Qualcuno mi spieghi cosa aspettano Franco Ricci e Terenzio Medri a dimettersi dall’Ais
di Alessandro MorichettiQuando parlo di Associazione Italiana Sommelier divento tenero: i miei inizi col vino, le lezioni seguite con passione e le serate in compagnia ad inventare descrittori attorno a un calice. Tutto scorre. Ti diplomi sommelier, soddisfatto manco fosse il giorno della laurea, ma ben presto scopri magagne e giochi di potere. Come in tutte le famiglie, ma nella tua è sempre peggio. Un po’ sbuffi, un po’ sopporti i tanti “rimango finché mi conviene”. Anche a me è convenuto, versare vino ai matrimoni è redditizio. Quando poi ti proclami “centro di cultura del vino più prestigioso del mondo“, come fa l’Ais Roma, ai meriti guadagnati sul campo seguono grandi responsabilità.
Oggi però la cronaca parla di Franco Ricci e Terenzio Medri, due presidenti dell’Ais, condannati per violenza personale: le parole chiave sono “condannati” e “violenza personale”, qualsiasi cosa il Codice Penale intenda al riguardo. Ne abbiamo parlato quasi ipnotizzati finché non è giunto il commentatore falletto a destarci dal sonno: Ricci e Medri mostrino un po’ di dignità e si dimettano, possibile che in Italia non ci sia vergogna?
Sacrilegio. Chiedere le dimissioni di qualcuno? In Italia? E perché mai? Da noi non usa, pratichiamo l’anestesia totale al fastidioso senso civico. Anzi, badi bene chi azzarda richieste simili, a che titolo poi? Lei non sa chi sono io, per capirsi. Caro Franco Maria Ricci, faccio appello al nostro comune passato scout e ai doveri di un presidente verso i propri soci. Hai fatto tanto di buono, ma siamo uno stato di diritto, e la legge ha accertato e sanzionato una violenza personale. La B.A. (buona azione) del giorno sarebbe l’ammissione di colpa seguita da dimissioni, così da liberare l’associazione dal fardello. Questione di coscienza e onestà, più che di legge. Anche se siamo in Italia e nessuno si stupirà di trovarti al prossimo Bibenda Day. Anzi, baci e abbracci al potere, ci mancherebbe.
17 Commenti
carolina di lorenzo gatti
circa 14 anni fa - Linkuno dei tanti motivi per cui non diventerò mai sommelier...
RispondiD@n
circa 14 anni fa - Link@ Cristina: per diventare sommelier non ci vuole per forza un corso e un riconoscimento... ma tanta passione e qualche buona lettura.
Rispondicarolina di lorenzo gatti
circa 14 anni fa - Linkse uno è enologo probabilmente non gli interessa diventare anche sommelier, la passione e le buone letture le ho sempre avute fin da piccola. per quanto mi riguarda l'ais può stare dov'è
Rispondicarolina di lorenzo gatti
circa 14 anni fa - Linke mi chiamo carolina, non cristina. :)
RispondiFabrizio
circa 14 anni fa - LinkSegnalo questo interessante episodio che riguarda sempre la benemerita AIS.
RispondiCarlo Macchi
circa 14 anni fa - LinkL'esempio è come l'acqua, va dall'alto verso il basso. Con il presidente del consiglio che ci ritroviamo, condannato e poi graziato più volte per reati in prescrizione, le dimissioni di Ricci e Medri sarebbero un fulmine a ciel sereno....soprattutto per loro.
RispondiDaniele Sala
circa 14 anni fa - LinkViste le numerose piccanti critiche unidirezionali nei confronti dell'AIS, mi sembra il caso di prendere timidamente le sue difese. Non entro assolutamente nel merito della questione Ricci/Medri, se ne occuperà chi di dovere nelle sedi opportune, chi ha sbagliato deve pagare, la penso così sia in politica che non (anche se come dice Carlo Macchi purtroppo non ci sono dei grandi esempi di elegnza e corretezza da questo punto di vista)! Venendo all'AIS, mi permetto di sostenere che la maggior parte degli associati sono persone che amano l'Universo del Vino e lo vivono con grande passione. Io devo ringraziare l'AIS che con i suoi corsi mi ha aperto la mente alla conoscenza di questo splendido Mondo, quel diploma duramente conseguito è solo la base di partenza per muovere i primi passi in modo umile e razionale nelle vie del Vino. E' vero che non bisogna essere per forza Sommelier per capire di Vino, ma vi assicuro che le basi insegnate nei corsi sono solidissime e fondamentali per iniziare a capire di Vino! Questo non esclude che una persona volenterosamente autodidatta possa studiare questo Mondo sui libri e sul campo.....ci mancherebbe....ma vi assicuro che siccome il Vino fa moda, molta gente si sente in grado/dovere di parlarne, dicendo delle gran fesserie e delle bestemmie enologiche! Io vivo il Vino con grande umiltà e con la convinzione che è un Mondo talmente vasto che chi si crede "arrivato" commette un grave errore. Ed un errore è anche fare di tutta l'erba un fascio, accusando tutto l'AIS di essere ciò che non è.....per cui scindiamo quello che è l'operato delle singole persone da quello che è il senso e la positività dell'intera Associazione!
RispondiDanilo Ingannamorte
circa 14 anni fa - LinkMi sembra che la positività sia gravemente compromesssa con dei vertici così, no? La maggior parte delle persone che intervengono qui è figlia dei corsi AIS e ancora tesserata (come me) e parla quindi con cognizione di causa. Il punto è che l'AIS non riesce ad essere quello che dovrebbe essere anche e soprattutto per la sua struttura da prima repubblica. A sproposito, dato che è stato citato qui sopra: vogliamo parlare della didattica AIS? Fregiarsi di aver codificato un linguaggio non significa detenere la Verità! La verità (minuscola) è che il dipolma dell'AIS vale più di altri, tutto qui. E si è disposti a pagare di più per una didattica discutibile (non sto parlando dei singoli relatori, ben inteso, ma dell'impianto generale che si esprime nei manuali e si riflette, ahimé, anche nei corsi). E comunque, una sentenza con indulto mi sembra già abbastanza grave, no? Magari adesso si cambia lo statuto ad personam:) Ed è la volta buona che la tessera non la rinnovo...
RispondiFrancesco Annibali
circa 14 anni fa - LinkCondivido - come sai - con te il sentimento verso (i vertici di) AIS Macerata. Non riesco ad incazzarmi, non ci sono mai riuscito. Mi fanno troppa compassione.
RispondiFranco Ziliani
circa 14 anni fa - Linksottoscrivo l'intervento di Daniele Sala e trovo esagitata l'insistenza con la quale Intravino si scaglia in maniera scomposta contro l'A.I.S.
RispondiMassimo Cattaneo
circa 14 anni fa - LinkManiera scomposta ? Ma cosa si deve fare in Italia per essere criticato o criticabile. Probabilmente troppi esempi illustri ci hanno fatto perdere il senso della realtà. Ogni popolo ha i presidenti che si merita.
RispondiAndrea Toselli
circa 14 anni fa - LinkMi associo di buon grado a Franco Ziliani nella difesa delle tante cose positive realizzate in quasi mezzo secolo dall'AIS ed assodato l'amore (tesserato da 23 anni) ed il disinteresse, mio e dei colleghi che operano in questa zona di frontiera, nei confronti dell'Associazione, non posso che sentirmi lontano mille miglia dallo spirito accentratore (eufemismo) che traspare anche dagli ultimi atti del Consiglio Nazionale. Digerito lo stile, formalmente corretto, adottato per comunicare la convocazione dell'assemblea per modificare alcuni articoli dello statuto dell'AIS, la scelta della sede (Roma, chissà perchè), la scelta della data (lunedì 6 settembre 2010), per favorire una "larga" partecipazione dei soci, ovviamente, e la difficoltà di reperimento, anche per gli informatizzati, delle modifiche del testo statutario sono, a mio avviso, indifendibili. Gli articoli in odor di aggiornamento sono visibili qui: http://www.sommelier.it/archivio.asp?ID_Categoria=1&ID_Articolo=1979
Rispondisommelier.it
circa 14 anni fa - LinkRispondo a Franco Ziliani. Come puoi scrivere: " .... si scaglia in maniera scomposta contro l’A.I.S.", quando molti sono a conoscenza che è proprio A.I.S. che ti paga per scrivere su questi forum; anzi, per evitare spiacevoli incomprensioni, essendo tu simpatizzante A.I.S. ne prendi ovviamente le difese. E oltretutto, non ti schieri a difesa di un tuo collega giornalista, che fino a prova contraria, è stato riconosciuto dalla legge PARTE LESA.
RispondiDavide Bonucci
circa 14 anni fa - LinkPenso che in discussione non sia l'AIS, almeno in questa sede, ma i dirigenti che ne squalificano la serietà. Conseguenza delle non dimissioni sono proprio gli attacchi a tutta l'organizzazione, è normale e assolutamente legittimo. "Che gente è, se non è in grado di liberarsi di dirigenti con una condanna penale"? Non ci sarebbe molto da spiegare oltre. Parlo da esterno, quindi do un giudizio per quello che effettivamente percepisco a livello di comunicazione e immagine, fondamentali per un'associazione che si deve rapportare con il pubblico.
RispondidonAttilio
circa 14 anni fa - LinkMiei cari, la sostanza del "problema" è sempre la stessa : DETENERE IL POTERE ! I nostri "capi" non sono immuni ai mielosi richiami di queste tentatrici sirene. Probabilmente, sono attorniati da compiacenti "marinai" che li conducono alle ambite mete !? Prosit
Rispondiroberto gatti
circa 14 anni fa - LinkMolto grave che i due non rassegnino le loro dimissioni ( o che qualcuno....se ne è capace gliele faccia rassegnare ) ....ma ancora piu' grave mi sembra quanto segnalato dal sig. Toselli, in quanto sembrerebbe da una prima lettura, che addirittura si voglia abolire il collegio dei probiviri ecc. Credo che in questo post nessuno di noi metta in discussione l' AIS in quanto tale ed in quanto associazione, ma solamente certe figure che negli ultimi anni hanno manifestato " conflitti di interesse " , minori solamente a quelli del nostro Psico...o, sulle quali ora pesa una condanna di un tribunale italiano, per reati molto gravi. Nell' Ais ho anche io molti amici, mi onoro di essermi diplomato tanti anni fa nell'Ais, che mi ha insegnato l'abc del vino, ma certi comportamenti non degni di rispetto vanno censurati. Tutto qui. Bene hanno fatto gli amici di Intravino a sollevare il problema e di sollecitare a gran voce le dimissioni dei due condannati. Per quanto nelle mie possibilità seguirò la strada fin qui intrapresa da INtravino, dando ampio risalto alla notizia. Questo è il sale della democrazia attiva....per quale motivo dovremmo starcene zitti....?? Avanti tutta senza peli sulla lingua....anzi sullo schermo !
RispondiMichelangelo F.
circa 14 anni fa - LinkUna domanda: come si configura secondo te in questo frangente il "conflitto di interesse" ?
Rispondi