Sei vini in cui il consiglio dell’amico esperto è stato proprio utile

Sei vini in cui il consiglio dell’amico esperto è stato proprio utile

di Gianluca Rossetti

Prendiamo un caso di scuola: compri alcune bottiglie, te ne piace mezza, ne scrivi con scarso trasporto, il pezzo viene uno schifo, non lo pubblichi, diventi triste, tua moglie ti rinfaccia i soldi spesi, tua figlia ti chiama “papasticcione” e pure il cane ti guarda diversamente.

Imbroccare un vino al buio è anche questione di fortuna: ne senti dire magari da gente che stimi, ti incuriosisce e lo compri. Funziona? Non sempre: si potrebbe aprire un interessante capitolo sul tema “gente che stimi che ti consiglia vini a cazzo di cane” ma non vorrei bruciarmi un prossimo post. Dicevamo: funziona? Più no che sì a esser sinceri per cui vi racconto di alcune delle volte in cui è andata bene.

Chablis 1er Cru Vaucaupin 2015 – Le Meulière
Muove a passo svelto, verticale, largo in nulla, eppure ha un nerbo da maratoneta. Mineralità non si può dire – è peccato mortale – e allora parliamo di polvere da sparo poi pompelmo, zenzero fresco, pepe bianco. Un godimento per il corpo e per lo spirito. Attenzione: pure dell’esistenza di quest’ultimo c’è chi dubita.

Nieddera Rosato 2016 – Contini
Da vitigno recuperato e valorizzato nell’oristanese. Gelatina di mela cotogna, scorza d’arancia e carcadè; salino, ottima acidità, struttura discreta. Pochi fronzoli ma un passe-partout in abbinamento al cibo. E costa due lire.

Trebbiano d’Abruzzo 2016 – Cirelli
Semplice, vitale, beverino: un percorso di sferzate acide e saline. Profumato di fiori di campo e malva. Goloso, eclettico e, oggi, pericolosamente in tiro.

Cerasuolo d’Abruzzo 2016 – Valentini
Costa un rene ma è davvero una bella sfida. Talmente bella che potrebbe vincerla lui. Bicchiere appagante e che, tuttavia, mi fa sentire più cattivo di Erode. Lieve petillant. Colore straordinariamente vivace. Bouquet ancora contratto che pendola tra arance rosse e nocciole tostate. Beva piacevolissima e persistenza (del tipo aromatica intensa) interminabile. Da scordare in cantina.

Tauma rosato 2015 – Pettinella
Io per questo vino ho un debole quindi, per quanto mi impegni, non riesco a farmelo dispiacere.. Colore intenso più di tanti rossi, profuma di granata e ribes ma, soprattutto, sa di buono. Conferma costante, annata dopo annata.

Le clou 34 2015 – Naudin-Ferrand
Figlio di cinque parcelle, la più antica delle quali impiantata nel 1902, la più recente nel 1953. Per me uno dei vini del cuore. Di quelli che vorrei sempre in casa. Pigiato coi raspi, senza solforosa aggiunta in fermentazione, niente filtrazioni, per una bottiglia spiazzante, in nulla semplice, che manda gambe all’aria la vulgata sugli Aligoté tutti acidità e poco altro.

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Gianluca Rossetti

Nato in Germania da papà leccese e mamma nissena. Vissuto tra Nord Reno westfalia, Galatina (Le) e Siena dove ho fatto finta di studiare legge per un lustro buono, ostinandomi senza motivo a passare esami con profitto. Intorno ai venti ho deciso di smettere. Sai com'è, alla fine si cresce. Sommelier Ais dal 2012, scrivo abbastanza regolarmente sul sito di Ais Sardegna. Sardegna dove vivo e lavoro da diciotto anni. Sono impiegato nella PA. Tralascerei i dettagli. Poi la musica. Più che suonare maltratto le mie numerose chitarre. E amo senza riserve rock prog blues jazz pur non venendo ricambiato. Dimenticavo, ho un sacco di amici importanti ma non mi si filano di pezza.

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