L’abbinamento emozionale

L’abbinamento emozionale

di Alessandro Morichetti

Non si vedeva un post sul vino in Italia da oltre 100 commenti da quando parlavamo di Tavernello o Prosecco e ci voleva proprio il Tignanello tarocco per accendere una bella Royal Rumble (vedere alla voce Il falso Tignanello di Tannico e le domande ancora senza risposta).

Mi è stato quindi stato chiesto un post rigorosamente da zero commenti ed eseguo, ligio al dovere, le indicazioni del direttore sviluppando un tema che mi è sommamente a cuore: l’abbinamento emozionale.

Che è il modo lord per dire che bevo quello che mi pare a prescindere dal cibo e solo seguendo l’umore del momento. Sacrilegio per le schede del terzo livello Ais – eminentemente organolettiche – ma tuffo supremo nella realtà quotidiana di ognuno, che se proprio ti sale la voglia di Barolo non è che puoi pure andarti a cacciare una lepre in salmì. Stappi il Barolo e mangi quel che viene.

Terminato l’inciso, passiamo al vissuto.

Ora, io a cena mangio sempre più o meno la solita roba. In buona parte preparata da qualcun altro, sia esso una bufala assistita da Moris a Caraglio (qui si linka aggratis), un’insalata di pollo già pronta… insomma cose così, stendiamo un velo pietoso. Cose che andrebbero benissimo con un Prosecco col fondo, leggerino profumino poco acido, conciliante corroborante rilassante benpensante. Che sarebbe perfetto pure per la schedina del Totip Ais.

L’altra sera, però, dopo una giornata impegnativa ed adrenalinica, avevo voglia di corpo e robustezza. Il cibo però era quello solito senza possibili modifiche, men che meno alle sette di sera in pieno soft lockdown piemontese: e cosa ti sfodera il sommelier emozionale?

Un Montepulciano d’Abruzzo coi controcazzi. Potente, fragoroso, scuro, equilibrato e dall’armonia celestiale, sorprendente e così perfettamente sballato col cibo proposto, capace di asfaltare tutto, dalla mozzarella al pollo stoviglie comprese. Eppure così incommensurabilmente giusto in quel momento per me e il mio stato d’animo, zero sbatti ai fornelli e massimo relax per la cena a lume di candela, con la testa persa nei pensieri della giornata e del momento ma al contempo così indifferente alla consonanza tra cibo e vino. Ah che soddisfazione!

Ma la questione generale, al di fuori della mia sala da pranzo, è ben più interessante. Perché ogni buon bevitore sa esattamente che l’abbinamento emozionale è la vera essenza del vero #winelover: una piccola verità inconfessabile che teniamo per noi, gente a cui piace così tanto bere cose buone da fregarsene del resto. Eccetto l’umore. (Ma sì dai, lo so benissimo che non è vero e che là fuori è pieno di gente che invece ha tempo e voglia di pensare all’abbinamento e trova lì la vera soddisfazione. Che a volte poi succede davvero di trovare la combinazione magica, i well know).

Musica consigliata per l’abbinamento emozionale? Vabbè, gol a porta vuota.

 

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

18 Commenti

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...dopo tanti anni di bevute e pantagrueliche mangiate , scelte "quasi" sempre emozionali . Ho voglia di un vino , lo apro . Mangiare? Quello "che passa il convento" quella sera oppure quel che ho voglia di mangiare. Lo chiamo "abbinamento dissociato" e funziona da Dio . ..con due piccioni con una fava : bevo ciò che desidero in quel momento e mangio altrettanto . Devo essere sincero : al ristorante sto molto più attento e la grigliata di pesce non si sposa quasi mai con un Amarone ...

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franco

circa 3 anni fa - Link

ho smesso di mangiare per via di non rovinarmi la bevuta con un abbinamento sbagliato :)

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Rino

circa 3 anni fa - Link

sì ma adesso sono curioso di sapere qual è questo Montepulciano d'Abruzzo coi controcazzi

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bevo_eno

circa 3 anni fa - Link

alla fine della stressante giornata lavorativa mi godo un valcalepio Rosso di quelli belli caldi e antistress, altre volte per dare un po di frizzantezza ad una serata in cui ho ancora un po di energia da spendere bevo un franciacorta o del lessini durello non dosato

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Nelle Nuvole

circa 3 anni fa - Link

Non vorrei essere il tuo frigorifero Moricchia. A dir la verità l'abbinamento da te descritto più che emozionale mi sembra emergenziale. Perdonami, mi sento in dovere di commentare comunque quando appare la tua firma abbinata al profilo del Lucio Number One.

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Dall'abbinamento emozionale > alla degustazione emozional-relazionale di Nicola Perullo.

__ Rompere gli schemi culturali dominanti e omologanti.
Uscire dalle mode, dal conformismo dilagante.

__ Ridare spazio al proprio gusto personale, alle proprie emozioni... al proprio spirito libero.

__ Iniziare dagli abbinamenti può essere un'ottima partenza.
PS: In Intravino ci sono sempre state due anime: quella omologante e, quella più importante, dissacrante, di rottura degli schemi omologanti.

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Alessandro Morichetti

circa 3 anni fa - Link

Mah, non mi sono posto proprio il problema a dire il vero ma ci rifletterò meglio :-).
Comunque non s'è inventato niente di nuovo, sono onesto eheh

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Iniziare dagli abbinamenti può essere un(')ottima partenza.

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MATTEO CABRAS

circa 3 anni fa - Link

Tutto bello e tutto bene, ma sino a un certo punto. Finchè un vino asfalta il cibo può anche reggere, ma a volte alcuni sapori proprio spaccano il palato. Altrimenti sdoganiamo anche il parmigiano sugli spaghetti alle arselle perchè siamo di buon umore.

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Alessandro Morichetti

circa 3 anni fa - Link

Ma sì chiaro, però pur vero che mozzarella di bufala e insalata di pollo hanno un bonus di versatilità importante e stanno bene praticamente con tutto, non sovrastando nulla e lasciandosi serenamente avvolgere da quasi tutto senza pretese problematiche o spigolature che creano "nervosismo".

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nicola m.

circa 3 anni fa - Link

l'abbinamento emozionale a volte risulta molto più complicato dell'abbinamento al cibo.
con il cibo la strada in parte e' scritta, con "l'emozionale" bisogna in primis essere onesti con se stessi e confessarsi di che umore si e', poi conoscersi per selezionare la cura più adatta e poi avere voglia di abbandonarsi. Detto cosi può spaventare, ma un professionista serio dell "emozionale" riesce a fare tutto questo anche in 3 minuti. Conclusa l'esperienza ci si ricorda quanto e' giusto volersi bene e volere bene.

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Alessandro Morichetti

circa 3 anni fa - Link

Verissimo. A volte infatti mi soffermo proprio a capire di che cavolo ho voglia a seconda del momento, anzi l'altra sera ho prima stappato una bottiglia del cuore di cui però in quel momento non avevo voglia e così l'ho tappata e messa in frigo per un altro momento.

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Nicola m.

circa 3 anni fa - Link

Si capita, io per mezza vita ho scelto felicemente spesso di stappare vini di 2 produttori semplicemente perché avrei voluto che il mondo assomigliasse di più a loro e questa e la versione "emozionale estrema", a volte mi capita ancora di pensare se la spinta nasceva dall desiderio di un mondo più affine a me stesso.

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Giacomo Caciolli

circa 3 anni fa - Link

Dopo una giornata di lochdaun mi bevo un bel muller thurgau di Tiefenbrunner ,si quello alto alto,e guardo con fiducia al futuro

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Sancho P

circa 3 anni fa - Link

Fiore sardo e Baillanu di Berritta. Tagliatelle al tartufo e Ghemme di Katia Sebastiani.

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Matteo

circa 3 anni fa - Link

Quando ho bisogno di evadere? Una bottiglia qualunque acquistata durante una visita in cantina. Nell'ultimo caso il cerasuolo di Pepe, acquistato dopo un fantastico aperitivo in vigna questa estate.

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Nicola Micheletti

circa 3 anni fa - Link

A mio parere apprezzare un vino “per abbinamento”’ o “per emozione” dipende banalmente da quanto a una persona piace stare in tavola e mangiare! Oltre che di vino sono appassionato di cibo e credo che non ci sia gioia maggiore di mangiare un ottima portata con un bicchiere di vino che la sposa perfettamente. Recentemente ho bevuto un Asili di PdB con fassona e tartufo bianco ed è stata una emozione che il vino da solo (eccezionale) non mi aveva dato ad assaggi precedenti. Un grande vino ovviamente lo bevo volentieri anche fuori pasto ma salvo alcune tipologie specifiche (vini dolci, Vecchio Samperi e pochi altri) non mi da le stesse emozioni del vino “abbinato”.

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Fabio

circa 3 anni fa - Link

L'autore ha scritto "Un Montepulciano d’Abruzzo coi controcazzi. Potente, fragoroso, scuro, equilibrato e dall’armonia celestiale, sorprendente". PRETENDIAMO IL NOME E L'ANNATA 😁

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