Quando il calciatore al ristorante chiede la carta dei vini
di Lisa FolettiRistorante, interno sera (perché all’esterno fa troppo caldo).
Si accomodano 3 esemplari di sesso maschile, 2 giovanissimi e 1 uomo sulla cinquantina, che mi dicono essere 3 sportivi di fama nazionale. Come al solito, io non li (ri)conosco, perché di sport mi disinteresso abbastanza.
Viene fuori che i ragazzini sono calciatori, e che il mezzano dev’essere il loro procuratore.
Appena si siedono, col mio consueto entusiasmo della domenica sera, penso “ecco, il solito tavolo di sportivi che non bevono un caspio”. E tiro un sospirone.
Poi qualcosa accade.
Chiedono la carta vini per fare un aperitivo, e dopo qualche minuto di consultazione il bomber mi guarda con sicumera e fa “una Grande Dame 2008”. Sgrano gli occhi (sperando che non se ne accorgano), abbozzo finta nonchalance, e provvedo alla stappatura della Grande Donna.
Al momento della cena, il giovane cannoniere mi richiede la carta vini, e di lì a poco se ne esce con un Montepulciano di Emidio Pepe. Dopo un breve trasalimento mi sincero che conosca prodotto e produttore (sì, li conosce!) e chiedo quale annata preferisce, al che mi risponde convinto “2001”. Poi lui domanda a me “ma lei sta con Pepe o con Valentini?”. Segue dibattito, fra lo stupore della sottoscritta e la determinazione del ragazzotto.
Durante la cena, ulteriori scambi sullo stile di Emidio Pepe, sulla sigla “Triple A” e altre simili amenità.
Giunti al dessert, l’atletico pargolo mi domanda una terza volta la carta vini, e alla pagina dei vini dolci mi chiede consiglio su cosa abbinare: vado convinta sul Recioto di Monte Dall’Ora, una bomba atomica meravigliosamente creata per combinarsi con la nostra Coppa Machiavelli, oltre che un recioto di rara bontà.
I 3 apprezzano assai (anche la bottiglietta da 0,50 finisce). Si alzano, pagano, salutano cordialmente e se ne vanno.
Alla faccia degli sportivi che non capiscono una mazza di vino
12 Commenti
Angelo D.
circa 5 anni fa - LinkUno dei più fini palati serviti è stato Diego, ex calciatore della Juve. Nei suoi anni italiani ho avuto modo di averlo a tavola almeno in un paio di occasione: appassionato di Bordeaux, Brane Cantenac e La Conseillante tra i suoi preferiti.
RispondiLisa Foletti
circa 5 anni fa - LinkVorrà dire che approfondirò il tema!
RispondiPaolo
circa 5 anni fa - LinkOsvaldo, ex calciatore mi ha bevuto tutto 85 di Sassicaia, poi il 90 e ora il 98. Vargas beveva solo Quintarelli 97. Dei nuovi devo segnalare Perin che ha aperto un enoteca vicino Roma, e beve Krug del 90 Insieme a Immobile e Barella. Lo stesso Immobile si è bevuto un 88 di Krug con Florenzi e Pellegrini. Mentre Barella con Romagnoli e Biraghi un Bruno Paillard del 95.Viviano il portiere ama il franciacorta. Penso proprio che l idea del giocatore ignorante di vino, almeno per mia diretta esperienza, vada messa in panchina, Da segnalare l assenza delle facce toste modello" il vino dovrei pagarlo a quanto lo prendi tu, minimo ". La loro assenza ci lascia speranzosi per il futuro.
RispondiMarco
circa 5 anni fa - LinkCon la dovuta deferenza e stima ma... ordinare Sassicaia 85, 90, 98, Krug 90 o Quintarelli 97, non per forza mi pare sinonimo di competenza enoica, ma più facilmente capacità di spesa. Quando ti chiederanno Poggio di Sotto, Pergole Torte, Roagna, Gravner, Miani... e tanti altri fuori dalle celeberrime etichette mondiali... magari ne riparliamo
RispondiGianni
circa 5 anni fa - LinkEsattamente quello che stavo pensando. Krug è un prodotto ormai commerciale, lo si trova anche in discoteca. Chi vuol darsi delle arie sceglie il vino costoso a prescindere dalla sua conoscenza.
RispondiLucio
circa 5 anni fa - LinkEsatto ahah, mi hai preceduto 👍.: aggiungerei se non dispiace anche in Lugana di Fabio Contato !. Saluti.
RispondiPaolo
circa 5 anni fa - LinkBeh, miei cari, da qualche parte si deve pur cominciare. Al di là del fatto che li ho in carta tutti quelli da voi elencati, non vorrei sottovalutare il palato da portafoglio. Osvaldo non saprà descrivere per bene un vino ma sicuramente dopo 6 bottiglie di 85 ci potrà raccontare qualcosa. Vargas da cileno amava il vino forte, profondo, largo, lungo. Dopo minimo 12 bottiglie avrà capito qualcosa di Quintarelli 97. Non facciamo i borghesucci enofighi. Perin e immobile aveano già bevuto il Krug 90 e 88. Forse più volte. E sapevano bene la differenza. Il punto era... I giocatori di calcio e la loro cultura sul vino? Beh... Non sono più gli anni 90. Un abbraccio.
RispondiFranco
circa 5 anni fa - LinkConcordo Paolo... l'enosnob spunta fuori anche e soprattutto quando si dice "i to sold e la me testa" (i tuoi soldi e la mia testa)... convinto che Edu non possa capire più di tanto quintarelli anche se può permetterselo cotidie... La descriverei come pura invidia; salvo si conosca il soggetto bevitore...
RispondiDavide Bruni
circa 5 anni fa - LinkAdesso capisco perché Osvaldo in campo era fermo come un pilone della luce ... Beveva come una spugna 😹😹
RispondiNobilone
circa 5 anni fa - LinkOnestamente non so che cosa berrei se ogni volta che entrassi in enoteca o in ristorante non avessi alcun problema di spesa - ma proprio nessuno, mai, tutti i giorni, sempre. Sicuramente i miei gusti sarebbero diversi, non solo perché "sky is the limit", ma perché, appunto, se posso bermi una bottiglia da "una volta nella vita" tutte le sere, finché non finisco l'annata e poi passo alla prossima, sicuramente dopo un po'anche i miei gusti cambierebbero, e non saprei dire come.
RispondiMarco
circa 5 anni fa - LinkPoi alla fine forse bevi Prosecco... Tipo Lapo Elkan e il Patrizia :-)))))
RispondiStefano P.
circa 5 anni fa - LinkInteressante, vuol dire che non sono tutti uguali ;)
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