I 13 paradisi del vino a New York (compra, bevi, mangia)

I 13 paradisi del vino a New York (compra, bevi, mangia)

di Salvatore Agusta

Non vi è alcun dubbio che New York rappresenti una delle principali città al mondo per ciò che concerne il vino, almeno sotto il profilo del consumo.

Mi piace immaginare la grande mela come un enorme wine store planetario, dove è possibile trovare di tutto e dove gli amanti del vino possono espandere i loro orizzonti verso ogni possibile direzione, tanto nello spazio quanto nel tempo.

Di fatto, per le sue vie vi sono più enoteche che panetterie, il che la dice lunga sulle esigenze dei newyorkesi, ma se siete di passaggio, e non avete più che una settimana a vostra disposizione, è meglio munirsi di una piccola lista per andare a colpo sicuro e garantirsi l’esperienza desiderata.

Sul punto vorrei offrire un paio di piccole premesse per aiutare il lettore a scongiurare inutili intoppi.

Primo: non limitatevi a controllare i siti web ma scrivete per tempo al wine store di turno; alcuni vini magari non sono ancora presenti nella lista ma sarà possibile per il manager recuperarli prima della vostra venuta; altri sono presenti in lista ma possono trovarsi in un magazzino refrigerato fuori città o comunque in un altro luogo non proprio vicino, ecco perché allora è bene avvisare per tempo ed evitare inconvenienti.

Secondo: prenotate i ristoranti. A New York, ma più in generale in tutti gli States, è spesso necessaria o gradita la prenotazione.

Ciò detto, ecco a voi un breve ma soddisfacente elenco di luoghi che se fossi in voi non mi farei scappare. Non vi nascondo che alcuni di questi richiedono un sacrificio economico non indifferente, ma la vita è cosí breve per fare gli spilorci, non credete?

Tra le enoteche più rinomate troviamo di certo al primo posto Acker Merrall & Condit. Si tratta dell’enoteca più antica degli Stati Uniti; situata nel Upper West Side di Manhattan, Il punto di forza di Acker è la loro vasta selezione di Fine & Rare, e per tali intendo bottiglie rare e pregiate provenienti sia dal vecchio che dal nuovo mondo. Da notare come i prezzi praticati da Acker siano forse tra i più competitivi della città, poiché loro attività principale consiste nella vendita all’asta la quale gli garantisce una grande disponibilità di bottiglie.

Non vanno poi dimenticati Sherry-Lehmann  che rappresenta un diretto concorrente di Acker e Chamber Street Wines. In particolare, Chamber ha una storia più recente che risale al 2001 ma ha presto conquistato una fetta importante del panorama newyorkese grazia alla sua massima dedizione verso i piccoli produttori e per i vini fatti in modo, per così dire, artigianale.

Per finire con le enoteche che contano, citerei anche Astor Wines dove l’offerta è davvero vastissima ed è possibile trovare veramente di tutto. Ognuno di questi store ha il pregio di trovarsi nelle vicinanze delle principali fermate della metro, dunque non difficili da raggiungere; niente male per coloro che non sono molto pratici negli spostamenti urbani.

Cambiando discorso e soffermando la nostra attenzione verso il mondo della ristorazione, la lista si fa un po’ più fitta. Voglio tuttavia premettere che si tratta di una mia top list personale ed aggiornata ad oggi; sicuramente ci sono e saranno ulteriori location valide da visitare, ma ricordate un paio di cose: questo articolo vuole essere d’aiuto per coloro che vengono a New York per un breve periodo e non hanno molto tempo a disposizione; due, per intenderci sulla vastità della scelta, solo a New York ci sono più ristoranti italiani che in tutta Palermo e Milano messe insieme.

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Cio’ premesso, tra i più rinomati in assoluto troviamo Marea , Del Posto  e Le Bernardin. In queste location lo staff, l’offerta gastronomica, la carta dei vini e lo stile degli interni sono decisamente over the top tanto quanto il conto che vi presenteranno alla fine, e non dimenticate di lasciare il 20% in mancia. La star di Marea è Francesco Grosso, Sommelier dal talento puro e più volte premiato durante la sua carriera. Il suo wine program prevede circa 700 bottiglie diverse; decisamente l’imbarazzo della scelta. Del Posto fa parte del gruppo Bastianich&Batalie sebbene molti di voi obietteranno che Giuseppino non sia un portento tra i fornelli, tuttavia sa bene gestire i ristoranti offrendo selezioni di piatti e vini decisamente fuori dal comune.

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Ovviamente nelle carte vino di questi primi due primeggiano i vini italiani, mentre presso Le Bernardin le selezioni sono più orientate verso il versante transalpino. Qui, un nome su tutti da ricordare è quello di Eric Ripert e la sua cucina francese interamente dedicata al versante ittico della ristorazione. Hanno collezionato cosí tanti premi e riconoscimenti mondiali che per citarli tutti ci vorrebbe un articolo solo dedicato a loro. Il wine director è Aldo Sohm, lo stesso che dopo i primi successi tra le fila di Le Bernardin ha deciso di provare una esperienza da solista, iniziando un progetto tutto suo, Aldo Sohm Wine Bar. L’idea di fondo era quella di riprodurre l’ambiente casual e raffinato del living del suo appartamento, il risultato è stato un successo prorompente. Aldo ci sa fare e oltre ai grandi classici, è in grado di sorprenderti con delle chicche ad esempio come Il Blanc Breze del Domanine Guilberteau, Saumur, Valle della Loira. Va pur detto che scendiamo ad una fascia di prezzo più accessibile e tenendo questo filone potrei aggiungere alla lista Terroir  con le selezioni di Paul Grieco.

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Altri due ristoranti di successo sono il pluri premiato Maialino  con una lista vini terrificante sia al bicchiere che alla bottiglia, curata da Jennie Guizio, wine director abbastanza noto nella scena del vino italiano a New York per via della sue esperienze passate, tra cui anche un piccolo periodo alle pendici del Vulcano più friendly d’Europa, sotto la guida del leggendario Salvo Foti.

Ragazzi, intendiamoci, sono ristoranti tematici che prediligono le principali cucine al mondo ossia quella italiana e quella francese, tuttavia prendete con le pinze i menù poiché si tratta pur sempre di rivisitazione a stelle e strisce di quello che mangiamo noi o i nostri cugini transalpini.

Menzionerei per completezza anche Rouge Tomate con una delle liste vino più grande al mondo, quanto meno per ciò che concerne lo Chenin Blanc e se siete curiosi di saperne di più qui vi allego il link diretto al pdf da scaricare (da PAURA!)

Chiuderei la lista con Hearth che presenta menù e carta vini per così dire “No Global” e Vinateria , considerato al top nella zona di Harlem anche per la sua suggestiva atmosfera jazz.

Dunque, per concludere, qualora vogliate inserire nella vostra vacanzuola newyorkese una location suggestiva o intraprendente, qui avete un paio di spunti da cui partire per regalarvi un qualcosa di particolare.

 

Disclaimer: Da qualche giorno Salvatore Agusta non lavora più da Acker Merrall & Condit, come indicato precedentemente.

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Salvatore Agusta

Giramondo, Francia, Lituania e poi Argentina per finire oggi a New York. Laureato in legge, sono una sorta di “avvocato per hobby”, rappresento uno studio di diritto internazionale negli Stati Uniti. Poi, quello che prima era il vero hobby, è diventato un lavoro. Inizio come export manager più di 7 anni fa a Palermo con un’azienda vitivinicola, Marchesi de Gregorio; frequento corsi ONAV, Accademia del Vino di Milano e l’International Wine Center di New York dove passo il terzo livello del WSET. Ho coperto per un po’ più di un anno la figura di Italian Wine Specialist presso Acker Merrall & Condit. Attualmente ricopro la posizione di Wine Consultant presso Metrowine, una azienda francese in quel di New York. Avevano bisogno di un italiano ed io passavo giusto di là. Comunque sono astemio.

7 Commenti

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Nelle Nuvole

circa 7 anni fa - Link

Niente da dire sui wine stores, a parte che ho qualche perplessità relativa alla loro superiorità numerica rispetto alle panetterie, o generici negozi alimentari. Per quanto riguarda i ristoranti solo un paio di cosette: a Del Posto ho mangiato da schifo qualche mese fa e siccome era una cena organizzata dal Consorzio del Brunello i vini li abbiamo portati noi e quindi non mi pronuncio sulla lista. Del gruppo Bastianich preferisco Babbo, che ha però dei ricarichi vergognosi sui vini, anche per New York. Uno dei miei posti preferiti per cena è Locanda Vini & Olii a Brooklyn, che in lista ha dei bei nomi interessanti, non solo italiani.

Comunque niente batte Bubba Gump Shrimp Company a Times Square, che non avrà una lista dei vini all'altezza e anche sulle birre ci sarebbe da dire, ma è un posto che consiglio a chi va a New York per la prima volta., dopo naturalmente l'Oyster Bar situato nella Food Court della Grand Central Station, dove in lista ci sono offerte diversificate per accompagnare una scofanata di ostriche.

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Vincenzo

circa 7 anni fa - Link

Sì interessante, ma ne mancano troppi molto noti. D'altronde impossibile metterli tutti.

Insomma, articolo con menzioni giuste, dove però mancano locali ed enoteche di pari livello (se non superiore).
Un esempio di enoteca? Vintry, al World Trade Center. Forse la più bella di NYC. http://www.vintryfinewines.com/nyc-store Un esempio di ristorante con carta dei vini eccezionale? Lincoln, 65th.
Un esempio di pizzeria con carta dei vini superba? Marta Manhattan. https://hub.binwise.com/restaurant/marta/list/wine-list.pdf&LocationID=459

Ciao.

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Antonio Tomacelli

circa 7 anni fa - Link

I commentatori servono anche a questo, a segnalare e completare un post. Grazie

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inkiostro

circa 7 anni fa - Link

Aggiungerei anche una segnalazione laterale, ma molto cool, di The Four Horsemen, piccolo wine bar di Williasburg focalizzato sulla galassia dei vini naturali (soprattutto europei). L'ambiente è piacevole e accogliente ma anche curato, e la selezione di vini non scontata (tra gli italiani in carta ci sono Valentini, Cornelissen, Pepe, Cerruti e ArPePe, ma anche qualche nome più piccolo). I prezzi sono ovviamente quelli del vino negli US (quindi più o meno doppi rispetto ai nostri), il che rende l'esperienza dolceamara: se vuoi bere bene spendi come uno stellato, e alla fine ti chiedi sempre un po' se ne sia valsa la pena. (Fortuna che non vivo a New York, sarei molto povero.)

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Salvatore Agusta

circa 7 anni fa - Link

Ci sono stato, molto carino anche se preferirei sul genere Have e Maier 103 Havemeyer St - G Floor, Brooklyn, NY 11211) ma come detto in premessa l'articolo doveva pur avere una fine, e questa è la mia lista personale non assoluta.

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Salvatore Agusta

circa 7 anni fa - Link

errata corrige, il nome corretto del locale e' Have & Meyer

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Dani

circa 7 anni fa - Link

Da Del Posto ho bevuto Donnafugata Ben Rye 2008 abbinata a una torta squisita! Adoro anche Acker sul Upper West Side e il loro tastings. Per quel che riguarda i vini naturale Have & Meyer e' forse il top, Alessandro e' una persona unica.

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