Pol Roger, l’esatto punto di incontro tra tradizione e modernità in Champagne

di Andrea Gori

Esiste solo un’azienda oggi a Epernay che spedisce il vino direttamente dalla Avenue du Champagne, quella sorta di Rodeo Drive del vino di oggi che inizia dal centro di Epernay (di cui uno dei membri della famiglia fu sindaco) e dalla sede del CIVC e prosegue fino verso la campagna e i vigneti di Choully. Pol Roger è al contempo epitome della manualità e del total-inox in cantina, classe e  longevità ma anche attenzione al gusto di oggi, pur con vini che sfidano i decenni.

Ci accoglie Laurent d’Harcourt, tra gli artefici del miracolo Paillard fino a qualche anno fa e oggi attento al punto di issare la bandiera italiana alla notizia del nostro arrivo. Visitare la maison ci fa sentire almeno per qualche minuto in Inghilterra, storico primo mercato per questi prodotti e non solo per la sala dedicata al più grande estimatore di questa casa, ovvero Winston Churchill, ma anche per gli attestati di stima della famiglia reale, culminati con la scelta dell’Extra cuvée de Reserve come Champagne ufficiale delle nozze del secolo di Kate e William. E anche lo stile è profondamente british con un grande understatement ma anche fierezza e precisione.

Le uve provengono dai village principali (con ben 85 ettari di proprietà) con una attenzione storica particolare alle uve nere ricche sapide e profumate della Montagne de Reims (tra le quali quelle magnifiche di Marie Noelle Ledru) ma non mancano grandi Chardonnay (Avize, Cramant, Cuis, Choully) e valenti Pinot Meunier. Tutto viene vinificato in casa nella grandissima e chilometrica cantina sottoterra, dove è inquietante perdersi tra i cunicoli nei quali ogni bottiglia viene lavorata a mano grazie al lavoro di remuer e operai che percorrono le gallerie ogni giorno. Vin de réserve che vanno indietro fino a 5 anni e tante vasche inox per conservare i vini non assemblati il più a lungo possibile per preservare le possibilità di ottenere cuvée particolarmente azzeccate, sotto l’occhio vigile di Domenique Petitda, da poco arrivato dopo una grande esperienza presso Krug.

Lo stile Pol Roger è rotondo, potente e di medio corpo ma conserva sempre una buona dose di personalità a dispetto del dosaggio non sempre limitato. Domina il pinot nero come stile e presenza ma quando lo chardonnay è da solo non se ne sente la mancanza, anzi…

 

I nostri assaggi:

Pure Extra Brut
Nato cinque anni fa, come sfida e consiglio da sommelier francesi che credevano nella tipologia. Inizialmente si era pensato che bastasse togliere il dosaggio all’Extra Cuvèe de Reserve ma in realtà è stato necessario un nuovo assemblaggio con stesse percentuali di uve ma meno acidità. La bottiglia assaggiata era per il 75% dall’ultima annata 2007, per il resto vin de Réserve. Naso ricco di fragola e ribes rosso, floreale ricco e vivace, bocca avvolgente e fruttata, finale sapido e freschissimo ovviamente…tra i migliori pas dosé oggi disponibili. 88

Extra Cuvée de Réserve
Ricco stiloso e classico, naso giallo di ginestra e pesca, carnoso, lamponi e ribes nero, bocca comunque ben poco dosata, ampio fruttato e con le rotondità al punto giusto 85

Pol Roger 2002 bdb
Prima denominato Blanc de Chardonnay, è sempre curioso da assaggiare in quanto Pol Roger ha fama per i suoi Pinot Nero eppure riesce sempre a stupire con le uve bianche. Riflessi verde oro, soffice e seducente, cedro, alloro e miele, poi gelsomino, mirabelle e pesca, solare e allegro ma con una eleganza straordinaria. Bocca tropicale ma freschissima, finale di pompelmo e nocciole. 92

Pol Roger 2002 brut (etichetta nera)
Profumi di susina rossa matura, pan d’epices, resine e miele d’acacia. Bocca esplosiva completa e suadente, un quadro autunnale completo e bellissimo con note di bosco e confettura. Finale croccante e gourmand. 90

Pol Roger 2004 Rosè
Tamarindo e tabacco, curioso e intenso, vanigliato, dopobarba maschile e screziato di tante essenze orientali. Stupendo anche in bocca, pieno succulento e bevibilissimo senza essere giuggiolone. Un grandissimo Rosè distinto e compassato ma autenticamente “rosa” 93

Winston Churchill 1999
Uno dei capisaldi della Champagne in piena forma, colore dotato e luminoso, naso con note biscottate e tostate, uvetta, curry e zafferano, lamponi in confettura e sottobosco. In bocca ha una cremosità impressionante, note fruttate in primo piano di fragola e ribes, poi spezie, zenzero cumino e finisce senza finire 95

Gli assaggi mostrano una completezza di gamma notevole con punte di eccellenza in ogni settore con una cuvée de prestige tra le migliori oggi in Champagne, una batteria notevole di Champagne gourmand e dei rosè che non sono mai banali e stucchevoli. Per non parlare dei millesimati che, oltre ad essere pienamente godibili adesso, hanno la (giusta) fama di poter durare anni e anni in cantina pronti ad eventi particolari e speciali. Con sempre in mente la frase di Churchill (ripresa da Napoleone prima di lui) “Champagne: in victory you deserve it, in defeat you need it” e ancora di più la sua esortazione a combattere per la Champagne ancora prima che contro la Germania nell’ultimo conflitto mondiale. Un estimatore del terroir ante litteram di cui la Pol Roger continua a rispettare la memoria

Pol Roger
1, Rue Henri le Large – Epernay
www.polroger.com

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

2 Commenti

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Marco

circa 11 anni fa - Link

Anch'io vorrei avere come champagne ufficiale delle mie nozze l’Extra cuvée de Reserve. Dio salvi le Regina!

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Andrea Gori

circa 11 anni fa - Link

Marco per quello basta ordinarlo! anzi se al tuo matrimonio c'è Pol Roger, diciamo ordine minimo 6 casse, ti omaggiano di una Jeroboam!

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