Rubesco Vigna Monticchio, il mio antidoto al caldo e alle zanzare

Rubesco Vigna Monticchio, il mio antidoto al caldo e alle zanzare

di Gianluca Rossetti

È maggio. Che al solito esplode in rivoli, tra t-shirt umide e mani imburrate. Aspetto l’emicrania per quanto in genere appaia, commovente per puntualità, nel mese di giugno. Osservo la Sardegna dal parabrezza: il verde si riduce molto rapidamente a enclave dentro un’istantanea satura di giallo-bruno. Pulisco la stufa prima della pausa estiva; passo due dita sul termostato del frigo, sistemo le zanzariere.

Ho sfalciato l’erba tre volte in venti giorni, vista da vicino la natura pare Lazzaro: sommersa dal peso dell’inverno, lo sa far rotolare via con uno scossone quando è il momento.

D’ora in avanti, e per parecchi mesi, farò fatica a bere vini rossi, destino comune a molti. Apro con un senso di sconforto la mia ultima bottiglia, sognando novembre. La casa è ancora fresca, un guscio da cui ho escluso la luce di proposito per parecchie ore, a cena tiro le tende e apro gli scuri. Chissà com’è l’estate in Umbria, me la ricordo fitta di boschi quando, partito da Siena per Lecce, l’attraversavo con l’Espresso del Levante, treno lentissimo e stracarico, preso al posto dell’Intercity facendo la cresta e conservando due spicci per comprare musica e sigarette.

Del vino m’importava poco allora. Mi pareva terra bellissima l’Umbria, col suo manto verde scuro e mille asole di mattoni rossi.

Rubesco 2008 Vigna Monticchio di Lungarotti. Torgiano Rosso Riserva: sangiovese in massima parte e canaiolo, un anno in legno e molti in vetro. Le sirene aziendali vantano longevità trentennali di cui non mi curo perché mi pare perfetto così e, in particolare, mi piace il modo in cui la tanta forza che si intuisce non gli levi un grammo di eleganza. Intenso di legno di ginepro, viole e ciliegie mature in un infuso di erbe aromatiche fresche, dal timo all’origano. Esili note fumé in chiusura, tannini di raso, sapido e abbastanza fresco.

Buonissimo ora. Chiudo gli occhi, in fondo non manca molto a novembre.

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Gianluca Rossetti

Nato in Germania da papà leccese e mamma nissena. Vissuto tra Nord Reno westfalia, Galatina (Le) e Siena dove ho fatto finta di studiare legge per un lustro buono, ostinandomi senza motivo a passare esami con profitto. Intorno ai venti ho deciso di smettere. Sai com'è, alla fine si cresce. Sommelier Ais dal 2012, scrivo abbastanza regolarmente sul sito di Ais Sardegna. Sardegna dove vivo e lavoro da diciotto anni. Sono impiegato nella PA. Tralascerei i dettagli. Poi la musica. Più che suonare maltratto le mie numerose chitarre. E amo senza riserve rock prog blues jazz pur non venendo ricambiato. Dimenticavo, ho un sacco di amici importanti ma non mi si filano di pezza.

4 Commenti

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Sam

circa 7 anni fa - Link

Impensabile non bere rossi fino a novembre. FOLLIAAAA

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Letico

circa 7 anni fa - Link

Ma come scrivi bene...

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Alberto Tricolore

circa 7 anni fa - Link

Davvero la vedo dura,.No rossi?
Magari magri,poco alcolici, anche leggermente freschi( secchiello o frigo).la sera.No senza rossi ,non ti credo.Prosit.

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Capex

circa 7 anni fa - Link

Post piacevolissimo.

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