La settimana per fare la carta dei vini. Digitale o analogica

di Fiorenzo Sartore

1 – Oh-la-la, Pouilly Fumé: vitigno aromatico, bianco francese, piccolo produttore. (Quasi) tutto quel che serve per essere felici.

2 – L’abbiamo rifatto. Siamo tornati sul bordo della piscina e abbiamo teorizzato impieghi irrituali per la sacerrima Vernaccia di San Gimignano. Spritz, anyone?

3 – A qualcuno piace Lambic – la birra, intendo. Se non sei tra coloro, che aspetti, unisciti alla festa.

4 – Terry Nesti ha provato ogni abbinamento possibile con l’amato sigaro. Mancava ancora il caffè.

5 – Ogni sommelier sogna questo genere di cliente: quello che apre etichette da leasing, vini top. Poi gli dice: che fai, non assaggi con me? A volte i sogni si avverano.

6 – L’enofilo ha nel cuore un sacro testo. E’ un libro, nel senso che ne ha la forma. Ma non è letteratura. E’ un elenco: la carta dei vini. Ecco come comporne una, idealmente.

7 – Fai presto a dire birra. Perché quando devi ordinare, e trovi quella del cuore, non cerchi altro. E la tua scelta ricorrente, qual è?

8 – Benvenuti nel 2010, l’anno delle carte dei vini compilate sull’iPad. Quasi un sommelier digitale, che puoi toccare.

9 – Va bene credere in bio. Ma quali sono le differenze tra vigneti naturali e vigneti tecnici? Qui mostriamo i due tipi, ma non vi diciamo quali-sono-cosa (che crudeli). Indovinate voi.

10 – Ezio Rivella dice tutto. Pure quello che non volevamo sentirci dire. Quaranta minuti di intervista, ma è arrivato il fine settimana, abbiamo tempo.

[Immagine: Epicurious.com]

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

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