Il vino fa cantare | Che bevono i cantanti a Casa Sanremo

di Fiorenzo Sartore

Un oscuro informatore nottetempo fa scivolare una busta sotto la porta della stanza cablata intravinica. Contiene una pic presa alla Casa Sanremo, con gli sponsor vinosi: che berranno mai i cantanti al Festival? Sparato in primo piano c’è un prosecchista (evvai, approviamo). C’è un consorzio, un promoter parastatale, ma per il resto intravedo logo oscuri e nomi arcani: che il cielo mi fulmini se ne conosco mezzo. Non mi resta che l’internez per saperne di più.

Bortolin Angelo [link] fa Prosecco a Valdobbiadene ed ostenta un ricco medagliere guadagnato all’ultimo Vinitaly. Desiderio Bortolin, attuale lìder maximo, è pure blogger. Un prosecchista bloggarolo, quasi quasi approvo incondizionatamente.

Iembo Vigneti [link] produce un bianco, un rosso ed un rosato Calabria IGT. Un po’ vaga come denominazione, i miei amici enotaleb chissà che diranno. In compenso “nel 2010 l’azienda entra ufficialmente nel mercato” ed io mi sento un po’ meno in colpa. I vini, per amore della coerenza, si chiamano “Nato ieri”.

IGreco [link] sono invece più risalenti: “La Famiglia Greco è da generazioni una famiglia di frantoiani proprietaria di centinaia di ettari ulivetati e produttori di uva, proprietaria di una vasta Tenuta viticola nel cuore della produzione del vino Cirò”. Cerco di non pronunciare il nome aziendale alla mac-addicted (ai-greco).

Il Poggio [link] nella sua home esibisce (invece) i premi alla Douja d’Or. “Aglianico e falanghina, due nobili vitigni del sud per una produzione viticola eccelente (sic)”. Bel claim. Comincio ad impensierirmi: che è questa prevalenza del sud?

Amedeo Castelluccio [link] ha la lunga qualifica di “azienda agricola vitivinicola”. Mi intriga, sta nel Parco del Pollino e i vini di quell’area mi mancano. Extra bonus, sono bio, e non serve dire altro. Va be’, ormai è chiaro, i vini del sud Italia spadroneggiano al 62° Festival di Sanremo.

Forse il trionfo dell’enologia meridionale è opera del promoter Squisiterre, del quale cerco ovunque una home aziendale senza successo – anzi, chi la trovasse, lauto compenso. Leggo qualcosa su Sannio Portale: “Il progetto è il primo step di un’accurata strategia di marketing territoriale che Stregheventum (società cooperativa di quindici membri a prevalenza femminile con diverse professionalità: operatori culturali, esperti di grafica, giornalisti, analisti, interpreti e P.R) ha elaborato per promuovere le bellezze architettoniche, paesaggistiche, ambientali e le produzioni tipiche del Sannio”. Stregheventum ha una home defunta ed una pagina Facebook che la definisce “Nata da un incantesimo” (si capisce, stanno a Benevento). Insomma largo al sud, anche se per qualche caso ha trovato uno spazio, unico outsider, il mio amato Montecucco, che è toscano, col suo Consorzio.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

3 Commenti

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Il fermentatore

circa 12 anni fa - Link

I montecucco ad ieri non si sono visti, il prosecco non e' male (il mio vino preferito della rassegna), i calabresi non mi esprimo, ma il cestino con il bicchiere (di plastica!) pieno parla per me. Non vi dico le marche degli spirit per la preparazione dei cocktail ma sappiate che il rum fantasia di trentennale memoria era etichetta più famosa e fascinosa. Comunque per essere li' tutti pagano, l'agenzia che organizza casa Sanremo e' campana...

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esp

circa 12 anni fa - Link

che il rum fantasia di trentennale memoria Diciamo anche sessantennale: la fiaschetta di Rhum di Fantasia con il tappo/bicchierino a vite di bachelite costava 100 lire...

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Tommaso Farina

circa 12 anni fa - Link

E il bello è che non è nemmeno rum.

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