Niente sala mensa a chi porta il cibo da casa. Qui siamo fuori di testa proprio

Niente sala mensa a chi porta il cibo da casa. Qui siamo fuori di testa proprio

di Antonio Tomacelli

È successo a Torino in una scuola elementare: niente sala mensa a chi porta il cibo da casa, “mia figlia isolata dai compagni e costretta a pranzare in un’aula separata”. Una bambina di una scuola elementare è stata costretta a mangiare da sola per paura che contaminasse i compagni. Scusate se me lo ripeto da solo ma devo riprendermi dallo shock perché, stando alle nuove norme sulle sale mensa, la mia e tante altre generazioni avrebbero avuto un culo grande quanto una casa, visto che la mamma ci riforniva ogni mattina di batteri, veleni e forme di vita sconosciuta tipo mortadelle aliene provenienti dal pianeta Pistacchio.

Ci scherzo su ma vorrei piangere: davvero nel 2016 la “schiscetta” o “baracchino” sono considerate alla stregua di pericolosi cibi contaminati? Non so, magari sono io poco aggiornato e il sushi e la tartare di fassona hanno sostituito i tubettini col minestrone e la frittatina unta, il sashimi di pesce fugu (velenosissimo se lavorato da mani inesperte) ha preso il posto della mortadella a fette col provolone. Hai visto mai che ‘ste mamme moderne a forza di seguire la Clerici in tivù, si sono messe in testa chissà quali prodezze gourmet per i loro bimbi?

E da quando i pasti delle mense sono diventati un esempio di bontà e genuinità da seguire ad esempio? Oddio, qualche mensa a chilometro zero e biologica l’ho vista pure ma era così rara che ne ha parlato il telegiornale. In genere le nostre mense scolastiche fanno notizia per ben altre cose, tipo mazzette, topi e sporcizia.

La notizia resta comunque questa: la preside dell’Istituto Elementare Santorre di Santarosa di Torino, in ottemperanza ad una circolare comunale, ha isolato dagli altri bambini un gruppo di 75 alunni che avevano portato il pranzo da casa. Gli altri 325  hanno regolarmente mangiato in sala mensa.

Scopo dell’ordinanza è preservare le norme di igiene alimentare, evitando possibili contatti e contaminazioni con il cibo non controllato proveniente dalle cucine di casa.

Cerco di rimanere freddo e distaccato ma la verità è un’altra: vorrei mandare qualcuno al diavolo e questo qualcuno, prima di emettere leggi e ordinanze a casaccio, dovrebbe rileggersi le statistiche di mortalità infantile causate dalla merenda di mammà. Poi vediamo se è più pericolosa della mensa coi sorci.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

13 Commenti

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Federico

circa 8 anni fa - Link

Il problema che sta nascendo a Torino, dopo una sentenza che permette di portare il cibo da casa a chi vuole, è una cosa molto seria e rischia di incrinare un intero sistema, (che può essere sicuramente migliorabile, ma che è frutto di una reale evoluzione). Ovviamente questo post è una "banale" (senza offesa) semplificazione che nasce dalla conoscenza dei soli articoli giornalistici. Scrivo da genitore, non ho motivi professionali per difendere uno o l'altra posizione, ma ci sarebbe da dilungarsi molto nello sviscerare i vari risvolti e non credo che sia l'ambito più adeguato. Solo non semplifichiamo troppo, se andassimo a cercare studi sulle contaminazioni alimentari di quando le nostre mamme ci fornivano il panino alla mortadella e li confrontassimo a quelli attuali, sono certo che sembrerebbe meno romantico un panino alla mortadella conservato chissà come e consumato dal compagno di banco di nostro/a figlia/o che intanto dovrebbe mangiare una zuppa di legumi fornita dalla mensa scolastica (vedi listeria monocytogenes). Tralascio tutti i risvolti educativi, didattici e pedagogici che hanno portato all'attuale sistema di ristorazione (ripeto, per quanto fallace e molto migliorabile).

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Luca

circa 8 anni fa - Link

Io abito in un paese in provincia di Novara. Ho una figlia di 8 anni che,dopo aver regolarmente pagato il buono pasto,tornava a casa con fame: alla mensa scolastica il cibo,a sentire lei, era immangiabile. Le ho dato ogni giorno dei contenitori ermetici e le ho detto di portarmi a casa degli assaggi: aveva pienamente ragione! Ho quindi iniziato una battaglia con il Comune per poter far si che mia figlia potesse portarsi il cibo da casa: non ti dico che macello che è successo! In Comune,così come a scuola,tutti ci guardano male,ho ricevuto una lettera di "insulti" e menzogne da parte del Comune ( ovviamente ora se ne sta occupando un avvocato...) e per ora mia figlia,se vuole mangiare,non ha altro da fare se non tornarsene a casa e poi rientrare a scuola. Ma noi non molliamo! Grazie per aver scritto questo articolo.

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Ale

circa 8 anni fa - Link

mi spiace, pensa invece che i compagni di tua figlia stanno imparando a saziarsi e non solo a godere

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Sergio

circa 8 anni fa - Link

cioè, era costretta a mangiare da sola... con altri 74 bambini???

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Ale

circa 8 anni fa - Link

NO, era lei ad essersi costretta! o meglio era costretta dai suoi genitori

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vinogodi

circa 8 anni fa - Link

... le regole (e protocolli) sull'igiene alimentare relative sia agli alimenti che ai luoghi dove si somministrano i pasti, fondamentalmente sono giuste. Poi, chiaramente , ne deleghiamo l'attuazione ad incompetenti e incapaci, che le vivono in preda a psicosi da ignoranza. Ecco quindi le esagerazioni e le cavillosità regolamentari. Che sono tipiche degli insicuri : insicuri perché sono investiti da responsabilità che non sanno gestire , dove sostituiscono autorevolezza , data dal sapere, all'autorità (data da non sapere e dalla paura) , imponendo comportamenti cervellotici che , giustamente come l'articolista sottolinea, appaiono come demenziali ... e , in parte, lo sono...

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Flyng pig

circa 8 anni fa - Link

Partiamo dal presupposto che la stragrande maggioranza delle intossicazioni alimentari ha origine tra le mura domestiche. Quindi almeno che non si voglia fare discorsi da bar il problema c'é e visto che si fa causa ad una scuola per un panino forse chi ha la responsabilità di custodire i bambini non ha tutti i torti a cautelarsi. Poi parliamoci chiaro 6 euro per un pranzo completo in mensa é poco visto anche le pretese di qualità della materia prima. E se molti bambini per risparmiare si portano il cibo da casa aumentano i costi gestionali a carico degli altri. Quindi secondo me mangiare il panino da casa va bene ma i costi gestionali aggiuntivi li devono pagare perché comunque i tavoli e i locali vanno puliti e le spese fisse dei locali ci sono.

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Paolo A.

circa 8 anni fa - Link

Parole sante, Flying Pig, ma ormai fare discorsi comunitari sulla scuola pubblica è non solo impossibile, ma vietato. Fra genitori che minacciano e menano professori, altri genitori che si vantano pubblicamente di non far svolgere i compiti estivi ai figli e che sono sempre e comunque schierati a fianco dei figli, rinunciando così completamente al proprio ruolo, la scuola non è più vista come un'istituzione dotata di autorevolezza ma una via di mezzo tra un parcheggio e il menù di un ristorante (ovviamente di quart'ordine) in cui scegliere solo ciò che piace e buttando il resto. Tutto ciò al grido di "io pago le tasseeeeeeeeeeeeeee" (ovviamente il volume del grido è sempre e comunque inversamente proporzionale alla quantità di tasse realmente pagate). Nello specifico, sono certo che i genitori che ora più gridano allo scandalo per l'inaccettabile discriminazione, sarebbero i primi a fiondarsi in procura a sporgere denuncia in caso di salmonella contratta a scuola (magari proprio dovuta a quello zabaione con la faccia un po' così, portato da un bimbo in classe e passato agli amichetti).

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Ale

circa 8 anni fa - Link

ma a parte la pericolosità degli alimenti introdotti da fuori, il valore educativo del mangiare che cosa c'è dove lo mettiamo? Io sinceramente considero il cibo a scuola alla stregua di una materia e considero un valore se mio figlio è in grado di cibarsi con cio che ha....

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Luca

circa 8 anni fa - Link

Vi inviterei ad assaggiare una volta le "prelibatezze" preparate dalla mensa della scuola del mio paese: probabilmente, almeno un pochino,cambiereste idea. Già tentato in vari modi,da diversi genitori, di far migliorare le cose,ma quando nell'affare c'è un'interesse diretto di alcuni componenti della giunta comunale, c'è ben poco da fare. Se non forse una denuncia...

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ale

circa 8 anni fa - Link

guarda, io penserei che quelli che, dopo l'assaggio, affermassero: "mm no buono ma lo mangio lo stesso, c'è gente che muore di fdame" sarebbero i fighi mentre quelli: "bleach che schifo non lo mangerei manco morto" sarebbero gli sfigati

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Luca

circa 8 anni fa - Link

Liberissimo di pensarla come vuoi,non siamo tutti uguali, per fortuna! Ma tutto può essere la mia famiglia tranne che fighetti o sfigati: siamo dei piccoli allevatori / coltivatori che vivono quasi esclusivamente dei propri prodotti, e ne siamo orgogliosi. Forse è anche per questo che riusciamo a cogliere alcune differenze che ad altri sfuggono. Buona continuazione a tutti, passo e chiudo...

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Ale

circa 8 anni fa - Link

ok, solo intendevo fighi come quelli "buoni" e sfigati quelli "cattivi" non intendevo assolutamente fighetti

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