L’enorme incendio che minaccia parte della viticoltura cilena

L’enorme incendio che minaccia parte della viticoltura cilena

di Jacopo Cossater

Il peggior disastro forestale della nostra storia. È così che la Presidente cilena Michelle Bachelet ha commentato l’enorme incendio che da alcuni giorni sta devastando le regioni del Libertador General Bernardo O’Higgins, del Maule e del Bío Bío, a partire da un centinaio di chilometri a sud della capitale, Santiago.

La prolungata siccità e le alte temperature della scorsa settimana hanno portato a condizioni considerate come eccezionalmente favorevoli al propagarsi degli incendi. Un disastro che fino a oggi ha distrutto oltre 130.000 ettari tra boschi e terreni destinati all’agricoltura e che ha ucciso 3 vigili del fuoco. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, schierato 1.200 soldati a supporto dei pompieri e chiesto aiuto alla comunità internazionale.

Questa zona, come già raccontato su Intravino l’anno scorso, rappresenta il cuore della produzione vitivinicola cilena. Un’area unica, dove trovano dimora centinaia e centinaia di ettari di vigneti centenari a piede franco e dove controversi piani di forestazione sostenuti dal Governo hanno portato a intensive piantagioni di eucaliptus e di pini, boschi utili a sostenere la fiorente industria della carta cilena ma che in caso di siccità risultano altamente infiammabili.

Incendio in Cile

Diego Morales, proprietario di Bisogno Wines, ha raccontato a Decanter di aver perso tutti i suoi 25 ettari ultracentenari di pais, la più tradizionale varietà del Cile: “sabato abbiamo iniziato a renderci conto che l’arrivo dell’incendio sarebbe stato imminente, abbiamo provato in tutti i modi a contrastarlo ma nulla è stato sufficiente, inoltre la nostra priorità era ovviamente quella di salvare la casa. I vigili del fuoco erano così sovraccarichi di lavoro che sono arrivati sul posto 5 ore dopo il passaggio dell’incendio. Questi non solo solo incendi boschivi, questa è una zona profondamente rurale dove la gente vive in simbiosi con i boschi, i vigneti, gli animali. Le autorità tendono sempre a minimizzare questo genere di problemi e il risultato è che non sono in grado di reagire in tempo. Prima che un evento del genere si verifichi di nuovo mi auguro che il nostro Paese sia in grado di valorizzare e proteggere maggiormente la nostra cultura e la nostra storia.”

Questa immagine postata su Twitter da Cancha Alegre temo valga più di mille parole.

Cancha Alegre

[immagini in apertura: The New York Times]

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

1 Commento

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Denis Mazzucato

circa 7 anni fa - Link

Che tristezza... Qualche tempo fa ho preso all'esselunga una bottiglia di Casillero del Diablo Reserve Late Harvest, sauvignon blanc del 2011. Poco più di 4 euro in offerta per la mezza bottiglia. Mi ha stupito!! Quella sera presi anche un pezzo di stilton e mi ci divertii parecchio! Davvero una bella sorpresa! In bocca al lupo al Cile...

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