Il Taglio per l’Unità è il vino che Umberto Bossi non berrà mai

di Alessandro Morichetti

Chissà come dev’essere l’enogastronomia italiana vista dall’estero in questi giorni. Pensavo che col menù pacchianamente italiota – pasta al pomodoro, timballo tricolore, gelato al pistacchio – offerto da Berlusconi alle sue compagne di merende avessimo toccato il fondo ma sbagliavo. Il Taglio per l’Unità sarà presentato domani al Merano WineFestival ed è un “rosso tricolore” che intende celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia assemblando 30 vini da 20 vitigni autoctoni rappresentativi dell’enografia nazionale. Artefice della cuvée, prodotta in 150 magnum che verranno donate al Presidente della Repubblica, è Roberto Cipresso, enologo italiano di fama internazionale.

Non dico che vorrei essere Giorgio Napolitano per scolarmi in santa pace una superboccia del bibitone patrio ma la curiosità dell’enofilo sorge spontanea. Come sarà mai un blend che tiene insieme Argiano e Salvo Foti, montepulciano, nebbiolo, barbera e aglianico? Ad essere sadici, è proprio il vino apolide che infilerei in una bella degustazione alla cieca per sentire gli spropositi che vengono fuori, robe tipo: “chiaro, lo 0,002% di fumin si percepisce nitidamente”, o anche “sentilo, sentilo come scalpita il terroir italico”. Quanto a me, l’unica cosa che garantisco è la possibilità di scovare tracce di Kurni pre-fillosserici sfidando qualsiasi analisi al Carbonio 14.

[Etichetta realizzata dall’artista di Montalcino Annibale Parisi]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

14 Commenti

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Di altri tagli fantasiosi non ce n'era proprio bisogno. In questo caso poi e' evidente che si vende (e cara) l'etichetta. D'altronde il nostro e' un Paese pieno di souvenirs per turisti.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Avrei un taglio di Passerina da piazzare. C'e' nessuno che mi fa un'etichetta Bunga Bunga?

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Fabio Cagnetti

circa 13 anni fa - Link

Forse non tutti sanno che... fu già fatto nel 1961. L'enologo incaricato fu il Prof. Giovanni Russo e il blend di 380 vitigni fu denominato "Vino pazzo". Non è impossibile trovarne qualche bottiglia in giro, il valore commerciale è pressoché nullo. Mai assaggiato.

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Cantinetta

circa 13 anni fa - Link

Bella l'etichetta ma il sapore?????

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Ivano Antonini-EnoCentrico

circa 13 anni fa - Link

Altro esemplare è stato "L'insieme" prodotto da Selezione Fattorie. Era un blend di vini rossi distribuiti dall'azienda di Formigli. C'era la Barbera di Altare, il Sangiovese del Poggiolino e di quello di Villa Cafaggio, mentre un tocco "esotico" era dato dal Patriglione e dal rosso di Salvatore Murana. In cantina ho ancora due magnum, credo che l'anniversario della Repubblica sia un giusto pretesto per tirargli il collo. Magari in abbinamento ad un piatto di...banane! :-)

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Fiorenzo Sartore

circa 13 anni fa - Link

ma e' un altro "insieme" diverso da questo? http://www.linsieme.org/web/chisiamo.asp allora ce ne sono due con 'sto nome.

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Ivano Antonini-EnoCentrico

circa 13 anni fa - Link

In teoria sì... Anche se, quello di Formigli è stato commercializzato solo nel 2000 in occasione dei 10 anni di Selezione Fattorie ed era riservato solo ai clienti di SF, mentre quello prodotto da Altare & Co. veniva fatto tutti gli anni. Ci poteva comunque essere un nesso, in quanto i vari "Insieme" langaroli venivano distribuiti dallo stesso Silvano. Sono andato a recuperare la bottiglia e mi sono accorto che in etichetta è scritto Linsieme senza apostrofo. Sono stati prodotti 2.265 magnum e credo che l'assemblaggio fu fatto da Giacomo Tachis e che le barriques riposavano all'interno della cantina di Villa Cafaggio. Mi sono accorto di aver scritto erroneamente il vino rosso di Murana che nel 2000 non veniva ancora prodotto.

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Nic Marsèl

circa 13 anni fa - Link

A Roberto Cipresso, dopo il suo "romanzo del vino", posso perdonare (quasi) tutto.

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Ma qualcosa del genere, sempre con propositi più che nobili, non l'ha appena fatto un certo James Suckling? e noi non l'abbiamo forse massacrato con fine ironia e disprezzo? Per essere proprio politicaly correct dovremmo riservare lo stesso trattamento a Roberto Cipresso e al suo "minestrone celebrativo"

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antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Qualcuno vi sta forse trattenendo? :-)

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Dalle risate, nessuno. Ancora un po' di basilico, uno spicchio d'aglio e altri 35 vitigni autoctoni e quasi quasi ci siamo...

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antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Ma imbottigliare del tavernello no? più rappresentativo dell'unità d'Italia non c'è

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Roberto Cipresso anni fa era considerato uno delle giovani leve più promettenti nell'enologia italiana, poi si é perso dietro a progetti ambiziosi, alcuni riusciti, altri meno. E' un tecnico preparato, a mio parere a volte superficiale e a volte troppo interesaato a lasciare la sua "impronta" nel vino piuttosto che fare solo da catalizzatore fra il vitigno, il territorio e il produttore. Non é il solo fra i nuovi enologi a volersi occupare anche di marketing, informazione, commerciale e non é neanche dei peggiori. Di persona é molto disponibile e anche attraente nel suo entusiasmo, lo stesso entusiasmo che lo ha convinto a firmare questo vino "tricolore", che mi sa tanto di "convention all'americana". Non si poteva invece regalare al Presidente una, due o tre bottiglie vecchie di 150 anni? Ci saranno pure da qualche parte, un Barolo, un Marsala o che so io, mica se le saranno bevute tutte i Savoia?

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Fabio Cagnetti

circa 13 anni fa - Link

Marco de Bartoli dovrebbe ancora avere a listino il 1860.

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