Pensare 2 fiere naturali nel 2012 è una castroneria per 3 ottimi motivi

di Alessandro Morichetti

Sono stato al Vinitaly, poi a Cerea (VinoVinoVino), poi a Villa Favorita (VinNatur). Tre fiere del vino nello spazio di 50 km nell’arco di 5 giorni, con sovrapposizioni studiate ad arte. Il carrozzone spalmato su tutto il periodo e le due sanguisughe a rimorchio: rivoluzionarie ma con un occhio al portafogli. Che il Vinitaly sia un evento imprescindibile, pur con le sue storture, abbiamo già detto. Per quanto mi impegni, tutto quello che mi viene da dire sul mondo del naturale di ritorno dal Verona inizia col ritornello “Pensare 2 fiere naturali nel 2012 è una minchiata per 3 ottimi motivi”.

1L’unione fa la forza. Assioma: voi 4 gatti in 18 fiere distinte, noi un esercito. Corollario: “avete idea delle risate che suscita vedere due fazioni che vorrebbero occuparsi di cause nobili (naturalità, ecosostenibilità, gusto) non riuscire a trovare nemmeno un punto di convergenza tra di loro?”. Davvero, cari produttori, mettetevi in questo ordine di idee ben poco discutibili. Siete 4 gatti, sfiorate lo “0 per” del mercato, avete propositi encomiabili ma differenze e malumori prevalgono su un nocciolo di idee condivise. Avete principi etici e morali che vi uniscono? Dimostratelo. Così è triste, poco utile e un affronto al senso del ridicolo.

2Vinitaly cambia, fatelo anche voi. La fiera di Verona professionalizza la sua vocazione, spalmandosi dalla domenica al mercoledì. Sarà mica il caso che decidiate anche voi cosa fare da grandi? SE state uniti per motivi esclusivamente commerciali (minor costo del banchetto, maggior visibilità), non nascondetevi dietro un dito. SE avete intenti più nobili, fateli conoscere. Sarà mica pochino un solo momento di incontro all’anno? Perché non iniziate un percorso condiviso di confronto e scambio delle buone pratiche a vantaggio dei più giovani? Dare un senso seriamente culturale al vostro movimento sarebbe ottimo.

3 – Se anche il vino è politica… Il vino naturale non è destra o sinistra ma tutela della diversità, interventismo ai minimi storici e amore della terra. Cuore a sinistra e portafogli a destra, inizia a malignare qualcuno. Sforzarsi di dare un significato socioculturale rilevante a una divisione simile è un esercizio retorico berlusconide che non consiglierei neanche al mio peggior nemico. Una buona idea è patrimonio comune, tornare alla politica per la terra un dovere, finitela di fare a guelfi e ghibellini.

Il concetto di oggi è chiarissimo. Voi produttori naturali o aspiranti tali avete il diritto di discutere su tutto ma, monte del ragionamento, c’è una verità inconfutabile: frammentare un movimento già piccolo è ridicolo, italiota e perdente. Farlo perché i capi banda non sono capaci di ragionare realisticamente guardandosi negli occhi è ancora più triste. Io confido nei produttori di buona volontà, realmente ecumenici, perché anche le formichine, nel loro piccolo, si incazzano. E sarebbe pure ora.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

67 Commenti

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Caro Morichetti, ho ricevuto una mail da un produttore di vini naturali, presente a una delle due fiere in questione. Mi ha detto di girartela. "Caro Intravino, da poco si sono chiuse le fiere enologiche. Il colosso Vinitaly, e noi piccoli di Villa Favorita e Cerea. Sulle nostre divisioni tra naturisti, che dire? Hai ragione: non fanno bene al vino naturale. Mi chiedo però quanto bene gli faccia che un sito sensibile alle nostre ragioni come Intravino dedichi dodici - li ho contati: dodici! - editoriali al Vinitaly, e nemmeno uno a noi piccoli vinonaturisti di Cerea e Villa Favorita. Mi correggo: due articoli avete scritto su di noi, entrambi per dire solamente quanto ci facciamo del male da soli a marciare divisi. Vostro sconsolato, cornuto e mazziato, Gino Naturino".

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Almeno durante le fiere ci piace rispettare il senso delle proporzioni: "voi 4 gatti in 18 fiere distinte, noi un esercito". Ora io inizio a contare post, video, commenti e link ai produttori che ci piacciono e di cui parliamo, spesso naturali e appartenenti al movimento nelle sue molteplici forme. Dubito di terminare entro stasera ma il focus rimane un'istanza "politica" che non è più possibile nascondere dietro alla bontà di un vino. O di un commento simpatico ;-).

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Manilo

circa 13 anni fa - Link

Marossi, sei un personaggio di altri tempi, Gino Naturino è mitico, ora dovrebbe intervenire Franco Zappalavigna.

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corrado dottori

circa 13 anni fa - Link

Alessandro, più insistete con questi toni da professorini, a base di slogan e preconcetti, e più mi convinco che forse è davvero meglio star divisi. Anzi forse meglio di tutto sarebbe proprio starsene a casa.

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Quali slogan e preconcetti, esattamente?

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corrado dottori

circa 13 anni fa - Link

Slogan: "L'unione fa la forza", "Voi 4 gatti, noi un esercito", "Vinitaly cambia, fatelo anche voi". Preconcetti: "Vedere due fazioni..." (quali fazioni?), "siete lo zero per del mercato" (dipende dal mercato)... "Perché non iniziate un percorso condiviso di confronto e scambio..." (e secondo te cosa sono tutti i vari appuntamenti spalmati nel corso dell'anno o le varie collaborazioni tecniche/commerciali fra singole aziende)... "c’è una verità inconfutabile: frammentare un movimento già piccolo è ridicolo, italiota e perdente"... (ridicolo: è un'opinione. Italiota: è falso, anche in Francia ci sono diverse associazioni di produttori naturali. Perdente: vini veri dichiara +24% di accessi a Cerea. Fai tu)... "Farlo perché i capi banda non sono capaci di ragionare realisticamente" (E questo chi te lo dice? Ad Angiolino è stato proposto di venire a Cerea, mantenendo pure se lo vuole una totale autonomia)... Comunque è il tono del post che trovo fastidioso. Fai la morale come se possedessi la Verità, ci illumini la strada come se ci fosse UNA sola strada corretta. In base a cosa? Perché è scomodo venire a Cerea? Che te devo dì, non ci venire. E' due anni che dite che tanto finiremo tutti per tornare dentro Vinitaly e non si capisce se sia una notizia, un augurio, una previsione... Boh! La realtà è che post così sono molto sensazionalisti e poco giornalistici. Sai, ad esempio, quello che ci siamo detti noi produttori in una riunione a Cerea? Se hai notizie pubblicale, altrimenti la tua è una rispettabile opinione che lascia il tempo che trova (tanto è vero che già lo avevi scritto e ribadito).

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

"Che te devo dì, non ci venire." Mi hai quasi convinto, sai?

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Stefano Menti

circa 13 anni fa - Link

io ho sentito telefonicamente due amici produttori di due regioni diverse, che da qualche anno partecipano sia a Villa Favorita che a Vino Vino Vino e, anche loro mi hanno detto che forse la cosa giusta sarebbe partecipare a Vinitaly. Alcuni loro clienti vanno solo a una manifestazione o all'altra, altri vanno solo a Vinitaly. Il loro pubblico, in buona parte formato da consumatori finali, non è che può prendersi 2, 3 giorni di ferie per andare alle fiere di vino.

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Non discuto le tue impressioni sul tono, le rispetto senza condividere. Sto solo dicendo che fare propria un'istanza profondamente culturale e politica con questo assetto viziato da personalismi e frammentazioni poco comprensibili (per il 99% di chi compra, vende e beve vino: per voi sarà ovviamente tutto chiaro) non giova alla causa. Mi conforta leggere quanto ha scritto ieri Giancarlo Gariglio (uno dei pochi commentatori che ho incrociato in tutte e 3 le manifestazioni) su Slowine, nel pezzo I vignaioli lontani dalla politica:

5 giorni di Vinitaly, Cerea e Villa Favorita ci hanno fatto capire come i vignaioli sempre di più non percepiscano l'importanza della politica e privilegino esclusivamente il lato commerciale di queste manifestazioni. A Cerea e Villa Favorita l'80% dei produttori è favorevole a un accorpamento delle due manifestazioni, non si capisce a questo punto quale sia il motivo della divisione... probabilmente ragioni legate a inimicizie o a motivi commerciali. Anche in questo caso la politica di settore (250 produttori farebbero più rumore e attirerebbero più gente se fossero uniti) va a farsi benedire.
Non ho mai scritto né pensato dobbiate tornare al Vinitaly ma solo che a monte di tutto dovreste perseguire una coralità significativa che adesso non c'è.

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Gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

Io direi l'opposto di Gariglio, mi sembra che i vignaioli non percepiscono il lato commerciale ma privilegino quello politico. Vinitaly e' una fiera, ovvero una manifestazione in cui si espongono i prodotti al fine di poterli vendere, e serve due categorie di persone, coloro i quali per lavoro li devono venedere e coloro i quali per lavoro li devono comprare. Cosa c'entri la politica nel commercio non capisco, ma capisco che un abitudine italiana quella di politicizzare ogni cosa, dimodoche ogni cosa diventi discutibile, criticabile, opinabile a prescinde dall'oggettività dei fatti, le opinioni politiche infatti hanno il vantaggio di poter prescindere da essi.

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Giancarlo Gariglio

circa 13 anni fa - Link

Caro Gianpaolo, quello che ha estrapolato Alessandro era parte di un discorso molto più ampio. So benissimo che a Vinitaly e alle altre fiere si va per vendere (ed è giusto che sia così), ma è un'occasione unica per trovarsi con tanti produttori e poter fare un po' di politica. Sul concetto che ho io di politica vorrei fare un copia incolla da Slowine (ho risposto a una cortese domanda di Nelle Nuvole):

Cara Nelle Nuvole, ho usato il termine politica nella veste più alta, ovvero quella di partecipazione popolare nella scelta del proprio destino. Vedere la politica sempre come cosa negativa ci ha portato nel baratro in cui ci troviamo ad affogare... Per me politica è fare anche una bella cena tutti insieme in cui davanti a una fetta di salalme si decide che fare di bello per il proprio futuro. Politica è uscire la sera e fare una chiacchierata di fronte a un bel bicchiere e decidere che la burocrazia ci sta strozzando... Politica è trovarsi ogni tanto per dire che fare due fiere simili, con la stessa carta dei principi, è una divisione che non fa bene al movimento dei vini naturali. Politica è non farsi intimidire dalle parole degli industriali che ti spiegano cosa fare e come lo devi fare. Politica è non chinare la testa di fronte al destino cinico e baro, ma pensare che il futuro è nelle nostre mani... Questa è la politica per me.
Con amicizia

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gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

Comprendo esattamente (adesso) il contesto in cui l'hai detto, ma permettimi di continuare ad affermare che questo paese ha bisogno di disintossicarsi dalla politica, anzi dalle politiche, che dagli anni '70 ad oggi hanno prodotto non altro che divisioni, sono servite a costruire palcoscenici personali, hanno inchiodato il paese alla situazione attuale (troppa "politica" = niente politica). A me invece piacerebbe che si tornasse a chiamare le cene tra amici, cene tra amici. Cosi come a dire, senza paura di sentirsi corrotti e venali, che alle fiere si va per vendere, e vendere qualcosa che si e' prodotto con sacrificio e' tutt'altro che disdicevole. E' questione di come si usano le parole, nulla piu'. Ma come diceva qualcuno, non mi ricordo piu' chi, le parole sono importanti.

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enzopiet

circa 13 anni fa - Link

Morichetti io di slogan e preconcetti non ne vedo, se può consolarti. Sarò forse miope, boh... Condivido il tuo messaggio ed aggiungo che sarebbe davvero auspicabile vedere un domani tutti i produttori in un'unica location. Così si potrebbe anche iniziare a pensare di utilizzare le fiere enologiche per incontrare importatori e distributori. Così da superare "quota 0%" e magari dare la possibilità a chi va al Vinitaly per lavoro, di poter fare un salto in un padiglione x, per assaggiare i vini di Codesti bravi produttori. NB: attendo ancora un post qui su Intravino su Cerea e Villa Favorita con tanto di recensioni, impressioni, scoperte e cagate bevute. Sono curioso e vorrei qualche buon consiglio dato che, come dicevo, avendo lavorato al Vinitaly non ho avuto la possibilità di seguire le 2 manifestazioni "alternative". Grazie.

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Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

Molti attaccano Morricchia ma nessuno risponde alla domanda sacrosanta che intravino pone da "secoli" : perchè 2 fiere naturali nello stesso periodo??? Uniti nella filosofia ma disuniti nella realtà dei fatti? Allora è vero che poi comprate i sistemici in nero ;) (scherzo ovvio, non vi arrabbiate) Per inciso: vorrei la fiera unica per comodità e perchè vorrei assaggiare naturisti chimici e marchettari perlomeno nella stessa città, non perchè voglio vedervi ritornare al vinitaly con la cosa tra le gambe. Chissenefrega del vinitaly e del ritorno del figliol prodigo! Fatene una sola di ste benedette bio-fiere!!

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Luigi Di Tuccio

circa 13 anni fa - Link

Condivido il Post... Due fiere alternative al Vinitaly non hanno senso! l'ideale sarebbe ottenere una zona naturale all'interno del Vinitaly.

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Armando Castagno

circa 13 anni fa - Link

Si potrebbe anche per sinallagma riservare uno stand a Cerea o a Villa Favorita ai produttori "da Vinitaly" chiamandolo - che ne so - "vini perniciosi".

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

E fare a meno delle splendide diatribe enotetrapilectomiche tra Cerea e Favorita?

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Ma no, che continuino così, e dedicategli un post: "elogio dell'imperfezione", dimenticando però sarcasmi e ironia.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Questo post me lo appendo in camera! Mi ricorda quelle situazioni in cui, negli anni della rivoluzione studentesca a cavallo del '68, quando, durante le interminabili assemblee un "compagno" provava a fare un ragionamento sensato ma non in linea con il "verbo" predeterminato, veniva subito attaccato come "fascista, provocatore". Coraggio morichè, ci siam passati in tanti: il fuoco amico fa più male di quello nemico ;-)

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Manco eri nato nel '68! :) Nonostante ciò, mi trovo d'accordo.

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andrea

circa 13 anni fa - Link

L'opinione di M.è rispettabile ma lascia il tempo che trova......no, Morichetti affronta "il tema" che noi produttori sedicenti naturali dovremmo avere a cuore, evitando inutili divisioni concetrare cosi i nostri sforzi per rivolgerci ad una platea di giovani e al loro consumo consapevole di vino naturale. Senza i "ggiovani" futuri consumatori, che oltretutto si soddisfano attraverso la birra, siamo darwinianamente spacciati. Andrea I Botri di Ghiaccioforte

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Mi sembra che il post di Moricchia, per quanto scritto a modo suo, rispecchi l'amore e l'interesse per la produzione e lo sviluppo dei vini "naturali" (fra virgolette perché questa dizione sembra allargarsi o restringersi a piacimento). Come neofita navigatrice di blog, avendo cominciato l'estate scorsa, posso dire che solo su Intravino ho riscontrato un interesse costante nei confronti di un movimento così attuale. Inteso come blog "generalista". Ho seguito le baruffe cicliche fra i vari interventisti, ma ho anche imparato molto e spero di imparare sempre di più. Più che l'elenco dei vini piaciuti sì, no, forse, delle due manifestazioni credo ci serva sapere, a noi convenzionalisti nati ma disposti a cambiare, come cresceranno quei produttori coinvolti nelle due fiere, anche dal punto di vista della comunicazione. Dal punto di vista puramente egoistico, mi sarebbe piaciuto di assaggiare all'interno del Vinitaly tanti vini presenti a Cerea o a Villa Favorita.Posso capire però i molti motivi che hanno determinato la scelta di distanziarsi.

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M.Grazia (Soavemente)

circa 13 anni fa - Link

Gentile Nelle Nuvole, a Vinitaly era possibile assaggiare tanti vini presenti a Cerea e a Villa Favorita, come può vedere a questo link http://tinyurl.com/3plrc9y Che ben due fiere di vini cosiddetti naturali si svolgano durante il periodo di Vinitaly fa discutere da anni ed io da qualche anno sostengo che non sono vere e proprie fiere parallele- alternative: i vini si devono vendere, naturali o no... Personalmente non vado più a tre fiere e francamente, pur rispettando le scelte delle varie associazioni, da quest'anno i cosiddetti "naturali" o bioqualcosa me li vado a cercare prima lì, a Vinitaly. Poi scelgo, per ora, una sola manifestazione concomitante. La voglia di distinguersi la capisco, capisco anche che organizzare in parallelo le manifestazioni sia comunque un' occasione per attrarre i buyers. Vedremo il prossimo anno, con le date del Vinitaly spostate. Continuo a pensare che il tempo degli steccati sia definitivamente tramontato. Mi auguro che gli organici bioqualcosa siano sempre più numerosi anche a Vinitaly. Per inciso, bravi i produttori di UGM ( Union des Gens de Métier)! La maggioranza coltiva biologicamente - biodinamicamente da anni, ma non si sono messi nessuna etichetta per l'occasione. Sono venuti semplicemente a Vinitaly, su invito di Aldo Vajra e Paolo De Marchi e la degustazione è stata una bellissima esperienza. Cordialmente, MG

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Stefano Menti

circa 13 anni fa - Link

D'accordo con Maria Grazia, dico come già ho scritto in altre occasioni, che spesso è un problema tutto italiano. Ovvero, quando bevi dei vini francesi piuttosto che tedeschi, li trovi buoni e poi vieni a sapere che sono vini "naturali". Il "naturale" è il presupposto per loro per avere vini buoni. Da noi (in Italia) si parte dalla premessa che il vino è "naturale", e quindi va distinto dal convenzionale (da Vinitaly che non sempre è solo convenzionale come dimostrato da M. Grazia), e qualche volta in Italia il vino "naturale" è anche buono.

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Ormai ci sono produttori 'convenzionali', che stanno riconvertendosi colturalmente, ma solo per ragioni di mercato. I più onesti lo dichiarano anche. Mentre, anche in Italia, ci sono alcuni produttori 'naturali' che non usano questo claim. Si limitano a metterlo in pratica perché ci credono.

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Adriano Anglani

circa 13 anni fa - Link

Ma se all'interno del quartiere fieristico di Verona trovano posto maifestazioni parallele come SOL, AGRIFOOD, ENOLITECH, sarebbe così difficile trovare altre due aree (rigorosamente separate, naturalmente) dove ospitare VinoVinoVino e VinNatur in modo da "costringere" a qualche assaggio anche gli scettici (come me) che non si pongono il problema di andare nè a Cerea nè a Villa Favorita pur consapevoli della presenza in quei contesti di fior di produttori. A me sembra che fare BEN DUE manifestazioni separate, ma in contemporanea al Vinitaly, sia un atteggiamento solo apparentemente snob perchè in realtà, poi, diventa utilitaristico e sfrutta la presenza in zona di una gran massa di appassionati ed addetti ai lavori. A questo punto meglio mettersi completamente in gioco e stare insieme a tutto il resto del mondo della produzione del vino che sarà pure poco etica, ma non è fatta da appestati.

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Mugellesi Ivano

circa 13 anni fa - Link

Ma quanti vini assaggiate in un giorno? Quante parole scambiate con un produttore,sicuramente per gli addetti ai lavori un unica fiera sarebbe il massimo, ma per gli appassionati?

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JOHANNANTON

circa 13 anni fa - Link

Io, come addetto ai lavori ho bisogno del Vinitaly per parlare coi miei fornitori ed assaggiare i vini, che mi attirano (ne assaggio all’incirca un centinaio a giornata naturalmente sputando). Non c‘è occasione migliore del Vinitaly ed è là che trovo quasi tutti i vini che mi interessano. I produttori dal canto loro hanno bisogno del Vinitaly per trovare chi compra i loro vini. Le fiere vinicole non credo che si facciano per gli appassionati perciò non sono loro che devono stabilire le regole. E finiamola una buona volta col credere che piccolo e naturale sia buono e grande e convenzionale sia cattivo (lo ha già anche scritto Franco Ziliani nel suo blog).. Dopo tutto nessuno fa del vino per il bene del prossimo, ma ognuno vuole guadagnare. Sono del parere che per tutti (grandi, piccoli, convenzionali e naturali) il Vinitaly sia il posto giusto per presentarsi.

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guly

circa 13 anni fa - Link

solo a me e' venuto in mente che FORSE viniveri e vinnatur siano stati esattamente sovrapposti a vinitaly e non tra di loro per unirsi, e non per dividersi (e per sfruttare la presenza di alcuni a vinitaly, che poi dai siamo a 50km facciamoci st'ora di auto e vediamo i vini "naturali" di cosa puzzano quest'anno)? solo a me vinitaly sembra la fiera del beone, dove si degusta alla cieca (nel senso che non riesci nemmeno a vedere chi ti sta servendo il vino)? giusto per proseguire sulla linea, solo a me 100 produttori sembrano TROPPI per una due/tre giorni (e figuriamoci i cinquemiliardi di vinitaly)? magari di interessanti ce ne sono solo tre, ma se li trovi poi mi dici il numero del banchetto cosi' vinco? "Assioma: voi 4 gatti in 18 fiere distinte, noi un esercito": hai mai pensato a quanti miliardi di miliardi di mosche ci siano nel mondo? lo sai cosa mangiano loro? :)

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Giovanni Solaroli

circa 13 anni fa - Link

perche due fiere naturali nello stesso periodo? e allora perchè i cinesi hanno gli occhi a mandorla, i canguri saltano e mia nonna mi sculacciava? chi risponde vince uno stecco di ghiacciolo con scritto "premio". Mi rivolgo a quel paio di bio-natur-ali-isti che ogni tanto intervengono qui. Sù ragazzi, fatevi avanti e spiegate al Moricchia il perchè. Mi pare un pò incazzato ultimamente.

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dioniso2005

circa 13 anni fa - Link

Che tristezza :(

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Giovanni Solaroli

circa 13 anni fa - Link

se certe domande le trovi allegre allora ti consiglio di guardare la famiglia addams, ti divertirai senz'altro di più.

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essere

circa 13 anni fa - Link

di castronerie e inutili polemiche ne ho lette molte .....visitate le aziende "naturali" o "convenzionali" che siano e fate due chiacchere con i produttori davanti ad un calice e uno spuntino.....

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Lido Vannucchi

circa 13 anni fa - Link

Calma Ragazzi CALMA prossimo anno i naturali tutti assieme, se non siete informati informateVi. Ciao Lido. x notizie quasi segrete accetto baratti.

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stefano amerighi

circa 13 anni fa - Link

ho letto il post di alessandro e mi sono, adesso prima di andar in vigna, precipitato a scrivere. Poi ho letto i commenti dei lettori ho cancellato quello che avevo scritto e riformulerò il mio pensiero perchè altrimenti non servirebbe a nulla. A corrado Dottori dico che l'impeto e l'entusiasmo di Alessandro non va travisato, non è secondo me dettato da una testa da professorino ma da una pancia da dannato appassionato di vino. L'entusiasmo e la passione è la cosa che ammiro di più nelle vita delle persone. Penso che il modello del vinitaly sia profondamente sbagliato, con i suoi nani e le sue ballerine, con i castelli di cartapesta, con la gente incravattata come se si dovessero vendere delle automobili, con miss italia che passa (quest'anno c'era?), con le standiste che invitano a entrare nel magico mondo di quell'azienda. A margine di tutto questo il fatto che un piccolo spazio costi 5000 euro e che a cerea o a villa favorita si paghi molto meno non è un valore che detta la scelta a parteciparvi è solo un ulteriore elemento di discrimine, ma mi sembra che quelli menzionati sopra siano più determinanti. In sintesi Non mi piace vinitaly e spero che oltre a cambiare i giorni cambi anche il suo modo di presentare il vino. Ai saloni naturali dedico le ultime righe, perchè ciò che era valido ieri deve essere sempre rinnovato, la prima edizione di vini veri è stata una rivoluzione copernica del modo di presentare il lavoro di chi lavora la terra delle vigne, un j'accuse ad un mondo agricolo che non impara mai dai propri errori di volersi comportare come l'industria e in essa trovare modelli. Adesso quel fuoco deve essere rinnovato, perchè quel salone (se sarà assieme o quei saloni se continueranno divisi) siano laboratori permanenti di sostenibilità agricola, siano l'avanguardia della viticoltura. termino dicendo a corrado che presto ti verrò a trovare per una chiacchierata.

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corrado dottori

circa 13 anni fa - Link

Ciao Stefano. Mi fa piacere il tuo intervento, perché credo che la maggior parte di chi ha commentato questo post davvero non riesca a cogliere il senso più profondo del messaggio che si cela dietro a Vini veri o Vin natur o quello che ancora mi ostino a ricordare come Critical wine. Ma non voglio più entrare nel merito di questioni su cui ciascuno ha il diritto di avere un'opinione ma che spesso finiscono col presentare una visione molto superficiale della realtà. Per quanto concerne il post di Alessandro so benissimo che il suo approccio è propositivo: dico solo che a volte è meglio lasciar sedimentare certe questioni, togliere i riflettori dalla scena, lasciar passare 'à nuttata. In questo la lettera di Giovanna Morganti mi sembra che parlasse molto chiaro. Allora ci vuole coerenza: non puoi esaltare quella lettera (che di fatto esprimeva un forte disagio) e poi andare giù coi carichi da 90. A Cerea ho fatto una proposta in merito alla questione delle due fiere. Non credo che passerà, ma c'è un dibattito all'interno dei nostri gruppi che trovo comunque fertile. A parte le due manifestazioni separate siamo tutt'altro che divisi. Insistere a polemizzare mi sembra inutile. Sappiamo tutti molto bene che non è tutto oro quel che luccica e che dovremo portare innovazioni ed invenzioni. Ci sarà chi rientrerà a Vinitaly, ci sarà chi se ne starà a casa, ci sarà chi continuerà per la sua strada indipendente. Fa parte della libertà di impresa e di associazione. Contesto, però, chi vuole per forza di cose dettare un'agenda senza magari conoscere a fondo dettagli e dinamiche che spesso sono meno grette e e materiali di quelle che ho qui letto. Per quanto mi riguarda sai come la penso (e rispondo anche a Giampaolo Paglia che stimo per come si esprime e come opera ma da cui sono diviso da un oceano "ideologico"): per me l'atto agricolo è un atto culturale e politico, nel senso alto e bello che aveva un tempo la parola politica. E da qui bisognerebbe ripartire. Ho fatto Vinitaly in passato e non me ne vergogno. Non posso escludere nemmeno di tornarci. Ma quel che ho capito è che noi siamo un'altra roba, non meglio o peggio, ma un'altra cosa sì. Un altro orizzonte totalmente diverso. Ti aspetto per la chiacchierata (e sbicchierata!) quando vuoi. Anzi, se riesco passo io a Cortona presto.

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Sposo (altrimenti quoto) entrambi gli interventi.

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Rimproverare agli altri "non avete capito" credo debba sempre essere innanzitutto un momento di autocritica nel senso di "non mi sono spiegato bene". Se chi commenta qui non ha colto il senso, e non lo escludo, il problema è articolato. Proprio lunedì pomeriggio sono stato da Giovanna Morganti per avere elementi ulteriori prima di parlarne. Non vedo incoerenza tra la sua lettera e quanto ho scritto. Il disagio di una attrice storica del movimento è molto in linea con quello di altri nodi della filiera. Un conto la coerenza, altro l'essere d'accordo su tutto.

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corrado dottori

circa 13 anni fa - Link

Bene, allora facciamo così: noi "naturisti" non ci spieghiamo bene, siamo coglioni a fare mille fiere, siamo lo 0% del mercato, siamo solo una moda passeggera, siamo vetero sessantottini, ci mandiamo tutti a quel paese vicendevolmente perché siamo invidiosi l'uno dell'altro, facciamo troppa politica, anzi no ne facciamo troppo poca, non siamo più quelli di prima, anzi no il problema è che non ci adeguiamo al mercato, e poi ci sono troppi furbetti con il concentratore (nottetempo, eh)... Va bene come autocritica? Per quanto mi riguarda, a me va bene. E ti dirò di più. Mi va talmente bene che avevo già deciso di eliminare la mia partecipazione alle oramai troppo numerose fiere di vini naturali. Tanto sono una microcaccola di azienda, non se ne accorge nessuno e poi c'è la fila di nuovi bio che vogliono entrare. Ho deciso anche di non intervenire più su queste questioni, tanto non riusciamo a farci capire (colpa nostra, però)... Come avevo detto molto tempo fa, siamo in un vicolo cieco e non sappiamo come uscirne. Quindi, in effetti, a 'sto punto meno se ne parla e meglio è. Tutti, però... Sennò non vale...

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Basta che non decidi di smettere di fare il vino che fai, poco, meraviglioso e subito, microccaccola che non sei altro :) !

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gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

@Corrado, ti ringrazio per l'attestazione di stima, ricambiata, tanto piu' valida perche' come giustamente dicevi tu ci separa l'ideologia, neanche oceanica ma semplice, dato che io provo a tenerla fuori dalla porta della mia cantina mentre tu, e giustamente lo rivendichi, la porti fin dentro la bottiglia. Da collega, se cosi posso dire visto che anche io di atti agricoli ne faccio e ne ho fatti tanti, non mi sogno di criticare le scelte di chi vuol presentarsi in un modo alternativo. Per me sono scelte commerciali, tanto quanto quelle di chi va al Vinitaly, in quanto, di fondo, tutti noi andiamo nei pressi di Verona per tentare di commercializzarlo questo vino.

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stefano amerighi

circa 13 anni fa - Link

caro corrado, dopo pasqua ti chiamo e vediamo se prima dell'inizio della stagione "calda" per le vigne riusciamo a vederci. ho tante idee e te ne vorrei parlare. un abbraccio

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Michele Braganti

circa 13 anni fa - Link

Stefano porta un pochino più 'di rispetto per il vinitaly perché a quella manifestazione che tu bolli come un carrozzone da circo.....partecipano aziende molto serie.....alcune poi sono presenti sia tra i dannati(vinitaly) sia tra i ganzi( favorita, cerea)....questo si a mio avviso e' un comportamento da furbi.......comunque il vinitaly e' la manifestazione più' importante per il vino in Italia con i suoi pregi e i suoi difetti ci sono una miriade di aziende di tutti i tipi dagli industriali senza scrupoli alle piccole aziende che fanno dei sacrifici economici enormi per esserci,ma il punto e' che c'è'spazio per tutti con un'unica fondamentale assoluta condizione,fare un vino buono che rimanga in testa piu'degli altri.......chi e' in grado di confrontarsi così' con gli altri produttori credo che nn abbia problemi a partecipare al vinitaly.Mi sembra di averti visto passare dal mio stand a Verona anche tu caro Stefano avevi tutto il kit completo del giovane vignaiolo rampante capello fluente al vento giacchina maremmana camicia bianca candida aperta sul petto,......eri anche con Giacomo che a quanto mi risulta partecipa sia all vinitaly che a villa favorita......nella mia piccola azienda ho il fotovoltaico e la fitodepurazione........l'azienda e' biologica certificata......lavoro senza lieviti e con poca tecnologia.....ma nn ci penso minimamente a chiamare il mio vino....vino vero.....credo che sia una grossa mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli altri produttori che applicano gli stessi principi ma che di fatto se ne stanno da soli e fanno alla fine della fiera,la cosa piu'importante,.......un ottimo vino.

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Riccardo Campinoti

circa 13 anni fa - Link

Te parli bene del vinitaly perche' sei un dozzinale bottegaio. Secondo me ti piace anche Miss Italia...

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stefano amerighi

circa 13 anni fa - Link

ciao Michele, mi hai visto perchè volevo venire ad assaggiare i tuoi vini, che sai amo alla follia!!.. il baron ugo 2006 me lo sono scolato insieme ad un amico non più di un giorno fa, martedi sera!!... il tuo chianti base è uno dei più buoni che assaggio in questi anni. Al vinitaly ho tantissimi amici, e domenica con la bimba e non con la giacca maremmana e la camicia bianca, (ma con quel caldo potevo stare in giacca??) insieme al mio caro amico Giacomo sono andato a trovare le persone che stimo e che amo bere (se si può dire che le persone si possano bere), sono passato da mattia barzaghi, sono passato a montellori dalla barbara rimanendo inpressionato dal loro brut, molto buono, da varramista, perfino dal principe corsini perchè ci lavora un grande (in tutti i sensi) amico... NON CONTESTO CHI PARTECIPA A VINITALY..ma potrò aver diritto di dire che L'ORGANIZZAZIONE non mi piace??? che i nani e le ballerine non mi piacciono anche quando sono a cerea?? (vedi il cecchini con la sua prosopopeae le carni dalla spagna!) CONTESTO IL MONDO DI PAILLETTES CHE CON UN ATTO AGRICOLO NON C'ENTRA NULLA.. E FAR VINO COME PRODURRE GRANO E' PROPRIO QUESTO!!

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zakk

circa 13 anni fa - Link

E' vero, le paillettes con l'atto agricolo non hanno niente a che spartire, ma il commercio, perchè comunque poi lo si vuole vendere il frutto dell'atto agricolo, è fatto (anche) di paillettes, di importatori che girano (anche) in cravatta, di Hostess sorridenti e altre amenità.

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stefano amerighi

circa 13 anni fa - Link

e perchè? qual è l'assioma che lega le due cose? a cerea i produttori hanno un tavolo bianco e non vedo hostess, eppure i vini si vendono, quindi cosa c'entra? e poi il mio era un discorso più di respiro, non era letterale, ma è così difficele capirlo?.

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Nic Marsél

circa 13 anni fa - Link

Per quanto ho capito a villa favorita si raccolgono i fondi per finanziare la ricerca di Vin Natur di un anno intero, cosa che renderebbe questa manifestazione incompatibile con vinitaly e cerea. La concomitanza mira a sfruttare l'opportunità di raccogliere parte dell'enorme bacino d'utenza di verona. Fiere dove puoi trovare contemporaneamente i produttori di villa favorita e cerea ce ne sono parecchie (agazzano, fornovo, terroir vino, la terra trema, vignaioli eretici, vinissage, terre di vite ecc...), quindi non vedo il problema. Se invece il discorso è riavvicinare le associazioni di "vini naturali" allora la prospettiva cambia, ma non ho elementi per entrare nel merito.

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Caro Giancarlo Gariglio, grazie per la risposta su Slowine, a cui ho a mia volta risposto e per averla quotata anche su Intravino. Non mi ritrovo in quello che scrivi riguardo al significato della parola "politica", e su questo argomento Intravino mi aveva ospitato in un post nonostante Tomax & C. non fossero d'accordo. Comunque, chissenefrega, date pure alle parole il significato che volete, quello che a me interessa dire é che la spartizione, quella sì "politica", del potere ha fornito posti di lavoro e giustificazioni di spesa a tanta gente, ma ha abbandonato e continua ad abbandonare sé stessi i piccolo e medio produttori. I quali perseguono pure scelte diverse, bio- naturali-convenzionali (anche qui il significato di certe parole é tutto da interpretare), ma sono sempre abbandonati a sé stessi. Questo, quanto riguarda il post su Slowine, riguardo a quanto scritto dal Moricchia e ai commenti che ne sono seguiti, sto leggendo attentamente perché da tutti si può imparare.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Dopo l'apocrifo di Gino Naturino, riporto stavolta seriamente l'opinione di un produttore con cui ho parlato a Villa Favorita. Era, per inciso, uno di quelli senza puzzette. Partendo dalla spiegazione dei motivi per cui utilizzava sia barrique sia botti grandi, cioè partendo dalla sua assenza di pregiudizi, si è allargato al campo dei solfiti, amabilmente ironizzando sui colleghi che affermano di riuscire a farne sempre a meno. Secondo lui, in fin dei conti, si tratta di fare innanzitutto vino buono, senza steccati. Poi, se si riesce a farlo con il minor intervento possibile, ancora meglio. Questa posizione moderata, però, non mi sembra condivisa da alcuni vinonaturisti, tra cui alcuni che hanno scritto. Per loro, il vino deve essere innanzitutto naturale, cioè figlio di una cultura ben precisa, di un atto e di una visione del mondo non contrattabili (lascerei stare la politica, che tutte le volte che sento affermare "intendo 'politica' col significato di una volta" mi rendo conto che 'la volta' in questione erano gli anni delle violenze ideologiche). Se poi questo vino naturale è pure buono, ancora meglio. Ma è chiaro che chi appartiene a questa seconda parrocchia, che io non condivido, ritenga poi coerentemente che al Vinitaly no, nun se po' ffa'. Quanto alle due fiere, in effetti la riunificazione sarebbe ovviamente a favore del consumatore, e quindi anche dei produttori. Ma questo è talmente evidente che mi spinge a pensare che i motivi della diaspora non siano così facili da ricucire. Il mio auspicio è che si vada in quella direzione. Ma proprio per questo non si può pensare che Villa Favorita vada a Cerea, né viceversa. Tertium datur, in certi casi.

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stefano amerighi

circa 13 anni fa - Link

non so a quale produttore ti riferisca, ci tengo a dire che se riferito a me, io sottoscrivo la massima di veronelli, un buon vino è buono da bere e bello da pensare, non prendete scorciatoie, mi sembra che su questa frase non ci sia nulla da replicare no?? BUONO DA BERE E BELLO DA PENSARE!!!

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Come mai pensi che mi riferisca a te? Non sapevo fossi un produttore, in realtà. E comunque no.

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BRUNA FERRO

circa 13 anni fa - Link

Espongo “naturalmente” quello che penso, visto dal mio semplice punto di vista ed in base alle esperienze che ho vissuto. Dal 1997 siamo al Vinitaly, con un semplicissimo, piccolissimo stand realizzato con gli scarti dei pallet, e, da 7 anni partecipiamo a Vin Natur a Villa Favorita. Che dire! Fare una fiera del Naturale al Vinitaly, proprio non mi attira, dirai tu, facile per te che al Vinitaly ci sei già, è vero, ma è sempre più difficile rimanerci; per svariati motivi e quello principale è che le aziende sono numeri che portano soldi e stop, ci sono regole, magari giuste, ma che a noi, personalmente, avviliscono e avvelenano, ma, ripeto, sono problemi nostri, il giorno in cui Matteo e mia mamma, specialmente lei, non mi darà più la disponibilità non ci andremo più! Per noi il Vinitaly è il male minore, il costo dello stand esce perché mi risparmio qualche viaggio.. Villa Favorita, invece, (parlo di Vin Natur perché conosco bene quella realtà), è tutt’altra cosa, lì io sono Bruna Ferro di Carussin, non un numero che porta soldi, mi sento riconosciuta nella mia identità, mi sento aiutata, mi ricordo qualche anno fa che trovarono un residuo chimico su un nostro Vino, in particella piccolissima, ma quello 0,0001 c’era, mio marito andò in crisi non capendo come era possibile! Rivedemmo tutto, passo passo non riuscendo a capire come mai e scoprimmo che su una vigna di Dolcetto avevamo un grosso problema di deriva, cioè un vicino che lavorava in “chimico sfrenato” e, noi avevamo calcolato troppo poco lo spazio di deriva, questo per dire che ci è servito moltissimo il contributo di Vin Natur, perché, noi,non avremmo MAI fatto quelle analisi in quanto costano molto, così, da allora a rotazione proponiamo per le analisi tutti i nostri Vini e, a spese dell’Associazione, abbiamo un servizio molto importante. Questo è uno degli esempi che, personalmente, mi spingono a dire stiamo dove siamo! Con questo non voglio intendere che le due manifestazioni non devono unirsi! Ci mancherebbe! ..ma, come ho già detto a Marco Arturi nel suo blog, io, con la mia semplicità di comprensione, confido molto nelle intelligenze dei “vertici”! Sarà molto più complessa la cosa, difficile, non si tratta di voler partecipare ad una manifestazione dove compili un modulo, paghi e ci sei, in questo caso si devono mettere insieme tante individualità e ci vuole un po’ di tempo, nel nostro caso, VinNatur, tutti sono chiamati a dire la loro, e queste persone che “dicono la loro” sono semplici contadini che oltre che essere a Vin Natur , fanno principalmente i contadini, poi i meccanici, i commercialisti, i venditori, le pubbliche relazioni, le casalinghe ecc ecc, hanno a che fare con i 1000 problemi che la burocrazia ci propone quotidianamente e devono pagare i mutui a fine mese, ecco perchè ci mettiamo un po’ di più!! ..ma coloro che ci vogliono bene e vogliono condividere con noi una parte dei sacrifici che facciamo per farci conoscere in un certo modo, penso, che facciano volentieri qualche chilometro per venirci ad assaggiare!! A tutti coloro che lo fanno dico il mio semplice GRAZIE perché sono coloro che ci danno l’energia per continuare a perseverare BENE nelle nostre Vigne e, poi, secondo me, contribuiscono alle nostre attività; non importa se non comprano il mio Vino, ma ci sono a quella manifestazione per dirci: “continuate, andate avanti e cercate la migliore soluzione per mettervi insieme, noi aspettiamo e crediamo in voi!” Veder insieme chi produce Naturale è un po’ come coltivare per ottenere il massimo da una vigna! Quanto tempo ci si impiega prima di avere un ottimo risultato?? ..e gli imprevisti sono sempre in agguato..e, poi, si può sbagliare ecc ecc, secondo me è così anche nel nostro caso, 10 anni di Vini Naturali sono pochi per tirare le somme, una vigna di 10 anni ha appena incominciato a pensare come fare per equilibrarsi in futuro..figuriamoci quando si devono equilibrare concetti, pensieri, esperienze, convinzioni..ci vuole il suo bel tempo! ..perdiamo dei treni??..può darsi, ma i veri contadini non ragionano con la logica di mercato, il mercato cambia più velocemente della vigna,..altrimenti non avremmo scelto questo modo per vivere la nostra vita, penso, perciò: non è vero che perdiamo dei treni..! Anzi, ne sono convinta, tanti sono coloro che, a mio avviso, vogliono conoscerci e, poi, non si accontentano solo di andare a Villa Favorita o Cerea, ma vengono a casa nostra e stanno qualche giorno con noi, nelle nostre Vigne ed in cantina, perciò, penso, che, la foresta che cresce non fa rumore..ma chiede qualche sacrificio a tutti e, spero, che dopo aver fatto questi sacrifici il corpo sia stanco ma il cuore arricchito perché non solo si degustano Vini, ma si assorbe l’energia che il Vino dà!! Lo so che il mio ragionamento, magari, non ha una “logica”.. Io, comunque, ci credo e la penso così, pronta, ovviamente a ragionare su altri pensieri, ma che non si riducano alla semplicistica soluzione di vederci tutti insieme perché è funzionale, senz’altro si raggiungerà questo obbiettivo, ma sarà la volontà ponderata di tutti noi produttori. ..poi, lasciatemi dire e sognare siamo già tutti insieme sotto il cielo!! Le nostre verdi, rigogliose ed energiche Vigne si contraddistinguono, da lassù, tra altre scelte di coltivazione! Speriamo che siano sempre di più le scelte di lavorare BENE e con VITALITA’ le Terre che, chi produce, ha in custodia! Buona Pasqua a TUTTI!!!

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Gentile signora Ferro, grazie per la sua lettera, molto bella. Credo che alla fine (provvisoria) di tute le discussioni, si possa riassumere che la presenza dei vignaioli 'naturali' al Vinitaly sia problematica per principio, mentre l'unificazione delle due fiere di Villa Favorita e Cera sia problematica nei fatti, cioè per le persone, quindi risolvibile con pazienza e buona volontà. Io, ce ne fosse bisogno, la invito a farsi portatrice di un'esigenza forte, dal basso, verso l'unificazione, e con basso intendo il consumatore finale o semi-finale (professionisti): soddisfarla significherebbe allo stesso tempo dare un impulso maggiore anche al vostro mondo (insomma, i "mutui a fine mese"). Un'ultima considerazione, che è anche un consiglio: forse avreste bisogno, una volta riuniti, di pensare anche un po' diversamente, cioè di credere un po' di più nel Mercato. Se gli si toglie la maiuscola, peraltro, da mostro terribile potrebbe apparire meglio per quello che è, non un idolo positivo o negativo, bensì un sistema di libero scambio tra merci e danaro. Cordiali auguri di Buona Pasqua a Lei e alla sua famiglia.

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BRUNA FERRO

circa 13 anni fa - Link

Grazie mille per i Suoi consigli..ma non mi chiami signora Ferro..!!:)) Consigli preziosi che metterò in pratica..ma venga a "testarci in campo"!!!:)) Il mercato noi non lo abbiamo ancora capito..e, penso, che sia fuori dalla nostra comprensione!!..anzi, mi innervosisco molto quando mi vedo arrivare clienti che fino a qualche anno fa neanche ci consideravano ed ora che "c'è questa moda del Naturale" hanno scoperto che ci siamo anche noi!!..a me verrebbe voglia di fare un listino a parte solo per loro..il "sedimento" che hanno le nostre bottiglie, (a volte), per dire una delle cose più semplici, lo avevano anche prima, solo che adesso va bene, prima no.. Sarà per questo motivo che i miei figli, un po' più pratici di noi, fanno altro...mha!! Cavalcare l'onda adesso non mi piace perchè, per me, sarebbe rinnegare, tutto il lavoro fatto fino ad ora, (che è sempre lo stesso), e, sopratutto, fare un torto ai tantissimi clienti che, invece, hanno sempre comperato senza chiedersi cosa eravamo, se naturali, biologici o biodinamici..hanno comperato anche nel 2002 e 2003..hanno fatto e fanno parte di noi e ci permettono di pagare i mutui a fine mese!! La clientela "nuova" invece, ha un ottimo, bellissimo ed incoraggiante approccio e, la cosa più bella, è che sono tutti giovani!! GRANDI!! Questo per dirLe che..quando saremo insieme, Villa Favorita e Cerea, il contributo che non darò è quello "dell'approccio al mercato"..anzi, avro MOLTISSIMO da imparare!!! Tanti auguri anche a Lei!! :)) Bruna

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dioniso2005

circa 13 anni fa - Link

Ciao Bruna, ti volevo chiedere perdono per non essermi fatto sentire per Pasqua....Spero di passare molto presto lo stesso, come tu ben sai a volte i rapporti familiari non sono dei più facili. Un abbraccione a tutti e se i figlioli passano per Roma fammelo sapere!!!

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BRUNA FERRO

circa 13 anni fa - Link

Tranquillo!!..ne so qualcosa..purtroppo!!Si cerca sempre l'armonia in tutto, quando, poi, manca con alcuni parenti..almeno io, vado in crisi.. Spero di rivederti presto in Piemonte..Luca e Matteo sono incasinati con i loro progetti..un abbraccio

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kenray

circa 13 anni fa - Link

secondo me è la loggia massonicogiudaicapduista che opera nell'ombra per dividere (le fiere) e imperare (sul business). come sempre del resto

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Sostenuta dai dollari USA e col benestare del Vaticano

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

E Berlusconi, non dimentichiamoci Berlusconi.

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dioniso2005

circa 13 anni fa - Link

e gli alieni?

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gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

preferivo quando, invece di atto agricolo, si diceva agricoltura. Sembrava tutto piu' semplice.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Bravo. Ogni tanto, qualcuno tira fuori dal cilindro neologismi più pomposi di termini che esistevano già e funzionavano benissimo: bisognerebbe mandarlo a compiere un atto fecale.

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Giulia Angela Fontana

circa 13 anni fa - Link

Questo blog non è come tutti gli altri, è soltanto un pò peggio degli altri. E' la eva 2000 del vino. E' la dimostrazione della forzatura della notizia data tanto per dare, è la disinformazione alla informazione, quella vera e dettagliata. Alessandro Morichetti poi è abile nel gettare la pietra e poi subito dopo nascondere la mano e gran chiosa di scuse. L'ndipendenza, quella vera è quella di comunicare la realtà e non un adattamento a personalismi. Non in ultimo si nota una certa "concertazione" dei post. dei soliti.. dalla serie "me la suono e me la canto" o, ancor peggio, mirati a ledere alcune persone (mio malgrado ho condiviso le parole di Cernilli in risposta ai vostri "vestitini"). Eppure, ricevete interventi di un certo "interesse" ( ex. @Bruna ferro,@CorradoDottori) come alcuni presenti proprio in questo post, trattato purtroppo con superficialità e, permettimi Alessandro, con arroganza. Cortesemente dr. Tomacelli non difenda il figliol prodigo, lo renda autonomo il ragazzo, può farcela con le sue gambe e non risponda con frasi del tipo: "che te devo dì, non me legge.." Grazie, Giulia

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Un commento così non è come tutti gli altri, è soltanto un po' peggio degli altri. Non getto pietre, non nascondo la mano e mi scuso quando scrivo inesattezze, non quando un commentatore è in disaccordo con le mie idee. L'indipendenza è scrivere argomentando, nel rispetto degli altri e senza pressioni esterne o interne: non è scrivere quello che piace a te. Purtroppo qualcuno ci legge, ma grazie a Dio nessun medico ti obbliga a seguire un blog. Dagli amici mi guardi Dio, da Tomacelli mi guardo io ;-).

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Francesco Maule

circa 13 anni fa - Link

Caro Alessandro, perche' ti sei fatto tutte e 3 le fiere?!? hai riflettuto su questo? Poi, se tu fossi un buon giornalista, non hai notato delle differenze tra le due associazioni? Se cerchi le trovi! Comunque qualcosa si muove...

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Francesco Maule

circa 13 anni fa - Link

beh, Bruna le cose le dice come stanno!

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