I can’t get no satisfaction. Cinquant’anni dopo
di Antonio TomacelliLa voglio. Qui. Subito. E appena sarà sulla mia scrivania affogherò due dita di whisky nel ghiaccio, poscia spedirò su Marte i subwoofer del mio stereo hi-fi (e ‘fanculo alle cuffiette). Sarà un volo epico, memorabile, che meriterà una colonna sonora d’eccezione: “Start me up” a palla per festeggiare i cinquant’anni dei Rolling Stones. Come farò a recuperare i 6.300 dollari per acquistare questa special edition della distilleria jap Suntori? Tranquilli, nessuna rapina, ho piazzato vincenti su ebay un paio di vinili di un vecchio gruppo inglese, the Beatles, e ora son qui che attendo fiducioso. Prima di lasciarvi voglio darvi un ultimo dispiacere: io, al concerto di Napoli, c’ero. Giusti trent’anni, e non ho ancora smaltito l’adrenalina.
2 Commenti
Giovanni Solaroli
circa 11 anni fa - LinkChe peccato: nessun commento illuminato ma forse i Rolling non tirano più come una volta. Tra le poche cose che rammento della mia adolescenza; il primo brufolo, e altre che non riporto, c'è anche il viaggetto in autostop a bologna da faenza nella primavera del 67, o giù di lì, appena quattordicenne, per vedere i Rolling. Cantarono poco e tornando a casa, per la prima volta provai l'invidia. Per le grida di quelle splendide coetanee all'indirizzo del sensuale Mick Jagger. Invidia che non provo per questa bottiglia di suntorio,anche se non difetta di appeal.
Rispondihendrix
circa 11 anni fa - Linktutto bene ma... nel whisky non ci puoi mettere il ghiaccio... il freddo ti chiude tutti gli aromi e i sapori!!!
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