Nicolas Belfrage MW lancia un appello per salvare Montalcino: “vota NO”

di Antonio Tomacelli

Lo so Cav. Rivella, Intravino le sta antipatico e non posso darle torto. Mandare a monte tutti gli sforzi del consorzio per condonare quei maledetti filari di cabernet non è stato carino. Vogliamo parlare dell’accostamento a Mike Bongiorno e alle sue buste? (allora, signora Longari, la 1, la 2 o niente). Un polverone, lo ammetto, alzato solo per confondere le idee e turbare gli animi dei soci prossimi al voto cruciale. Però, Cavaliere, mi dia retta, se può: l’immissione dei vitigni internazionali nel disciplinare del Brunello di Montalcino — ops, nel Rosso di Montalcino — all’estero non la vuole proprio nessuno.

Pensi, Cavaliere, che dopo il nostro ennesimo allarme sul voto del 7 settembre p.v., un Master of Wine del calibro di Nicolas Belfrage ha scritto una lettera aperta ai soci per invitarli a votare contro qualunque imbastardimento del Brunello. L’appello, pubblicato dalle riviste Vino al vinoDecanter e Drink Business (mica pizza e fichi come noi) ha un tono accorato che lascia poco spazio alle interpretazioni: “I would urge you in the strongest terms not to support this change (…) Brunello di Montalcino, has created for itself a strong personality on international wine markets based largely on the fact that it is a pure varietal wine“. Belfrage si spinge oltre e gioca d’azzardo, proponendo uno strano paragone: se lo immagina, Cavaliere, i francesi del Bordeaux che cambiano il disciplinare per infilarci un 15% di sangiovese? Assurdo, vero? Non la importuno oltre e chiudo questo post con l’appello finale di Belfrage:

You, the Montalcino producers, hold the fate not only of your own future market in your hands. You are the representatives of all of us who will not have a vote on September 7th. We urge you, please, to vote NO.

We urge you, please, to vote NO, produttori di Montalcino. Prima che sia troppo tardi.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

65 Commenti

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Alessandro Bandini

circa 13 anni fa - Link

Io sono ottimista, a Montalcino non sono mica fessi... E se anche passasse possiamo sempre raccogliere le firme per un bel referendum abrogativo

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Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

tutto questo gossip sta ammazzando il Brunello.. Voi fate il vostro lavoro, non è colpa di blogger e giornalisti.. Però secondo me state dando troppa "luce" ad una situazione IMBARAZZANTE che andrebbe "oscurata" Ma attenzione: date troppa luce perchè i produttori stessi vogliono dare luce. Ripeto, voi fate il vostro lavoro e ci mancherebbe ma non vedo nulla di buono dietro a questa tiritera di comunicati stampa e lettere girate ai giornalisti. La mia visione è sicuramente sbagliata, forse vedo solo il lato commerciale e non quello eno-romantico ma in giro per il globo il Brunello continua a perdere credibilità.

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

@Luca Cravanzola, questo non mi sembra "gossip", pettegolezzo, e non penso che sia questo che ammazzi il Brunello. La risonanza mediatica relativa ad una nuova convocazione dell'Assemblea, per votare DI NUOVO qualcosa a cui la maggioranza dei produttori aveva già detto no, é un rischio che il Consiglio del Consorzio del Brunello di Montalcino doveva considerare. Il Brunello di Montalcino nel mondo enoico sta assurgendo a simbolo. Simbolo del meglio e del peggio dell'"italicità". Quando tu parli di perdita di credibilità posso essere d'accordo, certo "This is the problems with the Italians: they don't take No for No" mi sono sentita dire recentemente. E' la tendenza rivoltare la frittata appena uno s'é messo tranquillo. Quello che potrebbe ammazzare il Brunello é l'incertezza, la confusione, la divisione. Non so se i produttori vogliano dare luce a quanto sta accadendo a Montalcino. Sicuramente stanno seguendo quello che si scrive. Qualcuno ha preso posizione pubblicamente, altri si stanno adoperando perché si trovi una compattezza definitiva. Quello che serve a Montalcino é un PROGETTO. Ma prima di mettersi insieme per lavorarci, vanno spazzati i dubbi su cos'é questo luogo, cosa sono questi vini, cosa vale la pena di mantenere e quali sono gli obiettivi.

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Alessandro Bandini

circa 13 anni fa - Link

è indubbio che Luca possa avere ragione, la credibilità è in calo, ma credo che si tratti soprattutto dell'onda lunga di Cisternopoli, o come la volete chiamare. Potremmo far finta di niente, nel breve periodo potrebbe funzionare, ma di Presidenti, di Cavalieri, di conflitti d'interesse, di regole ad aziendam abbiamo una recente esperienza nazionale piuttosto cocente. Il gatto scottato ha paura anche dell'acqua.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

voglio complimentarmi con gli "amici" (?) di Intravino per avere scoperto oggi la lettera aperta - appello di Nicolas Belfrage e per aver riferito che é pubblicata su Decanter e Drink Business, quando é da due giorni on line, dapprima in inglese e poi in italiano, su Vino al vino. Bella completezza dell'informazione, bravissimi

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Infatti io ci ho messo ben due giorni a tradurre in inglese zoppicante quel che pensavo (mamma mia come sono ignorante!). Bisogna dare a Cesare quel che e' di Cesare, caro Antonio: Franco merita una citazione nel tuo articolo e sei sempre in tempo a inserire una correzione, se vuoi.

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Quella di Belfrage è una "lettera aperta" e come tale inviata a più redazioni, non solo a Ziliani. Se poi Franco ci tiene al "sono arrivato primo", per carità, ma quando scrive del "trucco sul disciplinare del Rosso di Montalcino", potrebbe ricordare ai suoi lettori che i primi a scoprirlo fummo noi. Non Ziliani, non la Robinson, non Belfrage e nemmeno tutti quei master of wine che ora si sono accorti che le vigne di Rosso e di Brunello sono le stesse, cambia solo l'intenzione del produttore. Dopodichè, vado ad aggiungere il link che manca, figurati.

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Ah, Mario, noi abbiamo pubblicato per primi anche la convocazione del 7 settembre corredata dai due disciplinari: anche in quel caso Ziliani ha omesso il link al nostro sito, ma nessuno si è sognato di andare li a reclamare. Questioni di stile.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Se aggiungi quel link fai un figurone! Sono triste per aver constatato che anche in momenti topici come questi vi lanciate delle frecciatine che agli ospiti stranieri (che vi leggono!) sicuramente dispiacciono. Eppure mi sembra che siete tutti dalla stessa parte, mica come me che pur preferendo il 100% Sangiovese nel Rosso (ma che diventi Superiore e DOCG) auspico una situazione piu' serena con dei cosiddetti patti chiari amicizia lunga. Il vino unisce, non divide. Perche' qualche volta ve lo scordate?

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Non lo chiedere a me, ci sono decine di link su Intravino al blog di Ziliani, ma se io devo spiegare a un giornalista la differenza che passa tra una "lettera aperta" e i "contenuti originali", siamo alla frutta.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

credo che alla "frutta" sia tu Antonio e mi spiace, perché ti consideravo e continuo a considerarti un amico

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Un amico non mi avrebbe mai accusato di aver omesso il link per malafede. Dopodichè, da oggi, Intravino linkerà solo ed esclusivamente contenuti "originali"

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Litigando così date ragione a quelli che sostengono che il vino fa male, fa litigare, va limitato. Peccato. Sarebbe stata l'occasione, invece, per dimostrare il contrario.

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Annoto con piacere che l'appello di Belfrage abbia creato sul blog di Franco Ziliani un movimento di opinione internazionale a dir poco stupefacente: Alfonso Cevola, Jancis Robinson MW, Kerin O'Keefe, Jamie Goode, Sarah Jane Evans MW, Jane Hunt MW e Tom Hyland sono solo alcuni degli illustri wine critics dal mondo pronti a schierarsi per l'affare Brunello. Chiarito l'inghippo, nessuna malafede e scuse a chi di dovere, rimettiamo a fuoco il discorso senza litigare inutilmente. Grazie.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Affare Brunello? Ma non si stava parlando di Rosso? Cominciamo a vedere le streghe dappertutto anche noi?

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silvana

circa 13 anni fa - Link

Ero stupita per la mancanza del link a vino al vino: mi sono collegata ora e vedo che avete aggiunto il link; anch'io come Mario Crosta@ ci ero rimasta male, anche perché siete due blog 'dorsali' rispetto al mondo-vino che fa opinione, con due audience un po' diverse, entrambe importanti e con un ruolo di stimolo e di sentinella. Sono convinta che le vostre diversità sono - uso l'indicativo non a caso - significative e strategiche. Servite, perché fate riflettere! Ciao.

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Lo abbiamo detto tempo fa: immettendo nel disciplinare del ROSSO cabernet e merlot, automaticamente lo inserisci anche nel BRUNELLO. La vigna è una, diversi sono gli usi che puoi fare di quelle uve a seconda delle annate e dell'età del vigneto. Se non ricordo male, nel 2002 Biondi Santi declassò il vino a Rosso, causa annata piovosa. Fossero state sane, LE STESSE uve sarebbero diventate Brunello.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

No, questa cosa che dici mi sa di forzatura. AUTOMATICAMENTE? Se si vuole fare una battaglia giusta non ci si deve prendere per il culo. Il Brunello non e' in discussione, neanche automaticamente. Se invece si vuole forzare, distribuire lucciole per lanterne, dire che i comunisti mangiano i bambini, beh allora fate pure. Io, pero', mi vergognerei. Diamo le informazioni giuste e atteniamoci alla correttezza.

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antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Dal sito del Consorzio: "Montalcino, terra votata alla qualità, non si limita al Brunello nel campo dei vini di pregio. Forse per questo, per la prima volta in Italia, ai produttori di questa zona è stato concesso di ottenere, dagli stessi vigneti, due vini a denominazione di origine in base a precise valutazioni tecniche: il Brunello, destinato al lungo invecchiamento, ed il Rosso di Montalcino, vino più giovane che unisce ad una superba struttura doti di particolare vivacità e freschezza." qui ti metto il link, casomai non dovessi fidarti: http://www.consorziobrunellodimontalcino.it/it/i-vini-e-le-annate/rosso-di-montalcino.html È stato rileggendo questo passaggio che ho avuto la "folgorazione" :-)

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Giacomo Tachis ha coniato la definizione di "vitigni migliorativi" per Merlot e Cabernet. Questo perché nelle sue intenzioni servivano a migliorare quelle uve che da sole non raggiungevano una sufficiente soglia di qualità. Ma quì stiamo parlando del Brunello! Non credo che il Brunello da solo non riesca a raggiungere un elevato livello di qualità. Stiamo parlando di uno dei migliori vitigni italiani. Che cosa dobbiamo migliorare? La maggior parte dei produttori a Montalcino, non ha alcun bisogno di "vitigni migliorativi". Ne ha bisogno una minoranza per motivi industriali-commerciali (vedi post precedente). Il problema è che questa minoranza numerica è una potenza economica, capace di condizionare la maggioranza.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Lo sai vero, come fanno da sempre la guerra gli americani, no? Prima le superfortezze volanti, bombardamenti a tappeto, intensi, lunghi, piazza pulita, poi arrivano i carri armati a distesa d'occhio, una vera marea, tutto che scoppia, alla fine arrivano i marines con le sigarette, le caramelle e la cioccolata per i bambini e i preservativi per le donne. A Montalcino, pero', ci sono i vietcong. O trattare (da entrambe le parti, ma con serieta') o appendersi agli elicotteri...

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esperio

circa 13 anni fa - Link

M....ia, li hai proprio visti tutti i film di guerra : nuovi e passati. Con quello che hai detto ne potrei menzionare almeno tre.

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esperio

circa 13 anni fa - Link

Con quello che hai detto si potrebbe concludere qui il dibattito. Che altro c'e' da dire?

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Non lo so, dimmi tu :-) Forse fare i nomi? Ma li vedremo al momento del voto... Dovranno "rivelarsi" @ Mario Crosta Sei rimasto indietro. Quella guerra non si fa più dal 1945. Oggi si usano strumenti appena più sofisticati ;-)

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Sì, Massimiliano, hai ragione. Adesso ci sono le bombe "intelligenti", quelle che fanno strage di donne, vecchi, bambini lo stesso, ma soltanto quando "sbagliano". Che poi sbaglino spesso non e' mica colpa di chi le lancia. I politici l'hanno detto chiaramente che in Libia non si andava a bombardare, ma a difendere la "no fly zone". Chi ci ha creduto? Io no. Dicevano che anche l'obiettivo non era la caduta del regime libico, invece hanno subito sparato missili contro i lealisti e finanziato i ribelli. Poi hanno detto che non ce l'avevano con Gheddafi, invece lo stanno cercando con i commandos (che non sono truppe di terra, no, per carita' divina, ma della marina e dell'aviazione e dei CC, altrimenti l'ONU ci tirerebbe le orecchie...) e va bene sia vivo che morto (Frattini ha sempre negato che la Nato lo vuole morto). La fanno con altri metodi, ma sono assassini legalizzati allo stesso modo. Infatti non la chiamano mai piu' guerra, si sono fatti furbi e la chiamano operazione di pace. Il primo, infatti, a coniare questo bel nome fu proprio un comunistaccio pacifista delle marce ad Assisi con la TV appresso, quel Massimo D'Alema che bombardo' l'ex Jugoslavia...

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Che hai bevuto ieri sera? Ne voglio un po' anch'io!

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Uno Shiraz IGT Sicilia che mia moglie mi ha comprato l'altro ieri sul traghetto tra la Svezia e la Polonia, tornando dalla Norvegia, con l'etichetta che sembrava un vino greco, non c'era neanche scritto chi lo imbottiglia ma solo il codice a barre. Non te lo consiglio. Giuro che bevo anche quelli, senno' poi come arei a criticarli? Per partito preso non sono abituato. Al massimo, finiscono nel lavandino...

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Ecco, ora si spiega tutto :-)

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Ora si spiega? Sì, e' vero. Ora si spiega qualcosa. L'appello al NO sembra senza fondamento. Forse non si vota SI o NO ma o QUESTA o QUELLA tra due proposte di modifica. Cioe' la modifica ci sarebbe lo stesso...

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silvana

circa 13 anni fa - Link

Ma Mario Crosta@ come possono esserci sono due opzioni - questa o quella - sarebbe come dire o mangi questa minestra o salti dalla finestra; finisce che qualcuno salta davvero ... non può essere così. Soprattutto non può finire così!

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Silvana, io che c'entro? La tua legittima domanda andrebbe girata al Consorzio. Io ho solo messo la parola "forse".

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Rispondo a Silvana e Mario più sotto ché qui a forza di indent non si capisce più nulla

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Non parlerei di affaire Brunello o Rosso. Piuttosto di Montalcino nella sua interezza, come comunita', territorio, vino. E sinceramente non mi interessa chi e' stato il primo a pubblicare cosa. Lo stesso Belfrage, con tutto il rispetto, si e' svegliato dopo l'amen. Sollecitati dalla sua lettera, altri grandi nomi internazionali hanno dato il loro contributo. Alcuni con posizioni nette, altri con messaggi piu' sfumati che vanno bene in tutti i casi. Qui non si tratta di prendere il merito riguardo alla pubblicazione di certe notizie o appelli, Qui e' in discussione in primis un atteggiamento assurdo da parte del Consiglio del Consorzio del Brunello che convoca un'assemblea a ridosso della vendemmia per deliberare su qualcosa che a suo tempo era gia' stato abbondantemente stabilito. in secundis, ancora piu' importante, quanto siano uniti i circa 250 produttori di un vino che, a livello internazionale, ha molta visibilita'. Sia che si chiami Rosso o Brunello, e' la parola Montalcino che fa da catalizzatore. Questi stessi produttori stanno leggendo da giorni di tutto e di piu'. Si capisce che l'opinione pubblica e' schierata per evitare modifiche ad entrambi i disciplinari. Ma alcune motivazioni e proposte risultano un poco assurde e confondono le idee. Lo stesso Belfrage, con tutta la buona volonta', ha un pochino spiazzato nella sua richiesta di votare NO. Dal suo punto di vista ha ragione e forse le maniere forti servono, ma e' suonato categorico. Dopo tanto rumore, servira' anche un poco di silenzio, almeno per il prossimo week-end. Un momento di riflessione, tutto quello che c'era da dire e' stato detto. Chi si e' preoccupato di divulgare la notizia ha fatto benissimo, ma adesso non perdetevi nei rivoletti di "e' merito mio, no mio!". Vediamo se i montalcinesi, concentrato di italianita', sapranno dimostrare senso di responsabilita' e lungimiranza.

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gustavino pippa

circa 13 anni fa - Link

ah nelle nuvole: ma lassa perde..! e parla come mangi, anzi, come bevi. Sembra che sei un politico con l'appello all'unità, il silenzio, la riflessione, la comunità, il territorio ecc. Ma che vuoi diventare sindaco di Montalcino (il catalizzatore)? E poi quante inesattezze tipo quella del Consorzio assurdo che convoca per delibare su una cosa che a suo tempo era stata abbondantente stabilita. Ma non vi viene il dubbio che le assurdità siano altre ?

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esperio

circa 13 anni fa - Link

Il classico caso all'italiana: si discute di un argomento e invitabilmente si finisce a spintoni, insulti e botte. Capisco che questo mette un po' di pepe alla conversazione, ma cosi facendo, si finisce per perdere il filo del discorso e spesso anche la credibilita'.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Mah, già qualche anno fa, quando sceglievo i brunelli e i rossi per il negozio avevo escluso a priori certi produttori; non perchè avessi la presunzione di riconoscere la purezza o meno del vitigno (poi ho tristemente scoperto che qualcuno "migliorava" sul serio) ma perchè non rispondevano alle caratteristiche da me cercate, Ho la convinzione che la "stoffa" di certi prodotti sia talmente tanto evidente, rispetto ad altri, che anche in assenza di eventuali vitigni migliorativi (?) non c'è storia a prescindere. Tanto per dirne una, senza fare nomi in negativo, il Rosso 2009 di Gianni Brunelli si mette in tasca parecchi Brunelli. Tutto sta a mettersi a cercare i vini mettendosi i paraocchi e orecchie e non lasciandosi incantare dalle sinrene di questo o quell'opinion maker (intravino compreso.... con affetto). I "padroni delle ferriere" con o senza "migliorie" possono tranquillamente accomodarsi presso scaffali di altri negozi. Per paradosso farei passare i disciplinari più elastici possibili: Syrah, Merlot, Cabernet? Metteteci quello che vi pare tanto il brivido della fresca e nuda acidità ciliegiosa del sangiovese grosso non la si può ottenere se non ESCLUSIVAMENTE con il sangiovese grosso, in ristrette zone del terroir ilcinese e con un lavoro in vigna e in cantina fatto di naturalità e saggezza.

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Ludovico Bettini

circa 13 anni fa - Link

Francesco Fabbretti, grazie per essere stato l'unico a dire qualcosa di sensato. Grande merito anche a tutti gli "enogiornalisti" per averci intrattenuto con un bel teatrino degno delle migliori commedie di Eduardo Scarpetta, in particolar modo al Sig. Franco Ziliani, che dall'alto della sua età ed "esperienza" si butta da vero attore protagonista con adolescenziale sprezzo del pericolo in questa esilarante commedia.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

"esilarante commedia" di cui lei é attento spettatore Bettini... Grazie per l'"adolescenziale sprezzo del pericolo", mi piace molto e ne sono fiero. Anche alla mia non più giovane età

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Franco, e quando mai sei stato considerato uno sprezzante adolescente? Fai benissimo a raccattare un complimento cosi' azzardato. Non capita tanto spesso alla tua eta' (che poi e' la mia). Altro che Scarpetta, qui siamo sempre piu' in Disneyworld, con effetti speciali che veramente stupiscono.

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Ludovico Bettini

circa 13 anni fa - Link

Ziliani, forse mi sono espresso male oppure lei non ha ben capito le mie parole. Questo blog è tenuto da una nuova leva, con giovani ragazzi pieni di dinamismo, si possono ampiamente permettere la frivolezza di tenere una "esilarante commedia". Se lei vuole intervenire in un blog come questo lo faccia in modo serio ed istruttivo, data la sua esperienza ed età. Faccia il giornalista professionista e non il giullare di corte. Per quanto riguarda la sua non più giovane età, le auguro tanti vigorosi ed adolescenziali anni futuri.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

"giullare di corte" sarà lei, maleducato!

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Ludovico Bettini

circa 13 anni fa - Link

La sua "giullarità" l'ha appena riconfermata dandomi del maleducato. I miei complimenti Ziliani. Sarebbe meglio che lei pensasse a far bene il suo lavoro, ammesso che lo sappia ancora fare. Altrimenti si ricicli in qualche circo, per dar sfogo a tutte le sue pagliacciate.

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Vuol darsi una calmata, sig. Bettini? Grazie.

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Ludovico Bettini

circa 13 anni fa - Link

La prego di scusarmi sig. Tomacelli, ma quando chi "ha un certo peso" nel mondo del vino, non ha altro da scrivere che il vanto di essere stato il primo a pubblicare una lettera, mi viene l'orticari. Le pongo nuovamente le mie scuse. Cordiali saluti

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Con Franco c'è stato un misunderstanding che è stato chiarito. DIscutiamo anche animatamente, ma ricordiamoci sempre del rispetto verso le persone.

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Armando Trecaffé

circa 13 anni fa - Link

faber fabretti 6 smplicemente un un grande... cercavo da gg. le parole esprimere qullo che pensavo in merito: ecco tu l'hai scritto e io non ne muterei una virgola... Grazie di scrive su questo posto tra beoni, signorine permelose, primedonne scadute e cazzari come me...

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enrico togni viticoltore di montagna

circa 13 anni fa - Link

dopo aver letto i differenti post sia qui che su vino al vino, che altrove, credo che il punto sia uno solo: i produttori di montalcino, quelli veri, devono svegliarsi. la volontà di utilizzare i così detti vitigni migliorativi serve solo a correggere l'incapacità di presunti vignaioli. dice bene @Fabretti, il rosso o il brunello, lo fai bene se SAI farlo bene, così come ogni altro vino. Volere vitigni migliorativi serve solo a produrre vini più commerciali con maggiori rese per ettaro, credo che anche i sassi sappiano che se vuoi fare un buon sangiovese, o una buona barbera, o un buon nebbiolo ne devi lasciare poca di uva, se lo vuoi fare ottimo devi lasciarne pochissima. qui sta il nodo della questione, c'è chi ragiona da contadino e chi da industriale per cui maggior produzione vuol dire minori costi e maggiori guadagni. mi è piaciuta la lettera di Illy pubblicata dal sig. Ziliani, mi è piaciuto che molti produttori abbiano scritto in forma privata a diversi wine writers, ma perchè non prendere una posizione pubblica, perchè non chiedere le dimissioni di un consiglio che, dopo essersi sentito dire di no, ci riprova. sembra di assistere agli stessi teatrini di un altro cavaliere, occhio che la prossima proposta è la robin hood tax per chi produce più di 90000 bt.!

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Lucia Bellini

circa 13 anni fa - Link

Saggezza e praticità camune. perfetto riassunto. :)

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Armando Trecaffé

circa 13 anni fa - Link

guarda che non vale mettere foto di modelle bellissime come proprio profilo...

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anonimo

circa 13 anni fa - Link

armando nun ce provà che c'hai l'età dei datteri

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

@Crosta e Silvana Non c'è la busta numero tre di Mike Bongiorno (lasciare le cose come stanno) Si dovrà solo scegliere fra l'opzione e la 2 Il trappolone è ben congegnato e siamo in seconda convocazione, quindi a maggioranza semplice. Vogliono obbligare i consorziati al voto, non s'era capito?

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Quand'e' che si apre la stagione della caccia? Quanti cacciatori ha Montalcino?

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silvana

circa 13 anni fa - Link

Grazie. No, non avevo capito e mi rifiuto di crederci.

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anonimo

circa 13 anni fa - Link

visto che a me del brunello importa sega, chiedo all' MI5 del web se prossimamente cambierà il disciplinare del gewurtztramier. no? perfetto.

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Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

poco più sopra ho scritto in modo volutamente eccessivo gossip.. Ora siamo ben oltre, e tutto cio' non fa bene. Anzi. Quoto Fabbretti, e mi piacerebbe che l'enomondo ragionasse in quei termini.. ma purtroppo, come ben sappiamo...

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antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Di quale gossip parli, Cravanzola? Questi sono fatti dei quali diamo notizia, non voci di corridoio o sospetti

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Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

tomacelli sei una persona più che intelligente per capire quando una notizia diventa gossip... No, prima io!! No, prima tu...

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Tutti quotiamo Fabbretti, caro Luca e a tutti, come hai fatto bene tu a puntualizzarlo, "piacerebbe che l’enomondo ragionasse in quei termini". Pero' l'enomondo fa parte del mondo e come il resto del mondo ha due diverse, opposte, mentalita'. C'e' quella che contraddistingue le parole di Fabbretti e cioe' quella dell'appassionato di vino che come mestiere ha scelto la passione e fa o commercia vino, scegliendolo e consigliandolo, cercando di accontentare anche i gusti che non gli sono propri, ma con dei bei paletti e delle belle recinzioni che sono frutto di esperienza, buonsenso, sincerita' e qualita'. Poi c'e' quella dell'appassionato dei soldi che come mestiere sceglie quello di Paperon de' Paperoni e tra le altre attivita' in cui e' capace di fare il capitalista va anche a comprare tenute in posti famosi per fare il vino e venderlo pero' come una merce, per guadagnare, cioe' imponendo al vino la mera legge di mercato, del marchètting, della moda, del podio, del culto, della collezione. Esattamente come c'e' l'etica del buon lavoro, ma c'e' anche quella del guadagno facile. Montalcino e' al centro di questo scontro di interessi diversi e non e' facile trovare l'equilibrio.

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damiano brognara

circa 13 anni fa - Link

brunello e rosso di montalcino uguale sangiovese e basta.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

E il Tranello di Montalcino?

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damiano brognara

circa 13 anni fa - Link

il tranello e per chi lo crea perche per me non ne venderebbero altro e non solo per me,poi e come esempio fare una ferrari con parti di motore ford ma sono pazzi ribadisco brunello e rosso sangiovese e basta,poi mi sembra che di supertuscan ve ne siano anche troppi tra l altro assai legnosi ma l italia e cosi si vuole migliorare un prodotto gia grandissimo ed invece viene rovinato del tutto ci vorrebbe piu severita con certa gente poi siamo noi i veri giudici io compro solo brunello fatto con sangiovese se non e cosi pazienza per me se lo bevono tutto.

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Mattia C.

circa 13 anni fa - Link

Solamente tre giorni rimasti prima del voto. Signori Produttori, vi prego di allearvi contro la Perdita di Identita' che questo evento potrebbe causare. La monovarieta' e' stata la forza che ha spinto la crescita della fetta di mercato occupata dai vini del Nuovo Mondo. Non sottovalutate la crescente richiesta di chiarezza e purezza dei nuovi consumatori nei paesi esteri. La popolarita' non dovrebbe essere un traguardo, bensi la fierezza di portare avanti un nome ed una tradizione ben riconosciuti nel mondo. Il Brunello ed il Rosso sono e saranno sempre meno conosciuti dei Chianti e dei Bordeaux nel mondo ed il passaggio alla plurivarieta' dei vitigni, il cambiamento di una tradizione ben radicata, non trovera' sicuramente appoggio tra i consumatori piu' sapienti ed informati che al momento amano, cercano e collezionano i vostri vini. Lavorando all'estero nella vendita di vini e liquori posso dire con confidenza che, ogni volta che il vino italiano appare su una rivista o sito specializzato per via di un cambiamento apportato alle denominazioni od uno scandalo scoperto, i consumatori perdono confidenza nei prodotti e si stancano sempre piu' dei giochi e trucchi del Bel Paese. Cambiare le regole e', dopotutto, la maniera piu' pulita di infrangerle. Risultato di tutto cio', i consumatori sono ben felici di pagare grosse cifre per un Grand Cru Classe', ma piu' di £30 per un vino italiano stentano a spenderle. Credibilita', non che abbiamo nulla da imparare dai francesi, ma ce la siamo cercata. SIGNORE E SIGNORI DELLE COLLINE DI MONTALCINO ............... PASSATE TRE NOTTI INSONNE PENSANDOCI MOLLLTO ATTENTAMENTE. UNA SCELTA CON CUI I VOSTRI EREDI DOVRANNO VIVERE A LUNGO O CAMBIARE ANCORA PERDENDO DI NUOVO CREDIBILITA'. O siete proprio pronti a cancellare la parola "TRADIZIONE" dai vostri siti e depliant?

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damiano brognara

circa 13 anni fa - Link

ma dico io come si fa ha cambiare vini pipo biondi santi, poggio di sotto, soldera,schiena d asino di mastrojanni e tanti altri ma pensateci e bene anche.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Ho scritto ad alcuni dei blogger anglosassoni che si occupanop del caso pressapoco la seguente e-mail (inglese zoppicante, meta' da Google e l'altra meta' da ricordi scolastici, ma penso si capisca): Nicolas Belfrage is leading a campaign to resist a damaging current proposal. In this case I wrote on the Franco’s blog and on the Jeremy’s blog that I will not express still my opinion on two posts dedicated to the letter of Nicolas. I appreciate the letter of Nicolas, but at the same time condemn his call to vote “NO” and the Ziliani’s appeal to send You an email to adhesion. To me it’s completely right to express their evaluations, also welcomed the foreign guests (I encouraged some of they to write their comment), but this atmosphere of NO or YES, to divide us into good children and bad children as in asylum, it’s nonsense. I had a long correspondence with a well-known producer of Brunello, very pleasant and fruitful (as I hope); we have not concealed anything as true friends, but I do not allow its publication until voting took place and validated in order not to put now my finger in an open wound. As well written Nelle Nuvole on Ziliani’s blog, “In pending further information, developments, messages and anything else excited I would reiterate that the greatest risk, even more dangerous to change the specification pr Rosso di Montalcino is to create a rift among the various producers . So to make them more vulnerable, insecure, fearful of the future. And have them continue to fight among themselves, instead of finding a system of union that would strengthen the importance of Montalcino wines, made with Sangiovese grapes from the hills of Montalcino “. This is the problem. On must come to an agreement and I have proposed the following position, which is mine and I hope tey are considering. Rosso di Montalcino must be DOCG Superiore and not stay two or three variants of the DOC as Rivella’s proposal. My proposal is this: extract a Rosso di Montalcino DOCG Superiore from DOC Rosso di Montalcino, and this DOC will be emptied. It does not seem quite complicated, since it was adopted by Superior Aglianico del Vulture, Asolo Prosecco Superiore, Barbera d’Asti Superiore Barbera del Monferrato Superiore, Bardolino Superiore, Superiore Cesanese Piglio, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, Dolcetto di Dogliani Higher Dolcetto di Ovada Superior, Soave Superiore, Superiore di Valdobbiadene Cartizze, Valtellina Superiore, Vermentino di Gallura Superiore and in all Italy, not only in Tuscany. It was “complicated” for they? No. Why must be complicated to Montalcino? With this new DOCG would be more out specific areas of production, minimum number of plants per hectare, the form of new plant breeding, training system still permitted to existing plants, type of pruning of buds per hectare, maximum yield of grapes per hectare in specialized cultivation, consent to any emergency irrigation, winemaking and bottling site, maximum yield of grapes into wine, prohibition of practice of forcing, threshold increased alcohol content, standards for labeling. Exactly what was done in all other DOCG extracted from a previous DOC on the whole Italian territory. As in those cases, moreover, even the DOC “Rosso di Montalcino” current may remain in force and therefore be deprived of the single variety (of which just only 100% Sangiovese would be included into the “Rosso di Montalcino DOCG Superiore”) and therefore would be suitable to all other types of reds that are currently included in Sant’Antimo DOC (and just extract all with the same writing, without changing a comma, only the name). The DOC Sant’Antimo then remain only for white wines and vin santo. Rivella could be content, calm down, the Banfi could sign an arbitration award in which undertakes to stop pestering (because it is quite isolated), or another election of new President and I hope that he will be a negotiator capable, out of all the parties perennial contention. However, I do not like the proposal Rivella absolutely diction: why should it be found an inscription, a symbol, to be affixed on the label for the wine of those intending to make pure? Is not they who have to change a damn thing, if anything are those that add other varieties that should declare, such as writing, how, in what percentages, and undergo the same rules of control which is subject Brunello di Montalcino, including analysis of DNA, to verify that the addition is only one authorized, permitted, and the exact percentage is not exceeded. Furthermore, it should finally fix the downstream controls, those that allow self-control, directly between producers. This fact should have the right to buy bottles of wine on the market which they consider suspicious, analyze them, and transmit information to the Consortium. So even most of the allegations, winks, gossip about the wines of his colleagues are uniformly scaled. Mi piace fare il bastian contrario, che ci volete fare? Ne' le maggioranze bulgare ne' le adunate oceaniche non mi sono mai piaciute e spero sempre che a Montalcino riesca a tornare la serenita'. Vi suggerirei di leggere anche l'articolo di Wojciech Bonkowski perche' anche a lui, come a me e come a tutti escluso evidentemente il cavaliere, piace il Rosso di montalcino con Sangiovese in purezza, ma penso che piuttosto delle posizioni facilmente da crociata forse e' meglio una riflessione piu' approfondita. Poi, qualsiasi posizione prendera' l'assemblea dei produttori a me, come spero a tutti compreso il Presidente del Consorzio, andra' senz'altro bene. Noi scriviamo soltanto, non rischiamo nulla. Ma loro, i vignaioli, ci mettono l'anima e i sacrifici e vanno sempre rispettati ed incoraggiati. Indipendentemente da come voteranno.

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