La settimana giustizialista ad personam

di Fiorenzo Sartore

1 – Umbria ovvero Sagrantino di Montefalco. Che è solo uno dei rossi monumentali di questa regione. Ecco perché Jacopo ci parla dei bianchi umbri; sennò era troppo facile.

2 – E siccome ci piace vivere pericolosamente, Antonio compra i suoi rosati al supermarket, attento a non spendere più di tre euri a bottiglia. E’ sopravvissuto, ma adesso è cittadino onorario genovese.

3 – Se un vino si chiama Chupacabra ti aspetti qualsiasi cosa. Andrea ci conduce per sentieri oscuri ed inquietanti, dove il vino ha retroetichette visionarie. Metallo urlante, metallo pesante, rabbrividiamo.

4 – I sommelier lo sanno che agli assaggi bisogna sputare. Però a Roma la sputacchiera te la devi comprare a parte e portartela in giro (cosa??). Indizio: chi ha l’ingrato compito di svuotare le sputacchiere durante le fiere? Appunto…

5 – In piedi, entra la Corte. Giudici a Feudo Arancio in Sicilia, e non in gita enoturistica, ma per mettere i sigilli. E comunque un’altra Sicilia è possibile, e Mauro ce lo ricorda.

6 – Carne bovina e vino rosso, non nel senso dell’abbinamento. Si parla proprio di mucche allevate bevendo vino rosso. Ho le prove.

7 – Per una volta BYO non scatena zuffe su vini naturali e solfiti. Significa bring your own (bottle): porta la tua bottiglia di vino, cioè. Se il ristorante non ha la carta dei vini soddisfacente, Elena spiega come farsi giustizia da soli.

8 – In pieno marasma informatico, Alessandro ha avuto una visione, fatta di iPad e applicazioni social, per compilare una volta per sempre lo scibile enoico digitale.

9 – C’è un giacimento “diamantifero” verso le Alpi piemontesi, e si chiama Carema. Danilo svela le meraviglie di questa microzona produttiva.

10 – In piedi, entra la Corte (part two). Terenzio Medri e Franco Ricci (vertici AIS) condannati per violenza privata?? Adesso manca solo Chuck Norris sommelier onorario.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

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