Ho chiesto a Fabrizio Pagliardi di segnalarmi 10 etichette pescate da Le migliori 99 Maison di Champagne Ed.18/19

Ho chiesto a Fabrizio Pagliardi di segnalarmi 10 etichette pescate da Le migliori 99 Maison di Champagne Ed.18/19

di Alessandro Morichetti

È uscita da pochi giorni la sesta edizione della pubblicazione Le migliori 99 Maison di Champagne Ed. 2018/2019, che con cadenza biennale recensisce tanta parte dei migliori Champagne in circolazione. Ho chiesto a Fabrizio Pagliardi – oste romano che partecipa dagli albori alla pubblicazione – di consigliarmi 10 etichette che gli sono rimaste nel cuore tra le tante assaggiate: me ne ha indicate 20 e senza perdersi in chiacchiere, in formato appunti di degustazione e senza editing. Un elenco molto personale quindi, alla rinfusa e non in ordine di gradimento.

Il team di degustazione della guida [Foto: Luca Managlia]

Il team di degustazione della guida [Foto: Luca Managlia]

Tra l’altro, alcuni dei vini segnalati non fanno parte dei migliori secondo la guida, a voi scoprire quali.

Così disse…

Vouette et Sorbée, Blanc d’Argile
Per capire che l’Aube in buone mani può dare molto, un monumento di argilla bianca al kimmeridgiano del territorio dell’Aube che qui si esprime al massimo in tutte le sue caratteristiche. Caleidoscopico.
Forse la migliore versione di sempre, ma forse questo lo penso a ogni uscita.

Argile

Frederic Savart, L’Année 2013
Spiazzante, di grande carattere, fitto, sfaccettato, sorprende da ogni punto di vista.

Marguet, Le Parc Brut Nature 2011
Lo chardonnay e Ambonnay fanno a botte per mettersi in evidenza e vince il territorio di misura.
Bocca entusiasmante sul finale.

Benoit Lahaye, Le Jardin de la Grosse Pierre 2012
Una mineralità fuori del comune che sostiene uno champagne serio, ampio, complesso, potente e di grande brillantezza.

Lahaye

Pol Roger, Sir Winston Churchill 2006
Il fascino poco discreto della borghesia, l’annata che più assomiglia al nome che porta.
Complesso, ampio, profondo, a tratti tagliente ma con il filo della classicità che rassicura.

Agrapart et Fils, Vénus 2010
Tutta la complessità e profondità ma soprattutto tutta la vivacità che può dare lo chardonnay di Avize.

Dehours & Fils, lieu-dit Maisoncelle 2009
Una Aston Martin, elegante e potente, strutturato e affilato.
Ti travolge come una accelerata a fondo pedale.

Marie-Noelle Ledrù, Cuvée de Goulté 2011
Un naso che rapisce per la sua complessità e una bocca che appaga anche di più.
Brava come sempre.

Emmanuel Brochet, Le Hauts Meuniers 2010
Il meuniers che non ti aspetti, la solarità e l’immediatezza cedono il passo alla complessità, all’eleganza e alla luminosità.

Ruppert Leroy, Saignée des Cognaux
Un rosa che non può passare inosservato.
Fresco, masticabile, esplosivo nei profumi e nei sapori.

Éliane Delalot, Pléiades
Uno champagne coinvolgente che si regge in equilibrio tra calore fruttato e freschezza marina.

George Laval, Les Hautes Chèvres 2013 Brut Nature
Compatto, austero, imponente, avvolgente, minerale, fresco ha tutto quello che nello champagne mi appaga e soddisfa

Guillaume Sergent, Le Chemin des Chappes
Massiccio, con un profilo minerale variegato e una freschezza e un’acidità dinamiche che rendono la bocca viva.

Louis Roederer, Cristal 2009
Buono sicuramente anche ora, elegante, preciso, con la sua bolla perfetta ma mi aspetto i fuochi d’artificio nei prossimi anni quando tutte le diverse sfumature che ne disegnano la complessità evolveranno. È brace sotto la cenere.

Cristal 2009

 

Nowack, La Fontinette 2013
Lo consigliavo già prima di assaggiare il prodotto finito, avendo provato solo i vini base.
Meunier ricco di frutto e balsamicità con un bel finale minerale salato.

Salon 2004
Millesimo interpretato perfettamente, non mi sembra di aver bevuto altro di simile in questa annata.
Lieve, elegante, minerale, lunghissimo.
Un Salon, oggi, disimpegnato senza essere affatto semplice.

Salon 2004

Jacques Beaufort, Polisy 2010 Brut Blanc de Blanc
Lo stile riconoscibile della maison che non copre il territorio anzi lo esalta. Materia prima eccellente, riesce a integrare perfettamente la spontaneità della vinificazione in un quadro di complessità e stratificazione molto intrigante.

Corbon, Brut D’Autrefois 06/2015
Un’armonia di freschezza e calore, di chiari e scuri in un vino di grande complessità e fascino.

Mouzon-Leroux, L’Angelique BdB EB
Sembra esserci una ricerca di essenzialità.
Delicatezza, freschezza, mineralità, tutto sui toni bianchi.
La grazia che non passa inosservata.

Diebolt-Vallois, Fleur de Passion 2008
Il bianco, l’eleganza, la freschezza, la purezza, sorretti da struttura e potenza.
Per me una certezza anno per anno.

[Foto cover: Luca Managlia]

avatar

Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

Nessun Commento

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.