L’integratore anti-alcol? Equì, lo abbiamo provato per voi

di Alessandro Morichetti

Non giriamoci intorno, chi beve vino e sa di dover tornare a casa in automobile teme l’etilometro. Ok, nei paesi civili chi beve non guida, o affitta un taxi, o affitta un compagno di viaggio debitamente tenuto a stecchetto o – ma è una prerogativa dei veri furbastri con solida esperienza in materia – va a cena con persone accuratamente astemie. Quindi, se vi dico che in commercio c’è un prodotto che aiuta a digerire l’alcol mi aspetto come minimo una curiosità da scimmie. Ora, il prodotto esiste(rebbe) e si chiama Equì. E’ un integratore alimentare che riduce il tasso alcolico nel sangue – realizzato e commercializzato dalla Citosalus di Mogliano Veneto. I dettagli tecnici li trovate sul sito e non vi annoio. Vengo al dunque della vostra curiosità: funziona?

Equì - test
A dire la verità, io l’ho provato due volte ma la risposta è nebulosa come le argomentazioni di chi lo produce. Mi spiego meglio. Innanzitutto, non è una medicina, quindi non servono prescrizioni mediche. Dovrebbero esserci 10 anni di studi alle spalle – dicono – ma ce ne fosse menzionato uno. Niente, ed è una lacuna che si fa sentire perché di solito distingue reali scoperte da presunzioni farlocche. Al gusto è dolcissimo, un vero sciroppetto che impasta la bocca con la sola dose di 7,5 ml. E pensare che, per sbaglio, ho ingurgitato l’intero flaconcino da 15 ml. Speravo di tornare bello pimpante ma nulla da fare: la scimmietta sulle mie spalle è rimasta dov’era, l’esperimento non ha avuto l’effetto sperato e l’etilometro non ha mosso ciglio. Certo, tutto quello zucchero in bocca qualche piccolo sobbalzo può anche provocarlo, ma state certi che, se avete bevuto un bicchiere di troppo, quell’alcol non si volatilizza di certo.

Ma per saperne di più, io che scienziato non sono, mi sono consultato con l’amica Gianna Ferretti, ricercatrice universitaria e docente di Biochimica clinica. Lei è un pò come San Tommaso, se non vede non crede. E gli ingredienti che compongono il prodotto non l’hanno poi troppo convinta. A dire il vero, che tre di essi (fruttosio, acido ascorbico – E300, acido citrico – E330) siano gli stessi dell’Outox – presunta bibita anti-sbronza poi multata dall’Autorità anti-trust – e di altre decine di bevande per ragazzi non conforta neanche me. Certo, mi direte, magari il segreto del prodotto sta nella combinazione di dolcificanti, acidi, vitamine e piante (Calendula ed Echinacea Purpurea). Ok, il problema è che questo segreto andrebbe dimostrato per rendere il prodotto realmente credibile.
A spanne, il ragionamento dovrebbe essere questo: l’alcol etilico viene metabolizzato dal fegato, se troviamo un prodotto che può evitargli uno stress ossidativo, permettendo agli epatociti (sono le cellule del fegato) di lavorare più velocemente, siamo a cavallo. In teoria funziona tutto, però sono i dati a mancare. A me, almeno.

Una menzione a parte, poi, merita la logica promozionale dell’integratore. Equì si assume dopo aver consumato alcol (o anche cibi in eccesso) ma viene spacciato per prevenzione. Sembra un gioco di parole ma non lo è. L’integratore, infatti, viene abbinato a test gratuiti con l’etilometro, e per i produttori avrebbe il merito di aver fatto “soffiare” tanta gente per la prima volta – da cui conseguirebbe l’annunciata prevenzione. Scusate la presunzione ma credo che tutti ormai sappiano come si soffi e quanto poco basti aver bevuto per essere fuori dai limiti di legge. Dai ragazzi di 14 anni agli anziani di 80, non credo che la prevenzione di Citosalus abbia granché senso. Specialmente se è funzionale a promuovere un prodotto di dubbia efficacia.

Non so voi, ma sono sempre più convinto che l’unico vero rimedio contro l’alcol sia non bere. Senza dimostrazione scientifica, s’intende.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

6 Commenti

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Franco Ziliani

circa 14 anni fa - Link

Intanto sulla cosiddetta "grande stampa" continuano a sparare stupidamente e gratuitamente sul vino. Leggete qui http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/pamela-ristorante/1.html Un'attricetta americana esce da un ristorante londinese non esattamente in condizioni di perfetta lucidità? La colpa, dice Repubblica, é del "troppo vino"! Ma erano presenti al ristorante, hanno visto quanti bicchieri, di troppo, Pamela Anderson avrebbe bevuto? No, e allora perché sparare gratuitamente, sin dai titoli, sul povero vino?

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citosalus srl

circa 14 anni fa - Link

Gentile Sig. Morichetti, siamo Citosalus, l’azienda che produce Equi’. Durante la nostra presenza al Vinitaly, un paio di persone che hanno voluto provare il nostro prodotto ci hanno segnalato questa sua recensione. Per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno replicare per chiarire le sue osservazioni. Lei è stato abile a tenersi sul cosiddetto filo del rasoio: non dice apertamente che Equi’ è una farloccata, ma fa in modo che chi legge non possa che avere un giudizio diciamo non positivo sul prodotto. Verso la fine diventa più esplicito definendolo “di dubbia efficacia”: anche questa un’espressione che può essere a doppio taglio, almeno per chi mastica un po’ l’italiano. Ma veniamo ad analizzare alcune critiche: lei dice “Dovrebbero esserci 10 anni di studi alle spalle – dicono – ma ce ne fosse menzionato uno. Niente, ed è una lacuna che si fa sentire perché di solito distingue reali scoperte da presunzioni farlocche.” Non sappiamo dove lei ha tratto queste informazioni. Se si riferisce al nostro sito internet la cosa è alquanto diversa: noi infatti diciamo che “La formulazione di EQUI’ è testata da oltre 10 anni”, in riferimento a possibili controindicazioni. Quindi quanto riferisce lei è palesemente falso. Non abbiamo mai parlato di studi e tanto meno di studi clinici (quali probabilmente lei si riferisce), tra l’altro non necessari essendo Equi’ un integratore e non un farmaco. Esistono studi sull’interazione di Equi’ e dei suoi componenti e nei limiti del possibile (visto che il metodo produttivo è tutelato da brevetto) glieli avremmo messi a disposizione se ce li avesse chiesti. Come abbiamo fatto, ad esempio, per un suo curioso omonimo, tale Alessandro Morichetti che lavora in un ristorante di Civitanova (Marche? Del Sannio?) il quale ci ha chiesto le componenti chimiche del prodotto, da noi prontamente fornite. Sempre riguardo al funzionamento di Equi’ sempre nel nostro sito che lei dice di aver visitato (tra l’altro invitando i lettori a vedersi i dati tecnici) troverà sufficienti informazioni su come agisce Equi’ quando si assume alcol: forse non comprensibili ai più, visto che si ragiona di biochimica, ma crediamo esaustive. E di questo inserimento nel nostro sito abbiamo tempestivamente informato anche il suo omonimo. Se la dott.ssa Ferretti avesse potuto vedere questo studio, forse non si sarebbe limitata ad un’analisi degli ingredienti (anche lei comunque cade sulla questione studi decennali indisponibili: un caso o un suggerimento sbagliato?) nel rispondere alla sua richiesta di chiarimenti. Troviamo poi molto grave che lei accosti il nostro prodotto ad un altro sanzionato per pubblicità ingannevole: e questo solo sulla base di alcuni ingredienti comuni. Può ben capire il danno che ne può derivare da questa indicazione alquanto scorretta. In riferimento al “segreto” per cui funziona Equi’ che secondo lei dovrebbe essere svelato per essere credibile, come le abbiamo detto, il metodo produttivo è oggetto di brevetto e quindi la riservatezza è quanto mai opportuna oltre che tutelata. Ci chiediamo però se lei considera seri solo tutti i prodotti di cui conosce ogni aspetto produttivo. Veniamo poi alla sua prova dai risultati che lei definisce nebulosi. A dire il vero è la sua prova ad essere nebulosa. Signor Morichetti, lei quanto ha bevuto? Dopo quanto tempo ha fatto la prova dell’etilometro? Dopo quanto tempo ha rifatto la prova dopo aver assunto Equi’? Quali erano i valori di alcolemia prima e dopo? Se avessimo avuto questi dati probabilmente avremmo potuto darle una risposta in merito ad un ipotetico mancato funzionamento. Se poi la “scimmietta” da lei dichiarata, fosse stata quella che intendiamo noi, beh, saremmo stati noi i primi a dirle che non certo in breve tempo sarebbe tornato alla normalità. Circa alla proposta commerciale di Equi’ con l’etilometro, siamo certi di aver fatto prevenzione se non altro per aver fatto provare a tante persone questo strumento per la prima volta, gratis e indipendentemente dalla prova del prodotto. Così come è successo a circa tremila persone presso il nostro stand al Vinitaly. E posso assicurarle l’enorme sorpresa di ritrovarsi a tasso zero dopo una giornata a deciso tasso alcolico o oltre al limite dello 0,5 per cento dopo un solo bicchiere, Questo perché, caro signor Morichetti, l’alcol agisce in modo diverso a seconda di molteplici fattori: quello che si beve, quanto si beve, quanto si pesa, se e cosa si è mangiato, se si è uomini o donne, ecc. Proprio a fronte di questo ci teniamo a non definire e non far definire Equi’ un prodotto antisbronza, ma anti alcol, nel senso che può abbreviare i tempi di eliminazione. Se non altro rispetto alle tabelle alcolometri che dovrebbero essere esposte in tutti i locali, i cui valori vanno intesi un’ora e un’ora e mezza dopo aver bevuto e comunque indicativi. Chiudiamo su una osservazione sul sito in cui è ospitato il suo intervento. Se fosse stata una testata registrata non avremmo avuto dubbi a procedere per via legale. Ma non lo è: si tratta di un blog. Questo però non incide sull’etica di chi scrive, che comunque è tenuto a rispondere personalmente circa quanto esprime e quanto vuol sottintendere. Cordialmente Citosalus srl

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luca

circa 14 anni fa - Link

testato equi bevuto alcool a casa, provato etilometro, preso equi, dopo 5 minuti riprovato etilometro risultato nessuno dopo 30 minuti riprovato: leggere discesa del valore ma praticamente discesa normale data dal passare del tempo quindi almeno su di me non ha avuto effetto

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lorenzo

circa 14 anni fa - Link

siamo un gruppo di 4 amici a cui piace la buona tavola e degustare ottimi vini; abbiamo scoperto EQUI' da qualche mese e possiamo confermare che funziona alla grande! Ci dispiace per voi. Se possiamo dare un consiglio utilizzate etilometri seri e non 'caricate troppo la scimmia' se volete misurarvi altrimenti non siete attendibili. Saluti da Alba! Lorenzo e gli amis

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Gabriele

circa 11 anni fa - Link

Ho letto per caso la recensione riferita al prodotto EQUI'. Penso che lo scetticismo sia una parola comune quando si parla di prodotti che abbattono il tasso alcolemico nell' organismo umano. Troppe alchimie sono state di cagionevole utilità, hanno portato scompiglio e diffamazione. Però per mettere un po di curiosità voglio ricordare a tutti che un prodotto c'è e dicono che funziona. Sono d'accordo con la relazione scritta dalla Citosalus s.r.l. e non voglio ripetermi. Quando si effettuano dei test così importanti, per esprimere giudizi e verità, la cosa migliore è comunicare alla azienda di programmare dei test nelle sedi competenti. Al dire di questi signori del loro sapere e delle sperequazioni dottrinali vorrei dire che la prevenzione va bene quando c'è la soluzione. Pensate che in Francia un decreto legge sarà che ogni utente di auto ha come obbligo l'etilometro a bordo. Bene la prevenzione poi quando ho soffiato e il tasso alcolemico è a g/l 0,90 o 1,20 aspetto? E' constatato che la diminuzione di tali valori sotto la soglia di g/l 0,500 il tempo necessario oscilla dalle min. 2/3ore. Bene allora la soluzione di prodotti comprovati ad uso del bene solciale, perchè in definitiva si salva la vita propria e altrui.

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Gabriele

circa 10 anni fa - Link

leggete al sito indicato.

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