Il mio umore spiegato con tre vini rossi

Il mio umore spiegato con tre vini rossi

di Angela Mion

Gli “specializzati del vino” non ci parlano mai di bottiglie evocative, di simpatia, etichette belle, produttori che ci possono andare più o meno a genio. Non parlano di giornate storte, malumori, degustazioni laterali, giorni della settimana, copertine di libri.

Per me, invece le bottiglie sono più o meno come i libri. Non trovo grosse differenze emozionali nel girare ore e ore in una libreria o nel girare ore e ore in un enoteca. Ci posso perdere lo stesso tempo, prendere in mano tutte le bottiglie come tutti i libri: peccato per il prezzo.

E quante volte capita di comprare un libro per un titolo o per una copertina che ci piace, a me capita spesso.

E certi vini finiscono a casa mia nella stessa maniera. Magari non conosco il produttore ma la bottiglia porta un nome o un etichetta che mi trasmette qualcosa e ti immedesimi già in quel vino e nel momento in cui lo berrai.

Così ho allineato tre etichette a tre momenti. Condivisibili o no.

TPS, Temporaneo piacere dello spirito – Marco Buvoli – Rosso.
Era un giovedì sera, rientrata in casa alle nove, stanca e con addosso quel bisogno di un momento consolatorio e rilassante, di una cura allo spirito appunto. Così mi è venuta in mente quella bottiglia: ho pensato non ci fosse momento migliore per aprirla. Un Temporaneo Piacere Dello Spirito, di quello avevo bisogno. Così è stato.

Il TPS non è il vino di punta di Marco Buvoli, non perché non sia ben riuscito sia chiaro ma sappiamo che il suo cavallo di battaglia, il suo lavoro meraviglioso è col Pinot Nero, che vinifica col mistero della Borgogna in rosso e in champenoise seguendo i dettami di Selosse in bollicine che vanno a nozze col cugino champagne e lavorano nell’evoluzione e nell’eleganza magistrale del pinot noir. Non aggiungo altro ma ci tornerò perché la sua crescita è continua, progressiva ed emozionante (Intravino ne ha già scritto).  Il TPS è un vino che produce in poche bottiglie, una vigna di Syrah che ha dietro casa e un 15% di merlot che sono un paio di filari dello stesso campo. Le bottiglie sono gran poche: chi primo arriva meglio alloggia. Quella sera lì il suo TPS è stato davvero un Temporaneo piacere per lo spirito.

Tristo, Cantina Marco Merli – Rosso.
Eccolo qua, Marco Merli. Giovane produttore umbro e quanto mi piacciono i suoi vini e le sue etichette. Bottiglie che viaggiano veloci e con piacere, bottiglie che ti viene voglia di riprendere, riaprire, regalare. Prezzi corretti, bevute che non devi sbattere la testa contro al muro per capirci qualcosa.

Tristo. Ma voi non siete mai tristi? Boh, sarà che sono femmina (mi salvo così) ma io ogni tanto marco male.

Conosco il mio primo Tristo in Enoteca da Severino a Padova, la mia biblioteca preferita in zona, e penso che quel trebbiano fosse meraviglioso. Una macerazione che si vedeva nel colore e si sentiva nel corpo e nella  confidenza col frutto. Ho pensato fosse una bottiglia da comprare per un momento giusto.

Poi è arrivata la prima domenica uggiosa dopo l’estate, quelle domeniche a pranzo che ti senti per l’appunto un po’ Tristo e la cosa migliore da fare è svenire sul divano fino al giorno dopo. Così ho pensato fosse arrivato il momento per cedere la parola a lui, il trebbiano di Marco Merli. Decisa e convinta lo apro senza particolare attenzione, lo verso e……no! E’ rosso!

Così scopro che il Tristo c’è anche rosso. E lo assaggio subito: il vino perfetto. Frutto e piacevolezza ma affatto banale. Di quelli che ne potresti bere una cassa. Il colore è vivace, scarico di un bel rosso brillante e un profumo di grazia e piacere che subito ricordano una bevuta carbonica di Grenache del sud della Francia. In macerazione carbonica Sangiovese e Merlot. Va giù che è un piacere e se ti senti Tristo è solo perché è finito.

Perdersi E Ritrovarsi, Podere Veneri Vecchio – Rosso
Capita di perdere il filo e poi ritrovarlo. Capitano giorni in cui ti mancano persone e cose, giorni in cui chi ti conosce sa che non ti deve neanche guardare – e queste sensazioni le ritrovi anche in una bottiglia di vino che pare lì ad aspettarti e leggerti nel pensiero. Raffaello Annichiarico è un produttore ligio ai dettami del non interventismo nella terra del beneventano, il suo vino proviene da un unico vigneto se non sbaglio a piede franco; uvaggi autoctoni: Aglianico, Barbera del Sannio, Piedirosso, 35 giorni sulle bucce.

La bottiglia è lì che ti aspetta per farti ragionare perché lei stessa non ti da ragione. Tu immagini di trovare qualcuno paffuto a braccia aperte che ti aspetta ed invece ad aspettarti sono una freschezza e una sapidità inaspettate. Un vino che ti sa rimettere nella giusta strada con la sua perfetta sincerità. Elegante e per niente scontato: un sorso che fa fermare e riflettere, quasi severo ma dall’animo gentile e per niente banale. La strigliata che ti ci voleva.

Capito? Perdersi e ritrovarsi.

È pura casualità che siano tre rossi. O ci devo riflettere anche qua? Mi darò alla cabala, come sommelier meteoropatica sono un disastro.

 

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Angela Mion

Veneta, classe 1981, studi giuridici e azienda di famiglia. La svolta cubista arriva quando ormai maggiorenne incontra il vino: Sommelier, Master Alma-Ais ed altre cose in pentola. “Vin, avec toi on fait le tour du monde sans bouger de la table”. Bucolica e un po' fuori schema con la passione per la penna, il vino, il mondo e la corsa. L’attimo migliore? Quello sospeso fra la sobrietà e l’ebbrezza.

7 Commenti

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Danilo

circa 5 anni fa - Link

Ciao Angela, ti segnalo che nel dialetto perugino Tristo ha una sfumatura diversa di significato: viene usato per dire cattivo, stronzo, spietato, cinico. La scelta di Merli credo sia più vicina a questa lettura piuttosto che a un naming autolesionista.

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angela

circa 5 anni fa - Link

Ohi Danilo Devo studiare un po’ di perugino mi sa! Adesso in compenso ho la bottiglia giusta per la serata cinica 😅

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Damiano

circa 5 anni fa - Link

Anche grintoso, caparbio. Soprannome di Marco durante le partite di calcio.

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Franco

circa 5 anni fa - Link

Perdersi per poi ritrovarsi... così come affettivamente chiamiamo, gli amici e io, i momenti di trip in acido ascoltando i truckfighters... o quando ti addormenti con uno spinello acceso, ti svegli e non sai più chi sei e perchè, ma alla vista della preziosa torcia rinvieni e godi per non averla ancora finita... al prossimo colpo ci aggiungiamo sta boccia! Pace e bene

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Monique Salotti

circa 5 anni fa - Link

Lavoro nel mondo del vino... ma devo dire che acquisto tantissimo d'accordo con il nome oppure il packaging...

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Siro

circa 5 anni fa - Link

Non è male l’etichetta del Tavernello, prosit!

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angela

circa 5 anni fa - Link

Potrebbe essere un commento molto attento. N 1 il numero da cui ogni cosa ha origine. Siro, per una serata romantica low cost. Prosit!

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