Macchine per conservare il vino: pro e contro

di Intravino


Il mondo del vino è per natura tradizionale. E’ affezionato ai suoi riti, si fonda su regole e principi che derivano dalle caratteristiche del prodotto: complesso, ricco di storia. E a modo suo, delicato. Un esempio è la scarsa durata di una bottiglia aperta, considerata bevibile per un periodo molto breve. Un problema che pareva senza soluzione, finché 10 anni fa Enomatic ha arginato questo limite riuscendo in un impresa difficile: rallentare l’azione del tempo. Allungare la vita di una bottiglia aperta ha quindi offerto nuove possibilità per migliorare il servizio del vino a bicchiere.

Come ogni rivoluzione, piccola o grande che sia, oggi Enomatic ha i suoi sostenitori e qualche voce critica. Per rafforzare la convinzione ai primi e togliere ogni perplessità agli altri, Marco Baldini, direttore commerciale Estero del nostro Sponsor, racconta ad Intravino le soluzioni che Enomatic ha studiato per i principali settori in cui opera.

Marco, parliamo della ristorazione: l’offerta dei vini a bicchiere, al ristorante, comincia ad essere diffusa. Cosa può fare in più, Enomatic?
Per quanto si stia diffondendo, l’offerta al bicchiere nei ristoranti è spesso limitata sia per numero di etichette che a livello qualitativo. Questo succede nonostante la crescente richiesta: pensa a chi, pur volendo bere a tavola un vino importante, non può perché: una bottiglia intera non riuscirebbe a finirla, deve mettersi alla guida poco dopo, il prezzo è eccessivo, e via dicendo. La bottiglia poi è una sorta di doppio compromesso tra i diversi gusti di chi siede a tavola e tra la necessità di ordinare una sola bottiglia e il piacere di fare i giusti abbinamenti con i piatti ordinati. Enomatic aumenta le proposte di vino a bicchiere: non solo il ristoratore è in grado di proporre abbinamenti che esaltino al meglio la sua cucina, ma offre al cliente maggiore libertà di scelta. E può finalmente “sbicchierare” quelle bottiglie importanti, talvolta difficili da vedere sul tavolo, senza doverne offrire la metà ai colleghi a fine serata (per quanto pratica buona e giusta).

E in enoteca, cosa è in grado di offrire Enomatic?
L’enoteca tradizionale è un po’ come una libreria dove non ti è concesso leggere, o un negozio di abbigliamento dove non puoi provare gli abiti in vendita. Compreresti mai una giacca, magari costosa e particolare, senza prima provarla? Perché allora farlo con una bottiglia di vino? Perché correre il rischio di vedere la sorpresa dell’assaggio trasformarsi in sorprendente delusione?

Il cliente dell’enoteca tradizionale ha a sua disposizione l’enotecaro. E guide, giornali di settore, consigli di amici.
Certo, ma non potrà scegliere in base ad un’esperienza personale. Come si fa a innamorarsi senza il primo appuntamento? Oggi esistono numerose nuove enoteche dove, grazie alle nostre macchine, i clienti trovano in degustazione decine e decine di vini diversi, magari divisi per tipologia, uvaggio, provenienza. È questo percorso sensoriale ma anche conoscitivo a trasformare la visita in enoteca in esperienza: la scelta e l’acquisto diventano un’appagante scoperta. E il cliente occasionale diventa piú facilmente un cliente fedele. Un esempio per tutti: se visitate Bordeaux oggi, troverete un’enoteca bellissima che mette in degustazione tutti i Premier Cru: il gotha del vino Francese degustabile nelle sue mille sfaccettature, senza dover istituire un’ipoteca sulla casa.

Nuovamente, la fredda tecnologia incrina la poesia insita nel mondo del vino, nel suo apparato rituale, l’insieme di codifiche, regole, suggestioni, che lo circondano.
Può invece darsi che, vantando ormai il vino una poetica e una letteratura consolidate, possa permettersi di sostituire l’epica con la lirica? Quindi che il gusto, la scoperta, la conoscenza, siano il frutto di esperienze e scelte personali? E che la cosa migliore che possiamo fare, come esperti, sia quella di offrire strumenti, più che dogmi, agli amanti del vino?

Diciamocelo, Marco. Il vero scoglio sono i clienti, i bevitori, coloro che devono instaurare un rapporto diretto con la macchina che mesce e conserva il vino. Allora ditecelo voi: siete degli inguaribili romantici e l’avvento delle macchine in enoteca vi terrorizza? Oppure trovate i pro assolutamente vantaggiosi e siete a favore della piccola rivoluzione Enomatic?

19 Commenti

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Luca Cravanzola

circa 12 anni fa - Link

Buongiorno, colgo l'occasione per un paio di domande. Enomatic pompa nella bottilgia Azoto e/o Argon in modo da creare una pressione/depressione ed il vino esce per differenza oppure pompate direttamente il vino e usate il gas "solo" per colmare il nuovo spazio creato? Una volta che il vino è nel bicchiere: il tubicino si svuota? Se si, come? Quanti becchi ha la versione più piccola di enomatic? Grazie in anticipo!

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Marco Baldini

circa 12 anni fa - Link

Buongiorno! La tecnologia enomatic funziona esattamente pompando gas (argon o azoto) all'interno della bottiglia, ad una pressione di 160 millibar. Il vino quindi esce dalla bottiglia tramite una cannuccia inserita all'interno della bottiglia stessa e collegata al nostro rubinetto. Tutto il vino versato nel bicchiere viene dalla bottiglia, i condotti si svuotano sempre ad ogni erogazione e subito dopo vengono  puliti automaticamente da un soffio di gas. Il modello base parte da 4 bottiglie, con la possibilità anche di gestire due temperature diverse in modo da inserire sia vini rossi che bianchi. Spero di aver risposto con chiarezza alle sue domande. Cordiali saluti.

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Matteo Bertoni

circa 12 anni fa - Link

Salve a tutti, io posso raccontare la mia esperienza. Abito in Borgogna e un sabato mattina, di ritorno dal mercato di Beaune mi sono fermato a pranzo al ristorante Loiseau de Vignes, che offre circa 70 vini al bicchiere. Eravamo in 2 e abbiamo preso 3 vini differenti durante il pasto. La soddisfazione è stata notevole, in quanto abbiamo potuto scegliere tra una notevole quantità di vini che altrimenti non avremmo potuto bere, sia per la quantità che per il prezzo. In questo modo invece ci siamo bevuti un Mersault 1 Cru, un Volnay 1 Cru ed uno Chablis Grand Cru spendendo una cifra ragionevole. Sfido chiunque a fare lo stesso aprendo le bottiglie intere!!! P.S.: abbiamo comunque speso di più in liquidi che in solidi! ;-)

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Vittorio Vezzola

circa 12 anni fa - Link

L'idea è ottima, il classico uovo di colombo. I risultati tecnici non li conosco, e nemmeno i parametri economici, mi limito alle note di costume dell'articolo. A mio parere il design dei prodotti (inox lucido) è troppo freddo e tecnologico considerando i locali in cui si posiziona normalmente, sembra un abbinamento per contrasto. Forse bisognerebbe prevedere una rivestimento in legno o qualche altro materiale.

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Filippo

circa 12 anni fa - Link

Provare per credere, al Four Seasons Restaurant di NYC è inserito in una parete rivestita con pannelli di ciliegio americano, e sta benissimo! Il locale è 2 piani a tutta altezza, quindi la parete è alta più di 6 metri, però l'inox inserito in una parete in legno piana (senza lavorazioni) fa davvero un bellissimo effetto.

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Vittorio Vezzola

circa 12 anni fa - Link

Provare per credere?! Se a me non piace non piace.

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Claudio Sabatucci

circa 12 anni fa - Link

...se vogliamo dire che coprirsi di giornali è meglio che restare al freddo, allora si, è meglio, ma tutte le volte che ho potuto confrontare il prodotto conservato con una bottiglia appena aperta la differenza è stata importante, il vino sotto azoto non si ossida ma perde quantita e qualità nei profumi e all'assaggio risulta decisamente più "piatto". Ora questo non vuol dire che la macchina non funziona ma magari che le previsioni di mantenimento sono un po' ottimiste oppure che il responsabile dell'enoteca ha pensato che il sistema gli permettesse di mantenere il vino chissà per quanto tempo. Di sicuro la validità esiste ma và ridimensionata soprattutto per i tempi...

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Mettiu

circa 12 anni fa - Link

Quanto costano? Non so se ho numeri da leggende metropolitane ma ho sempre sentito di costi importanti. Saluti

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TERROIR

circa 12 anni fa - Link

poche bottiglie che ruotano velocemente mi può anche star bene...ma concordo con coloro che dicono che quel gas non salva i profumi nel medio periodo e l'ossidazione in caso di stasi delle bottiglie aperte per lungo tempo... p.s. :gli attori e il vino delle cantine di Greve in Chianti accanto al Brunello di Soldera....

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paduvino

circa 12 anni fa - Link

Io sono favorevole a queste macchine, ho visto altri prodotti per la mescita al bicchiere tipo la Winefit e funzionano bene. Io spero che esca una legge che obblighi a tutti quelli che fanno mescita queste macchine, come i frigoriferi per il vino, il vero problema è la ristorazione che non ci crede abbastanza e non sposa l'idea, ma lo fanno per comodità e speculazione di vendere al bicchiere vini dai 2,50€ ai 6,00€, fin qua nulla di male, se non fossero bottiglie pagate quanto un bicchiere. Bisogna togliere l'idea alla ristorazione che nel vino vanno attribuiti tutti i costi, io avventore quando mi siedo sto già pagando il coperto, poi mangio e il vino aumenterebbe il fatturato, perché sarebbe come un extra. Forse sono troppo rigido, ma sono stufo di sentire le lamentele della ristorazione, e loro non fanno niente per migliorare, anzi i più ti danno vini caldi e serviti in maniera grossolana però con i prezzi, come se venissero serviti in maniera impeccabile però a prezzi assurdi. saluti

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Pino

circa 12 anni fa - Link

OT: avete i contatti dell'enoteca di Bordeaux citata? grazie

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Montosoli

circa 12 anni fa - Link

Concordo il tutto con Claudio..... Gli operatori dei locali pubblici che investono in Enomatic e altre simili, dovrebbero capire in primis che le bottiglie non devono sostare sotto pressione per sempre.....ed ogni vino ha il suo limite.... Le mie esperienze da 3-4 anni ormai non sono state delle migliori.....troppi vini appiattiti....ossidati....alcuni aperti da 2 settimane... Per chi non le sa usare...preferisco il metodo normale dalla bottiglia

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Zakk

circa 12 anni fa - Link

Un wine bar che lavora tanto non ha bisogno di spendere qualche migliaio di euro per vendere il vino con quel marchingegno. Invece un ristorante che volesse proporre vino al bicchiere potrebbe anche pensarci, però a patto che ci vadano bottiglie importanti, non il marzemino da 4 euro a bottiglia altrimenti non te le ripaghi più. tra l'altro la winefit mi sembra che sia molto più agile con un costo iniziale di circa un terzo se non sbaglio. Sull'efficacia anche io direi che è limitata, sia enomatic che winefit, poi ognuno faccia come crede.

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

Secondo me la cosa più comoda e che ha fatto vendere tante di queste macchine non ha tanto la capacità di conservare per X giorni il vino quanto la capacità di servire al calice tanti vini con un personale non qualificato Anche il cameriere più frettoloso e ostile al vino non ha problemi a pigiare un bottone e far uscire la quantità giusta di vino e soprattutto alla temperatura giusta secondo me questo è un aspetto molto complicato se non hai un sommelier in sala e l'enomatic lo risolve egregiamente

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esperio

circa 12 anni fa - Link

La prossima svolta sara il vino venduto al distributore di benzina. Comodo no? E poi piu avanti avremo le pillole solubili di vino, ancora piu pratiche; magari vendute in piccoli astucci di rovere di Slavonia. A furia di pubblicita alla fine la gente accetta di buon grado un po tutto.

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gedeone

circa 12 anni fa - Link

esistono macchine di dimensioni piu piccole che utilizzano argon come gas e che sono capaci di eseguire lo stesso lavoro permettendo di essere piu agevoli a applicabili ai piccoli spazi ? se si qualche nome... grazie

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Daniele

circa 6 anni fa - Link

Salve,a chi interessa ho 2 macchine usate da 5 bottiglie ognuna,refrigerate,illuminazione a led,le vendo a 1000euro l'una, perche' sono passato a una da 10 bottiglie con conta CL... Provincia di Lucca.

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Marco

circa 6 anni fa - Link

Se hai ancora una winefit mi contatti? Grazie

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Marco

circa 4 anni fa - Link

Sono interessato all'acquisto delle vostre macchine per tre ristoranti in polonia

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