Zaia e il Lodo Prosecco

di Antonio Tomacelli

Immagine 5Non c’è niente da fare, certe notizie hanno il suono di una moneta falsa. Prendi ad esempio le ultime dichiarazioni di Zaia al mensile Quattroruote: “Chi beve due bicchieri di vino non può essere considerato ubriaco”. Con chi se la prende il Ministro? Chiaro, con l’ultima (l’ennesima) proposta di legge del SUO Governo che ha deciso tolleranza zero per i neopatentati. Dice ancora Zaia che “è in atto una criminalizzazione del vino che sta uccidendo uno dei comparti più pregiati del Made in Italy”. Tutto bello, tutto giusto, ci mancherebbe altro. Dove la moneta suona falsa è quando Zaia dichiara che il limite attuale di 0,5 per cento di alcool nel sangue, corrispondenti a un paio di bicchieri di spumante, è più che sufficiente per i giovani alla guida. Eccola lì la parola chiave: spumante, o, per essere più chiari, Prosecco, ovvero il vino più amato e consumato dai giovani. C’è bisogno di aggiungere che il bacino elettorale di Zaia corrisponde grosso modo alla Doc Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene? Insomma, zero alcool per i neo patentati corrisponderebbe a un calo di vendite del Prosecco di qualche punto percentuale, diciamo dal tre al cinque per cento: scommettiamo che la stessa percentuale la perderà il ministro alle prossime elezioni?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

3 Commenti

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Maurizio

circa 15 anni fa - Link

La precisazione del ministro avrebbe anche senso, i divieti ventilati soprattutto per i neopatentati sono una risposta isterica al problema, proibizionismo spicciolo. Ma il sospetto che un veneto come lui, non possa dire altrimenti pena una perdita di consensi, è forte

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Franco Ziliani

circa 15 anni fa - Link

Ci sarebbe quasi da battere le mani, una volta tanto, al Ministro delle Politiche Agricole Zaia. Giusto il suo appello contro la criminalizzazione del vino sfociata nell’affermazione "Bisogna finirla di considerare ubriaco chi beve due bicchieri”. Peccato che per sostenere questa assoluta evidenza arrivi ad affermare che “Il limite attuale, 0,5 grammi di alcol per litro di sangue, è ragionevole”, cosa che non sempre è, e soprattutto che lo ritenga corrispondere a “due bicchieri di un vino che abbia non più di 11 gradi, diciamo uno spumante o un rosso non strutturato". Qui nella migliore delle ipotesi torna in gioco il “testimonial” dell’amato Prosecco, oppure un ministro delle Politiche agricole che ignora che oggi trovare un vino “che abbia non più di 11 gradi” è un’impresa, perché i 13,5, 14 gradi e più sono regola non solo tra i vini del Sud, ma tra vini toscani, piemontesi, veneti. Insomma, al Ministro Zaia urge un ripasso, oppure un corso accelerato di sommelier…

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La linea dell'inutile (Mauro)

circa 15 anni fa - Link

Non che apprezzi limitazioni di sorta ma una qualche regolamentazione andava fatta. E quindi andava impostato anche un numero che permettesse una applicazione uniforme della regola. Non sono quasi mai tornato a casa a rimorchio della mia auto "che meno male che sapeva la strada", pero' adesso rispetto il limite e quando voglio strafare esco in bicicletta (!). Sulla valenza politica dello Zaia pensiero: non vedo scandali, ogni politico esprime con piu' alta priorita' gli interessi della parte del paese che lo ha eletto, e mi va bene. Cosi' non fosse suggerirei di prenderli tutti a Roma i politici, con notevole risparmio sui viaggi. Due bicchieri, tre bicchieri: e' gia' stato piu' che dibattuto, dipende dal metabolismo di ognuno di noi, dalla cena e blablabla. Punterei a controlli piu' mirati e magari prima che "l'ubriaco" si metta al volante, il valore di deterrenza sarebbe piu' elevato.

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