Leggende metropolitane | 10 miti sul vino duri a morire
di Enrico Nera
Nel mondo del vino circolano ancora un po’ troppe leggende metropolitane. Provo a far fuori le dieci peggiori, quelle che ritornano, sempre, e che prima o poi ci tocca sentire dall’amico, pure da quello più insospettabile; segnatevi i punti, da oggi sapete cosa obbiettare.
1. I vini rossi devono essere sempre decantati. Storie: solo il 20% dei rossi necessitano di arieggiare il locale prima di soggiornarvi. Quindi siccome sum, ergo cogito, il restante 80% chiede semplicemente di essere versato in un calice di generose dimensioni. Evitiamo d’imprecare gratuitamente a causa della scomodità (servizio, posizionamento, lavaggio) di quella specie di pappagallo al quale hanno pure intitolato una rivista cult (lo so, questa era difficile).
2. Dalle semplice sniffata del sughero puoi sentire se il vino sa di tappo. Il vino oltraggiato dal TCA non sa di tappo. Ebbene sì, l’ho detto. Annusare il tappo è tanto figo quanto inutile. Il 99,9% delle volte non sentirete niente altro che odore di sughero bagnato. Il puzzo dell’avvenuto misfatto è più simile a una copia de La Repubblica affinata per ore in una pozza, o all’umidità del garagecantina di nonno a Frattocchie.
3. Il prezzo del vino al ristorante è eccessivo. Seguitemi un attimo: un’acqua San Pellegrino da mezzo litro in un ristorante all’estero può arrivare a costare al cliente 4/5 €. Il costo sostenuto dal ristoratore è di circa 1 € con il vuoto a rendere, ovvero un rincaro pari al 300/400%. Perché sento poche lamentele per questo ladrocinio? Invece siete sempre tutti pronti a brontolare come pentole fumanti di fagioli sul costo del vino. Non nascondo che a volte il ristoratore ci provi ma in tal caso state pur certi che anche lo spaghetto sarà una bella rapina. Scegliete il vino proveniente dall’azienda più vicino (non dite a “chilometro zero” per favore) al ristorante e vi accorgerete che il più delle volte il prezzo è accettabile.
4. Il vino con le bollicine nasce da un saio. Dom Pérignon ha solo (ahem) capito che l’eleganza di uno chardonnay poteva essere strutturalmente più intrigante con la potenza di un pinot nero. La rifermentazione in bottiglia con conseguente formazione di anidride carbonica era un errore della natura, e come tutte le grandi scoperte divenne un pregio per una pura botta di culo (francesismo in topic) molti anni prima del monaco di Hateville Hauteville Hautevillers Hautvillers.
5. Une mese di no-alcol disintossica il fegato. Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non ha detto: “No grazie questo mese niente alcol”. Plebiscito, eh? Soffro, ma ve lo devo dire: questa credenza è fallace e può indurre a cattivi comportamenti. Non puoi allontanare orrende patologie del fegato bevendo 11 mesi all’anno come una spugna, e poi fare un mese di رمضان (tranquilli non siete già sbronzi è proprio arabo, “ramadan”) per scongiurare il trapianto. Non serve ad una benemerita fava (qui il francesismo è off topic).
6. Avete bisogno di una cantina per conservare il vino. Io non ho una cantina attualmente. Ma ho le mie scorte. Come è possibile? Ci sono fasi della vita che non ti consentono di avere la cellar 75% di umidità, a 15° costanti, insonorizzata, anti vibrazioni e con circuiti di mille valvole. Quindi per questo dovrei convertirmi all’acqua? Giammai. Trovare un posto dentro le quattro mura dove collocare il vitale nettare è cosa possibile. Prima regola: non deve arrivare luce diretta sulle bottiglie. Seconda regola: la temperatura non deve andare oltre i sedici. Terza regola: non la so ma le prime due sono sufficienti per non andare in crisi di astinenza.
7. Il vino rosso va servito room temperature. Regola molto anglosassone legata a qualche decennio fa quando all’interno dei locali il tepore era intorno ai 17/18 gradi. Oggi seguire questo dogma e piazzare il rosso in tavola a temperatura ambiente, con le temperature da forno crematorio che si raggiungono all’interno delle abitazioni e dei ristoranti significa servire non vino ma vin brulé. E d’estate, poi?
8. Vini che olezzano di animale bagnato sono difettati. Il batterio (shit, già inizio male) che causa sentori pungenti animaleschi è il Brettanomyces, che gli americani chiamano per renderlo più figo “Brett”. Alcuni Pinot Nero della Côte de Nuits o anche alcuni Brunello della Côte de Montalcin negli anni possono arrivare ad avere sentori terziari come lana bagnata, pellame, selvaggine e, udite udite, secrezione ghiandolare del capodoglio (l’AIS organizza immersione guidate con Luca Gardini per affinare il vostro naso a questo inusuale odore). Attenzione: se i suddetti odori vengono rilevati in un Frascati urge telefonata ai N.A.S.
9. Tutti i vini migliorano con l’età. Mandare in pensione questo mito è facile come vincere a braccio di ferro con mio nipote di anni 2. Bevete un Frascati (e due, credo che dopo questo post dovrò frequentare l’avvocato) di, non voglio esagerare, 5 anni. Che dite, è migliorato? Come aceto, sicuro.
10. Per giudicare un vino devi conoscerlo. Per apprezzare una donna/uomo dovete per forza sapere chi è il padre, chi è la madre, quali sono le sue origini? No di certo. “Quella è una gran gnocca/gnocco” alla prima occhiata equivale a dire “questo vino è proprio buono” al primo sorso. Dopo possiamo anche parlare del produttore, del terreno e se è un bio oppure è semplicemente un dinamico. Ma se la prima esclamazione è stata: “Buono!”, tutto il resto è fuffa (o è noia decide voi).
Ho dimenticato qualcosa?
(Fonte: Huffinghton Post)
63 Commenti
ivan
circa 12 anni fa - Linkuna citazione all'originale è d'obbligo: http://honestcooking.com/2012/01/13/10-wine-myths-debunked/
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - Linkveramente la fonte era HP: http://www.huffingtonpost.com/honest-cooking/wine-myths_b_1262677.html
Rispondiivan
circa 12 anni fa - Linkl'ho letto un paio di giorni fa e mi è sembrava giusto dire che era di Tim Elliot..non volevo essere ne polemico.
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - Linkno, nessuna polemica: questo post e' ispirato ad una cosa apparsa su huffington post, che appunto riprende elliot: la prima stesura non conteneva per errore il credit, che e' stato segnalato subito e difatti corretto (parliamo di venti minuti d'orologio). anche se ovviamente qualcuno crede che sia possibile "copiare" contenuti e pensare che nessuno se ne accorga - e ancora piu' divertente, qualcuno pensa che NOI si possa fare una cosa simile, che creiamo contenuti originali notte e giorno e siamo allegramente scippati da chicchessia. ma va bene cosi'.
Rispondivatti a nascondere
circa 12 anni fa - LinkModifichiamo anche l'inizio già che ci siamo: " Nel mondo del vino circolano ancora un po’ troppe leggende metropolitane. Provo a tradurre le dieci peggiori.." Tomacelli, hai bisogno di questi editor che spacciano come propri post cose copiate di sana pianta (o riadattate alla bisogna) ?
RispondiPaolo De Cristofaro
circa 12 anni fa - Linkcerchiamo di vedere il lato positivo: almeno non sono imputabili all'editor/traduttore contenuti e argomentazioni tanto più "deboli" ed entry level dei luoghi comuni che vorrebbero sfatare.
Risponditenax
circa 12 anni fa - Linkquesto commento salace puzza di salsedine..
RispondiFrancesco Amodeo
circa 12 anni fa - Link:-)
Risponditenax
circa 12 anni fa - Linkquesto pardon
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkHai dimenticato il mitico "vino del contadino" che "è buono e non fa male perché dentro non ci ha messo nulla".
RispondiFrancesco
circa 12 anni fa - LinkVero, vero vero!!!!
RispondiAlessandro
circa 12 anni fa - LinkIo ho bevuto un lambrusco grasparossa del contadino, dopo 5 anni, ed era ancora intatto come appena imbottigliato. Non ci mettono dentro nulla, come no ;P
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkMah, dopo aver visto per una vita i peschi dei contadini ramati cosí tanto da essere più blú di un Puffo, al "senza niente" non ci credo proprio. E una conservazione così lunga in un lambrusco fa pensare a tutto tranne che a un vino sulphur free.
RispondiFilippo
circa 12 anni fa - Link11. vino rosso con la carne e vino bianco con il pesce .......;)))
RispondiFabio Cagnetti
circa 12 anni fa - Link12. mischiare vino bianco e rosso dà alla testa (e peggio ancora mischiare diversi tipi di bevande alcoliche) 12a. bisogna sempre salire di gradazione alcolica tutte balle, le uniche cose che contano sono la quantità totale di alcool ingerito, la rapidità con cui lo si assume e se e quanto si mangia assieme all'alcool.
RispondiGiacomoPevere
circa 12 anni fa - LinkProseguendo nel ragionamento manca il numero 13) il Richiamino al mattino...
RispondiDan Lerner
circa 12 anni fa - Link7) Nei forni crematori faceva molto, molto più caldo. Complimenti.
RispondiEnrico Nera
circa 12 anni fa - LinkNon ho capito...
RispondiDaniele Serafini
circa 12 anni fa - LinkLa più bella ... trovare un posto dentro le quattro mura domestiche che non superi mai i 16 gradi! Ha un nome: cantina! A meno di non vivere in un seminterrato nel tufo di Orvieto!
RispondiDurthu
circa 12 anni fa - LinkSi infatti, approvo e sottoscrivo. A meno di non avere una stanza di cui potete fare a meno e in cui sia possibile disattivare "selettivamente il riscaldamento". E che non si scaldi d'estate. E in cui sia possibile evitare che arrivi il sole. E in cui l'aria non diventi secca come il sahara. Insomma, una cantina.
RispondiFB_1565052213
circa 12 anni fa - Link"Annusare il tappo è tanto figo quanto inutile. Il 99,9% delle volte non sentirete niente altro che odore di sughero bagnato". Si sente da qui il sentore di stronzata! Nel 90% dei casi lo becchi già annusando il sughero - tutto, non solo e non prima la parte bagnata - se un vino ha il classico sentore di tappo. Se poi ci tieni ad avere conferme è bene ficcarci sempre il naso nel bicchiere, almeno per capire a che livello di contaminazione si è. Il ché è sempre un bene! Poi da qualche parte di parla di Dom Perignon, che era di Hautevillers e non di Hatevile!
RispondiSvetlana Sgrondalich
circa 12 anni fa - LinkBizzarro dover correggere la correzione: Hautvillers, non Hautevillers (né tantomeno Hauteville o Hatevile)
RispondiCostanzo D'Angelo
circa 12 anni fa - Linktrovi? Sei su Intravino baby...
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkil tappo si pizzica al volo dal sugero... punto e basta. Chi dice il contrario forse dovrebbe fare un po' di training.... che non guasta mai. Dico di più: il tappo si pizzica dal sughero più spesso che dall'olfatto... più di una volta mi è capitato di pensare dal sughero che ci fosse tappo, poi annusansolo in un balloon non lo avvertivo e per via retroolfattiva il tappo tornava su e come!!!
RispondiEnrico Nera
circa 12 anni fa - LinkFrancesco apro bottiglie in continuazione. "Sniffo" oltre 50 tappi al giorno..raccolgo il guanto di sfida ;)!
RispondiCostanzo D'Angelo
circa 12 anni fa - LinkEnrico scusami: apri bottiglie in continuazione. “Sniffi” oltre 50 tappi al giorno e sei convinto - DAVVERO SEI CONVINTO! - che annusare il tappo è tanto figo quanto inutile per capire se un vino sa di tappo?
RispondiPortaleDelVino
circa 12 anni fa - LinkAssolutamente. Da Sommelier professionista anch'io apro decine di bottiglie al giorno e ti posso garantire che nell' 80% dei casi se il tappo sa di sughero il vino sa di tappo. Ed è decisamente un bel campanello di allarme per chi va a servire una bottiglia al tavolo.
RispondiLeonardo Romanelli
circa 12 anni fa - LinkE' la parte più divertente del mio monologo...non serve ad una mazza!!
RispondiCostanzo D'Angelo
circa 12 anni fa - LinkLeonardo perdonami, ho grande stima della persoma e del personaggio, ma non ci siamo proprio: sarà che sono uno strenuo difensore della categoria, ma se un collega o uno che quantomeno ne apre di bottiglie all'anno afferma che da solo, saggiando al naso il sughero, serve a poco al fine di "centrare" il sentore di tappo... tanto vale riscrivere le regole del gioco (per il quale mi tiro volentieri fuori!!). E' - sottoscrivo è - una grandissima stronzata priva di anche un minimo di fondamento di formazione/operatività prfoessionale. Poi fate un po' come vi pare...
RispondiFabrizio pagliardi
circa 12 anni fa - LinkAnche per me nel 90% dei casi se il tappo odora di sughero il vino sa di tappo. E mi é capitato pochissime volte il contrario, un vino tappato con il tappo che non odorasse di sughero. Aggiungo anche che quasi sempre dopo che un cliente ha accettato il vino con un tappo dall'odore dubbio, il vino era andato ed era il cliente che non se ne era accorto.
RispondiRossano Ferrazzano
circa 12 anni fa - LinkFabrizio, qui il "secondo me" è proprio fuori luogo. Oppure vogliamo dire che: - ogni tanto in molti qui abbiamo delle strane suggestioni a base di tricloroanisolo quando sniffiamo il tappo, che sono in realtà del tutto ingiustificate - le volte che le abbiamo, il vino è puntualmente davvero contaminato, la qual cosa è del tutto casuale, mi pare ovvio. Seriamente, si può al massimo dire che capitano delle volte in cui il tappo sembra in ordine, e invece il vino sa di tappo, anche molto. Questo capita. Quindi annusare il tappo non dà la garanzia che la bottiglia sia a posto (a volte nemmeno il naso, come dice bene Fabbretti), e bisogna sempre comunque verificare il vino. Ma che annusando il tappo non si senta mai il tricloroanisolo, e che il gesto sia inutile, questo semplicemente non è vero. Lo avesse scritto solo l'articolo si potrebbe capire. I post si moltiplicano proponendo tesi controverse e criticabili su argomenti alla portata di tutti, non scrivendo imperfettibili trattati su argomenti ai più inaccessibili. Mi sorprende invece che vi siano altri, anche di inequivoca esperienza, che dicano la stessa cosa. Forse è solo che Intravino può contare su tanti amici famosi che si prestano a fare il ruolo del complice su Scherzi a parte? :-D Volendo spendere qualche altro minuto in dettagli maggiori sul tema. Spesso quando la contaminazione è lieve si sente una breve punta proprio dal tappo, mentre il vino può non risultare vistosamente contaminato per un tempo più o meno breve (da qualche minuto a qualche decina di minuti), e rivelarsi conclamato solo dopo molto ossigeno. Quindi sentire il tappo è utilissimo, proprio all'atto dello stappo. Dico proprio all'atto dello stappo perché il tricloroanisolo sul tappo tende a diminuire molto velocemente, a volte fino quasi a svanire. Penso giochi anche il meccanismo della saturazione. Per questo motivo si dovrebbe addirittura pretendere di stappare con le proprie mani, al ristorante, per poter sentire com'è il tappo appena tirato, evitando il rischio di accettare per buona una bottiglia che invece non la è, e dover riaprire il contenzioso in seguito, quando magari il vino è ormai quasi tutto già nei bicchieri, se non nelle panze dei commensali.
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - Link13. Le donne preferiscono il vino bianco, possibilmente dolce. Le donne preferiscono il vino buono, altrimenti sono astemie mascherate da bevitrici per farvi piacere e farsi sposare. ps Grazie Enrico Nera per aver evidenziato il ladrocinio all'estero relativo alla "Pellegrino".
Risponditenax
circa 12 anni fa - Link14) lo champagne è il vino bianco frizzoso più buono del mondo. rido.. di gusto. ormai ci credono solo i soloni sputasentenze
RispondiAlessandro Bandini
circa 12 anni fa - LinkForse i soloni non hanno mai bevuto Lambrusco..
Risponditenax
circa 12 anni fa - Linklambr..che?
RispondiAlessandro Bandini
circa 12 anni fa - LinkSorry effettivamente ho detto una boiata, parlavi di bianchi...si potrebbe provare a fare un blanc de noir da Lambrusco peró, troppo audace? O qualcuno ha già provveduto?
RispondiFrancesco Amodeo
circa 12 anni fa - LinkTrattasi di idea già brevettata dal sottoscritto, il quale propri di recente ha acquistato una quindicina di ettari di terreno adiacente all'autostrada A1 tra Roncocesi e Cella, per la coltivazione di uve destinate a produrre un grandissimo Spumante Metodo Classico; cose che dalle parti di Reims si sognano, ma si sognano proprio.
RispondiGiacomoPevere
circa 12 anni fa - LinkDi sicuro non mancherà vista la posizione del vigneto del tipico sentore di cherosene... Tipico della A1... :D
RispondiFrancesco Amodeo
circa 12 anni fa - LinkMa neanche loro! Incredibile come certa gente non sappia neppure che esiste anche lo Champagne rosè. Mah.
Risponditenax
circa 12 anni fa - Linkquello rosè ha un suo perchè. alcuni, pochi per la verità. un giorno racconterò ammesso che qualcuno voglia leggerlo
RispondiRiccardo Campinoti
circa 12 anni fa - LinkHai scritto un libello sulla superiorita' delle bolle italiche?
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - LinkTenax rosicone 3:)
RispondiNic Marsél
circa 12 anni fa - LinkIl punto 3 è tipicamente italiano, della serie : "tanto rubano tutti!". Il fatto che la minerale abbia un ricarico ancora superiore non giustifica quello praticato dalla maggior parte dei ristoratori sul vino.
RispondiFabrizio pagliardi
circa 12 anni fa - Linké tipicamente francese dove se parlate con un ristoratore vi dirà che non può permettersi sotto il 400% di ricarico ?????? O é tipicamente inglese l'ala starò di planeta tra le 35 e le 45 sterline???? O tipicamente tedesco???? O olandese???? I Ristoranti italiani hanno i ricarichi più bassi d'Europa sul vino. Il resto come. Sempre sono belle parole. In libertà
Rispondigianpaolo paglia
circa 12 anni fa - LinkLo dico sempre, ma sembra che la gente non ci creda mai. Morellino di Scansano mio, in Italia 15-18 euro al ristorante, a Londra 28 sterline, a Parigi 35 euro.
RispondiNic Marsél
circa 12 anni fa - LinkVedo che il senso del mio intervento non è stato recepito. Quindi intendiamoci : a me non mi frega niente del prezzo del vino al risorante. Se un vino ha un certo prezzo significa che c'è chi lo compra. Inoltre non è obbligatorio andare al ristorante nè tantomeno andare al ristorante e ordinare vino. Quello che mi frega è che non venga fatto passare il messaggio che tutto sommato siamo onesti perchè ci sono molti altri che rubano di più.
RispondiGianpaolo Paglia
circa 12 anni fa - LinkAllora fai una cosa, quando vai al ristorante chiedi del proprietario e diglielo in faccia "lei ruba, un po' meno degli altri, pero' ruba". Qualche volta sarebbe bello sapere che lavoro fanno e come campano quelli che fanno sempre cosi bene i conti in tasca agli altri
RispondiPortaleDelVino
circa 12 anni fa - LinkNon ci sono leggi e questo è un dato di fatto. Nella stessa città, a parità di livello di ristorazione, la stessa etichetta costa 35 come 70. Vedere per credere.
RispondiNic Marsél
circa 12 anni fa - LinkGianpaolo, io non faccio i conti in tasca a nessuno, ma sei vuoi sono pronto a fornirti i dati del mio 730, in sede privata :-) ti ripeto che non mi frega niente del costo delle bottiglie al ristorante (che frequento molto raramente e praticamente solo per lavoro), mi indigno per il linguaggio del post sul punto 3, ma continui a far finta di non capire. Affari tuoi.
Rispondiesperio
circa 12 anni fa - LinkScusami Paglia, ma tu a quanto lo vendi ai ristoranti londinesi o parigini il tuo Morellino? Da quelle parti, di solito, si moltiplica per tre e si aggiunge l'IVA equivalente. Vedrai che il conto torna.
RispondiGianpaolo Paglia
circa 12 anni fa - LinkIl mio Morellino e' al listino de Les Caves de Pyrene UK a circa 6,5 sterline a bottiglia, questo e' quanto lo paga il ristorante, mentre in Italia il ristorante lo paga 5,70 (ovviamente in entrambi i casi piu' IVA). Fatti i tuoi conti, e vedi se i ricarichi sono piu' alti o meno.
RispondiCla
circa 12 anni fa - LinkNon sa di tappo il tappo del vino che sa di tappo ?!!?? Forse alla 10ma bottiglia che bevi
RispondiRoberto Dal Ponte
circa 12 anni fa - LinkIl punto 3 é una fregnaccia colossale. Almeno qui in Liguria.
RispondiPortaleDelVino
circa 12 anni fa - Linkanch'io sul punto 3 avrei da obbiettare.
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - LinkBere fa male (a chi ha il bicchiere vuoto)
RispondiMauro ArdeCore
circa 12 anni fa - Link15) Il Brettanomyces è un batterio. Ok, riscriviamo un paio di trattati di microbiologia.
RispondiGabriele Succi
circa 12 anni fa - LinkEcco, al punto 15 è stata proprio scritta la più grossa vaccata di tutte... ...il suffisso "myces" non dice niente eh? ...correggere forse sarebbe meglio, no?
Rispondiantonio fumarola
circa 12 anni fa - LinkIl brettanomyces ha più a che fare con un porcino che coi batteri :) e comunque quando i composti fenolici tipici del Brett sovrastano il frutto, il vino a mio avviso va considerato come difettoso. ok la maturità, i sentori di cuoio, d'ascella di cavallo piuttosto che pelo pubico di montone, ma ricordiamoci che è pur sempre VINO quello nel calice, non un abre magique per ponies.e se il frutto è andato a farsi benedire, inutile continuare a tracannare convinti che sia il grande cru supermaturo.
RispondiStefano
circa 12 anni fa - LinkSecondo me, mancano due convinzioni difusissime: 1. se la bottiglia viene tenuta orizzontale, il vino saprà di tappo; 2. dall'uva bianca si ricava il bianco e dalla nera il rosso. Ho fatto veramente fatica a scrivere queste due bestemmie :) Non tutti hanno fatto il primo corso dell'AIS... Vado a cercare un posto in casa dove ci sono 16 gradi da giugno a settembre...
RispondiFederico Armand
circa 7 anni fa - Link16 o 17 o dove siete arrivati: Il vino caro è più buono. 17 o 18 a seconda del precedente: Ormai il sommelier è morto... ci sono i Wine Specialist 18 o 19 ormai il conto è chiaro: con l'avvento/ritorno dei tappi stelvin metterà fine alle vistre discussioni 19 o 20 penultimo: il vino è caro, il vino buono ovviamente. Ma è caro come numero di euro rispetto al costo di un piatto di spaghetti. Non rispetto al costo di produzione. La storia del ricarico dell'acqua è assurda: Martigny una bottiglia di San Pellegrino 11.50 e tutti zitti. 20 o 21 e poi chiudo Vogliamo parlare dell'aperitivo dove se prendi una coca cola sei sfigato? Ma avete sempre tutti voglia regolarmente di bollicine e spritz e poi se veniamo a casa vostra non avete ne una bottiglia di Bellavista (che paghereste molto meno che all'aperitivo) ne di Aperol? Riassumendo : tutta fuffa e immagine.
RispondiMaurizio Gily
circa 5 anni fa - LinkInfatti sono metropolitane. In campagna lo sappiamo, che sono tutte minchiate. 😂😂😂Meno quella del tappo: non sempre, ma spesso il tappo è rivelatore.
RispondiGio
circa 5 anni fa - LinkN* 13 - Se non ha il tappo in sughero è scadente. Purtroppo il miglior tappo ermetico è il classico a corona, tipo quello da birra in vetro.
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