La cavolata del giorno è servita: “Il vino meglio prenderlo in enoteca che su internet”
di Alessandro MorichettiIl titolo del giorno lo prendo dal Foglio, dove leggo che il vino è meglio prenderlo in enoteca che su Internet. Vendendo io vino (enoteca) online (su Internet) mi sento chiamato in causa e vado a leggere con avidità l’articolo di Camillo Langone, intellettuale vero con una grande passione per il vino buono, di quelli che ci berresti volentieri insieme.
Leggo e niente, la puzza di radical-chicchismo mi ha intossicato. Spiego perché.
“Uscire a comprarlo nei negozi non è un gesto da benefattori, è da calcolatori: semplicemente costa meno”: quello dei prezzi è un tema caldissimo, spesso al ribasso estremo su molti siti. Di quali vini si sta parlando e quali siti? Perché detta così la frase ha poco senso, visto che tutti i santi giorni io monitoro i prezzi online di molti vini e potrei anche battezzare un Assioma del Prezzo Online: Dato un qualsiasi articolo, c’è sempre un prezzo online più basso di quello che hai appena visto.
Ma andiamo oltre. Per carità, l’idea di farsi una passeggiata in bici e due chiacchiere con l’enotecario ha tutta la mia stima e ben venga chi lo fa, anzi credo che un appassionato abbia pochi svaghi più divertenti che rilassarsi pensando a cosa bere, però dovremmo anche essere un attimino più lucidi. Chi abita in provincia, NON ha un’enoteca da raggiungere in bici, e se ce l’ha è fortissimo il rischio di non trovarci quello che vuole. Chi abita in città, probabilmente ha un’enoteca da raggiungere ma, considerati i costi e i tempi di spostamento, non va biasimato se finisce per comprarlo online. Covid o non Covid cambia poco.
I vantaggi del negozio fisico sono altri, non il prezzo direi. L’articolo non prova manco a dire quali sono ‘sti vantaggi, ma pazienza. Per quanto il titolo dell’articolo in realtà fosse fico.
Insomma, il vino compratelo dove vi pare ma compratelo (e se state qui a leggere è evidente che già lo facciate con assiduità). In molti casi, non tutti, la distinzione offline/online ha pure poco senso. E statisticamente credo che anche i più resistenti abbiano iniziato a comprare online per i motivi più disparati.
56 Commenti
Guido
circa 4 anni fa - LinkChe i prezzi dei vini siano sempre inferiori online, boh.. per la mia esperienza, che cmq conta poco c'è un range del 10% che balla tra le varie offerte fisiche oppure online ma senza una regola fissa, a volte a vantaggio di uno a volte dell'altro si potrebbe dire che comprare da una enoteca fisica possa essere meglio per poter anche sostenere dei negozi nei centri città o cose del genere, è un tema che mi sta a cuore e a cui tengo ma è anche vero che a volte, almeno a me, capita di cercare uno specifico vino e se lo trovo online procedo così costruendoci attorno un ordine ovviamente. insomma, non c'è una regola. la mia "morale" (esagero ovviamente) mi porta a pensare che sia meglio l'acquisto in un negozio ma ormai c'è un servizio talmente affinatao online che non ci trovo nulla di male nel rivolgermi a quel canale
RispondiMarco
circa 4 anni fa - LinkPreferire l'enoteca al computer è una questione di stile. Come tra la prosa di Langone e Morichetti.
RispondiBrunello Demarchi
circa 4 anni fa - LinkVa in enoteca chi ha bisogno di chiedere informazioni. Se sai già cosa vuoi compri al prezzo più basso. Quindi su internet.
RispondiJacopo
circa 4 anni fa - LinkSevero ma giusto!
RispondiAntonio Medici
circa 4 anni fa - LinkSono un assiduo frequentatore di enoteca. In enoteca assaggiamo (io e l'enotecario), scoprimo, studiamo, sperimentiamo, cazzeggiamo, offriamo. Esperienza insostituibile, eppur rara e riservata a pochi. Perché pochi sono i veri appassionati, i curiosi, i pazienti, gli ironici, i simpoti. Quante enoteche ci sono in cui è possibile vivere simili esperienze, in specie in provincia? Quanti veri enotecari e non meri commercianti ci sono? Pochi. Ciò detto, come sempre, non credo alle guerre di religione. I due rivenditori (enoteca fisica e enoteca online - che peraltro talora coincidono) non sono in conflitto. Sono realtà complementari. Non ho trovato nella mia città, Benevento, una sola bottiglia di Verdicchio di Matelica. Dove l'ho preso? Online of course. Anche l'enoteca online è a servizio della curiosità , offrendomi la possibilità di avere a casa bottiglie che non riuscirei a comprare altrimenti. La guerra tra commercio di vicinato e commercio online, per quanto mi riguarda è senza senso. Ciascuno può avere il proprio spazio e servire alla causa del consumo del vino (buono, si spera).
RispondiAurelio
circa 4 anni fa - LinkIo ce l ho il verdicchio di matelica addirittura di 3 aziende e sto a potenza potenzialmente come benevento eppure la gente compra on line
RispondiRenato
circa 4 anni fa - LinkBravo anche io ne 3 ... .. non ne ho venduta una sola bottiglia.ma purtroppo siamo sempre penalizzati.. perché dobbiamo combattere non solo con la vendita on line e la GDO? Poi i cash, poi i grossisti che dovrebbero vendere solo ai possessori di p.iva?. Meglio lasciare perdere...
RispondiMassimiliano Salvatore
circa 4 anni fa - LinkEsatto; condivido ogni singola parola!
RispondiLorenzo
circa 4 anni fa - LinkDa proprietario di un piccolo negozio in una media cittadina odio questa moda/mania di demonizzare il commercio on line a favore dei negozi fisici specie se piccoli. Il proprietario di un negozio così come di qualsiasi attività che vende beni e servizi non dovrebbe essere trattato alla stregua di un panda gigante quale animale a serio rischio d'estinzione quindi compatito e "tutelato eticamente" da schiere di radical chic o roba simile. Il piccolo negoziante, e l'enotecario non sfugge a questa logica, deve riuscire ad offrire al consumatore un qualcosa che lo differenzi dalla concorrenza anche e soprattutto quella on line. Fino a 30 anni fa bastava aprire un negozietto per avere la casa pagata dopo 3 anni, adesso è un mondo più complicato dove i guadagni sono minori e sono riservati a chi non si improvvisa negoziante/imprenditore/ristoratore, ma a chi sa abbinare doti imprenditoriali e conoscenze e competenze nella materia venduta.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 4 anni fa - LinkConcordo in pieno, anche con quanto detto da Antonio Medici e Guido. Mi pare siamo tutti sulla stella lunghezza d'onda perché demonizzare un canale piuttosto che l'altro non ha proprio senso perché ciascuno ha i propri vantaggi
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 4 anni fa - LinkOrmai da 3 anni mi sono trasferito ad Assago e l'enoteca più comoda, con una selezione interessante, mi sta a mezz'ora di macchina. Inoltre io programmo i miei acquisti e sono poco propenso al suggerimento esterno; spesso per trovare le bottiglie che cerco devo rivolgermi a e-commerce stranieri perchè certe bottiglie nemmeno arrivano in Italia. Senza sminuire l'importante funzione educativa e aggregativa avuta dai negozi fisici (ne ho guidato uno per 13 anni) devo dire che senza l'online io sarei disperato. Come esmpio cito il 2018 Envinate Taganan Parcela Margalagua delle Canarie, reperito in un unico wine shop in Spagna, pagando una consegna di 20 euro...ecco, forse questo è un caso limite ma per un curioso come me credo che l'esempio sia piuttosto esplicativo di come l'online mi abbia aperto mondi precedentemente irraggiungibili per un comune mortale
RispondiMassimiliano F.
circa 4 anni fa - LinkSiamo in due curiosi allora.. Envinate, ma l'esempio varrebbe per tanti altri produttori spagnoli e non, si trova soltanto online o in rarissime enoteche fisiche benemerite. Il discorso di Langone non sta in piedi neanche mezzo secondo. Per quale motivo si dovrebbe comprare soltanto nell'enoteca sotto casa? Se chi vende vino, come qualsiasi altra cosa, in un negozio fisico non fa un lavoro di ricerca, di scelta ragionata di prodotti e prezzi i miei soldi vengono dirottati senza problemi nelle mille risorse che offre la rete.
RispondiDavide Toreno
circa 4 anni fa - LinkIo ho un'enoteca e, sempre io, compro anche vino online. Possibilissimo che abbia un principio di demenza, ma trovo che le dinamiche dell'eno-maniaco siano le più disparate, non riconducibili al solo "n'do risparmio deppiù?". L'articolo citato è fine a se stesso, non me ne voglia nessuno, ma se di solo soldi si deve parlare, muore il senso stesso dell'amore per il vino e il mondo che gli gravita intorno.
RispondiLanegano
circa 4 anni fa - LinkCondivido anche le virgole.
RispondiPaolo A.
circa 4 anni fa - LinkLangone intellettuale vero? L'autore di perle quali "togliete i libri alle donne così torneranno a fare figli"? Morichetti il vino dovresti venderlo non bertelo tutto (si scherza né, salvo per la prima parte)
RispondiMassimo
circa 4 anni fa - LinkIl Foglio è un quotidiano che si sostiene prevalentemente con i finanziamenti pubblici, sui quali peraltro c'è un inchiesta della finanza per irregolarità, non vedo perché dare visibilità ad un giornale (finto) ed a un articolo delirante, che sarebbe passato inosservato.
Rispondimarcow
circa 4 anni fa - LinkLo stesso vino. A- Lo stesso prezzo, online e in negozio raggiungibile a piedi facilmente. B- Lo stesso vino online costa il 10% in meno del negozio. C- Lo stesso vino in negozio costa il 10% in meno. Dove comprate?
Rispondialterw
circa 4 anni fa - Linkdal produttore 😜 ... cmq anch'io quando ho letto quell'articolo ho pensato: boh! 😳
RispondiGuido
circa 4 anni fa - LinkIo se posso compro dall'enoteca per le motivazioni che ho scritto prima. Il punto é che on line trovi tutto e quindi se punta ad una cosa precisa é più comodo rivolgersi a quel canale. Difficile pensare che un appassionato rinunci ad una certa bottiglia solo perche deve comprarla on line. No?
RispondiAlessandro
circa 4 anni fa - LinkMa se la/le bottiglie è difettosa, cosa oltretutto abbastanza frequente, non è antieconomico comprarlo on-line? Io penso di sì. È vero che ti sostituiscono la bottiglia ma che rottura... e poi se troviamo le città vuote e buie e tante persone che chiedono il reddito di cittadinanza che paghiamo tutti con la fiscalità generale chiediamoci il perché. Niente contro l' on-line perché se abitassi lontano dai centri urbani avrei bisogno di questo servizio. Però ricordatevi di chi vi porta a casa il vino, è un super sfruttato. Non vi interessa, a me si.
RispondiGiorgio
circa 4 anni fa - LinkSe cominci a farti scrupoli di coscienza ssi quante cose non dovresti più comprare!!!!!!
RispondiLuciano
circa 4 anni fa - LinkSono perfettamente d’accordo con Alessandro che ha scritto una cosa intelligente
RispondiVinogodi
circa 4 anni fa - Link...io Toro Albala' 1946 100/100 Parker l' ho trovato esclusivamente da Morichetti...se cerchi delle rarità e non le trovi nell' enoteca fisica, l'e-commerce può darti una mano, non solo se sei lontano da centri con enoteche...
Rispondihakluyt
circa 4 anni fa - LinkDai, dopo questa ti sei guadagnato accesso imperituro senza censura ai commenti di Intravino...
RispondiFranco De Fiore
circa 4 anni fa - LinkPersonalmente i prezzi li trovo più convenienti nelle enoteche qualificate e molto fornite.
RispondiGiorgio
circa 4 anni fa - LinkCompro spesso on-line anche se alcuni siti ti propongono sconti(!): prezzo 10 sconto 10% diventa 9...peccato che il giorno prima il prezzo era....9 !!!!!!!!!! Bisogna stare molto attenti al costo trasporto. Giravo spesso per l’Italia x cantine e fino a 2/3 anni fa conveniva comprare in cantina, adesso costa meno on-line: sembra pazzesco ma purtroppo è cosí!!! C’è un sito (per correttezza non faccio pubblicità) dove trovo che ha molte etichette con i prezzi più convenienti.
RispondiFabio
circa 4 anni fa - LinkIo dico che gli acquisti online sono una manna assoluta per comoditá e risparmio (tempo+denaro) e per la scelta infinita a disposizione. Subito dopo peró, appena cápito "live" in un'Enoteca con la É maiuscola mi chiedo (e vi chiedo): preferite guardare un video hard o uscire con un'amica disponibile? É la stessa differenza che passa tra l'online e il fisico. Sempre, in tutti i settori. Netflix incluso...
RispondiFilippo
circa 4 anni fa - LinkSono un addetto alla vendita di vini e lavoro nella ristorazione in Austria. Per quanto riguarda i vini non austriaci, comprando online sulle piattaforme italiane trovo prezzi che (maggiorati dalle spese di spedizione) rendono i prezzi molto più alti rispetto ai siti tedeschi dove però (ovviamente) ho scarsa scelta. A conti fatti mi conviene di più acquistare i vini italiani venendoli a prendere direttamente in Italia, magari in occasione di una visita alla famiglia...
RispondiAngelo
circa 4 anni fa - LinkHo letto anch’io l’articolo e l’ho trovato alquanto stucchevole,come certi vini “anomali”,ma si sa certi giornalisti con mancanze di idee buttano giù la qualunque,non mi piace quando si mettono in contrapposizione le categorie,il giornalista in questione avrebbe dovuto porre la questione principale,la serietà di chi vende,personalmente preferisco spendere qualche euro in più che risparmiare per poi trovarmi vini difettati causa trasporto in pieno agosto o ubicazione errata. Comunque buon vino a tutti.
RispondiAlup
circa 4 anni fa - LinkRitengo che dobbiamo parlare anche della qualità, on line costa meno e le cantine sono le migliori sul mercato rispetto alle enoteche a prezzi inferiori di qualche euro
Rispondimarcow
circa 4 anni fa - LinkIl CONTENUTO del breve articolo di Camillo Langone sul Foglio lo dividerei in DUE PARTI: 1- Quella che riguarda la convenienza economica dell'acquisto del vino, confrontando i prezzi di un'enoteca(la "sua" enoteca, della città in cui vive, che mi sembra sia Parma) con quelli di varie piattaforme online. 2- Quella che contiene alcune RIFLESSIONI di carattere generale sugli acquisti online che caratterizzano la nostra epoca. E che ha avuto un'impennata con la famigerata pandemia del coronavirus. __ 1- Sulla Tesi di Langone espressa nel titolo dell'articolo. È probabile che, in piena pandemia, quella "particolare" enoteca della città di Langone gli abbia fatto dei prezzi che a Langone, in quel preciso momento, sono sembrati più vantaggiosi di quelli online___ È sbagliato, secondo me, GENERALIZZARE, come ha fatto Langone____ Vorrei, comunque, far notare, che nel bel dibattito fin qui sviluppato, c'è chi condivide la tesi di Langone, anche se la maggioranza lo contesta____ In CONCLUSIONE: consultando facilmente il web, si può sapere quali sono i prezzi i medi praticati online "in un determinato momento" e si può decidere DOVE fare l'acquisto. E, chiaramente, la SCELTA può essere CONDIZIONATA da altri fattori, oltre il prezzo, come è stato evidenziato nel pubblico dibattito_____ Cerco di dare priorità all'acquisto non online. 2- Le brevissime "OPINIONI" di Langone su come il Web e le PIATTAFORME(lui parla di AMAZON) stanno cambiando la vita di miliardi di uomini e stanno cambiando le società in cui sono immersi...non mi lascia indifferente. Anzi, le condivido__ La Pandemia ha aumentato del 40% i ricavi di Amazon___ E, da quelllo che si legge, il Coronavirus sta spingendo perché le persone restino a casa___Per lavorare. Per studiare__ Per CONSUMARE___ Il Coronavirus è MOLTO PIÙ PERICOLOSO PER QUESTO. (Sulla sua pericolosità patogena stanno circolando nuove "opinioni" tra gli "esperti"di tutto il mondo che attenuano il terrosismo mediatico caratterizzante il lungo lockdown)
Rispondig.da bolgheri
circa 4 anni fa - Linksiamo in democrazia,ognuno compra il vino a mamma sua. Langone fa rima con cia...
RispondiROBERTO
circa 4 anni fa - LinkSe si parla di prezzi, quello basso sono tutti capaci di praticarlo, basta trattarlo con enotecario, per quanto riguarda la consegna ormai in un ora ti arriva a casa da qualsiasi enoteca, sono tutti ormaiborganizzatissimi per home delivery, io preferisco andare in enoteca onse nn losso muovermintelefono o whatsapp o sito, in serata ho il vino a casa
RispondiMichele
circa 4 anni fa - LinkVendo vino per una enoteca storica della mia città, l'online crea una concorrenza spietata a livello di prezzi, la gente vede la differenza e boom, compra online. Peccato che molte aziende che vendono online abbiano milioni, ripeto milioni di euro di perdita, (dati disponibili e reali) quindi ci perdiamo tutti. Poi secondo me l'essere umano è pigro, di conseguenza l'online vince sempre. Per tutti i motivi che potete immaginare. Poi se uno è appassionato e cerca delle chicche introvabili è normale che le cerca online.
RispondiFabrizio
circa 4 anni fa - LinkSe dentro l'enoteca ce una persona competente che ci mette passione e trasmette informazioni inerenti la bottiglia non ho dubbi che sia un valore aggiunto rispetto l'acquisto asettico online ! Io ho una enoteca e oltre a vendere vino trasmetto passione !
RispondiAndrea Allibardi
circa 4 anni fa - LinkCredo sia capitato ad altri: mi viene regalata una bottiglia di vino rosso, acquistata in una buona cantina a Nord-est, lo apro dopo qualche giorno e..... meraviglia! Profumo e sapori molto particolari, mi piace. Molto. Decido di prenderne due bottiglie per una cena con amici, lo trovo in una nota enoteca in città, le apro e...stupore! Non è lo stesso vino: sapori e profumi anonimi, nessun paragone, nemmeno lontani parenti. Tanta tanta delusione. Capita? Motivi? (oltre a quelli più banali di contraffazione) Grazie
RispondiFabio
circa 4 anni fa - LinkL'annata diversa. Nel decennio 2010~2019 c'é solo un'annata "garanzia" in tutte le zone d'Italia: la 2016. Per le altre, risultati altalenanti, zona per zona.
RispondiMauro
circa 4 anni fa - LinkIn un mercato iperframmentato come quello del vino, i costi di logistica sono molto elevati. Quindi conviene, oggi, prendere vini regionali in enoteca e extrazona su internet. Purtroppo non è possibile, ad oggi pagare un vino per il suo valore, ma solo per la sua etichetta... l'oste e l'enotecaro fanno la differenza.
RispondiTiziano 68
circa 4 anni fa - LinkL'acquisto in enoteca è un'esperienza unica, emozionante, consigliabile a chiunque, ma on line trovi qualsiasi cosa. Il mio consiglio : comprate il vino dove vi pare, ma compratelo se è buono è meglio.
RispondiGiovanni
circa 4 anni fa - LinkIl vino buono si beve in cantina, senza trasporti e senza stoccaggi. L'alternativa é acquistare online... Credo che sia anche un fatto che riguardi l"ambiente e la sostenibilità.
RispondiBrunello Demarchi
circa 4 anni fa - LinkIl vino non viene prodotto in cantina. Viene trasportato..
RispondiBrunello Demarchi
circa 4 anni fa - LinkE poi in enoteca trovi pochi vini per fornita che sia. Sto cercando lo champagne gollois-bouché ma non lo trovo su internet figurati in enoteca...
RispondiMatteo Bramucci
circa 4 anni fa - LinkIl vino come il ristorante è condivisione. Non un cinico acquisto.
Rispondimarco signori
circa 4 anni fa - LinkPer lo champagne e' utile avvalersi dell'importatore Gallois bouche ottimo, devi contattare massucco. Ottimo prezzo. Peccato che ti obbliga a comprare 6 bt x tipo
RispondiBrunello Demarchi
circa 4 anni fa - Link👍
RispondiLuca Rossi
circa 4 anni fa - LinkNn sono d accordo,in enoteca oltre la vista dei bellissimi locali almeno qua in umbria,ti spiegano la storia che c e dietro ad ogni bottiglia ,esperienza unica
RispondiBrunello Demarchi
circa 4 anni fa - LinkSe voglio vedere un posto bellissimo vado in un museo 😉
RispondiLuigi massaro
circa 4 anni fa - Linkil vino per i veri appassionati - intenditori di norma non si compera in internet . Faccio un esempio Antano 2016 rosso di Montefalco 2 lotti uno a 14.5 e uno a 15.00 gradi simili ma diversi per corpo profumi affinamento in bottiglia , queste cose hanno un loro perché . Sono appassionato chiedo le percentuali i rimontaggi considero il tappo la bottiglia queste cose non sono possibili in internet ma il prezzo va aldilà del servizio.
RispondiBrunello Demarchi
circa 4 anni fa - LinkTutte informazioni che trovo sul sito del produttore..
RispondiRolando
circa 4 anni fa - LinkIl mondo degli appassionati del vino è davvero variegato. C'è chi l'enoteca non sa nemmeno come è fatta e compra il vino al supermercato, con i propri criteri altrettanto variegati. C'è l'esperto che cerca le chicche, e quando le trova le compra dove le ha trovate. C'è il wine lover, che gira per fiere e segue i wine blog, ogni tanto un giro per cantine, a cui piace parlare con l'enotecaro (ed è un valore aggiunto). Assaggia, ne compra una bottiglia, e poi magari si va a vedere altre etichette analoghe. C'è quello che entra in enoteca solo per fare un regalo ad un amico. E poi, di una etichetta che se ne vendono 3 bottiglie l'anno, insomma l'enotecaro ci deve campare, con quel che vende. I gruppi degli enoappassionati sono tanti, i canali di acquisto sono tanti. Si usa quel che in quel momento è più comodo. Altrimenti: perché in enoteca si e alla GDO no? Perché in enoteca si e in cantina no?
RispondiGiampiero Pezzuti
circa 4 anni fa - LinkL on line non e' meglio ne' peggio,e' solo l attivita' di chi scrive,che parla a fini di vantaggio personale.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 4 anni fa - LinkGiustoooo! Fortuna che ci sei tu che hai capito il succo del discorso
RispondiPaolo
circa 4 anni fa - LinkBerro finché vivrò! E sono certo, ripeto, certo, che vivremo più a lungo se continueremo ad acquistare esclusivamente buoni vini fatti di terra sole e aria buona. Rispetto... a chi produce uva sana e ne fa vino prestando attenzione a non avvelenare . La viticoltura affascina ma la conoscenza insegna. Vai... conosci... acquista ...poi fallo online o al negozio. Spenderò poco di più ma ... chi se ne frega Ciao
RispondiRACHELE LEVATI
circa 4 anni fa - Link... se sa di tappo in enoteca il vino lo cambi... cosa che nemmeno al supermercato.... on line cone si fa?
RispondiFabio
circa 4 anni fa - LinkUna settimana fa all'Esselunga: Vernaccia di San Gimignano "gassata"... dopo l'assaggio sono subito corso al super che - prontamente - si é scusato e mi ha rimborsato. Nota Bene: oltre alle scuse, la spiegazione: <>. Nota di merito per l'onestá dimostrata nel caso del mio vino vittima di "rifermenta ione". Ora mi chiedo peró: se invece di una bottiglia da 10€ avessi comprato un vino da 100 o più €, é normale che in GDO non ci siano "cave" oscurati e climatizzati?
RispondiDomenico
circa 3 anni fa - LinkIl vino online costa di più. Sempre
Rispondi