Non siete gli unici a soffrire il caldo ma voi, almeno, non avete bisogno del bollino giallo
di Antonio Tomacelli“Se il bollino giallo diventa arancione, vuol dire che la bottiglia è stata esposta a una temperatura troppo alta”. Questa ancora non l’avevo vista ma scommetto che, grazie ai cambiamenti climatici, diverrà presto un hit su tutte le etichette di vino. Il primo ad utilizzare the yellow dot è il négociant francese Laurent Ponsot, che in passato, deve aver avuto qualche brutta avventura con i corrieri espresso. Il problema è che, anche in Italia, non esistono spedizioni refrigerate al punto giusto e il vino viaggia in condizioni disastrose. Facile, dunque, che il morticino servito al ristorante sia vittima del caldo che provoca un invecchiamento precoce anche nelle bottiglie migliori. Devo rendere meglio l’idea? Immaginatevi rinchiusi nel cassone di un camion per tre giorni. Il camion è fermo nel piazzale delle spedizioni e fuori ci sono 38° all’ombra. Ombra? Quale ombra?
17 Commenti
Edoardo Fioravanti
circa 12 anni fa - LinkHai proprio ragione, il vino arriva in delle condizioni terribili, a 1 grado d'inverno (che si forma la condensa all'estrno della bottiglia) e 30C d'Estate...Ma Farinetti, dio bono, tra tutte le cose che fa, creasse un corriere ad hoc per trasporto vino su scala nazionale, non farebbe una cosa fatta bene?
RispondiMauro ArdeCore
circa 12 anni fa - LinkA quanto ricordo i primi utilizzi di queste etichette-spia sono stati sui vini spediti via nave verso gli USA o l'Oriente. Lì i tempi son ben più lunghi e le temperature anche peggiori di quelle sulla terraferma.
RispondiDavide Catino
circa 12 anni fa - LinkLe spedizioni refrigerate esistono, il problema è che costano di più, e pertanto fin quando non è un obbligo di legge (vedi alcuni medicinali o alimenti) nessuno le utilizza.
RispondiEdoardo Fioravanti
circa 12 anni fa - Linkemmmh a occhio e croce "l'obbligo per legge" delle cose in Italia e' il problema, non la soluzione...
RispondiIl Guardiano del Faro
circa 12 anni fa - LinkIn Francia, in estate, i vini viaggiano abbastanza normalmente su camion refrigerati, quelli che portano altri alimenti freschi; su richiesta del "caviste" o del ristoratore ovviamente, ma anche su istruzioni del produttore, che ci tiene a consegnare un prodotto integro. Ottima anche l'idea del bollino, prendesse piede non ci sarebbe bisogno di obblighi di legge, le bottiglie marcate dal bollino arancio, o peggio, rosso, rimarrebbero sugli scaffali a vita.
RispondiRiccardo Campinoti
circa 12 anni fa - LinkPurtroppo da noi c'e' totale mancanza di sensibilita' su questo tema. A partire dai produttori per poi scendere lungo tutta la filiera. Immaginatevi se potessero parlare le bottiglie in scaffale delle nostre enoteche , con quei finestroni esposti a sud. oppure i vini degli scaffali dei ristoranti dove in estate la temperatura stazione regolarmente sopra i 25 gradi. L'altra sera in un ristorante di firenze mi e' stato servito un vino che come minimo era a 28 gradi, rimandatolo indietro sono stato guardato come un alieno.
RispondiMauro Mattei
circa 12 anni fa - Linkin Italia qualche buon esempio c'è. Frank Cornelissen, che molti etichettano come un pressappochista, spedisce regolarmente i suoi vini avvalendosi di corrieri che riescono a garantire un trasporto a temperatura controllata. Nei mesi più caldi non manda in giro nulla, neanche se vi mettete a piangere in aramaico antico. Per quel che riguarda Ponsot (se non sbaglio l'etichetta che mostra Antonio, vista la quantità di bott. prodotte, si riferisce al Clos des Montlouisants), la sua sensibilità sulle temperature di trasporto e stoccaggio e dovuta anche alla particolare politica riguardo l'utilizzo della solforosa; scelta che rende i vini più delicati ed esposti al problema degli sbalzi termici.
RispondiFrancesco Bonfio
circa 12 anni fa - LinkSan Giusto a Rentennano è un altro che non consegna in luglio ed in agosto, proprio per limitare i rischi.
Rispondifrancesco
circa 12 anni fa - LinkBel tema,secondo me troppo poco discusso. Vi racconto questa realtá: Nella cittá dove vivo si possono aquistare ponsot e cornellissen Le enoteche che offrono questi vini sono molto famose, se non famosissime Tutti e due sono sullo scaffale, bottiglie ben visibili e anche all'impiedi una bottigla é li da mesi se non da anni La temperatura media da 1 mese é di 25 gradi e naturalmente d'inverno accendono il riscaldamento Per non parlare di fari e faretti ogni 30 centimetri Perché non fare una lista e pubblicarla dei bravi e cattivi operatori?
RispondiFrancesco Bonfio
circa 12 anni fa - LinkFrancamente le dirò che non vedrei l'ora. A Siena resteremmo in tre a vendere vino.
RispondiFrancesco Bonfio
circa 12 anni fa - LinkVolevo dire che non vedrei l'ora che fosse obbligatorio il bollino. Sulla lista, invece,avrei delle perplessità.
RispondiF.
circa 12 anni fa - LinkCredo che quella del trasporto del vino (e della sua permanenza in ristoranti ed enoteche) in condizioni idonee sia una questione di grande importanza, da affrontare al più presto. Inoltre oggi non abbiamo la reale percezione del problema nel suo aspetto quantitativo : aumenterà sempre di più, per il semplice fatto che col trascorrere del tempo si apriranno le grandi quantità di bottiglie che ora sono sugli scaffali o chissà dove in chissà quali condizioni... Ho sperimentato personalmente diverse volte la differenza tra una bottiglia tenuta nella mia cantina ed una uguale (arrivata anche con la stessa spedizione) comprata in enoteca dove era rimasta pochi mesi (che non erano luglio e agosto !) …..per non parlare delle “sorprese” dovute al trasporto……che cosa sconfortante !! Non vedo perché chi trasporta o vende vino non lo debba tenere in condizioni idonee !! Per arginare il problema il bollino potrebbe essere un’ottima idea (sono d’accordo con quello che dice Il Guardiano del Faro). Bisogna comunque che ci sia una maggiore sensibilità da parte di tutti, dal produttore, all’enotecario, al ristoratore, al consumatore.
RispondiMontosoli
circa 12 anni fa - LinkIn Italia nel settore ristorazione e un disastro per quanto riguarda la conservazione dei vini............ormai se non conosco il locale non ordino piu bottiglie di annate vecchie, anche se offerte a prezzo favorevole. Per quanto riguarda il trasporto il vino ed un macchinario sono trattati ugualmente.. Abbiamo avuto molti diversi casi che aprendo i cartoni alla consegna troviamo le bottiglie con la lacrima rossa sopra la capsula, il cartone macchiato di rosso all interno, o alla peggio i tappi fuoriusciti di 1cm. Quasta del bollino e una grande idea, e speriamo che i produttori, specialmente quelli del settore DOCG la usino al piu presto, in modo che qualche ignorante ci pensa sopra due volte prima di trattare il vino come fosse succo di frutta....
RispondiMAurizio
circa 12 anni fa - LinkEggià. Il bollino diventa arancione e l'enoteca/supermercato/vinaio in genere butta la bottiglia oppure usa un barattolino di tempera gialla ?
RispondiRemo Pàntano
circa 12 anni fa - LinkOttimo, proprio quello che mancava! ...allergenici, additivi, bollini "spia", consigli per gli accostamenti, diciture di legge,info sul terroir e news sulle abitudini del produttore...ma quanto deve essere grande sta retroetichetta? ...manca proprio solo l'oroscopo e le previsioni del tempo! prosit!
Rispondistefano amerighi
circa 12 anni fa - Linksignor Remo il post che mancava!!... condivido al 100%, Magari aggiungiamo anche un bugiardino come nelle medicine!!!!...
RispondiRemo Pàntano
circa 12 anni fa - Link...ops...a dire il vero, il "bugiardino" c'è gia! La retroetichetta pieghevole detta Memowine, uno dei prodittori che l'hanno adottata è il Podere San Cristoforo di Lorenzo Zonin a Gavorrano in Maremma! e....e poi è gia l'ora delle etichette che con lo smartphone ti fanno vedere il film sulla vita e i miracoli di quel vino e del produttore! ...prosit !
Rispondi