Prontuario vinicolo per bevitori in isolamento pandemico

Prontuario vinicolo per bevitori in isolamento pandemico

di Redazione

Sabrina Somigli, fiorentina di nascita e adottiva della Rufina, vive, lavora e scrive tra le colline del Chianti. Da oggi anche su Intravino.

Credo che la quarantena abbia sfatato la credenza comune che bere da soli è triste o sintomo di depressione o anticamera di un problema più serio.

Bere da soli si può e fa pure bene, tanto che dovrebbe rientrare in quei sussidi alla popolazione previsti per legge in quanto bene di prima necessità per la salute (mentale) pubblica.
Tra le mura domestiche il vino può diventare un mezzo per viaggiare, per spostarsi fuori regione o addirittura oltre confine, anche senza valido motivo. Lo spostamento è mentale e se ne fotte della casistica ammessa dall’autocertificazione.
Ed ecco quindi alcuni consigli per bevitori solitari in quarantena.

-il primo consiglio è manco a dirlo, bevete-beviamo. Non abbiate paura di stappare una bottiglia solo per voi, col timore che avanzi. Anzi per “motivi di salute”, il consiglio corretto è bevete responsabilmente (aiuto sto parlando come Conte quando fa appello alla responsabilità degli italiani). Quindi se un paio di bicchieri al giorno sono la quantità responsabile per voi, state pure tranquilli, ritappate per bene la bottiglia, mettetela lontano dalla finestra o dal radiatore e ribevetela il giorno dopo. Il buon vino non va a male; se al terzo giorno si è sciupato vuol dire che avete stappato una ciofeca, quindi meglio per voi che sia da buttare.

-non è necessario stappare “vinoni” o quelli che abbiamo tenuto da parte per occasioni speciali. Quei vini lasciamoli davvero alle occasioni speciali, penso che berseli da soli poi porti con se il dispiacere di non averli condivisi. Del resto ogni gioia è più grande se spartita con qualcuno.

-allenatevi ad abbinare il vino a cose diverse dal cibo, che se si è da soli in casa può diventare affannoso. Per esempio un abbinamento di tipo meteorologico, o un abbinamento emozionale, legato al mood of the day, potrebbero rivelarsi utili nella attuale fase 1.

Suggerimenti spiccioli e pratici:
Giorno #X scoglionamento totale? Si raccomanda un vino fresco e brioso, per nulla cerebrale, possiamo osare un prosecco (senza il fondo che forse quello lo abbiamo già toccato).
Giorno #Y: risveglio con timidi cenni di speranza? È l’occasione per aprire un vino strutturato, di peso, magari piacione per ungere e gonfiare anche con false lusinghe la vostra speranza. Per esempio un Nero d’Avola o un buon Bolgheri possono soddisfare alla bisogna.
Giorno #Z: vi siete svegliati talmente tristi che vi mettereste a piangere? Il vino non è certo il prozac, ma tentate con un con un Moscato di qualunque genere, venga dal Piemonte come dalla Sicilia, secco o frizzante, passito o spumante e la gioia non tarderà ad arrivare.
-Dotatevi di almeno un vino da meditazione, da sorseggiare a piccole dosi lontano dai pasti. Credetemi ogni strumento che ci possa portare alla consapevolezza o alla totale assenza di pensieri e quanto mai utile di questi tempi.

Sabrina Somigli

Nessun Commento

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.