Notizie dal mondo | Uva contro le scottature e Stati Uniti primo consumatore di vino al mondo

di Elena Di Luigi

La settimana enologica si è aperta con due notizie debitamente stagionali.
THE HUFFINGTON POST. Abbiamo tutti letto e con piacere che i flavonoidi dell’uva proteggono la pelle contro le scottature solari e perfino dal cancro. A rovinare parzialmente la festa è stato uno studente PhD di Scienze mediche e Farmacologia molecolare che, in un blog, ha fatto notare quali benefici si otterrebbere solo applicando gli estratti dell’uva sulle zone di pelle interessate.
MERCURY NEWS. Il ghiacciolo diventa adulto e incontra il vino per dare vita al Sauvignonblancsicles e ai Prosecco pops. Il segreto nella preparazione di queste ghiottonerie sta nel mescolare il vino con del liquido non alcolico, ad esempio una parte di succo di frutta. Ok, storceremmo il naso se non fosse estate, ma sotto il sole si chiudono anche due occhi.

E negli Stati Uniti…
CBS NEWS. La notizia di questi giorni è che gli americani sono ora primi in classifica per consumo di vino, un risultato impensabile fino 20 anni fa, quando la viticultura era poco più che un hobby per ricchi. Ma hanno anche scoperto la praticità dei vini in bag-in-box e esultano all’idea di dei vini “alla spina” proposti da alcuni ristoranti. Sembra che la scintilla che ha fatto scoccare l’amore per il vino agli americani sia stato osservare i francesi mangiare tanto senza mai ingrassare, proprio perché bevono a tavola. Sarà, ma la moderazione in tutto resta l’unica carta vincente in materia dietetica.
THE HUFFINGTON POST. Di sicuro, l’idea di considerare la coltivazione della marijuana come se si trattasse di vitigni è tutt’altro che europea. Si chiama proprio così Regulate Marijuana Like Wine Act ed è la campagna che raccoglierà le firme in California per regolamentare e tassare la produzione di cannabis così come è stato fatto in passato per l’industria vinicola. In bocca al lupo.

Mentre c’è chi fa ricerca.
CNET NEWS. La Jackson Family Wines famosa per l’etichetta Kendall-Jackson, ha annunciato di essere riuscita a ridurre del 70% il consumo di acqua calda in cantina (quella utilizzata per la pulizia delle attrezzature), e a riciclare fino al 75% il calore prodotto. Come? Attraverso un sistema elaborato insieme all’università californiana di Davis, che sta lavorando su un progetto pensato proprio al risparmio energetico in cantina. In attesa di conoscerne i dettagli ci chiediamo: vale la pena investire in ricerca?
THE INDEPENDENT. Tra i prototipi partecipanti alla quinta edizione dell’eco-rally Oxford-Londra di quest’anno c’era anche una macchina sportiva Lotus alimentata con “benzina” ricavata da formaggio e vino.  Si tratta di un’ulteriore dimostrazione, magari non la migliore anche se curiosa, che  viaggiare a zero emissioni carboniche è possibile. Ci chiediamo vale la pena investire nella ricerca per esplorare scenari di energia pulita alternativa?

Ora, un pò di statistiche.
THE GROCER. Una ricerca della Mintel ha messo rilievo che sempre più giovani festeggiano con una bottiglia di vino a casa, un chiaro segno dei tempi. E’ iteressante notare però che in media spendono di più a bottiglia rispetto a un consumatore regolare e che fanno fatica a scegliere tra i tanti vini che trovano al supermercato.
ROYAL GAZETTE. Mentre l’agenzia Wine Investment Fund delle Bermuda ha pubblicato la lettura dei dati di  Liv-ex wine exchange che dicono che coloro che hanno investito sui vini dal 1993 ad oggi hanno visto il prezzo moltiplicarsi per ben  17 volte, con un profitto annuo del 16.7%. Questa è la dimostrazione che se l’oro rimane l’assetto più sicuro su cui poggiare i soldi, il vino è l’alternativa solida capace di sopravvivere in un mercato in tilt.

Tra le novità, abbiamo trovato…
VANCOUVER SUN. Si chiama Holy Moly ed è l’etichetta vincitrice della competizione Wine Label Design Awards di San Francisco. Dietro c’è un’agenzia canadese nota per ispirarsi alla cultura cattolica, che ha debuttato nel mondo del vino all’indomani del 9/11 disegnando un’etichetta con una chiesa fatta saltare con la dinamite. Ne sono poi seguite altre per cantine di tutto il mondo, tutte (secondo alcuni) al limite del sagrilego: Swear to God, Bible Thumper, Cross to Bear e Nothing Sacred. Sembra che i consumatori adorino questi nomi alternativi perchè facili da ricordare.

Infine, anziché parlare della lingua eletronica che i produttori spagnoli intendono utilizzare per assaggiare il Cava, segnaliamo questa iniziativa.
DECANTER. La Borgogna ha deciso di donare alla Croce Rossa giapponese i profitti ricavati da due aste che si terranno il 21  settembre  a Parigi. Si tratta di più di 50 lotti con esempi di Mazis-Chambertin 1997, Chambertin Grand Cru 1947, e Chablis Grand Cru Blanchot 1989.

1 Commento

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azienda agricola ASTI

circa 13 anni fa - Link

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