Marketing di successo | Come vendere il Rosso di Montalcino in 6 rapide mosse

di Ming Zhou Lin

Ming Zhou Lin è il nostro nuovo inviato speciale. Questo è la sua prima cronaca, inviataci da Montalcino: fatta l’obbligatoria presentazione, posso tornare a rotolarmi dalle risate.
Basta chiacchiere! – dicono al Consorzio del Brunello. L’inviato di Intravino con gli occhi a mandorla è in grado di rivelare in anteprima assoluta le sei proposte concrete uscite dalla riunione plenaria di ieri per evitare di dover cambiare il disciplinare del Rosso di Montalcino consentendo l’ingresso ufficiale dei vitigni internazionali, migliorativi del sangiovese, tali da far immediatamente diventare il Rosso di Montalcino un vino facilmente esportabile e di sicuro fascino per gli assetati clienti stranieri.

Come noto, questo vino è buono, ma presenta il problema dello scarso successo commerciale, cosicché – pare – nelle cantine degli oltre 250 produttori ilcinesi giacciono cospicue scorte di Rosso di Montalcino invendute. Siamo in grado di rivelarvi tuttavia quale sia il netto orientamento dei Consociati. Dopo una serie infinita di votazioni a scrutinio segreto e preferenza secca con sbarramento al 5% all’americana a doppio turno, e votazione con un voto per pianta posseduta (compresi i gerani) più mezzo voto per ogni pianta estirpata di notte, è risultato che la migliore è senza dubbio la prima delle sei proposte, ma la seconda è la più attuabile, la terza è per tutti il top, la quarta l’unica via percorribile, la quinta è la soluzione ideale, mentre la sesta è il compromesso che salva capra e cavoli.

Ecco quindi le sei soluzioni, ora al vaglio della presidenza, per risolvere il problema.

a) REGALARE le giacenze di invenduto e ripartire con rinnovata fiducia. Si sono già dichiarati interessati: il comune di Marino (Rm), che così spera di poter rinnovare dopo tanti anni e più o meno per sempre il tradizionale evento delle “fontane che danno vino/quant’abbondanza c’è”; l’artista pazzo Graziano Cecchini, che ha colorato di rosso l’acqua della fontana di Trevi, il quale stavolta ha in mente di colorare di rosso, sebbene per una sola settimana, l’Oceano Pacifico.

b) SCAMBIARE il Rosso di Montalcino con altra denominazione. In pratica, con un abile artifizio legislativo, l’albo dei vigneti del Rosso di Montalcino e quello del Pentro d’Isernia vengono d’ufficio invertiti con effetto immediato. Un sondaggio commissionato dall’Università Federico II di Napoli mostra come probabile all’86,4% che l’aria di novità portata dal fatto che per la prima volta un vino molisano venga prodotto in Toscana coincida con una eccezionale impennata delle vendite di entrambi i vini. Evidente poi il beneficio economico per l’intero distretto di Isernia, la cui stima percentuale però non è stata calcolata perché i funzionari dell’Università si sono persi cercando di raggiungere Isernia. Nessun uomo italiano avente diritto di voto è mai stato a Isernia, e quindi i funzionari non hanno trovato appoggio nella loro pur encomiabile ricerca e si calcola siano più o meno all’altezza di Castel di Sangro, chiusi in una Lada Niva di colore verde; chi ne avesse notizie può chiamare lo 081/7644109.

c) IMBOTTIGLIARE il Rosso di Montalcino nelle bottigliette squadrate di succo “Pago” al mirtillo ed etichettarle come succo “Pago” al mirtillo. E’ possibile che qualcuno si accorga della differenza, ma sempre e solo dopo aver comprato e aperto la bottiglietta, quando di conseguenza non è più possibile né cambiargliela né ridargli i soldi.

d) DARE DI RESTO il Rosso di Montalcino quando la gente va a comprare il latte o il pane e non ha moneta. Questa ingegnosa ipotesi si basa sullo straordinario successo commerciale delle barrette di liquirizia “Goleador”, erogate come resto in tutto o in parte dal 1981 al 1984. Dal costo iniziale di 20 lire a barretta, si passò a 50, poi a 100, infine le liquirizie “Goleador” vennero quotate in borsa, per essere poi acquistate in blocco da un banchiere americano che ha preferito rimanere anonimo.

e) ALLEGARE il Rosso di Montalcino a “Panorama” nel terzo numero del mese, che nel cellophane ha ancora spazio: è il numero a cui sono attualmente allegati un pacco di fusilli, un asciugamano da mare, una tibia, una moneta romana, il funghetto del Monopoli e un facsimile del “contratto con gli italiani” destinato al gioco dei più piccini.

f) ETICHETTARE il Rosso di Montalcino come Bianco di Montalcino “Omaggio a Karol Wojtyla”, lasciando che il vino dentro resti assolutamente quello che già è. Siccome per il passaggio da Beato a Santo urge ancora qualche prodigio post mortem e le folle premono per la canonizzazione del papa polacco, si calcola che questa soluzione sia alla fine la migliore, perché i cattolici del mondo sono oltre un miliardo e duecento milioni, e almeno la metà hanno in tale modo la grande chance di essere partecipi e testimoni di un miracolo.

12 Commenti

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Quo Rhum

circa 13 anni fa - Link

Sei proposte brillanti da sottoporre al professore Driven.

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Ming Zhou Lin

circa 13 anni fa - Link

Dimenticavo: il vostro fido Ming è l'inviato di tutti, non solo di chi lo ha votato. Egli saluta prima di tutto i collaboratori storici di Intravino, come si fa tra gente educata. Egli è qui per rispondere ad ogni domanda o chiarimento e, se sguinzagliato per tempo, per servire tutti gli iscritti ad Intravino andando ad indagare sui temi che a loro sembrano degni di approfondimento. Ming Zhou Lin non ha paura di nessuno, a parte i topi, i fulmini, l'esoterismo, le malattie veneree, la morte, l'Agenzia delle Entrate e Carlin Petrini, e scriverà sempre la verità pur cercando con ogni mezzo di evitare querele a Tomacelli. Il vostro fido Ming Zhou Lin ama il vino, ce l'ha nel sangue in buona quantità, e del resto il suo nome, nell'antico dialetto di Shontang, significa alla lettera "forte e pungente come l'aceto di vino ottenuto da sequestro della Guardia di Finanza per irregolarità contabili".

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Fabio Italiano

circa 13 anni fa - Link

Visto il recente risultato dell'ultimo referendum, propongo una settima soluzione che aiuterà il fabbisogno energetico del Belpaese... versiamo il Rosso di Montalcino rimasto in cantina, ed ovviamente anche quello che si produrrà in futuro, in un bel canalone, e costruiamoci sopra una bella centrale idroelettrica, o enoelettrica che dir si voglia, e così tutti siamo contenti. Gli italiani, anche quelli astemi, pagheranno meno le loro bollette, e i produttori di Montalcino incasseranno così qualcosa anche loro. Tecnicamente il progetto è fattibilissimo.

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ag

circa 13 anni fa - Link

Si può anche riuscire a venderlo, eh!?

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Francesca ciancio

circa 13 anni fa - Link

Specifica utile io pensavo alla versione cinese di Mi-nzo-li-ni

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Enrico Nera

circa 13 anni fa - Link

Geniale ;)...

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ag

circa 13 anni fa - Link

Ming Zhou Lin non c'è un filo di sarcasmo di troppo o leggo male io?

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Stefano Cinelli Colombini

circa 13 anni fa - Link

Un mio amico mongolo (magari e' cugino del vostro cinese) mi ha suggerito un sesto dogma; flegatevene di vendele più Rosso, se riuscite a vendele più Blunello il Rosso si vende da se'.

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Enrico Nera

circa 13 anni fa - Link

g) DISTRIBUZIONE FREE. Acquistare una macchina in disuso per la pubblicità della Red Bull. Sostituire la grossa lattina sulla cappotta con una bella bottiglia di Rosso di Montalcino e girare città per città distribuendo mini bottiglie gratis. Possibilmente mettete alla guida della vettura due belle signorine.

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MAurizio

circa 13 anni fa - Link

Variante stanziale, con "banchetti" degustazione ai terminal ferroviari o aeroportuali con il vino in minilattine (stile colacola)distribuite gratis da gentil signorine ai turisti, specie stranieri, appena sbarcati

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GIAMPIERO PEZZUTI

circa 13 anni fa - Link

Mi sembra giusto.Ci mancava anche il cinese che ci viene a sfottere e a prendere per il culo i vini di Montalcino.Grande trovata!

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Lpittalis

circa 13 anni fa - Link

Siete meravigliosi.

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