Vinexpo 2009 | “Italiani brava gente” o “parassiti economici”?

di Antonio Tomacelli

“Paralisi della giustizia” è un termine intraducibile per i francesi. Strano a dirsi ma Oltralpe i giudici emettono sentenze, obbligandoti oltetutto a risarcimenti dolorosi. Ne sa qualcosa la società Italissima della signora Anna Serio, recentemente condannata dal tribunale di Bordeaux per concorrenza sleale nei confronti del Vinexpo, la manifestazione enologica che si svolge ogni due anni nella capitale del vino francese.

Tutto accadde nel 2009 ma, forse, è il caso di rinfrescarvi la memoria: durante la Biennale del vino, Italissima allestì un padiglione zeppo di cantine italiane all’ingresso della manifestazione ufficiale. Gli organizzatori del Vinexpo non la presero bene e tentarono di boicottare in tutti i modi Les Italiens, accusati di “parassitismo economico”. Insomma, così appiccicati alla fiera principale, le aziende italiane sfruttavano l’organizzazione francese senza pagare il dazio delle spese di iscrizione. “Non è solo una tenda, è un mostro, visibile a grande distanza e così vicino a noi da essere confondibile. E’ chiaro che vogliono approfittare di Vinexpo, senza pagare” dichiarò all’epoca il direttore Robert Beynat e tutti i torti, francamente, non li aveva. Finì a botte e la signora Serio fu medicata in ospedale dopo una violenta lite con il direttore marketing del Vinexpo, Jean-Francois Ley, reo a suo dire,  del furto con destrezza di sei pallet di vino e specialità alimentari di proprietà Italissima.

La querelle è finita in tribunale e, come dicevamo, i giudici hanno di recente emesso la sentenza: Italissima è stata condannata al pagamento di 150.000 euro per concorrenza sleale nei confronti del Salone francese e, naturalmente, non potrà ripresentarsi con i suoi padiglioni durante le prossime fiere. Prima di applaudire la corte però, fermatevi un momento a pensare: se applicassimo lo stesso criterio in italia, che ne sarebbe di tutte le manifestazioni che ruotano intorno al Vinitaly? Villa Favorita e Vino Vino Vino, per dire, che fine farebbero?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

19 Commenti

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

Non si possono mettere sullo stesso piano Italissima, che era situata proprio vicino allo spazio che ospitava Vinexpo e Villa Favorita e Vino Vino Vino che sono organizzate a decine di chilometri di distanza. Qui non si configura nessun reato di concorrenza sleale

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RAMPAVIA

circa 13 anni fa - Link

Indubbiamente si tratta di ipotesi diverse. Tuttavia anche nei casi delle mostre dedicate ai vini naturali è evidente che si tende a sfruttare l'effetto trainante di Vinitaly. Qualche dubbio sulla correttezza degli organizzatori di questi eventi si può nutrire e quindi un eventuale ricorso al giudice non è detto che sia in partenza destinato ad essere respinto.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

ma quale "ricorso al giudice", non diciamo bischerate! Per le rassegne dei produttori di vini naturali, biologici, biodinamici o come diavolo volete chiamarli, non v'é alcun serio motivo di parlare di "parassitismo economico"!

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RAMPAVIA

circa 13 anni fa - Link

Sempre le solite pacate risposte del sig. Ziliani. La mia, ma vedo che non ha compreso, era, ovviamente, solo una ipotesi di scuola.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

va bene Rampavia, andrò a scuola di bon ton da lei... Vuole che le ricordi alcuni suoi "simpatici" interventi, molto poco bon ton, altrove... ?

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RAMPAVIA

circa 13 anni fa - Link

Questa non è certo la sede appropriata. Comunque faccia come crede ma dubito che a qualcuno interessi confrontare il suo grado di educazione con il mio.

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Roberto Bosticco

circa 13 anni fa - Link

ricordo che la manifestazione "parallela" italissima fu un flop. aziende partecipanti che ben conosco vennero da me all'interno di vinexpo per controllare i flussi di visitatori, che da loro erano davvero scarsi. in effetti le manifestazioni si confondevano, al punto che qualcuno credeva di dover entrare a vinexpo per accedere a italissima, poi non ci riusciva e rinunciava; inoltre furono boicottati in maniera pesantissima. non so se i pallets di vino furono sottratti, sicuramente non arrivarono per l'apertura e parecchi produttori non avevano nulla da offrire. e parecchio altro. non entro nel merito legale, che non è il mio. mi spiace per la condanna, questo si. e per come andarono le cose durante la manifestazione. dico solo che siamo in tanti un poco stanchi di dover accettare regole espositive che non sentiamo più nostre, per non parlare dei costi dai ritorni davvero quantificabili in modo incerto. ma abbiamo poche alternative, e quando ci proviamo spesso non finisce bene; produttori importanti che rinunciavano a vinitaly a favore di manifestazioni parallele, stanno tornando a verona alla chetichella ed in silenzio, di sicuro non contenti di doverlo fare. perchè non proviamo qui a dare nuove idee o spunti per migliorare le cose. iniziando dalle cose principali: ancora troppi visitatori di vinitaly che disturbano e non c'entrano nulla col nostro lavoro. oppure i costi ormai davvero alti, e parlo degli spazi espositivi nudi, e dei biglietti (per un piccolo produttore solo vinitaly può costare 20 o 30 centesimi a bottiglia...). ne abbiamo pensate tante, non siamo riusciti a farne nessuna. quindi?

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kenray

circa 13 anni fa - Link

giusto su vinitaly volevo avere qualche commento. ci sono stato da visitatore nei giorni dedicati ai professionisti. cosa non mi è piaciuto. - non si possono comprare bottiglie di vino. male. malissimo. mettete un tetto di 1 bottiglia per espositorew ma vendete qualcosa. almeno rientrate dalle spese. - è una fiera one shot (perchè non ripeterla ad ottobre ?) (forse i costi sono troppo alti e le aziende sono economicamente asfittiche ma non esserci dovrebbe vuol dire non esistere, corretto?) - se non sei un addetto ai lavori gli espositori ti guardano in cagnesco (brutti pirla chi ve lo compra il vino se non queli come il sottoscritto? caragrazia che vengo da te ad assaggiare il tuo prodotto e non vado da altri) - la qualità egli stuzzichini è penosa - nessuno mi ha invitato in cantina - esci ciucco alle 4 di pomeriggio - non si pososno assaggiare i vini top se non raccomandati da dio, datemi la possibilità di comprare un carnet di biglietti assaggio che me lo spendo negli stand che più mi aggradano (coglionazzi e senza un minimo di iniziativa)

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Se non sbaglio e se non avevo - a suo tempo - capito male, Italissima era nata con l'obiettivo o l'intento di sottrarre espositori (italiani) e visitatori (interessati all'italico vino) a Vinexpo (magari con il pretesto di valorizzare di più i nostri vini in un frangente non proprio sereno. Anche l'allocazione a ridosso di Vinexpo pareva (dalle descrizioni e dalle foto, io non ho visto personalmente) piuttosto provocatoria. Il fatto che sia risultata un flop parla male di altri aspetti, ma non è questo il punto. Ben altra è la posizione delle manifestazioni corollario di Vinitaly, che ne sono appunto un ... corollario! Che la infoltiscono, mostrando un volto del vino che a Vinitaly si perderebbe invece nel calderone - interessante e piacevolissimo, tuttavia immane - dell'universo vino. Per fare un paragone corretto con Italissima, proviamo a immaginare i francesi che organizzano un mega tendone di fronte a Vinitaly, cercando di sottrarre espositori francesi a quest'ultima...

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RAMPAVIA

circa 13 anni fa - Link

Premesso che, personalmente, da tanti anni disertao Vinitaly per andare alle mostre dei vini naturali, la mia opinione (già accennata sopra) è che comunque, mettetela come volete, si vuole sfruttare l'effetto di richiamo della Fiera veronese. Certo non si piantano tendoni fuori dai cancelli, ma mi pare ovvio che organizzare Vini Veri, Vin Natur o altro, più o meno nelle stesse date del Vinitaly, significa approfittare del richiamo del Vinitaly per convogliare presso altre Fiere le massa di persone che si trovano vicino a Verona. Se questo sia corretto non spetta a me giudicare (chiaramente c'è di peggio) e credo che sia una cosa abbastanza consueta, tuttavia considerare quelli di Italissima come dei fedifraghi e chi organizza gli eventi mostrte vinnaturalistici delle verginelle mi sembra ridicolo.

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Verginelle nessuno, ovvio, tuttavia la 'concorrenza' può essere leale o sleale e quest'ultima reato è (era?)

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RAMPAVIA

circa 13 anni fa - Link

Lungi da me l'idea di polemizzare con lei: i suoi interventi sono sempre pacati, intelligenti e condivisibili.Mi deve però spiegare perchè se pianto una tenda vicino a Vinexpo è concorrenza sleale mentre se organizzo due o tre manifestazioni nelle stesse date del Vinitaly a distanza di 20/30 Km. è concorrenza leale. L'intento è uno solo: approfittare della notorietà della manifestazione principale (magari odiosa ed odiata) per presentare i propri prodotti (e venderli).

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Buonasera (grazie per il 'pacata': me lo rivendo). Penso che 'non essere d'accordo' non significa affatto 'polemizzare'! Sugli eventi che si svolgono attorno a un capostipite (come Vinitaly) con una storia e un'affluenza ormai codificate mi è capitato altre volte di dire la mia opinione. Provo a mettermi nei panni di un 'patron' di Vinitaly e credo che sarei contento che vi fossero altre manifestazioni così - mi passi il termine - 'targettizzate', in contemporanea e nei dintorni (e con un'affluenza così crescente). Lo sarei, a patto che ciò non mi togliesse 'aria', risorse, fama e visibilità; e soprattutto che non duplicasse quello che io già faccio. E' in quest'ultima frasetta la differenza con Italissima, che oltretutto, in terra cugina, in un contesto dichiaratamente concorrenziale (vi ricordate quei giorni?), sull'uscio dei rivali, ammiccava ai visitatori; tant'è che qualcuno ha scritto che si pensava che l'ingresso da una parte pagasse anche quello dall'altra... C'è invece un esempio - durante il salone del mobile, a Milano - di arricchimento dell'evento principale, da parte di altri, minori e talvolta in polemica (elegante) con il primo; e allora è tutta la città che brulica di gente interessata al design, in polemica talvolta con certi stili, certi filoni...e mi pare che sia quello che accade a Verona, durante i giorni di Vinitaly, con beneficio (credo) anche per l'indotto e i circostanti... Una cosa diversa da quell'Italissima. Mi pare.

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Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

Ma chi autorizzo' quelli di Italissima a "sostare" cosi' vicino agli espositori francesi?Avranno chiesto delle autorizzazioni o no? Avranno pur pagato qualchedazio o no?Cosa avevano dichiarato,padiglioni di mele annurche o di vino? Al di la' delle considerazioni su una giustizia piu' o meno efficace, rispetto alla nostra,non vi sembra una ritorsione contro "les italiens"?Fossi il loro avvocato cercherei di oppormi a questa sentenza.Forse sono troppo campanilista?

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Troppo campanilista!

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Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

Forse si,forse no.Prosit.

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Mara

circa 13 anni fa - Link

Eh no, io son convinta che il tendone sia stato tirato su nottetempo. Magari credevano di esser in India, dove se riesci a tirar su una casa in una notte, diventa legittima. L'avvocato potrebbe rivalersi sul sindaco di bordeaux, oppure fare una colletta presso gli espositori, i quali si rivarrebbero sui clienti alzando il prezzo di una bottiglia di 1 cent. L'onore sarebbe salvo e i profitti anche. Ne soffrirebbe solo ilposto dove ci sediamo, ma questa è un'altra lunga, lunghissima storia.

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Michele Braganti

circa 13 anni fa - Link

mah..... ci sono aziende a Montalcino che fanno nello stesso giorno di benvenuto brunello manifestazioni parallele a 30 metri...30... dal tendone della manifestazione........alcune di questa aziende non sono piu' socie del consorzio......alcune di queste aziende partecipano a manifestazioni collaterali anche al vinitaly......ora, anche secondo me non si puo' ravvisare alcun tipo di danno.....semmai una mancanza d'eleganza quello si.......la definirei furberia e ipocrisia spicciola........."non sposi la filosofia di questo o quel consorzio...??...idem per le fiere..??...bene benissimo.....libero di non partecipare........ma se partecipi a un evento collatterale simile in tutto e per tutto gli stessi giorni, a 10 metri o 10 km di distanza..,poco importa,...con l'arroganza di definirti "diverso" dagli altri bischeri che invece spendono il doppio (perche' nella quota e' anche compresa la spesa per portare e ospitare giornalisti buyers ecc).....beh a Firenze si dice e tu' sei un succhia ruote....

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