Osteria dell’Oste Matto, ovvero, il diritto di tappo a Roma

Osteria dell’Oste Matto, ovvero, il diritto di tappo a Roma

di Andrea Troiani

La mia cantinetta è piena di bottiglie, il garage nel periodo invernale ospita più di qualche scatolone da 6 e il frigo è una dependance iper-affollata della cantinetta di cui sopra.

Per dirla tutta la mia curiosità enoica è ancor più vasta della seppur riguardevole collezione di bottiglie. Se avessi più spazio avrei probabilmente più vino.

Si tratta in grande maggioranza del mio vino, prodotti scelti con cura o con curiosità dalle enoteche, dai siti web o direttamente dai produttori, non pago di tutto ciò bevo spesso anche in enoteche e ristoranti. Peggio, scelgo quasi sempre i ristoranti partendo dalla loro carta dei vini. Lo trovo in primis piacevole al fine di completare la mia esperienza eno-gastronomica ma anche sincero riconoscimento all’impegno di quei ristoratori che hanno a cuore la loro carta e che danno al vino il giusto rilievo (giusto dal mio punto di vista, ovviamente).

Ma ogni scelta porta seco una rinuncia.

Rinuncio, alle volte con vero dispiacere, a provare certe cucine, o determinati piatti perché so che non potrò accompagnarli con il vino che vorrei. Insomma mi mancherebbe davvero qualcosa, sarebbe come vedere un bel film sullo schermo di un telefonino e non nella piena magnificenza del cinema. Una mortificazione, un peccato.

Ma l’assoluzione a questo peccato esiste, si chiama “diritto di tappo” ne parlava Salvatore Agusta qui:

La meravigliosa e panaceica possibilità di portarsi da casa la propria bottiglia, il proprio vino, da abbinare con la cucina del ristorante.

A Roma non sono molti a farlo, e ancor meno a parlarne apertamente.

Ci voleva un matto o meglio L’Oste Matto come Massimo Pulicati, che dopo la lunga esperienza in quel di Grottaferrata con L’oste della bon’ora ha aperto un secondo locale nel cuore di Roma (Via dei Banchi Vecchi 140, a 5 minuti di cammino da P.zza Campo de’ Fiori).

L’Osteria è esattamente come ti aspetti un locale che porta questo nome, tavoli semplici, seppur ben preparati, atmosfera casalinga, menù corto con piatti romani preparati su materia prima eccellente.

Da provare:

  •   il carciofo fritto (non è in carta ma se siete in stagione, chiedetelo e vi sarà dato), leggero e saporito, preparato con l’acqua frizzante, che lo rende spumoso e ben areato.
  •   La pasta e fagioli: bella calda, densa, quasi cremosa. Una meraviglia per il palato.
  •   La pasta coi recaji de pollo: ricetta di recupero della tradizione romana, condita con le interiora del pollo

Il tutto innaffiato con uno dei vini della schietta carta dell’Oste (ricarichi davvero bassi, encomiabili) o con la vostra bottiglia. La mia era Pietra il terrano di Marko Tavcâr.

Arriviamo, in cauda, alla domanda che potrebbe pungere la curiosità: perché l’Oste Matto? Per la risposta, comunque piacevole a molto romana, basta prenotare una cena, o un pranzo da Massimo Pulicati.

Nota su servizio e sui prezzi: cortese e attento il primo, commoventi (vista la zona ed il bel locale) i secondi.

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Andrea Troiani

Nasce a Roma dove lavora a mangia grazie al marketing digitale e all'e-commerce (sia perché gli garantiscono bonifici periodici, sia perché fa la spesa online). Curioso da sempre, eno-curioso da un po', aspirante sommelier da meno.

5 Commenti

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L'ammiraglio ai portici

circa 4 anni fa - Link

Qual'è il prezzo giusto per il diritto di tappo? I soliti 7 euro a bottiglia? L'oste matto quanto applica?

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Andrea Troiani

circa 4 anni fa - Link

Non saprei qual'è il prezzo giusto, L'oste matto, non fa pagare, ma una quota per il servizio mi sembra comunque sacrosanta.

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david

circa 4 anni fa - Link

Beato te. Io "Se avessi più soldi avrei probabilmente più vino". A Bologna mai sentito di nessun locale che lo applica sto "diritto". Se qualcuno ne conoscesse uno...facci sapere.

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L'ammiraglio ai portici

circa 4 anni fa - Link

Il diritto di tappo è un atto di civiltà. Mai pagato meno di 7 euro a bottiglia. Credo sia una sorta di prezzo di riferimento. Chiaramente, se vado dal ristoratore amico, e porto la bottiglla da casa lascia correre, ma stiamo parlando dell'eccezione.

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Lisa Foletti

circa 4 anni fa - Link

Buongiorno David, io sono di Bologna e posso dire che, per quanto non esplicitamente dichiarato, diversi ristoratori bolognesi sono disponibili ad accogliere bottiglie portate dal cliente, se preventivamente concordato. L'unico ristorante che, a mia memoria, lo dichiara espressamente è il Marconi, 1 stella Michelin (che peraltro ha una splendida carta vini). In ogni caso invito tutti a domandare, in fase di prenotazione. Chiedere (gentilmente) è lecito, e può riservare belle sorprese.

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