali da piazzare sotto l’albero. Come per millaltre occasioni, ci sono le condizioni giuste per una birra. L’unica via per placare lo stress è entrare in un buon pub, sedersi e godere dell’unica vera magia di Santa Claus: le birre di Natale.

Ma cosa sono? Con l’espressione “birre di natale” si indicano le birre prodotte per essere consumate nei mesi più freddi dell’anno. Queste birre invernali sono spesso caratterizzate da una gradazione alcolica più alta del normale e dall’uso di malti tostati, spezie, frutta ed ingredienti particolari. Io amo in particolare il termine inglese che le caratterizza, ossia “winter warmer”: un vero e proprio “riscaldamento invernale”. La tradizione di produrre birre invernali è antica e risale al wassail anglosassone e alle tradizioni nordiche di servire un fermentato caldo arricchito di spezie e frutta, sia come rito beneaugurante che come rimedio al freddo pungente.
Nei tempi moderni qualsiasi birrificio produce una birra per le feste e non esiste uno stile a cui ricondurle: si può andare dalle Old Ale inglesi alle birre spezziate belghe, dalle birre con aggiunta di miele a birre con ricette così complesse da assomigliare più a una candela profumata che ad una bevanda. In sostanza: libertà ed inventiva dei birrai, quasi senza freni. L’unico tratto comune è, in genere, che in dicembre viene messa in vendita la birra a più forte gradazione del birrificio o quasi. Il che vuol dire andare dai sei gradi in su degli inglesi fino ai 12/14 raggiunti da numerose birre artigianali di tutto il mondo, Italia compresa.
Sono birre che si prestano anche all’invecchiamento, moderato, che permette spesso divertenti verticali per sezionare le diverse annate.
Una su tutte? La Stille Nacht del birrificio De Dolle di Esen, Belgio. Ogni anno suscita fiumi di parole tra gli appassionati, fiumi di verticali tra gli appassionati duri e fiumi di abbinamenti con il panettone. Ma anche altre “birre di Natale” hanno una storia curiosa: eccone tre, scelte per voi.

Dal 1970, la birreria Dupont produceva una birra che veniva omaggiata ai migliori clienti per le feste. Il suo nome era Avec les bons voeux (letteralmente “con i migliori auguri”). Ma il successo di questa birra fu tale che Dupont fu “costretta” a commercializzarla regolarmente, per la gioia di tutti i bevitori.

Ogni anno, dal 1975, la Anchor Brewing di San Francisco produce una birra natalizia chiamata Our Special Ale. La particolarità di questa birra è che ogni anno viene usato un mix di spezie diverso e che la ricetta viene gelosamente tenuta segreta. Sull’etichetta inoltre viene raffigurato ogni anno un abete diverso. Questa birra ha avuto sicuramente un ruolo importante nell’inserire e sviluppare nella cultura birraria artigianale americana la tradizione di brassare le Christmas Ale.

E natalizia è anche la birra che per anni è stata la lager più forte al mondo: la Samichlaus (San Nicola nel dialetto di Zurigo) prodotta dal 1980 originariamente in Svizzera dalla Hürlimann ed ora in Austria. I 14 gradi finali di questa birra richiedono una seconda fermentazione che dura quasi un anno prima di essere messa in vendita. Nonostante i suoi gradi non risulta stucchevole ma bensì quasi cremosa e, senza dubbio, riscalda lo spirito natalizio e fa dimenticare i regali riciclati che vostra zia vi fa tutti gli anni.

3 Commenti

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Stefano Buso

circa 12 anni fa - Link

prendo appunti

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Gianca

circa 12 anni fa - Link

Incredibile! Il dialetto zurighese, lo Züridüütsch trova menzione su Intravino. Complimenti! :-)

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blond

circa 12 anni fa - Link

le birre di Natale sono la mia rovina!!! la piccola enoteca dove mi rifornisco di solito,ha più di 60 birre,e a Natale il buon Luca, non tarda a farle arrivare sui propri scaffali...entro e mi guarda con l'aria quasi di sfida..poi ci si intrattiene in un bel discorso su birre,vini etc,e alla fine....alla fine? esco....con 5-6 bottiglie...

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