I 10 consigli risolutivi che faranno di te un bevitore migliore

di Enrico Nera

Anno nuovo, vita da enofilo nuova, almeno si spera. Tra i tanti buoni consigli di cui è piena la rete, quelli di Mary Orlin, bella e brava giornalista dell’huffingtonpost.com, mi sono particolarmente piaciuti. Alcuni li faccio miei seduta stante, altri sarebbero da rispedire al mittente ma solo dopo un’attenta lettura. Vogliamo leggerli insieme?

1 – Non comprare vino in base ai punti ottenuti nelle guide/riviste. Lo sapevate che esistono delle aziende (anche di ottime) che non vogliono vedere i loro vini recensiti su guide e riviste? Questione di antipatia ma non per questo sono meno buoni. Anche tu non hai sempre bisogno di un critico onnipotente che ti dica cosa bere. Compra senza seguire un punteggio, puoi scoprire prodotti buoni e non costosi.

Discorso alquanto banale rimuginato più e più volte, anche qui tra gli intravinici. Io, non mi nascondo, le guide le uso per farmi guidare. Quindi anche per questo nuovo anno io non le snobbo: e voi?

2 – Al ristorante ordina la bottiglia più economica. Non vergognarti di farlo. Spesso sono quelle preferite dal sommelier e dal responsabile della cantina del ristorante. Anche è divertente rivelare il prezzo dopo che il resto della ciurma ha provato e, magari, apprezzato la scelta.

Questo discorso è un po’ più interessante, anche se resta, comunque, scontato. Alzi la mano chi fra di voi non sceglie il vino più cheap perché si vergogna di farlo? Io potrò anche vergognarmi ma chi glielo dice al mio portafoglio?

3 – Qualche volta giudica il vino dall’etichetta. Spesso scelgo una bottiglia solo perchè mi piace l’etichetta. Le aziende spendono molto tempo e molti soldi per trovare un nome e un’immagine persuasiva per la propria etichetta: perchè non apprezzare lo sforzo? Per qualche tempo sono andate di moda le “critter” labels, oggi, invece ci sono le “dessert” labels per tentarvi. Fidatevi di una bella etichetta: quasi sempre il vino è di ottima qualità.

Calma, calma. Il discorso sembra abbastanza fuffa e, forse, lo è proprio. Però Mary dice una grande verità: quando non si conosce l’azienda si sceglie il vino in base alla bellezza dell’etichetta.

4 – Bevi vini a chilometro zero. Bevi “local” almeno per un mese. Vivi nel Missuri e non hai mai provato i vini di questo stato? Peccato, ti stai perdendo qualcosa. Certo questa filosofia è difficile applicarla alle Hawaii o in Alaska. Dove vivi ci sono poche o nessuna azienda? Allora cerca nello zone limitrofe. Se ti sposti troverai sicuramente dei ristoranti che servono vini locali.

Se io dovessi bere la prima cosa che incontro uscendo da casa, mi toccherebbe Stella Artois. Qualche chilometro dopo c’è il paradiso della birra in terra: come la mettiamo?

5 – Bevi vino anche nel Tetra Pak. Fallo con orgoglio. Questi vini sono migliorati molto e puoi trovarne facilmente di accettabili. Grazie alla tecnologia, puoi aprire un cartone di vino e conservarlo per oltre un mese (sebbene io non vada oltre le due settimane). Inoltre puoi comprare formati che possono contenere l’equivalente di 4 bottiglie, spendendo molti meno soldi. Soluzione ideale per le feste o come vino da utilizzare in casa tuti i giorni.

Che iddio mi perdoni. Vi prometto che prima della fine del 2012 (il 21 o il 31 Dicembre è lo stesso) io acquisterò e, con animo impavido, degusterò un vino in cartone. Alzi la mano chi lo ha già fatto. Naturalmente quelli ancora vivi.

6 – Esplora nuove regioni. Prova, di quando in quando, vini provenienti da nuove zone. Invece dei soliti cab della Napa Valley, compra Livermore Valley o Lake County del Nord California. Se sei di New York visita la regione dei Finger Lakes. Le cantine in queste zone sono meno affollate e avrai più probabilità di trascorrere del tempo piacevole con il proprietario. Se andare sul posto ti resta difficile, puoi comunque comprare i vini “nuovi” nella tua enoteca di fiducia.

Esplorare fa tanto Indiana Jones, forse basterebbe semplicemente “provare”. Sunto del discorso: Non bere solo Brunello, prova anche Morellino…non bere solo Barolo prova anche Gattinara. Si lo so voi spugne bevete tutto. Ma ora datemi qualche nome nuovo, please…

7 – Tracanna più bollicine che puoi. Perchè riservare le bollicine solo per le grandi occasioni? Se lo Champagne costa troppo compra il Cava e il Prosecco che sono più economici, come del resto gli spumanti americani. Vengono prodotti più o meno con lo stesso metodo dei grandi Champagne per cui stappa tranquillo e goditela.

Lo scorso 25 dicembre a pranzo ho voluto stappare un magnum di Champagne che mi avevano regalato. i miei, alla vista del bottiglione, si sono fatti il segno della croce: sacrilegio, mangiare con le bollicine! Ripetete con me: gli Champagne, i Trento, i Franciacorta, i vari Prosecco e tutti gli altri della frizzante compagnia, prima ancora di essere considerati bollicine, vogliono essere considerati vino.

8 – Fatti una risata ogni tanto. SI–PUO’–FAAAREEEE (cit.). I wine bloggers si prendono troppo sul serio e una sana risata ogni tanto fa bene. Rilassati e leggi Hosemaster of Wine e il suo Parkenstein parte uno e due: è il miglior consiglio cheposso darti, musone!

Se stai leggendo questo post sai cosa vuol dire parlare di vino senza tenere la faccia perennemente imbronciata. Un altro vino è possibile: appunto!

9 – Non devi sapere tutto su un vino per berlo. Ti piace il vino che stai bevendo? Bene, non hai bisogno di sapere altro per gustarti quello che stai sorseggiando. Basta con l’enciclopedismo sfoggiato a tavola e con le gare a chi ce l’ha…beh, ci siamo capiti.

Non dirlo a me. Io, per non sbagliare, agisco così: prima bevo e dopo, se il vino merita, mi chiedo chi, dove, come e perché viene fatto. Difficilmente faccio lo schizzinoso, fidati…

10 – Non fare l’enosnob. Se sei un professionista del vino, smettila di impaurire i comuni mortali! Fortunatamente oggi chi si occupa di vino, dal produttore al ristoratore, lo fa in modo più rilassato. Il jeans ha sostituito la formale divisa con la cravatta. La tua missione in questo nuovo anno è “mettere a proprio agio la clientela”.

Ok io accetto la sfida. Pargoli venite a me, non abbiate paura, vi indicherò la via dell’edonismo nel vino. Il naufragar m’è dolce in questo mar…

44 Commenti

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Niccolò Benvenuti

circa 12 anni fa - Link

Le mie considerazioni, punto per punto: 1) non si tratta di snobbare le guide, ma di andare anche oltre le guide: magari con il semplice passaparola, oppure dietro consiglio dell'enoteca di fiducia 2) non vedo cosa ci sia da vergognarsi, nel prendere il vino più economico sulla carta: non essere ricchi non è una colpa, siamo tutti uomini e dobbiamo avere pari dignità 3) non sempre alla bellezza dell'etichetta corrisponde la bontà del vino (e viceversa), però è vero che, soprattutto dagli ultimi anni, chi fa un prodotto di qualità cerca di darsi anche un'immagine all'altezza 4) io sto in Maremma, quindi mi ritengo soddisfatto :-) 5) già da anni ho lanciato anatemi contro tavernelli vari 6) giusto 7) giusto 8) amen 9) bere è il primo passo per conoscere :-D

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Sir Panzy

circa 12 anni fa - Link

Il punto 7 dice cose molto lontane dalla realtà e forvia il consumatore poco esperto creando ancor più confusione. Tra Martinotti e Champenoise c'è la stessa differenza che passa tra Roma e Oslo... Personalmente preferisco Oslo, ma non metto in dubbio la bellezza di Roma...

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

già, e poi leggere Prosecco accostato a Champagne, Franciacorta e Trento mi fa un po' accaponare la pelle....

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Lucia Bellini

circa 12 anni fa - Link

"compra il Cava e il Prosecco che sono più economici, come del resto gli spumanti americani. Vengono prodotti più o meno con lo stesso metodo dei grandi Champagne" eh????

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

ahahahahah pieno di prosecco a metodo classico in effetti....(il Cava non lo conosco ma reputo probabile ci siano dei metodi classici e buoni)

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Lucia Bellini

circa 12 anni fa - Link

non capisco perchè intravino pubblichi queste cose senza mettere qualche precisazione a quanto non sia chiaro alla signora, tipo come si fa il prosecco, ecco.

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Daniele

circa 12 anni fa - Link

Prosecco a metodo classico si fa da sempre ed è il surlie. Se poi vuoi il metodo classico champenoise con sboccatura ecc.. ce ne sono molti che lavorano così non da pochi mesi, ma anni... Uno fra tutti? Silvano Follador DISINFORMATI

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

scusa Daniele e meno male che ci informa lei, ma il metodo classico senza sboccatura come si fa?

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Daniele

circa 12 anni fa - Link

Alessandro, ho risposto a chi dice che il metodo classico nel prosecco esiste a casi isolati e forse, da qualche mese, quando non è vero. Quando ho parlato di metodo classico con sboccatura intendo differenziare dalle rifermentazioni in bottiglia che avvengono anche per il prosecco con il metodo sur lie. Non si tratta di molti produttori e grandi numeri ma tant'è, in questo senso Disinformati, poi fate un pò come volete. In ogni caso non è questo il punto della discussione secondo me, ma del grado di sostituibilità tra vini "mossi", proposto.

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Enrico Nera

circa 12 anni fa - Link

quoto ;)

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

@daniele a me DAVVERO interessa la cosa, esistendo un metodo surlie in cui presumo la rifermentazione avvenga in bottiglia quindi producendo un residuo di lieviti, come farebbero poi a eliminare questi lieviti e non vendermi un vino pieno di sabbia? se non fanno la sboccatura ( a la glace immagino) e dubitando che lo facciano a la volè, come lo fanno?

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

ops...rileggendo forse solo dici che esiste un metodo surlie con la rifermentazione in autoclave...se è così capisco allora (certo è che le grandi maison di champagne non utilizzano certo un metodo simile...)

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Daniele

circa 12 anni fa - Link

Alessandro, Allora: - Sur Lie rifermenta in bottiglia, e non viene sboccato, quindi ha la sabbia (come dici tu) dentro: la particolarità sta nell'apprezzare il prosecco decantandolo o gustandolo assieme ai lieviti esausti per comprenderne meglio la tipologia e capire realmente il vitigno glera; Chi lo fa? Molti, tra i tanti: Sorelle Bronca Selezione Zanotto Canel Coste Piane Adami Articolo..del 2010: http://www.intravino.com/assaggi/tendenza-sur-lie-il-nuovo-prosecco/ Ci sono dei post interessati su Intravino a tal proposito - Esistono poi i Prosecco Metodo Classico puramente champenoise, che sono altra cosa dai Sur Lie Chi lo fa? Alcuni, tra cui: Silvano Follador (uber alles) In ogni caso siamo sul bordo dell'OT mi sa.. Ciao

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

Grazie ho capito adesso

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

scusate x l'OT che continua....comunque Daniele il busillis nasce proprio perchè io sinceramente pensavo che il metodo classico fosse appunto quello champenoise e non che ci fosse un secondo metodo classico che non prevede l'eliminazione dei residui della seconda fermentazione....

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pietro

circa 12 anni fa - Link

si come dire fatti una tartina di uova di lompo, sono state prodotte con lo stesso metodo del caviale... dopo il punto 5) questo segue a ruota per superficialità e manipolazione...

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Enrico Nera

circa 12 anni fa - Link

Avviso ai naviganti: ci sono aziende che producono bottiglie di Prosecco con metodo classico! Grazie dell'attenzione. Buon viaggio

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

x Enrico Nera: davvero? al corso AIS il tipo quando abbiamo parlato di "spumanti" mi ha detto, a mia richiesta: "guardi quasi nessuno saranno un paio che fanno il Prosecco a metodo classico" ed io ci ho creduto....

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

googleando velocemente http://www.winenews.it/bisol/22847/arriva-il-primo-prosecco-metodo-classico-lo-produce-la-griffe-bisol-di-scena-a-vinitaly-verona-711-aprile-una-edizione-limitata-a-sole-2000-bottiglie quindi non credo ci sia molta offerta se questi hanno tirato fuori il primo metodo classico solo pochi mesi fa

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Enrico Nera

circa 12 anni fa - Link

@ Alessandro: li producono SI o NO? ;)

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

@enrico ok scusa allora la avevo mal capita! rimane il fatto che qualcuno che lo fa magari anche c'è ma cio' mi conferma che la grandissima percentuale del prosecco sia charmat

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she-wolf commenting the state of information

circa 12 anni fa - Link

Mary Orlin, sarai bella e brava ma non c'hai capito niente.

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fabrizio pagliardi

circa 12 anni fa - Link

Ottimi consigli per diventare alcoolisti in breve tempo.... il contrario del bere consapevole

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Daniele

circa 12 anni fa - Link

Quanto al punto 5) Beh...dire che tutti i vini in cartone non sono buoni è proprio da prima repubblica.. Vatti a bere http://www.vignetosanvito.blogspot.com/ nel cartone e ne riparliamo Questa è innovazione

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Paolo Paw

circa 12 anni fa - Link

Proprio brutto questo post, eh? dai...

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Lucia Bellini

circa 12 anni fa - Link

comunque ve le cercate. Sadici. http://www.lemillebolleblog.it/2012/01/24/una-nuova-iscritta-al-club-dello-spumante-mary-orlin-wine-fashionista-di-huffington-post/

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Armando Trecaffé

circa 12 anni fa - Link

sempre ironico e spiritoso il sig. Z-T -querelo-Iliani

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Damiano

circa 12 anni fa - Link

Dentro qusto elenco c'è un bel numero di parole in libertà, ma la cosa del Cava [col fatto che ci sono pure dei Cava notevoli, anche se parliamo di bottiglie super riserva, costose e difficili da trovare] e del Prosecco e degli spumanti americani fatti come i grandi champagne veramente nun se pò legge...

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Armando Trecaffé

circa 12 anni fa - Link

Grande Henry... getta la mano e nascondi il sasso...:=) love it love it love it...(quando vieni a Brux ho un Ronco del 75 che devo farT assaggiare)...

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Armando Trecaffé

circa 12 anni fa - Link

Henry sono andato sulllo HUFF Post..ma lo sapevi che il vino preferito della Mary Orlin è il pecorino d'abbruzzo?

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Simone e Zeta

circa 12 anni fa - Link

Sottoscrivo da 7 a 10. Completamente Mi sentirei di chiedere, in merito al punto 4 una sana dispensa da ciò, per gli amici Pisani. Il bianco di San Torpè, non se lo meritano

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alexer3b

circa 12 anni fa - Link

Invece col Frascati io sto fresco.

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Simone e Zeta

circa 12 anni fa - Link

Sono tutti bravi a bere a KM 0, quando la residenza è Cuneo ;-)

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Armando Castagno

circa 12 anni fa - Link

Formidabile aforisma, mi complimento.

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GiacomoPevere

circa 12 anni fa - Link

LOL

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Alessandro Bandini

circa 12 anni fa - Link

Ho chiesto qui in ufficio e dicono che per i pisani é anche troppo...ah lavoro a Livorno

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Nelle Nuvole

circa 12 anni fa - Link

Ci sono proponimenti peggiori di quello della Signora Orlin 1) Compra almeno una bottiglia di ciascun vino premiato dalle prime 10 guide italiane (oddio, forse neanche ci sono 10 guide dei vini in Italia) 2) Quando vai in un ristorante fornito di sommelier indaga quale sia il suo vino preferito e ordinalo (te lo puoi scordare che sia il più economico). 3) Scegli un vino che abbia la retroetichetta con il testo più poetico (il produttore spesso lo scrive lui stesso e non ci spende manco una lira). Il vino non sarà un granché ma intanto tu hai imparato un sacco di cose. E ringrazia il cielo che in Italia non ci siano vini da dessert che si chiamano Tiramisù o Pannacotta. 4) Diventa fondamentalista e invece di bere solo vino "local" per un mese non bere vino affatto. Come segnalato sopra, se abiti a Pomezia ci guadagni. 5) Acquista bottiglioni da 2 lt o dame da 5 lt e consumali per addii al celibato (così lo sposo il giorno dopo avrà un tale mal di testa che magari ci ripensa). 6) Se una zona di produzione ti sta antipatica a prescindere, è il momento di assaggiare i suoi vini approfonditamente. Se cambi idea sarai contento e ti sentirai un altro, se non cambi idea sarai contento e ti sentirai te stesso. 7) Lascia lo Champagne e passa al Lambrusco. Ne parliamo l'anno prossimo. 8) Segui endovinosa.wordpress.com per un paio di settimane, dopo qualsiasi altro blog vinoso ti sembrerà fantastico e pieno di contenuti. 9) Se devi parlare di vino, limita i tuoi aggettivi per descriverlo ad un massimo di 10. E' difficile, ma non impossibile. 10) Impara l'inglese sul serio, così ti puoi leggere il blog della Orlin senza bisogno di traduzione by Intravino.

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Lucia Bellini

circa 12 anni fa - Link

la signora Olson ha risposto al mio commento sul suo blog ammettendo l'errore. @daniele. non sono disinformata, so che esistono i prosecco mc. Solo che ho anche intuito che la signora Olson non fa parte di quelli che conoscono il prosecco mc, ma quell'altro,e ne parla in maniera errata. Visto che fa comunicazione dovrebbe farla per bene. @Enrico Nera autore: ma invece di rispondermi e farmi le pulci dicendo che esiste il prosecco mc,(sottile l'aver scelto proprio il .g come esempio di prosecco mc) perchè non hai sottolineato di aver raggiunto lo scopo di questo post? "altri sarebbero da rispedire al mittente ma solo dopo un’attenta lettura", non è esattamente quanto cercavi? cioè di farci parlare di errata comunicazione, di non saper parlare al mondo dei nostri territori? :-)

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Sir Panzy

circa 12 anni fa - Link

Cioè, fatemi capire... mi devo prendere del disinformato da uno che dice che il prosecco sur lie è un metodo champenoise senza sboccatura? (seguono 10 minuti di risate) Quella è una rifermentezione in bottiglia. STOP. Champenoise non è la semplice traduzione in francese di "rifermentazione in bottiglia" Non solo, devo anche vedere scritto su un blog di informazione vinosa (a sto punto non dico più eno-qualcosa) che, grazie allo 0,000001% di bottiglie tra: sur lie, champenoise senza sboccatura (ancora risate) e champenoise, il prosecco puo essere infilato nella categoria champenoise??? Con tanto di commento dopo post esistono SI o NO???? Dai però... una cosa è lo scherzo e l' ironia l'altra è (dis)informazione

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

quoto (ahahahahahah)

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Daniele

circa 12 anni fa - Link

Si diceva che il prosecco esiste solo quando è charmat, quando non è vero. Ho spiegato cosa esiste di diverso, estremizzando il metodo sur lie che non è MC sono d'accordo. Non si tratta di confondere ne di accomunare uno champagne ad un prosecco , ma solo di chiarire che esiste anche dell'altro. E a volte per spiegare si tende a semplificare per far passare un concetto. Quindi, Si trattava di fare chiarezza ma siccome qua ridete tutti e fate la gara a chi ce l'ha più lungo enoicamente io non mi diverto più e devo dire che siete anche belli arrogantelli.. e allora non ci si diverte più a parlare di vino, perchè è questo che stiamo facendo. Pace e bene

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

leggiti Daniele "Prosecco a metodo classico si fa da sempre ed è il surlie. Se poi vuoi il metodo classico champenoise con sboccatura ecc.. ce ne sono molti che lavorano così non da pochi mesi, ma anni… Uno fra tutti? Silvano Follador DISINFORMATI"

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Silvia

circa 12 anni fa - Link

ma il vino in lattina? la signora si è dimenticata del vino in lattina ... credo che il decimo consiglio vada aldilà delle mie possibilità.

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