Scandalo del vino contraffatto in Cina. Il peggior Occidente fa scuola
di Fiorenzo SartoreCome fa una nazione a diventare un produttore serio e credibile a livello mondiale? Col tempo, magari coi secoli. Prendi la Francia, per esempio: son tre-quattrocento anni che coltiva la qualità; ci vuole un po’ di tempo. E quello è solo UNO degli ingredienti. Poi serve il territorio, ecco, lo vogliamo aggiungere il terroir? Ma certo. Le altre nazioni, il nuovo mondo enologico, seguono a ruota, adesso è il turno della Cina. In attesa che il culto della qualità, il territorio e qualche secolo di pratica facciano la differenza, i cinesi apprendono veloci. Pure quello che sarebbe meglio lasciar perdere: tipo produrre vini fasulli.
Secondo China Times “nella provincia di Hebei circa 30 cantine sono state chiuse dopo che i loro vini si sono dimostrati contraffatti, durante una trasmissione televisiva” [Gabanelli made in China? Uau – ndr]. Tra queste, Jiahua, Yeli, e Genghao. Il governatore locale ha affermato che “i produttori della Changli County i cui vini risulteranno inferiori agli standard, subiranno la revoca della licenza e il sequestro dei prodotti dal mercato”. Be’, non per infierire, ma ho avuto per un attimo la visione di un bel campo di rieducazione cinese per i furbacchioni di Brunellopoli – solo per un attimo, per carità. Che poi, cosa avevano combinato quei lazzaroni? “Secondo il servizio andato in onda su China Central Television Station, un addetto alle vendite ha ammesso che alcuni vini della regione avevano una purezza del 20 per cento. Il resto era composto da acqua, aromi, coloranti ed acido citrico”.
Come fa un compratore a difendersi da questi bidoni? Purtroppo non esiste un sistema certo, qui come altrove si richiede al consumatore uno sforzo di valutazione critica, una specie di inversione dell’onere della prova, visto che le autorità fanno quello che possono. Forse potrebbe aiutare il vecchio sistema dei prezzi bassi. Se consideriamo che queste bottiglie venivano vendute ad un prezzo di circa 75 centesimi di dollaro americano (e fatte tutte le possibili proporzioni con il mercato cinese) dovremmo avere qualche sospetto. Un po’ come per i nostri Chianti Docg a due euro e novantanove negli hard discount. Che non sono acqua e coloranti (non sia mai), ma qualche dubbio sul livello qualitativo dovrebbe sorgere. Vicende simili sono global (sì, pure in Francia succede). E quasi sempre sono vini venduti a prezzi ridicoli.
16 Commenti
kenray
circa 13 anni fa - Linkdai cagariso non compro nemmeno gli accendini. figuriamoci il vino ed io che mi lamento del lambrusco.... avercene (°_')
RispondiMAurizio
circa 13 anni fa - LinkStraquoto. Posso capire la birra (niente di trascendente, ma si abbina bene con involtini primavera e altre zozzerie locali ...) Ma uno che acquista del vino proveniente dalla Cina pagandolo meno di 1 dollaro merita qualuque cosa ...
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkIeri da Auchan c'erano bottiglie di vino in offerta ad 1 euro, e non erano cinesi ma italiane. La cosa strabiliante è che erano esaurite! C'erano anche vini, non in offerta, a 1,50 euro. Dubito che in queste bottiglie ci sia il 20% di vino.
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkche vino era..cosi' per curiosita'
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkNon mi ricordo. Ci torno e te lo dico. Ma, possiamo fare i nomi o ci querelano :-)
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkche tipo di vino non i nomi pinot dolcetto cosa..
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkFatto. Stavolta ho preso appunti (e faccio anche i nomi, frega niente delle querele): - Colle Sori So.Vi. S.p.a. 1,00 euro - Bordolese Bianco Colle Soli 1,00 euro - Freschello Rosato Cielo e Terra 1,29 euro - Vino Frizzante Rosso il Cascinone 1,29 euro - Lambrusco Castelemilia 1,40 euro (caro!) e per non farci mancare le bollicine: - Moscato Spumante Contri 1,05 euro Buone Feste!
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkCa**o! Meno del Tavernello nel cartone!!!
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkSarei curioso di sapere qual'è il costo del vetro, dell'etichetta, del tappo, dell'imbottigliamento, i costi di distribuzione, e dedurli dal prezzo della bottiglia. Tanto per sapere quanto costa un po di succo d'uva...
Rispondiantonio tomacelli
circa 13 anni fa - LinkTappo-vetro-capsula-etichetta-cartone siamo già intorno ai 50/60 cent. Poi c'è il trasporto, e tre soggetti che ci guadagnano (produttore-rappresentante-supermercato) circa 10 cent a cranio. Diciamo che il liquido costa una cifra intorno ai 10/15 cent CI sarebbe l'IVA, ma sfido chiunque a pagarla in queste condizioni.
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkIl liquido... :-)
RispondiMarilena Barbera
circa 13 anni fa - LinkAnche a meno: http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=6420 Ma quali querele... bah, dovremmo essere noi a querelare cotanti produttori, commercianti e affini...
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkanche i filetti di sgombro a 2,50 però...
RispondiMAurizio
circa 13 anni fa - LinkFermi. I meccanismi di vendita della grande distribuzione sono perversi. I sottocosto, i 3X2 o i 4X2 servono ad attirare clienti e a smaltire giacenze. Si trovano "vini da tavola" in bottiglia sicuramente "dignitosi" e di marche non ignobili come occasioni che si possono anche cogliere (considerando che l'acqua di rubinetto "caraffata" può costare più del doppio) spesso "godendo" delle disgrazie altrui (eccessi di produzione selvaggi) dai vari Neri d'Avola agli innumerevoli Marino, Frascati, Castelli Romani, per restare alla mia zona. Non dimentichiamo poi che molto spesso questi prodotti sono il frutto di alchimie finanziarie che sfruttano finanziamenti europei o nazionali o che servono come "fonti di perdite" necessarie in bilanci assai complessi, per non parlare di vere e proprie operazioni di riciclaggio ... (di fondi, manodopera o altro ...) Certo sperare di acquistare "l'Amarone" in 3X2 al prezzo di una colacola è follia. Ma trovare qualcosa di potabile a prezzi di realizzo non è insolito e spesso e volentieri NON nasconde truffe (almeno sulla qualità intrinseca). Anche perchè il palato è il nostro e arrischiare una bottiglia di prova spesso costa solo mettere da parte il pregiudizio secondo cui "Ma a quel prezzo ? Meglio l'acqua in caraffa .."
Rispondigiuseppebarretta
circa 13 anni fa - Linkma dove hanno imparato a fare vini truffaldini? non è che si sono messi a fare analisi di laboratorio ai nostri?
RispondiGiancarlo Conte
circa 13 anni fa - LinkAnno nuovo vita nuova....io in Cina ci sono stato é ne viste di cotte e di crude. se poi assaggi i vini a basso costo cinesi siamo ad un mal di testa che neanche il peggior vino italiano (ammesso che ci sia) puo far venire! l'Italia si deve svegliare, la Cina é un mercato complesso i nostri produttori dovrebbero iniziare a capire che la Cina é un mercato importante come Russia ed India. La Cina non ha la cultura del vino come la intendono Francia ed Italia in questo noi abbiamo un vantaggio di competizione !!! per la cronaca e risposta a giuseppebarretta: le aziende cinesi quelle rinomate hanno delle joint venture impoartni con Francia e Canada (per i vini dolci Ice Wine). Inoltre Yantai uno dei grandi produttori fa gia parte della top ten mondilae in quanto a utiliti realizzati ed importano il nostro Amaretto di Saronno...fra i distillati in Cina.
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