L’annata 2008 del sangiovese tra Chianti Classico e Montalcino, una rivalutazione

L’annata 2008 del sangiovese tra Chianti Classico e Montalcino, una rivalutazione

di Andrea Gori

Un’annata da “osteria”, da bersi subito, e difficile da dimenticare. Nelle migliori delle ipotesi si disse che la 2008 era un’annata da veri vigneron, che richiedeva il manico e la sensibilità dei produttori alle prese con una primavera strana: pochi fiori, un inizio estate con problemi di allegagione, un’estate “normale” ma non caldissima, poca quantità e infine un settembre-ottobre molto freschi, con maturazione lentissima e tarda. E soprattutto un millesimo ingombrante come il 2007 ad aver fatto il pieno nelle cantine e nei magazzini di importatori e distributori.

Ma in prospettiva la valutazione deve essere modificata, e nemmeno di poco, perché permette di fare considerazione importanti sulla finestra ottimale di consumo dei vini sangiovese 100% e sul valore dei terroir in cui viene coltivato. Bella quindi l’idea, e la realizzazione, di una profonda orizzontale dei vini più importanti prodotti in Toscana con questa uva nel 2008, andata in scena, grazie a Davide Bonucci (Enoclub Siena), nel panoramico ristorante La Leggenda dei Frati a Villa Bardini, sopra Firenze.

2008 vini 1

“Era un’annata difficile ma ho veramente goduto”, dice Manetti. Un’annata che ci ha messo degli anni ad uscire dall’ombra della 2007 ma oggi è lampante e superiore soprattutto a Montalcino.

Qui trovate tutti i video di presentazione da parte dei produttori.

Brunello di Montalcino Cerretalto Casanova di Neri 2008 (presenta Giovanni Neri)
Cerretalto è la vigna più fredda e che in genere matura sempre più tardi, e nel 2008 addirittura si è arrivati a vendemmiare nell’ultima settimana di ottobre (nientemeno). Note di fiori e lavanda, bouquet importante e struggente, cipresso, bergamotto e sandalo. Bocca soffice eppure non doma, tannino aggraziato e nobile che accarezza e ravviva il palato in maniera tonica e succulenta, in una versione del Cerretalto molto diversa dal suo solito ma ugualmente affascinante. 94

Brunello di Montalcino Vigna di Pianrosso 2008 Ciacci Piccolomini D’Aragona (presenta Alex Bianchini)
Il cru più a sud a Montalcino: dolcezza di ribes e bacche rosse e nere, senape canditi e menta, note di macchia, mirto, alloro, sandalo, tabacco e tartufo. Bocca scattante, tumultuosa, con note candite, sapide e pepate, tannino ben estratto e ancora con energia e vita davanti. Un vino del sud di Montalcino classico e tipico, con una sua personalità spiccata e ammaliante. 93

Brunello di Montalcino Riserva Poggio al Vento Col d’Orcia 2008 (presenta Santiago Marone Cinzano)
Esposizione e posizione sud, il poggio che porta il nome al vino si trova a 300 mt slm nel mezzo di una zona arida, che ha richiesto un cambio nella modalità di lavoro importante negli ultimi anni. Il 15 agosto 2008 si ebbe anche la grandinata peggiore ever qui, poi tanta selezione e 4 anni di botte: oggi è sottobosco, menta e ciliegie scure, fiori al sole e frutta in confettura che ricordano la zona perfettamente. Bocca sontuosa, ricca, rocciosa e solare, pepe, noci, lavanda e macchia mediterranea, rustico e non domo con note di calore e fumé molto particolari. 92

Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie Il Marroneto 2008 (presenta Alessandro Mori)
Una delle aziende con posizione più bella, solitaria e panoramica di Montalcino, sulla Val d’Arbia, una vista mozzafiato per un vino splendido e incantevole. Selezione di uve spergola nel vigneto storico su sabbia di mare e conchiglie, vinificazione semplice e pura: rubino vivido e lampeggiante, floreale e canditi. Bocca splendida, sapida, rocciosa, con tannino piccante di nerbo, lunghezza e piacevolezza estrema con un tannino ancora in evoluzione e coinvolgente. 95

Brunello di Montalcino Vecchie Vigne Le Ragnaie 2008 (presenta Riccardo Campinoti)
Era di gran lunga la vigna più alta della DOCG Montalcino, fino a che il disciplinare limitava a 600 mt la quota di coltivazione per il sangiovese. Una zona fredda volta a nord (Passo del Lume Spento) con maturazione tardiva, guarda il mare su terreni di arenaria molto diversa da altro cru a Castelnuovo dell’Abate sempre de Le Ragnaie, quasi un mese di differenza vendemmia. Il Vecchie Vigne ha note piccanti e pepate intriganti e bellissime, lavanda e ribes, bocca nervosa e tosta, tesa e croccante, balsamico e affumicato. Allungo in dolcezza e note di canditi e mandorle, chiusura sapida e vispa, profonda e ammaliante. 94

Flaccianello Fontodi 2008 (presenta Giovanni Manetti)
Un vino tenuto nascosto per tanti anni, ma ora la 2008 a detta di Giovanni è pronta a dare il meglio con la sua struttura tannica molto solida. Vendemmia lunga e ritardata, dal 5 ottobre in poi, con grande escursione termica dopo primavera umida con problemi di allegagione e poca quantità. Freschezza anche al naso, balsamico importante, iris, viole, bergamotto, spa, vetiver, incenso sale e pepe, macis e arancio. Bocca fruttata, sapida, snella e con tannino roccioso e succulento, finale di armonia e rilancio sul futuro. 94

Pergole Torte Montevertine 2008 (presenta Martino Manetti)
Torbido ma affascinante: arancio rosso, menta e senape, viole candite e more in confettura. Fresco e dinamico in piena salute, con tannino sferzante e vitale, croccante sanguigno e potente, finale di bello smalto, non eccezionale ma sa il fatto suo. 92

2008 vini 2

Chianti Classico Riserva Vigna Bastignano Villa Calcinaia (presenta Sebastiano Capponi)
Alla sua quarta vendemmia, esposizione sud est, alberello da vecchi cloni su terrazze di galestro: naso cupo, ombroso e reticente ma nel floreale misto ad agrumi e sensazioni rocciose affascinanti. Bocca soffice e placida, con spinta ormai doma, con tannino morbido ma scatti di acidità vibrante da sangiovese di razza riscattano la beva. 88

Chianti Classico Riserva Vigna del Capannino Tenuta di Bibbiano 2008 (presenta Aleksandra Fadeeva)
Vino cupo e ombroso, macchia e sottobosco, ginepro e alloro. Bocca scontrosa, vitale, che appaga e soddisfa, non elegantissimo né fresco ma polpa e stile rustico che piace e conquista, bicchiere dopo bicchiere. 88

Chianti Classico Riserva Il Poggio Castello di Monsanto 2008 (presenta Laura Bianchi)
Dal 1962 forse il più antico cru del Classico, San Donato dal far west del Chianti: scintillante e maestoso, naso vivido, intenso e netto, mandorle e mallo di noce, mostarda e pepe, macchia e bacche rosse, liquirizia e menta. Bocca pimpante, scattosa e con una grande polpa, eleganza e longevità ancora da mostrare. 97

Fontalloro Felsina 2008 (presenta Giuseppe Mazzacolin)
Cupo e affascinante, frutto nero e rosso, balsamico, viole e talco, sottobosco, ginepro e juta.Vivezza e pienezza di gusto, tanta spinta, aroma e potenza, giovanissimo e ricco con tostature che duettano alla grande con il sontuoso tannino. 94

Chianti Riserva Fattoria di Fiano 2008 (presenta Ugo Bing)
Vigne di 10-13 anni esposte a nord est, est e sud est, sabbie e argille marine ma anche sassi di alberese dai monti del Chianti Classico, venti cloni diversi di sangiovese e pochissimo canaiolo: colore pieno e ricco con freschezza sorprendente, lamponi e ribes, olive senape e menta. Notevole lo sprint e lo charme del tannino per un vino che piace, con dolcezza e sapidità sempre in ottimo equilibrio. 90

Durante la cena, altre riprove sulle peculiarità organolettiche dell’annata con altri vini serviti in abbinamento, come Chianti Classico Riserva Colle Bereto 2008, Chianti Montespertoli Podere dell’Anselmo 2008 e i biodinamici duri e puri Brunello di Montalcino Piombaia 2008Brunello di Montalcino Riserva Lupi e Sirene Podere Le Ripi 2008.

In questa occasione ci ha messo del suo l’ottimo menu proposto da Filippo Saporito, un menu “stellato” ma mai algido, capace di tirar fuori elementi e sensazioni saporose dai vini in maniera azzeccata e intrigante, come nel caso della Crostata Salata di Cipolle di Certaldo e Salsa alla Carbonara e gli splendidi Tortelli di Lingua di Vitello, Sugo d’Arrosto e Salsa Verde, un “primo” che vale un pasto intero per come concentra gusto tradizionale e avanguardia culinaria, in un duetto importante e rivelatore con questi vini 2008 che non si finiscono mai di scoprire.

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

1 Commento

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MG

circa 6 anni fa - Link

Bella panoramica e mi sembra che la zona Chianti Classico abbia retto piu' che egregiamente il confronto con la zona piu' nobile del Brunello.

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