La Fattoria Montecchio ha cambiato tutto per non cambiare nulla

di Leonardo Romanelli

La fortuna di un’azienda di affacciarsi sulla strada principale è quella di poter sviluppare un bel movimento con i turisti del vino, desiderosi di accedere con facilità in fattoria: Montecchio la si trova dopo pochi chilometri dall’uscita di San Donato, sulla Firenze Siena, la cosiddetta “Autopalio. Ivo Nuti, il titolare, l’acquistò negli anni Sessanta e, come succedeva allora, era considerata una sorta di residenza di campagna dove il vino e l’olio venivano prodotti  come consumo personale. Lui, industriale del settore della pelletteria, nel comparto industriale di Santa Croce sull’Arno, amava arrivare in Chianti Classico per “staccare” la spina, ovvero rilassarsi e non pensare al lavoro ma quando uno ha lo spirito imprenditoriale nel sangue…Il primo lavoro, lungimirante, visto lo sviluppo successivo, è stato quello di restaurare i casali presenti in azienda per farne degli agriturismo. Poi è stato interessante mantenere il lavoro della fornace, presente proprio all’interno dell’azienda, dove si producono oggetti in Cotto.

L’olio extravergine di oliva è stato infine valorizzato grazie alla creazione di un frantoio interno, dove anche altri produttori accedono per la frangitura delle proprie olive. E il vino? Risale agli anni Novanta la sistemazione dei vigneti secondo criteri produttivi moderni, con la presenza di uve come cabernet e merlot, oltre al sangiovese. Vengono fatti anche due supertuscan, infatti, la Papessa, merlot in purezza ed il Pietracupa,  sangiovese 60% cabernet 40% ma anche nel Chianti Classico la presenza del cabernet è ricorrente.

Nel fare una verticale, anche di soli sei anni, è interessante osservare il cambiamento dello stile; l’uvaggio rimane sostanzialmente invariato ma è proprio il vino che si presenta tutte le volte in maniera diversa.  Se nel 2001 risulta ancora carico di legno e spezie, nelle annate successive tende a spogliarsi degli eccessi, fino a diventare elegante, meno anni sulle spalle, ma anche meno “peso” specifico da sopportare! Facendo un paragone con il mondo della moda, sarebbe come spogliarsi di una pelliccia per indossare un più confortevole cappotto di lana!

CHIANTI CLASSICO RISERVA 2001  Sangiovese 80% Cabernet sauvignon 20%
Porpora, molto potente. Naso balsamico, ancora speziato. AL corpo risulta   ampio, succoso, morbido, tannino appena puntuto, finale dolce, non lunghissimo 84 GIUDIZIO Stile del passato, legno invadente, gradevole ma poca personalità

CHIANTI CLASSICO RISERVA 2003 Sangiovese 90% Cabernet sauvignon 10%
Porpora, fitto. Naso invitante, fresco, ciliegia, anche lievi speziature, In bocca è molto facile l’ingresso, acidulo, tannino appena cartonato  85 GIUDIZIO: Cambio stile deciso, molto più beverino, appena ruvido ma gradevole

CHIANTI CLASSICO RISERVA 2004 Sangiovese 90% Cabernet Sauvignon 10%
Porpora, con qualche tonalità rubina. Al naso dove emerge la ciliegia, sentori minerali, pietra focaia, mirtilli. All’esame gustativo è ricco ma lieve, fruibile, sapido, gustoso, di buona potenza  88 GIUDIZIO Perfetto nell’equilibrio, sapido e appetitoso sul finale

CHIANTI CLASSICO RISERVA 2005  Sangiovese 90% Cabernet sauvignon 10%
Porpora, intenso. Al naso, erbe aromatiche, macchia mediterranea, terroso, anche carnoso. Al gusto risulta sostanzioso, sodo, tannino finissimo, finale sapido ma non lunghissimo  86 GIUDIZIO bene come equilibrio, ma appena debole

CHIANTI CLASSICO RISERVA 2006 Sangiovese 90% Cabernet sauvignon 10%
Porpora, molto fitto: Al  naso colpiscono le senz’azioni fresche come mirtilli, pietra focaia, qualche erba aromatica. L’ingresso in bocca è  lineare, si allarga con cura, sodo nella consistenza, minerale e sapido, elegante, piacevole sul finale  86 GIUDIZIO Sapido e saporito, gustoso, non lunghissimo

CHIANTI CLASSICO RISERVA 2007 Sangiovese 90% Cabernet sauvignon 10%
Porpora, molto vivace. Nel naso si alternano molti sentori come pepe, noce moscata, vaniglia, cuoio e poi frutti variegati senza nessuna prevaricazione. Gusto elegante, vellutato ma non pesante, pieno e dolce. Finale saporito e prolungato 87 GIUDIZIO Equilibrato e per niente stucchevole, la bevibilità è il suo elemento più interessante

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Fattoria di Montecchio di Nuti Ivo
Via Montecchio, 4 – San Donato in Poggio (Firenze)
Tel. +39.055.80.72.907 Tel. +39.055.80.72.235

 

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

2 Commenti

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gianluca bianucci

circa 12 anni fa - Link

Il Sig. Ivo Nuti è un industriale del settore conciario, non pellettiero.

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Leonardo Romanelli

circa 12 anni fa - Link

Oops, chiedo venia!!

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