Se io fossi il Presidente

di Fiorenzo Sartore

ObamaPensa cosa deve essere: il potere. Quello serio, quello con la pi maiuscola. La valigetta con i codici di lancio dei missili intercontinentali. L’accesso all’Area 51, l’auto blu per andare in via Gradoli, insomma, ci siamo capiti: il POTERE. E chissà quante volte anche tu hai fantasticato – dai, confessa: se io fossi il Presidente, magari quello più presidente di tutti, Barack Obama, chissà che privilegi, che lifestyle. Per dirne una (a caso) chissà che vini beve uno così. Se io fossi il Presidente mi toglierei qualche sfizio enoico: Yquem, Margaux, Monfortino… e poi aggiungi tu quel che ti pare.

E invece Barack Obama beve solo vini statunitensi. Intendiamoci, fin qui abbiamo fantasticato: il potere non deve essere, in realtà, quella roba immaginifica di cui ho appena scritto (a parte l’auto blu). Il potere probabilmente fa i conti, ogni giorno, con i compromessi della realpolitik, e perfino quando Obama sceglie i vini per la Casa Bianca, deve essere coerente con il suo programma. Che prevede la promozione del made in America. Mentre leggo veloce l’elenco dei vini del Presidente, immagino profumi di vaniglia e banana (chardonnay californiani) e sentori laccati, verniciati, da pinot nero dell’Oregon turbomodernista. Povero Presidente: chissà se, di nascosto e in un bicchiere di plastica, come un Miles qualsiasi (Sideways), si concede Cheval Blanc in solitudine. E soprattutto: chissà se quel Cuvée California Champagne (sic) servito for dessert, è un demi-sec.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

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