Il fuoco sta distruggendo le cantine in California

Il fuoco sta distruggendo le cantine in California

di Salvatore Agusta

Torniamo a parlare nuovamente di incendi in California.
Negli ultimi 50 giorni, sia in California che nello stato dell’Oregon si sono susseguiti diversi allerta incendi con piani di evacuazione suddivisi su 3 livelli. Ad oggi si contano oltre 50 mln di acri arsi suddivisi nei tre stati principali della west coast, California, Oregon e Washington.

Non si tratta solo di vigne, ma tenuto conto dell’economia della regione, queste sono le più colpite. Per via del forte vento, si è diffusa una spessa coltre di fumo e fuliggine in tutta la regione, ben oltre le zone di fuoco, costringendo milioni di residenti a scappare dai cieli bui e dall’aria fortemente inquinata.

Per fortuna le prime pioggie hanno placato la furia distruttiva dei roghi.

Secondo gli studiosi, la California ormai rappresenta uno scenario naturale per ciò che concerne il tema degli incendi catastrofici e ogni anno sarà sempre peggio. I dati forniti dalla Nasa sono sconcertanti; infatti, come accade ormai da diversi anni, durante questa ondata di incendi vengono fatte delle rilevazioni satellitari per identificare con precisione il calore emesso dagli incendi; tale dato aiuta a prevedere la potenziale capacità di espansione. Ebbene, quest’anno le temperature raggiunte hanno sbaragliato ogni record.

Sull’origine degli incendi è alquanto complesso investigare, tuttavia sempre più spesso gli stessi vengono provocati da piogge di fulmini, oggi più frequenti anche per via del cambiamento climatico.

Appare paradossale che proprio in California, alcuni dei più grandi incendi di quest’anno hanno invaso aree già bruciate negli ultimi anni, minacciando nuovamente i fragili ecosistemi. Come accennato in precedenza, il livello di alta emergenza si è esteso anche su zone appartenenti allo Stato dell’Oregon e di Washington, dove poche settimane fa gli incendi hanno bruciato aree intatte per decenni. Secondo il governatore dell’Oregon, Kate Brown, diverse città sono state “sostanzialmente distrutte”.

La vendemmia 2020 è destinata a saltare.
Craig Becker di Somerston Estate racconta che a St. Helena sul finire dell’estate le tempeste di fulmini erano all’ordine del giorno.
Gli incendi originati da queste hanno danneggiato tutta la zona, bruciando i campi e affumicando la restante vegetazione.
Il fumo denso ha rovinato l’uva la quale ha assunto un forte sapore di cenere. Ciò accade perché Il fumo contiene dei composti che si legano alla buccia dell’uva e vengono assorbiti nel frutto.

L’aroma si sprigiona durante il processo di fermentazione e invecchiamento, generando nel vino un sapore più cinereo. In generale, i vini rossi tendono ad essere i più colpiti, specie quelli con la buccia fine, tipo la varietà pinot noir .

Il mese scorso Lamborn Family Vineyards ha annunciato che non produrrà l’annata 2020 dopo che l’incendio del LNU Lightning Complex ha soffocato le sue viti. Il vigneto produce circa 1.800 casse di vino all’anno con uve coltivate su poco meno di 9 acri.
“Il frutto ha un sapore buono se lo raccogli dalla vite, ma il problema è che la macchia di fumo si manifesta solo dopo la fermentazione”, ha detto Brian Lamborn, che gestisce il vigneto con i suoi genitori e fratello.

“Il nostro enologo ha fatto un po’ di micro fermentazione della frutta proveniente da diverse sezioni del vigneto e c’era una nota di fumo costante e misurabile.”
Lo stesso ha continuato: “abbiamo giacenze di magazzino che potranno coprire i prossimi anni ma è il 2023 che sarà davvero problematico”, ha detto, riferendosi all’anno in cui sarebbe stata venduta l’annata 2020.

“Quando sei nel business della vendita di vino e hai un anno senza vino da vendere, è un grosso problema per una piccola azienda vinicola come noi. Con l’intera pandemia in corso, e ora gli incendi, il mondo del vino californiano ha davvero sentito il colpo “.

Gli incendi violenti hanno colpito davvero tanti produttori ed è ancora presto per capire quali saranno i verdetti finali.
Tuttavia, qualcuno ha già preso delle decisioni al riguardo. L’enologo di Ron Rubin, dopo 15 anni di attività presso la citata cantina, ha preso la durissima decisione di lasciare il suo posto dopo aver perso per due anni consecutivi la casa, a causa di un forte incendio.

Cervantes Family Vineyards ha rinunciato alla vendemmia 2020, mentre i vigneti di Cornell Winery sono stati quasi del tutto distrutti, pertanto il mercato riceverà soltanto le annate 2017, ‘18 e ‘19 in attesa della prossima vendemmia che non avverrà certamente prima del 2026.

Una vera e propria tragedia.

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Salvatore Agusta

Giramondo, Francia, Lituania e poi Argentina per finire oggi a New York. Laureato in legge, sono una sorta di “avvocato per hobby”, rappresento uno studio di diritto internazionale negli Stati Uniti. Poi, quello che prima era il vero hobby, è diventato un lavoro. Inizio come export manager più di 7 anni fa a Palermo con un’azienda vitivinicola, Marchesi de Gregorio; frequento corsi ONAV, Accademia del Vino di Milano e l’International Wine Center di New York dove passo il terzo livello del WSET. Ho coperto per un po’ più di un anno la figura di Italian Wine Specialist presso Acker Merrall & Condit. Attualmente ricopro la posizione di Wine Consultant presso Metrowine, una azienda francese in quel di New York. Avevano bisogno di un italiano ed io passavo giusto di là. Comunque sono astemio.

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