Per l’Unesco le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono Patrimonio dell’Umanità

Per l’Unesco le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono Patrimonio dell’Umanità

di Antonio Tomacelli

La notizia è arrivata da Baku, città in cui si è riunita l’Assemblea Mondiale Unesco: le colline di Conegliano e Valdobbiadene sono patrimonio culturale dell’umanità. Leggiamo le motivazioni del Comitato:

Il World Heritage Committee dell’UNESCO, riunito a Baku, in Azerbaijan, dal 30 giugno al 10 luglio 2019 per la sua 43esima sessione, ha inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO le “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”. Il sito si trova nel nord-est dell’Italia e include parte del paesaggio viticolo di produzione del Prosecco. La zona è caratterizzata da dorsali collinari, ciglioni (piccoli vigneti in terrazzamenti), foreste, villaggi e coltivazioni. Per secoli questi terreni aspri sono stati plasmati e adattati dall’uomo e dal 17° secolo l’uso dei ciglioni ha creato un paesaggio a scacchiera fatto di filari di viti paralleli e verticali alle pendenze. Nel 19° secolo la tecnica della “bellussera” (un sistema di coltivazione delle viti disposte a raggiera grazie al sostegno di pali in legno collegati fra loro) ha contribuito alle caratteristiche estetiche del paesaggio.

Il Comitato ha riconosciuto lo straordinario valore universale delle “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” ed ha evidenziato come la protezione del paesaggio rurale sia garantita in particolare dalle regole di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, che promuove il mantenimento dei vigneti, dei ciglioni e delle altre caratteristiche fondamentali per la conservazione delle tradizioni locali e la tutela della biodiversità e degli ecosistemi associati.

Nota bene: la motivazione parla espressamente di “colline del Prosecco” legando indissolubilmente il territorio al lavoro dell’uomo.

Con l’iscrizione delle “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” il numero dei siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO sale a 55.

 

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

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