Iggy Pop è la versione rock di Natalino Del Prete

Iggy Pop è la versione rock di Natalino Del Prete

di Antonio Tomacelli

Iggy Pop è la versione rock di Natalino Del Prete. Sicuro. Avesse prodotto vino invece che trascinarsi mezzo nudo su di un palco urlando “I am the passenger”, ora avremmo un negroamaro Salento Lust for life. E Natalino? Natalino no, non ce lo togli dalla vigna di San Donaci e non conosce Iggy Pop né conoscerà mai un palco ma, nonostante tutto, resta uno dei vignaioli più hard che io conosca.

Per chi non lo sa, è un produttore di vini naturali da prima che inventassero i vini naturali. Lui non sa cosa sia internet, se ne fotte di Facebook, schifa Instagram eppure ha migliaia di follower affezionati. È cult, underground e perfino Indie. Come Iggy, Natalino è un legno storto da cui non si può costruire niente di perfettamente dritto e i suoi vini, soprattutto in passato, erano disordinati, emotivi e commoventi come una performance dell’Iguana sotto botta. Ma, cazzo, avercene.

Durante un recente festival del vino, mi sono seduto al tavolo con Mina, la figlia di Natalino, e ho riassaggiato tutta la line-up aziendale. Questa la cronaca, viziata da frequenti applausi e ovazioni.

Anne, Salento Rosso igt Negroamaro 2016
Un succo di frutta detox alle more e prugne che scorre via senza spigoli e alcol. Il naso è tutto fichi e carrube, mandorle appena, ma tutto è fin troppo facile. Impressionante. 88

Il Pioniere, Salento Rosso igt Negroamaro e Malvasia nera 2016
La malvasia aggiunge al negroamaro un tocco dark, tra liquirizia e cioccolato. Poi scirocco, mirto e sole. Molto eccessivo, scomposto a tratti, ma è davvero un altro campionato. Senza regole. 90

Nataly, Salento Rosso igt, Primitivo 2016
Prugna, cacao, timo, ciliegia, notte. Moncherì, poi caffè, notte umida, naso che aspira iodio, mare che è là vicino, notte che non si dorme, notte inquieta di profumi. Non dormo, resto sveglio e bevo. 93

Jolly, Salento igt, Malvasia nera 2017
La liquirizia di legno, il caffè della mattina e le arance tutte sangue e succo. Poi alito di terra, muschio e i colpi di basso di Jaco. Profondo, lungo, come ogni abisso che si rispetti. 89

Sorso antico, Salento igt Aleatico 2017
Burro, zucchero e vaniglia. Solo una nota di mandorla in meno e staresti masticando un pasticciotto salentino. La nota di pasta frolla di questo passito è imperiosa e dolce, lascia poco spazio al resto in sottofondo. Beh, almeno sapete con che abbinarlo. 88

Io ho finito e qualcuno di voi, lo so, si sta chiedendo che fine ha fatto quel sentore di brett che ha sempre caratterizzato i vini di Natalino. Devo darvi un notizia: vi piaccia o meno, non c’è più. Sparito.

E, francamente, non ne sentirò la mancanza.

(Foto: Giuseppe Barretta)

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

4 Commenti

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Carolaincats

circa 6 anni fa - Link

Natalino e io ci siamo visti e subito innamorati, ma non parlando di vino, ma di libri. I suoi vini hanno un potenziale grandissimo, e ora con Mina possono solo migliorare sempre più. Gli voglio bene assai, a lui, a lei e ai vini.

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Hazel

circa 6 anni fa - Link

Natalino is the brett's poet. No brett no Natalino.

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andreuccio

circa 6 anni fa - Link

Non c'è più brett? ma veramente?

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Vincenzo busiello

circa 6 anni fa - Link

Nataly 2016. Ho aperto una bottiglia con grandi aspettative pet ciò che ha scritto Tomacelli. Purtroppo ho sentito tanta volatile.che non smetteva di crescere. Peccato

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