Hudson Valley Farmhouse Cider, il sidro è una cosa terribilmente seria

Hudson Valley Farmhouse Cider, il sidro è una cosa terribilmente seria

di Salvatore Agusta

La vita in una grande metropoli è certamente stimolante, specie quando tutto fila liscio e l’unica preoccupazione che hai è decidere in quale ristorante prenotare per il fine settimana. Quella versione di New York che molti italiani immaginano, grazie anche alle series di Netflix, in realtà non è mai esistita, se non per qualche eccezione che non riguarda me, comune mortale.

In questo periodo a NYC è persino complicato fare la spesa, e ci si deve inventare qualsiasi cosa pur di portare il risultato a casa. FreshDirect e Amazon hanno tutte le consegne già prenotate, pertanto non rimane altro che armarsi di buona pazienza e stare in fila in un supermercato per ore prima che arrivi il proprio turno.

Oppure?

Oppure si possono cercare i green markets sparsi per la città. Si tratta di mercatini alimentari, dove è possibile acquistare prodotti provenienti esclusivamente dalle campagne e zone limitrofe. La domenica mattina ce n’è uno proprio vicino casa mia e con un paio di amici decidiamo di farci una capatina. L’intento è quello di acquistare solo delle verdure fresche.

Tra le varie bancarelle, il mio amico Matt scorge un piccolo stand con una minuta selezione di apple ciders (sidro di mele) e suggerisce di andare a dare una occhiata. Io non ci penso minimamente, la fila per le verdure è la mia unica priorità. Quindi Matt si allontana in solitaria, dirigendosi verso questo piccolo bancone dall’aria apparentemente insignificante.

Al suo ritorno, mi porge una bottiglia di Hudson Valley Farmhouse Cider riportante in etichetta la dicitura Bourbon Barrel-Aged Cider.

”Portala a casa e provala, vedrai che bontà.” Lì per lì, ero tentato di rifiutarla; non voglio cacciarmi in borsa uno stupido sidro di mele. Allo stesso modo, non mi andava di essere scortese e ho accettato il regalo sorridendo.

Più tardi, a casa, decido di aprire la bottiglia; a quel punto ero curioso e poi avevo già fatto la fatica di portarla a casa.

Immaginavo fosse qualcosa di interessante, se non altro per la fiducia che ho in Matt ma, ad esser sinceri, ho pochissima considerazione del sidro di mele.

Apro con qualche difficoltà, verso nel bicchiere e come prima cosa lo porto al naso. Questa sì che è una piacevole sorpresa!

Inaspettatamente, si produce in freschissime note di agrumi, sentori di vaniglia, crosta di pizza, e ancora leggere sfumature erbacee, che fanno da cornice ad un cuore di caramello, cannella e zucchero filato.

In bocca è sapido, dinamico e suadente. La soffice effervescenza sostiene una tenue cremosità, per nulla scontata, conduce a molti paragoni; belle sensazioni. Sembra un orange, sembra una pinta artigianale ma in realtà è un grande sidro, e lo dice chi ha sempre ritenuto questa bevanda un oltraggio al palato, un meticcio non degno di stare nell’olimpo degli dei, come direbbe Zeus.

Hudson Valley Farmhouse Cider è un produttore artigianale di sidro di mele, sito nella parte alta dello Stato di New York. Le loro sono produzioni più o meno piccole e presentano una discreta varietà di ciders. Hanno anche un farm bar a cui si può accedere dalle 5 p.m. sino alle 9 p.m., ovviamente covid-19 permettendo.

Questo è solo il racconto di una bevuta occasionale, ma rileggendolo mi ha rievocato un messaggio importante: non lasciarti limitare dai pregiudizi; sono i più acerrimi nemici della conoscenza.

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Salvatore Agusta

Giramondo, Francia, Lituania e poi Argentina per finire oggi a New York. Laureato in legge, sono una sorta di “avvocato per hobby”, rappresento uno studio di diritto internazionale negli Stati Uniti. Poi, quello che prima era il vero hobby, è diventato un lavoro. Inizio come export manager più di 7 anni fa a Palermo con un’azienda vitivinicola, Marchesi de Gregorio; frequento corsi ONAV, Accademia del Vino di Milano e l’International Wine Center di New York dove passo il terzo livello del WSET. Ho coperto per un po’ più di un anno la figura di Italian Wine Specialist presso Acker Merrall & Condit. Attualmente ricopro la posizione di Wine Consultant presso Metrowine, una azienda francese in quel di New York. Avevano bisogno di un italiano ed io passavo giusto di là. Comunque sono astemio.

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