L’erede di Robert Parker non si chiama Antonio Galloni

di Antonio Tomacelli

Riavvolgete striscioni e bandiere e finitela con quei cori da stadio. La brutta notizia del giorno arriva dall’America e ce la comunica Robert Parker in persona: non sarà Antonio Galloni a succedergli alla guida di Wine Advocate. Lo ha dichiarato Parker stesso in un’intervista rilasciata al blog di Liv-ex nella quale afferma, oltretutto, che non intende mollare la poltrona per i prossimi cinque anni. L’erede al trono designato si chiama Neal Martin ed è uno dei giovani collaboratori di Parker. “Non gli ho ancora assicurato il posto, ma vedo che ha talento e migliora di giorno in giorno. Diciamo che, per il momento, è nettamente tra i favoriti.”

Parker, dunque, smentisce in un sol colpo le voci che volevano Galloni prossimo proprietario del sito The Wine Advocate ed egli stesso vicinissimo alla pensione. Nell’intervista Parker ritorna sullo scandalo che ha coinvolto gli ex-collaboratori Jay Miller e Pancho Campo addossandosi in parte la colpa di quanto avvenuto: “Il mio ruolo è cambiato col tempo. Quando hai più persone che lavorano con te, devi imparare a controllarle e questa è una cosa che sto imparando a mie spese“. Insomma, il Grande Vecchio non molla e Galloni resta al suo posto. La speranza di avere un italo-americano alla guida del più autorevole sito del mondo (mi dicono perchè non frequento) è definitivamente crollata?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

12 Commenti

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gianpaolo paglia

circa 12 anni fa - Link

La domanda fatta a Parker nell'intervista e' questa: "Who do you think will replace you as the top Bordeaux critic at The Advocate?" E' chiaro che Bordeaux per lui e' piu' importante di ogni cosa, ma credo che per l'Italia non ci siano dubbi su chi la seguira' anche in futuro.

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Per l'Italia no, e Parker stesso cita Galloni come uno dei suoi collaboratori più affidabili, ma non credo ne sarà l'erede, anzi. È lui che continuerà a decidere e sembra si stia preparando un comodo futuro di coordinatore.

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Montosoli

circa 12 anni fa - Link

La notizia, come commenta Sig. Paglia e leggermente distorta e crea confusione.... Dall intervista, si chiede chi probabilmente si occupera' dei vini Bordeaux nel dopo Parker.....e non chi sara' il nuovo proprietario di WA......

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

ma in realtà come fa notare Jo Cooke in un commento su FB, chi giudica Bordeaux, guida WA...

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antonio tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Spiace dirlo, ma ancora una volta chi distorce e crea confusione è proprio Gianpaolo che non perde occasione di farci sapere che lui l'inglese lo sa bene. Ora, al di là della domanda posta, si capiscono chiaramente dalla risposta due fatti incontestabili: 1) Parker non ha intenzione di passare la mano e vendere 2) Non sarà Galloni il suo erede Questa. È. La. Notizia. Quanto affermato da Parker è l'esatto contrario delle voci circolate un mese fa e riprese in tutto il mondo, che davano per certo l'addio alle scene e, addirittura, la vendita del sito a Galloni. Ora vi lascio alla vostra dotta disquisizione sul sesso degli angeli :-)

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Hande

circa 12 anni fa - Link

non conosco che animosite avete fra di voi, ma devo dire anche io. Certo che non parlo l'italiano perfetto, ma tutti gli ultimi articoli da intravino e anche Cernilli avevano l'aria di la domanda era l'eredita/proprieta e Galloni è o non è il nuovo. Ma la domanda di l'intervista e molto chiaro: si tratta del "critico per Bordeaux" - nè capo del WA nè propritario.

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gianpaolo paglia

circa 12 anni fa - Link

Mah, sei tu che citi gli articoli e poi quando uno li legge quello che c'e' scritto (L’erede al trono designato si chiama Neal Martin) non e' quello che l'articolo riporta (Who do you think will replace you as the top Bordeaux critic at The Advocate?). Anche io sono daccordo pero' che chi fa Bordeaux e' quello che ha un peso piu' importante, perche' Bordeaux per Parker e' "il vino". Ma anche oggi Parker non fa l'Italia, quindi in effetti, se anche cosi' fossero le cose cambierebbe poco. Io direi che piuttosto quando se ne va Parker finisce anche Wine Advocate, cosi come la conosciamo. Mi scusera' Tomacelli se faccio ancora sfoggio del mio inglese, ma sicuramente si sara' notato negli anni che quando si parla di punteggi, quelli che "muovono le bottiglie", si parla di Parker's points e non di Wine Advocate. A questo punto della sua carriera, dovendo capitalizzare qualcosa che puo' essere venduto, "Wine Advocate", e non qualcosa che non puo' essere trasferito ad altri, "Robert Parker", e' chiaro che il nostro avvocato di Baltimora cerca di spostare l'attenzione sulla rivista, ma andato via lui secondo me ognuno fara la sua strada, a prescindere dalle benedizioni del capo.

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Rispondo a te e a al sig. Hande: Parker dice chiaramente che non ha intenzione di mollare Wine Advocate. Il suo futuro sarà più quello di coordinatore. Smetterà di girare come una trottola e affiderà Bordeaux a Martin, ma lui resta al comando. Un mese fa la notizia era che Parker lasciava tutto a Galloni, direzione e sito.

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Hande

circa 12 anni fa - Link

sig.ra Hande - devo cambiare mio avatar?

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Ops! Le mie scuse più profonde :-)

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Pietro Caputo

circa 12 anni fa - Link

Mah, inglese o non inglese, Bordeaux o Italia, alla fine credo che come dice Gianpaolo a pesare sarà il nome associato ai punti. Se resteranno "Parker's point" o "RP", indipendentemente da chi li assegna, probabilmente non cambierà nulla, ma di certo l'utente medio che dovesse vedere lo shift tra RP=98 e "WA" o "NM"=98 potrebbe essere quantomeno confuso...

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test

circa 12 anni fa - Link

kkk

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